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martedì 8 marzo 2022

A Sovicille trionfa Tim Merlier. Ganna sempre leader

Seconda tappa della Tirreno-Adriatico 2022, da Camaiore a Sovicille, 219 km e una seconda parte di gara molto frastagliata. Il fuggitivo Marc Soler, compagno di squadra di Pogacar, viene ripreso a poco meno di 3 km dal traguardo. Volata di gruppo che premia il belga Tim Merlier. Invariata la classifica generale, con Filippo Ganna al comando.

sabato 5 marzo 2022

Strade Bianche 2022: Pogacar! Lo sloveno sulle orme di Merckx

Per la prima volta credo che accostare un corridore a Merckx non sia blasfemia ciclistica. Tadej Pogacar, oggi trionfatore alle Strade Bianche dopo magnifico assolo può essere avvicinato all'asso belga senza tema di smentite. Perché davvero va forte dappertutto - ha vinto poi già due Tour de France -, ma soprattutto perché corre sempre per vincere. E generalmente gli riesce. In salita e contro il tempo, nelle brevi e nelle lunghe corse a tappe,  ed anche nelle gare di un giorno.  Si era visto alla Liegi. Si vedrà ancora. Credo anche al Fiandre o alla Roubaix. Perché uno capace di domare le Strade Bianche può fare la differenza anche sui muri, nella polvere, nel fango e sul pavé. Secondo di giornata, sul traguardo di Siena, l'intramontabile Valverde a 37", terzo il danese Asgreen a 46".

mercoledì 2 marzo 2022

L'anno magico di Alfredo Binda: il 1927!

Un dominio come quello, contrappuntato da diciannove successi, tra i quali il secondo Giro d'Italia, vinto con oltre 27' minuti di vantaggio e le braccia alzate in 12 tappe su 15, il campionato italiano, il primo campionato del mondo della storia a Nürburgring, dicevo un dominio come quello di Alfredo Binda nell'anno 1927, regge pochi, pochissimi confronti, nella storia del ciclismo italiano e non solo. Alfredo Binda era già un corridore noto: 25 anni, nativo di Cittiglio in provincia di Varese, era professionista dal 1922 e nel 1925 aveva conquistato il primo dei suoi cinque Giri d'Italia. L'anno dopo, aveva dovuto arrendersi a Brunero, sette anni più vecchio di lui e a lungo il maggior rivale del mito Girardengo: ma soltanto per una grave caduta rimediata durante la prima frazione.

Alfredo Binda

Nel 1927, nella prima edizione moderna della corsa della Gazzetta dello Sport, con due sole tappe sopra i 300 km, Binda correva di nuovo da favorito e, come detto, non lasciò scampo ai rivali. Vinse dappertutto e fu festeggiato sul traguardo finale di Milano, con Brunero secondo a quasi mezz'ora. Binda vestì la maglia rosa dalla prima all'ultima tappa. Come prima di lui era riuscito a Girardengo, come dopo di lui sarebbe riuscito a Merckx e Gianni Bugno, nell'ormai lontano 1990. Sempre in quel 1927, dopo essere stato secondo alla Sanremo, conquistò anche campionato italiano e il campionato del mondo (davanti a Girardengo e Piemontesi), chiudendo una favolosa, irripetibile stagione, con il trionfo al Giro di Lombardia.  

lunedì 28 febbraio 2022

Omloop Het Nieuwsblad 2022: vince Van Aert. Secondo Colbrelli

Sta bene Van Aert. Decisamente bene. Ieri ha vinto alla sua maniera l'Omloop Het Nieuwsblad (rimpiango la vecchia e più comoda denominazione di Het Volk). E si candida ad un ruolo da protagonista nelle classiche d'inizio stagione. Dalla Sanremo alla Roubaix, passando per il Fiandre. Secondo è arrivato Colbrelli, che ormai sente di appartenere alla nobiltà delle corse di un giorno. Terzo l'intramontabile Van Avermaet

venerdì 21 gennaio 2022

Giro d'Italia 1981: 1. Battaglin 2. Prim 3. Saronni

Fu l'anno di Giovanni Battaglin, il 1981. Il campione veneto, forte fin dagli esordi nel professionismo, tanto che fu terzo al Giro d'Italia del 1973 dietro Merckx e Gimondi, arrivò al Giro da vincitore della Vuelta a Espana, che allora si disputava tra la fine di aprile e gli inizi di maggio.  

Giovanni Battaglin


Il Giro d'Italia 1981 partì da Trieste con il solito cronoprologo: vinse il norvegese Knudsen, che si sarebbe annesso anche le due successive prove individuali contro il tempo, compresa la tappa finale con arrivo a Verona. Nella seconda frazione, vittoria - la prima di sedici nella storia del Giro - e maglia per il promettente velocista lombardo Guido Bontempi. Dopo la cronosquadre della terza tappa, fu Moser a vestire la prima delle sue due maglie rosa di quell'edizione. Non era in gran forma, il campione trentino, tuttavia. Al netto di un successo di tappa a Salsomaggiore Terme, sarebbe giunto solo ventunesimo in classifica generale. Il suo grande rivale, Saronni, sembrava invece in grado di ripetere il successo del 1979 e vestì la maglia rosa a Rodi Garganico, arrivo della quinta tappa, dopo aver battuto in volata proprio Moser. Seppe ripetersi il giorno dopo a Bari e tenne il simbolo del primato sino alla tredicesima frazione, cronometro vinta dal detto Knudsen, con Visentini passato in testa alla classifica, per esserne spodestato il giorno dopo da Silvano Contini.

Battaglin, sempre regolare in corsa, si aggiudicò l'arrivo in montagna di San Virgilio di Marebbe (19^ tappa) e vestì la maglia rosa il giorno dopo sulle Tre Cime di Lavaredo, dov'era nata la leggenda di Merckx. Fu bravo a difendersi nella cronometro finale di Trieste, dove cedette un solo secondo a Prim, mettendosi alle spalle, sempre per un secondo, Saronni. Alla fine, Battaglin primo, davanti a Prim, a 38" e Saronni, terzo a 50". Quarto Contini, quinto lo svizzero Fuchs. In quel Giro del 1981, ci fu la prima vittoria di Moreno Argentin, che sarebbe diventato uno dei maggiori cacciatori di classiche della storia del ciclismo.

La doppietta Giro-Vuelta, firmata da Battaglin nel 1981, era riuscita a Merckx nel 1973 e sarebbe riuscita poi a Contador, nel 2008, quando però la Vuelta si disputava a settembre, come avviene oggi.



giovedì 20 gennaio 2022

Giro d'Italia 1982: 1. Hinault 2. Prim 3. Contini

Nel 1982 l'asso francese, melius bretone, Bernard Hinault tornò al Giro d'Italia, con l'idea di realizzare l'accoppiata con il successivo Tour de France. Accoppiata solo sfiorata nel 1980, quando aveva vinto il primo Giro, ma era stato costretto al ritiro alla Grande Boucle in maglia gialla. 

Quello di Hinault fu un trionfo annunciato, trapuntato da quattro successi di tappa e quindici giorni complessivi in maglia rosa. L'unico a tenergli testa fu il coriaceo svedese Tommy Prim, secondo sul podio finale di Torino a 2'35" davanti al compagno di squadra alla Bianchi, Silvano Contini a 2'47". Contini qualche settimana prima si era imposto a sorpresa alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Silvano Contini

Quarto il grande scalatore belga Lucien Van Impe, che aveva quasi 36 anni eppure debuttava sulle strade del Giro, a 4'31". I grandi rivali del ciclismo italiano, Saronni e Moser, giunsero rispettivamente sesto e ottavo in classifica generale, con tre successi di tappa per il lombardo e due per il trentino. Saronni, in particolare, s'impose nella penultima tappa, la Cuneo-Pinerolo, che rievocava quella mitica conquistata da Coppi e raccontata da Mario Ferretti al Giro del 1949.

venerdì 14 gennaio 2022

Giro d'Italia 1979: trionfo di Saronni su Moser

Il Giro d'Italia nel 1979 partì da Firenze, con una breve cronometro di 8 km e si concluse, secondo tradizione prevalente, a Milano. La prima maglia rosa fu appannaggio di Francesco Moser, che sperava di vincere la sua prima grande corsa a tappe. E invece ad imporsi fu il giovane avversario, Beppe Saronni, classe 1957, che con Moser avrebbe dato corpo e anima e polemiche ad una rivalità clamorosa, seconda solo a quella tra Bartali e Coppi, nel ciclismo italiano. Almeno per l'intensità con cui la vissero i tifosi dell'uno e dell'altro.

Saronni e Moser
                                                                     Giro d'Italia 1979

Torniamo alla corsa. Moser mantenne la maglia rosa fino alla settima tappa, per cederla proprio a Saronni dopo la cronoscalata dell'ottava, 28 km da Rimini a San Marino. Saronni l'avrebbe tenuta fino a Milano, conquistando il primo di due Giri d'Italia, garantendosi anche tre successi parziali, compresa la cronometro conclusiva da Cesano Maderno al capoluogo lombardo. Moser avrebbe chiuso al secondo posto della generale a 2'09", terzo lo svedese Bernt Johansonn, già nono l'anno prima, che vantava anche l'oro olimpico in linea alle Olimpiadi di Montreal 1976. Quarto posto per il francese Laurent, vincitore della Freccia Vallone del 1978, quinto per Contini. Da segnalare anche il decimo posto di Visentini, coetaneo di Saronni, cui avrebbe conteso la vittoria finale nel 1983, perdendo, e nel 1986, vincendo.

La vittoria di Saronni, in parte annunciata, fece molto rumore. Era dai tempi del Coppi debuttante, nel 1940, che un corridore così giovane, 22 anni ancora da compiere, non s'imponeva in un grande giro con tanta, disarmante personalità. Il Giro del 1979, peraltro, era stato disegnato dal grande Torriani per favorire Moser, dislocando cinque prove contro il tempo lungo il percorso, che avrebbero dovuto spianare la strada al grande specialista trentino. Saronni superò il rivale tre volte sul suo terreno: oltre ai detti successi di San Marino e Milano, Saronni superò Moser anche nella crono della decima tappa da Lerici a Portovenere, vinta da Knudsen.

mercoledì 17 novembre 2021

Giro d'Italia 2022: percorso e partecipanti

Si annuncia un Giro d'Italia difficilissimo quello del 2022, con partenza da Budapest in Ungheria e arrivo spettacolare, contro il tempo, all'Arena di Verona. Quella conclusiva sarà la seconda di due crono, per complessivi 26,3 km contro il tempo: poco. Penalizzati i grandi passisti. Sei  le tappe di montagna. Sei gli arrivi in salita. Senza che ci sia coincidenza esatta tra le une e gli altri. Per esempio, la tappa dell'Aprica, di alta montagna, si chiude dopo una discesa di sei km. La prima tappa ungherese, piatta, si chiude con ascesa impegnativa. Ecco il dettaglio delle tappe, intervallate, da tre e non due giorni di riposo a causa della partenza magiara. 

  • 1^ 6 maggio Budapest - Visegrad 195 km
  • 2^ 7 maggio Budapest - Budapest 9,2 km🕔
  • 3^ 8 maggio Kaposvar - Balontofured 201 km
  • 10 maggio primo giorno di riposo
  • 4^ 10 maggio Avola - Etna (rif. Sapienza) 166 km
  • 5^ 11 maggio Catania - Messina 162 km
  • 6^ 12 maggio Palmi - Scalea 192 km
  • 7^ 13 maggio Diamante - Potenza 198 km
  • 8^ 14 maggio Napoli - Napoli 149 km
  • 9^ 15 maggio Isernia - Blockhaus 187 km
  • 16 maggio secondo giorno di riposo
  • 10^ 17 maggio Pescara - Jesi 194 km
  • 11^ 18 maggio Sant'Arcangelo di Romagna - Reggio Emilia 201 km
  • 12^ 19 maggio Parma - Genova 186 km
  • 13^ 20 maggio Sanremo - Cuneo 157 km
  • 14^ 21 maggio Santena - Torino 153 km
  • 15^ 22 maggio Rivarolo Canavese - Cogne 177 km
  • 23 maggio terzo e ultimo giorno di riposo
  • 16^ 24 maggio Salò - Aprica 200 km
  • 17^ 25 maggio Ponte di Legno - Lavarone 165 km
  • 18^ 26 maggio Borgo Valsugana - Treviso 146 km
  • 19^ 27 maggio Marano Lagunare - Santuario di Castelmonte 178 km
  • 20^ 28 maggio Belluno - Marmolada (Passo Fedaia) 167 km
  • 21^ 29 maggio Verona - Verona 17,1 km🕔 

Non si sa ancora, invece, chi parteciperà alla corsa rosa. Pogacar, Roglic e Bernal, i tre fari del ciclismo attuale nelle corse a tappe, andranno al Tour, a quanto pare. Potrebbero esserci i francesi Bardet e Thibaut Pinot, finalmente restituito all'agonismo dopo molta sfortuna. Forse, l'altro francese Gaudu, ottavo all'ultima Vuelta. Ma, anche Carapaz, vincitore nel 2019, Hart, vincitore nel 2020, almeno uno dei gemelli Yates. Forse Evenepoel, che vorrà scoprire se i grandi giri siano davvero alla sua portata. Io penso di sì. Ne sapremo di più nei primi mesi del 2022.

Aggiornamento del 03 gennaio 2022: Evenepoel pare proprio che non sarà al via del Giro e che correrà invece la Vuelta. Dovrebbe esserci Thomas Pidcock, il predestinato inglese che spopola anche nel ciclocross e che la corsa rosa l'ha già vinta, categoria under 23, nel 2020.

martedì 12 ottobre 2021

La stagione ciclistica 2021: il regno di Pogacar

Possiamo ritenere conclusa la stagione ciclistica 2021, sebbene manchi ancora qualche corsa. Diventa possibile un bilancio. Lo sloveno Tadej Pogacar sta riscrivendo la storia del ciclismo. Ha conquistato, oltre al secondo Tour de France consecutivo, vinto con un vantaggio che non era così ampio dai tempi del succeso di Jan Ullrich nel 1997, anche due classiche monumento, come la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia. Cose di cui era capace Merckx nei primissimi anni '70. E Pogacar, 23 anni, si è mostrato anche più precoce del fuoriclasse belga. Il ciclista dell'anno è senza dubbio lui. Il connazionale Roglic, fallito l'assalto al Tour, ha però vinto la Vuelta. E per la terza volta consecutiva. Le Olimpiadi a cronometro, il Giro dell'Emilia e la Milano-Torino hanno arricchito il suo palmares. La Slovenia continua a trainare il movimento a dispetto dei due milioni di abitanti. E va ricordato anche Mohoric, vincitore di due tappe al Tour. La grande rivalità tra il belga Van Aert e l'olandese Van der Poel ha fruttato poco a entrambi, sfiancati anche dalle energie spese in inverno nel cross. Credo che in futuro dovranno rivedere, nel senso di ridimensionare, i loro impegni, se vorrano vincere su strada tutto quello che il loro talento permetterebbe. Resta comunque la grande impressione di Van der Poel in maglia gialla al Tour. Tour che un giorno Van Aert, secondo me, potrebbe anche vincere. Quest'anno c'è arrivato debilitato. Da segnalare la vittoria del belga Stuyven alla Milano-Sanremo, del danese Asgreen al Giro delle Fiandre, proprio davanti a Van der Poel e quella, magnifica e inaspettata, di Colbrelli alla Parigi-Roubaix, nell'edizione forse più dura che ricordi. Colbrelli, anche campione italiano ed europeo quest'anno, ha conquistato la dimensione internazionale che gli era sempre mancata. Al Giro d'Italia successo meritato di Egan Bernal, davanti a Damiano Caruso, sorprendente secondo dopo una vita spesa nel ruolo di gregario di lusso. Nelle corse a tappe, con il tramonto di Nibali, l'Italia ha poco da spendere. Mi chiedo se Ganna, straordinario contro il tempo, in strada e su pista, campione olimpico e mondiale, potrebbe nello spazio di due o tre anni provare a far classifica. Io penso di sì. C'è stato il ritorno da protagonista delle volate di Mark Cavendish, classe 1985, salito a 34 vittorie parziali al Tour. Come Merckx. Anche se Merckx vinceva dappertutto. Comprese cinque edizioni finali del Tour. Alaphilippe si è confermato campione del mondo. Resta il campione più spettacolare del ciclismo attuale, a parer mio. E quello che conduce meglio la bicicletta. Evenepoel, per finire, è tornato da un infortunio che avrebbe chiuso la carriera di molti altri. In pianura è un drago. In salita ha sofferto. Ma, ha vinto un mucchio di brevi corse a tappe. Resta forte la curiosità intorno a lui e alla carriera che potrà avere.

sabato 9 ottobre 2021

Giro di Lombardia 2021: vince Pogacar. Masnada secondo

La stagione ciclistica 2021 si avvia al termine. Oggi, la classica delle foglie morte, il Giro di Lombardia, da Como a Bergamo. Lunghe fasi di studio. Nei primi km della salita verso il Passo di Ganda, a sorpresa, si stacca Remco Evenepoel, mentre Nibali esce in avanscoperta. Contrattacca Pogacar, a circa 35 km dal traguardo, e fa il vuoto. Alaphilippe guida l'inseguimento in discesa, dipingendo magnifiche traiettorie. Ma è il compagno di squadra del France campione del mondo, Masnada, ad avvantaggiarsi rispetto agli altri inseguitori di Pogacar, fino a raggiungerlo a 15 km dall'arrivo. Restano da soli. Masnada non dà cambi al vincitore degli ultimi due Tour de France. Nella volata a due, secondo pronostico, trionfa Pogacar. Che fa suo, in questo luminoso 2021, il Lombardia dopo la Liegi e il Tour. Masnada, comunque bravissimo, secondo. Terzo Adam Yates, quarto Roglic. Quinto Valverde, 41 anni! Sesto Alaphilippe, che era, a mio parere, il più forte in corsa. 

domenica 19 settembre 2021

Belgio 2021: Ganna oro a cronometro

Filippo Ganna conferma in Belgio l'oro di Imola 2020. È di nuovo lui il campione del mondo a cronometro. Ganna ha battuto i due assi belgi: Van Aert, di appena 5", già costretto alla piazza d'onore lo scorso anno, e il predestinato Remco Evenepoel. Due che, domenica prossima, correranno per vincere anche la gara in linea. Ribadito che Ganna contro il tempo è un fenomeno, lasciatemi applaudire Evenepoel, che, lungo un percorso piatto, senza asperità degne di nota, ha tenuto il confronto con due corridori, Ganna e Van Aert, cui cede, rispettivamente, 22 e 17 kg di peso. La classe è classe.

mercoledì 28 luglio 2021

Tokyo 2021: Roglic oro nella crono. Ganna 5°

Delusione relativa per Filippo Ganna. La cronometro olimpica di oggi aveva un livello di concorrenti che solo in qualche grande giro del passato. Mai vista ad un mondiale, per esempio. E il percorso - nemmeno un metro di pianura - non lo favoriva di certo. E le prove opache dei due assi belgi, Van Aert ed Evenepoel dimostrano la difficoltà del tracciato. Ha vinto Primoz Roglic, davanti a Tom Dumoulin, suo compagno di squadra alla Jumbo Visma, da poco uscito da un periodo di isolamento e riflessione. Terzo l'australiano Dennis. Solo sesto Van Aert, il grande favorito della vigilia.

lunedì 26 luglio 2021

Tokyo 2021: Pidcock oro nella mountain bike

Predestinato quasi quanto Evenepoel, Thomas Pidcock, ventiduenne inglese di Leeds è più eclettico, anche se meno talentuoso su strada del belga. Oggi ha vinto l'oro alle Olimpiadi di Tokyo nella mountain bike, complice anche la caduta del grande favorito Mathieu Van der Poel.  

domenica 20 giugno 2021

Campionato italiano ciclismo 2021: vince Colbrelli

Oggi si corre il campionato nazionale di ciclismo 2021: da Bellaria-Igea Marina a Imola. Gli ultimi 150 km saranno in circuito. La selezione tra i migliori dovrà venire dalla Cima Gallisterna, da affrontare cinque volte. 

La cronaca.

Durante l'ultima scalata della Cima Gallisterna, restano davanti Sonny Colbrelli e Fausto Masnada. In volata, Colbrelli rispetta il pronostico e vince per distacco.

lunedì 14 giugno 2021

Giro del Belgio 2021: bis di Evenepoel

Dopo il ritiro - e tanta sfortuna - al Giro d'Italia, l'asso belga Remco Evenepoel ha conquistato il Giro del Belgio 2021, replicando il successo del 2019. Avrà tempo per affermarsi anche nelle grandi corse a tappe. Da registrare, nella tappa conclusiva, anche il successo n. 151 in carriera del velocista britannico Mark Cavendish, tornato competitivo, sia pur non ai massimi livelli, dopo alcune stagioni in ombra. Non era detto.

sabato 8 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: Ganna in rosa a Torino

Vola nella cronometro inaugurale di Torino del Giro d'Italia 2021 Filippo Ganna. Superate le incertezze delle ultime esibizioni, il fuoriclasse azzurro rifila 10" ad un ottimo Affini. Tengono bene Joao Almeida, sorpresa della passata edizione, e l'asso belga Remco Evenepoel, al rientro dopo la terribile caduta alla Milano-Sanremo 2020: cedono rispettivamente 17 e 19 secondi. Più in difficoltà gli altri pretendenti al successo finale. 

domenica 18 aprile 2021

Amstel Gold Race 2021: vince Van Aert al fotofinish su Pidcock

Arrivo spettacolare di Van Aert, Pidcock e Schachmann. Parte Van Aert a 200 m dal traguardo, Pidcock rinviene. Giungono sostanzialmente appaiati. Al fotofinish, vince di niente Van Aert su Pidcock. Terzo Schachmann. 

lunedì 12 aprile 2021

Amstel Gold Race 2021: borsino favoriti. C'è anche Trentin

Dai muri alle cotes, senza passare dalle fatiche della Roubaix, rimandata ad ottobre. Domenica si correrà l'Amstel Gold Race, Olanda, Limburgo. E non ci sarà Mathieu Van der Poel, che ha capito di aver corso troppo negli ultimi mesi. Dovrà far tesoro di quest'esperienza negli anni a venire. Sarà lotta tra Alaphilippe e Van Aert, soprattutto. Ma sono molti i pretendenti al successo finale. Ecco il borsino dei favoriti, aggiornato dopo la Freccia del Brabante vinta da Pidcock, su Van Aert e Trentin.

  1. Alaphilippe *****
  2. Van Aert ****
  3. Matthews ***
  4. Pidcock ***
  5. Trentin ***
  6. Kwiatkowski ***
  7. Van Avermaet ***
  8. Roglic ***
  9. Hirschi ***
  10. Jungels **
  11. Colbrelli **



lunedì 22 marzo 2021

I migliori ciclisti tedeschi della storia

Propongo una classifica a punti dei migliori ciclisti tedeschi della storia. Comanda Ullrich. Classifica aggiornata all'11 aprile 2023.

  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                  

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espana:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia, Circuito de la Sarthe):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Algarve, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia, Eneco Tour) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti


    1. Jan Ullrich (Germania): 2.185 punti (1995-2006): 1.470 punti al Tour de France (una volta primo, cinque volte secondo, una volta quarto), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 10 punti al campionato del mondo (una volta ottavo), 50 punti alle Olimpiadi (una volta primo), 180 punti al campionato tedesco (due volte primo, due volte secondo), 60 punti al Giro della Svizzera (una volta primo), 30 punti alla Coppa Agostoni (una volta primo), 30 punti alla Coppa Sabatini (una volta primo), 30 punti al Giro dell'Emilia (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour de France (sette vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    2. Erik Zabel (Germania): 1.725 punti (1993-2008): 240 punti al campionato del mondo (due volte secondo, una volta terzo, una volta quinto), 260 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo, quattro volte terzo), 378 punti alla Milano-Sanremo (quattro volte primo, due volte secondo, due volte sesto), 84 punti al Giro delle Fiandre (due volte quarto), 48 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo), 210 punti alla Parigi-Tours (tre volte primo, due volte terzo), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 50 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 30 punti allo Scheldeprijs (una volta primo), 90 punti al Gran Premio di Francoforte (tre volte primo), 165 punti per vittorie di tappa al Tour de France (undici vittorie di tappa), 80 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (otto vittorie di tappa)

    3. Dietrich Thurau (Germania): 1.147 punti (1974-1988): 140 punti al Tour de France (una volta quinto, una volta decimo), 70 punti al Giro d'Italia (una volta quinto), 70 punti alla Vuelta a Espana (una volta quarto), 140 punti al campionato del mondo (due volte secondo), 130 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta terzo), 66 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta ottavo), 162 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 50 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 40 punti al Giro di Germania (una volta primo), 30 punti allo Scheldeprijs (una volta primo), 30 punti alla E3 Harelbeke (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa), 50 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (cinque vittorie di tappa)

    4. Rudi Altig (Germania): 1.120 punti (1960-1971): 30 punti al Giro d'Italia (una volta nono), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 170 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta secondo), 140 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo), 60 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo), 114 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo, una volta secondo), 78 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta sesto), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 30 punti al Giro di Toscana (una volta primo), 30 punti al Giro del Piemonte (una volta primo), 120 punti per vittorie di tappa al Tour de France (otto vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (quattro vittorie di tappa), 60 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (sei vittorie di tappa)

    5. Hans Junkermann (Germania): 1.119 punti (1955-72): 320 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta quinto, due volte nono), 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 40 punti alla Vuelta a Espana (una volta settimo), 55 punti al campionato del mondo (una volta sesto, una volta settimo, una volta decimo), 350 punti al campionato tedesco (tre volte primo, due volte secondo, quattro volte terzo), 174 punti al Giro della Svizzera (due volte primo, una volta secondo), 90 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo, una volta secondo), 30 punti al Gran Premio di Francoforte (una volta primo)

    6. John Degenkolb (Germania): 927 punti (2011-) : 58 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta nono), 170 punti al campionato tedesco (due volte secondo, tre volte terzo), 120 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta quinto, una volta settimo), 72 punti al Giro delle Fiandre (due volte settimo, due volte nono), 144 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta secondo, una volta settimo, una volta decimo), 90 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, una volta secondo, una), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 90 punti alla Gand-Wevelgem (una volta primo, una volta secondo), 30 punti al Gran Premio di Francoforte (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 100 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (dieci vittorie di tappa)[carriera ancora in corso]


    7. Rolf Wolfshohl (Germania): 801 punti (1960-1976): 60 punti al Giro d'Italia (una volta sesto), 250 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta sesto), 65 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta ottavo, una volta decimo), 90 punti al campionato tedesco (una volta primo, una volta secondo), 162 punti alla Milano-Sanremo (una volta secondo, una volta quarto, una volta quinto, una volta sesto), 54 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta secondo), 40 punti alla Bicicletta Basca (una volta primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    8. Andreas Kloeden (Germania): 770 punti (1998-2013): 480 punti al Tour de France (due volte secondo, una volta terzo), 50 punti al campionato tedesco (una volta primo), 80 punti al Giro dei Paesi Baschi (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Circuito della Sarthe (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti alla Tirreno-Adriatico (una volta primo)

    9. André Greipel (Germania):  763 punti  (2005-)        : 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 150 punti al campionato tedesco (tre volte primo), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta settimo), 160 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, due volte secondo, una volta terzo), 50 punti al Tour Down Under (due volte primo), 30 punti alla Primus Classic (una volta primo), 165 punti per vittorie di tappa al Tour (undici vittorie di tappa), 84 punti per vittorie di tappa al Giro (sette vittorie di tappa), 40 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (dieci vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    10. Reimund Dietzen (Germania): 735 punti (1982-1990): 140 punti al campionato tedesco (due volte primo, una volta secondo), 390 punti alla Vuelta a Espana (due volte secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta settimo), 70 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta secondo, una volta terzo), 40 punti alla Vuelta Castilla y Leon (una volta primo), 40 punti alla Settimana Catalana (una volta primo), 25 punti alla Vuelta a la Roja (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (tre vittorie di tappa)


    11. Udo Boelts (Germania):  521 punti (1989-2003): 50 punti al Tour de France (una volta nono), 55 punti al campionato del mondo (una volta quarto, una volta decimo), 240 punti al campionato tedesco (tre volte primo, tre volte terzo), 12 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta nono), 42 punti al Giro di Lombardia (una volta settimo, una volta ottavo),  50 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 30 punti al Gran Premio di Vallonia (una volta primo), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)

    12. Olaf Ludwig (Germania):  493 punti (1990-97): 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 40 punti al campionato tedesco (una volta secondo), 30 punti alla Milano-Sanremo (una volta sesto), 12 punti al Giro delle Fiandre (una volta nono), 156 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta nono), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 30 punti alla Gand-Wevelgem (una volta terzo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 30 punti all'E3 Harelbeke (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa)

    13. Marcel Kittel (Germania): 448 punti (2011-2019): 30 punti al campionato tedesco (una volta primo), 150 punti allo Scheldeprijs (cinque volte primo), 210 punti per vittorie di tappa al Tour (quattordici vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro (quattro vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    14. Tony Martin (Germania): 429 punti (2008-2021): 54 punti al Giro della Svizzera (una volta secondo), 120 punti al Giro del Belgio (tre volte primo), 40 punti all'Eneco Tour (una volta primo), 80 punti al Giro dell'Algarve (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo),75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    15. Gregor Braun (Germania): 426 punti (1977-1989): 190 punti al campionato tedesco (tre volte primo, una volta secondo), 72 punti al Giro delle Fiandre (una volta terzo, una volta settimo), 84 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta quinto), 50 punti al Giro di Sardegna (due volte primo), 30 punti alla Tre Valli Varesine (una volta primo)

    16. Fabian Wegmann (Germania): 406 punti (2002-2016): 28 punti al campionato del mondo (una volta settimo, una volta nono), 210 punti al campionato tedesco (tre volte primo, due volte secondo), 78 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo, una volta sesto), 60 punti al Gran Premio di Francoforte (due volte primo), 30 punti alla Tre Valli Varesine (una volta primo)