Nel 1982 l'asso francese, melius bretone, Bernard Hinault tornò al Giro d'Italia, con l'idea di realizzare l'accoppiata con il successivo Tour de France. Accoppiata solo sfiorata nel 1980, quando aveva vinto il primo Giro, ma era stato costretto al ritiro alla Grande Boucle in maglia gialla.
Quello di Hinault fu un trionfo annunciato, trapuntato da quattro successi di tappa e quindici giorni complessivi in maglia rosa. L'unico a tenergli testa fu il coriaceo svedese Tommy Prim, secondo sul podio finale di Torino a 2'35" davanti al compagno di squadra alla Bianchi, Silvano Contini a 2'47". Contini qualche settimana prima si era imposto a sorpresa alla Liegi-Bastogne-Liegi.
Silvano Contini |
Quarto il grande scalatore belga Lucien Van Impe, che aveva quasi 36 anni eppure debuttava sulle strade del Giro, a 4'31". I grandi rivali del ciclismo italiano, Saronni e Moser, giunsero rispettivamente sesto e ottavo in classifica generale, con tre successi di tappa per il lombardo e due per il trentino. Saronni, in particolare, s'impose nella penultima tappa, la Cuneo-Pinerolo, che rievocava quella mitica conquistata da Coppi e raccontata da Mario Ferretti al Giro del 1949.