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mercoledì 13 ottobre 2021
Classifiche per nazioni dei migliori ciclisti della storia
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giovedì 14 novembre 2019
Ricordo di Raymond Poulidor
La scomparsa, ieri, di Raymond Poulidor, simbolo ed icona del ciclismo, non soltanto francese, ha riacceso la memoria di un'epoca che sembra oggi molto distante. Poulidor, classe 1936, seppe attraversare, in diciassette anni di carriera, due generazioni ciclistiche. Rivaleggiò a lungo con il principesco Anquetil, forse il più grande passista e cronoman della storia del ciclismo, e poi con "le cannibale" belga Merckx, certamente il più forte ciclista della storia. Due che seppero vincere cinque Tour de France, mentre Poulidor, otto volte sul podio, non poté mai gustare il trionfo finale alla Grande Boucle. Che un incidente gli tolse nel fatidico 1968, quando per lui sembrava fatta. Di qui la fama di eterno secondo, complici anche i quattro podi senza successi al campionato del mondo e la malchance che gli impedì sempre di vestire la maglia gialla. Onore invece toccato anche a molti ciclisti anonimi, magari all'esito di una fuga "bidone". Eppure era un corridore solidissimo, Poulidor, capace di vincere eccome: conquistò la Vuelta a Espana nel 1964, la Milano-Sanremo nel 1961, la Freccia Vallone nel 1963, un mucchio di brevi corse a tappe, sette frazioni dell'amatissimo Tour. Il suo rapporto con i tifosi francesi divenne simbiotico. E, ciò che più conta, rimase inalterato nel corso del tempo. Si era ritirato nel 1977, ma era ancora popolare come quando correva. Merito suo e della sua strepitosa e letteraria carriera, certo nobilitata anche dalle sconfitte alla Ettore, e merito dei francesi, che, al netto di molti difetti, hanno della storia, specialmente della propria storia, una nozione e un sentimento superiori ai nostri.
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giovedì 23 giugno 2016
#TourdeFrance2016: Thibaut #Pinot dopo #Hinault?
Tour de France 1985: il campionissimo bretone, Bernard Hinault, vinceva il suo quinto ed ultimo Tour de France, davanti a Greg Lemond e Stephen Roche. Nessuno avrebbe potuto immaginare che quello di Hinault sarebbe rimasto l'ultimo successo francese sui Campi Elisi nei successivi 30 anni. L'anno dopo, sempre Hinault, al canto del cigno, giunse secondo dietro Lemond e si ritirò. Nel 1987, ci fu il terzo posto di Francois Bernard, passista scalatore elegante e possente, che avrebbe poi chiuso la carriera da gregario di Indurain, quindi qualche piazzamento di Leblanc e di Jalabert, fino ai due podi consecutivi di Virenque, terzo nel 1996 e secondo nel 1997. I francesi sono tornati sul podio addirittura nel 2014, l'anno del trionfo di Nibali, con l'attempato, per il ciclismo, Peraud, secondo, ed il promettente Thibaut Pinot, terzo, che si candida, quest'anno, a rovinare i piani dei tre grandi favoriti: Froome, Contador e Quintana. Sarà la volta buona per i francesi? Pinot, che, in salita, nelle giornate di grazie, sa fare il vuoto e che è parecchio migliorato nelle prove contro il tempo, può compiere l'impresa. Ma, oltre ai detti Froome, Contador e Quintana, dovrà guardarsi anche dal connazionale Bardet, cui l'oppone una rivalità sentitissima oltralpe.
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domenica 20 luglio 2014
Tour de France 2014: non solo Nibali. Quattro francesi tra i primi dieci della classifica generale
Nibali il Tour l'ha già vinto o, comunque, può soltanto perderlo, perché avversari alla sua altezza in gruppo non ci sono. Oltralpe, dopo anni di magra, si consolano, con qualche ragione debbo ammettere, osservando la presenza di quattro corridori francesi tra i primi dieci della classifica generale. Negli ultimi 30 anni, facendo appello alla mia memoria per lo meno, non mi pare che sia mai accaduto. Di certo, non c'è Hinault e non c'è Fignon, gente che i Tour li vinceva proprio, cinque il primo e due, quasi tre se non fosse stato per Lemond ed otto secondi di cronometro, il secondo. Ad ogni modo, nella classifica provvisoria del Tour de France 2014, troviamo Bardet terzo, Thibaut Pinot quarto, Peraud sesto e Rolland decimo. In particolare Bardet e Pinot che lottano per il podio sono entrambi del 1990, sono forti in salita e possiedono il fondo necessario per primeggiare nelle corse a tappe. Se un francese tornerà a vincere il Tour, dopo Hinault nel 1985, scommetto che, nei prossimi anni, sarà uno di loro: Bardet o Pinot.
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