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giovedì 12 marzo 2015

Disfatta dell'Inter con il Wolfsburg: Carrizo disastroso. Mancini vattene

Due gol regalati da Carrizo: il genio di Mancini nemmeno arriva a capire che l'Europa League è l'ultima via per la qualificazione alle coppe e gioca con il secondo portiere. Mancini vattene. Poi ci pensa Palacio, pur autore del gol del vantaggio a fare errori in serie. Assurdo un tiraccio fuori davanti al portiere, servito da Santon. Nemmeno il 2-1 riesce a difendere, il sopravvalutato tecnico dalle mille sciarpe, con una serie di cambi a casaccio. Kovacic entra quando è tardi, dopo Vidic che fa in tempo a procurare la punizione da cui scaturisce il terzo gol tedesco. Qualificazione compromessa. Ma ancora astrattamente possibile. Con Zenga. #Mancinivattene.

giovedì 26 febbraio 2015

Europa League italiana: cinque squadre su cinque agli ottavi

Pokerissimo! L'Europa League è italiana. Per ora. Cinque squadre su cinque agli ottavi: Inter, Fiorentina, Napoli, Torino e Roma. Si può vincere il trofeo. L'impresa è quella del Torino di un grandissimo Maxi Lopez, che espugna il campo infuocato dell'Athletic Bilbao. Il passaggio del turno da parte della Roma, tornata alla vittoria dopo una lunga astinenza, alle spese del Feyenoord, restituisce invece fiducia ed entusiasmo ai giallorossi in vista della partita con la Juve in programma lunedì prossimo: si deciderà il campionato.

Inter - Celtic 1-0: decide Guarin

Celtic presto in dieci, l'Inter ha un mucchio di occasioni, che spreca con prodigalità. Corre qualche rischio, perché gli scozzesi sono tenaci. Alla fine, 88', segna Guarin con un gran tiro dalla distanza. L'Inter vince ed approda agli ottavi di Europa League. C'è ancora parecchio da migliorare.

giovedì 19 febbraio 2015

Inter - Celtic 3-3

Non capisco cosa Mancini voglia dimostrare, mortificando Kovacic con panchine in serie. Detto questo l'Inter non passa sull'infuocato campo del Celtic. Primo tempo scoppiettante. L'Inter nei primi venti minuti domina grazie ad un pressing alto assai efficace e va sul 2-0: Shaqiri e Palacio. Poi un'entrata intempestiva di Kuzmanovic ed un errore in chiusura di Ranocchia, sempre svagato, e di Campagnaro, autogol, propiziano il pareggio dei padroni di casa. Santon suona la carica a fine primo tempo: grandissima personalità. Allo scadere segna Palacio dopo una respinta del portiere avversario. Nella ripresa cala il ritmo. L'Inter soffre ma potrebbe chiudere in contropiede se soltanto Icardi fosse in giornata. Anonimo Guarin. Mancini passa alla difesa a tre. Gli scozzesi non mollano ed alla fine pareggiano sul solito errore difensivo nerazzurro: Dodò, come Mancini, deve andarsene.

martedì 16 dicembre 2014

Inter - Celtic Glasgow in Europa League. Come sono lontani i tempi di Jimmy Johnstone, straordinaria ala destra

La primavera del 1967 segnò la fine della Grande Inter. La sconfitta di Mantova, con papera di Sarti e la sconfitta di Lisbona, finale di Coppa dei Campioni, ad opera del Celtic Glasgow di Stein: una squadra che stava diventando leggendaria. Avrebbe vinto nove campionati scozzesi consecutivi, dal 1966 al 1974, era stata semifinalista, eliminata dal Liverpool, in Coppa delle Coppe nel 1966. E dopo il sorprendente successo sull'Inter, 2-1, dopo il vantaggio di Mazzola su rigore, il Celtic sarebbe tornato in finale nel 1970, perdendo contro il Feyenoord, per giocare ancora in semifinale di Coppa dei Campioni nel 1972, sconfitta dall'Inter, e nel 1974, sconfitta dall'Atletico Madrid. Ora, in una competizione meno nobile, l'Europa League, per di più ai sedicesimi, il Celtic torna a sfidare l'Inter. L'occasione ci consente il ricordo del giocatore simbolo di quel Celtic, l'ala destra Jimmy Johnstone, meno di 1,60 m, gracile, ma velocissimo, rapidissimo, scattante, uno dei maggiori interpreti di sempre nel ruolo. La prova provata che il calcio non è solo esercizio da corazzieri. La sintesi del fondamentale più entusiasmante: il dribbling. Ecco qualche immagine di Jimmy Johnstone.

giovedì 11 dicembre 2014

Cinque italiane ai sedicesimi di Europa League

Cinque squadre italiane ai sedicesimi di Europa League: Inter, Napoli, Fiorentina e Torino, qualificatosi grazie al rotondo successo odierno in Danimarca. La Roma ci arriva, delusa, dalla Champions.

domenica 11 maggio 2014

Inter quinta: Europa League. Mazzarri, come previsto, fa meglio di Stramaccioni

Non è stata una stagione esaltante. Anzi. Tuttavia, l'obiettivo minimo è stato raggiunto con una giornata di anticipo. L'Inter torna in Europa, sia pure dalla porta secondaria dell'Europa League. Quinto posto, dopo il nono dello scorso anno, contrappuntato da una terribile serie di sconfitte. Mazzarri, l'avevo previsto perché troppo facilmente prevedibile, ha comunque fatto meglio di Stramaccioni. Sono tempi grami, ma, almeno la dignità è salva. E' stato decisivo il largo successo colto ieri sera contro la Lazio, un netto 4-1, con doppietta di Palacio e reti di Icardi ed Hernanes. Come sono stati decisivi i pareggi odierni di Parma, Torino e Verona oltre alla sconfitta del Milan. L'Inter ha bisogno di almeno due grandi giocatori. Anzitutto un campione di personalità in difesa, poi un regista basso od arretrato che dir si voglia, al posto di Cambiasso. Magari anche un attaccante di talento. Conforta, se non altro, il rendimento di Kovacic nelle ultime partite: è un fuoriclasse, cui manca soltanto un poco di esperienza. Dimenticavo: si è ritirato Saverio Zanetti. Con due anni di ritardo. 

lunedì 14 aprile 2014

L'Inter vince contro la Sampdoria. Doppietta di Icardi, che dovrebbe darsi un altro contegno

Handanovic, per una volta, è stato degno della grande tradizione dei portieri nerazzurri, da Ghezzi, a Sarti, Da Bordon a Zenga, a Pagliuca, Toldo, Julio Cesar, tenendo in piedi la baracca nel primo tempo. Altrimenti, la partita avrebbe preso ben altra piega. L'Inter ha finito per vincere 4-0 contro una Sampdoria rimasta presto in dieci per l'espulsione di Eder, dentro una partita resa nervosa dalla "cavalleria rusticana" versione acconciata ai tempi moderni in corso tra Icardi e Maxi Lopez. Lui, lei, l'altro. Insomma, la solita storia. Icardi, che tutto sommato sta nel torto, segna una doppietta perché è forte, ma certi atteggiamenti da maramaldo dovrebbe smetterli subito, perché inutili e snervanti. Tornando alla partita, grande prova di Kovacic in un ruolo difficile: ha diretto la manovra con sapienza e con sostanza. L'Europa League è una possibilità più concreta, ma, non sarà facile rintuzzare la rincorsa del Milan. Decisivo il derby prossimo venturo. Anche per la permanenza di Mazzarri all'Inter.

domenica 16 febbraio 2014

L'Inter batte la Fiorentina e si rilancia in classifica: tornano al gol Palacio ed Icardi

Il calcio è più semplice di quanto si creda. Palacio esce da un lungo letargo realizzativo, Icardi dalle "Memorie di Casanova", ed ecco che l'Inter s'impone sul campo della Fiorentina, all'esito di una partita ben giocata, nella quale si è notata una maggior serenità, oltre alla buona regia di Hernanes. Troppi punti sono stati persi per strada durante la lunga crisi, altrimenti l'Inter potrebbe coltivare la speranza di lottare per il terzo posto. Dopo il disastro provocato da Stramaccioni lo scorso anno, andrà comunque bene anche la qualificazione in Europa League, che resta tutt'altro che scontata.

mercoledì 11 dicembre 2013

Juve eliminata dal Galatasaray: decisivo il gol di Sneijder, eroe del triplete nerazzurro. Bianconeri in Europa League

All'85' è Sneijder, su assist del sempiterno Drogba, classe 1978, a decidere l'eliminazione della Juventus, con un gol dei suoi, dopo una partita da trascinatore degna della stagione nerazzurra del triplete. Dopo il quale il regista olandese aveva iniziato un lento e non del tutto spiegabile declino atteso che oggi ha soltanto 29 anni. Bruciante eliminazione dalla Champions League per la Juventus e per l'orgoglio sovradimensionato di Conte. I bianconeri finiscono nel purgatorio dell'Europa League, dove, fra mille impegni, rischiano di lasciare molte forze utili alla rincorsa del terzo scudetto consecutivo. Non è forse un caso che sia stato un ex interista come Sneijder ad infliggere questa cocente ed inaspettata delusione alla Juve ed ai suoi tifosi. Dimenticavo: un ex interista anche in panchina per i turchi, Roberto Mancini.

giovedì 14 marzo 2013

Inter - Tottenham: rimonta? Sì, rimonta, segna Cassano, raddoppia Palacio, ancora Cassano su punizione. Si va ai supplementari. Adebayor rovina la festa. Alvarez riaccende la speranza. Finisce 4-1, Inter eliminata

Difficile credere alla rimonta dopo la sciagurata sconfitta di Londra contro il Tottenham. Recuperare dal 3-0 per gli inglesi sarebbe un'impresa senza precedenti. Almeno negli ultimi 30 anni. Cassano, però, al 20' del primo tempo ha già segnato. Stiamo a vedere. Achtung! Palacio, dopo cinque minuti nella ripresa raddoppia. E poi Cassano su punizione. Strepitoso. Come Kovacic, un regista avviato sulla strada di Suarez. Mi sbilancio e chissenefrega. Tanto che l'ineffabile Stramaccioni decide di sostituirlo con Benassi. Si va ai supplementari. Difesa disattenta, respinta di Handanovic e, sia stramaledetta la perfida Albione!, segna quel racchio di Adebayor, ammazza che brutto! Come non detto. Rimonta fallita. Almeno ci abbiamo provato. Forse no, perché, su assist vellutato di Cassano, segna Alvarez, già subentrato all'irritante Guarin. L'Inter si porta sul 4-1, ad un gol dalla qualificazione. Assalto finale, confuso ma veemente. Niente da fare, il Tottenham di Villas Boas va avanti. L'Inter è eliminata dall'Europa League. 

giovedì 7 marzo 2013

Inter travolta dal Tottenham: 3-0 per gli inglesi. Figuraccia, Stramaccioni esonerato

Figuraccia indegna, scoppola pesantissima, rovescio imbarazzante. L'Inter finisce travolta a Londra, sponda Tottenham, andata degli ottavi di Europa League. Tre a zero per gli inglesi guidati da un Bale incontenibile, che apre le marcature saltando in faccia a "belli capelli", Cambiasso, uno che va a due Km/h da tre anni a questa parte e gioca sempre per ragioni insondabili, come il suo sodale, Saverio Zanetti, piedi di piombo, che sbaglia gli appoggi più elementari, per non dire di Pereira, detto "mamma mia che impressione", di "mastrolindo" Jonathan inutilmente subentrato nella ripresa. Tutti abilmente capitanati dal peggior tecnico della storia nerazzurra dopo Marcello Lippi: il saccente, fastidiosissimo Stramaccioni, detto "brunello". Una serata vergognosa. Stramaccioni va immediatamente esonerato, per manifesta, palese, limpidissima incapacità. Branca va licenziato. Quanto a Moratti, si faccia un esame di coscienza. La squadra che ha allestito è ridicola. O allenta i cordoni della borsa oppure passa la mano.

giovedì 10 gennaio 2013

Inter: torna Balotelli!

Sono convinto che Balotelli tornerà all'Inter, esercitando un diritto di prelazione che, quale ultima cautela, fu stabilito nell'estate del 2010: i rumors al riguardo si fanno insistenti e sono di fonte qualificata, la dirigenza nerazzurra. Del resto, il disfacimento dell'Inter del "triplete" era cominciato con il suo trasferimento al City. Un suo ritorno sarebbe da interpretare come il segno di una svolta, dopo due anni e mezzo di vacche magre e di scelte di basso profilo, che hanno condannato l'Inter alla periferia dell'Europa League. Del resto, le dichiarazioni di Berlusconi hanno calato la saracinesca sulla possibilità di un trasferimento del centravanti al Milan. Carattere non facile, ma grandi mezzi tecnici e fisici, Balotelli saprebbe, volendo, fare la differenza e con Cassano ha già dimostrato di saper convivere egregiamente. Già che ci siamo, vorrei vedere tornare anche Santon. E, crepi l'avarizia, Recoba. Regista di poca corsa per regista di poca corsa, mancino per mancino, piuttosto che Lodi, meglio il Chino. Il divario è enorme: è evidente. La classe è classe. Recoba è Recoba!

venerdì 23 novembre 2012

L'Inter prende tre ceffoni dal Rubin Kazan. Le riserve non sono all'altezza

Altro che sperimentazione! Le riserve dell'Inter non sono all'altezza. Come non è all'altezza il gioco che pretende di insegnare Stramaccioni, ammesso che qualcuno abbia capito quale sia. Il tecnico romano sta vivendo di rendita. Gli riconosco un solo merito: avere voluto Cassano, il miglior rifinitore del campionato. Tornando alla cronaca, ieri sera, a Kazan, Europa League, l'Inter ha perduto malamente, forse più nettamente di quanto avrebbe meritato: 3-0. I vari Jonathan, Silvestre e Coutinho, tanto per citare i più esperti tra le seconde file mandate in campo ieri, non mi paiono da Inter. Prove d'appello non mancheranno, ma l'impressione è questa. Coutinho, poi, sta sempre a terra, troppo leggero per l'Europa. Ma, forse, anche per l'Italia.

giovedì 8 novembre 2012

L'Inter passa a Belgrado contro il Partizan: 3-1 per i nerazzurri. Palacio, Palacio, Guarin

Netto successo dell'Inter di Stramaccioni in Europa League. Sconfitto il Partizan Belgrado per 3-1. Gli avversari, a dire il vero, non hanno granché impressionato. Turn over all'inzio. Con Jonathan, Mudingay, Alvaro Pereira e Livaja. La partita cambia, però, nella ripresa, con l'ingresso di Palacio. Che capitalizza il gran lavoro del centrocampo, soprattutto quello di un instancabile Guarin. Poi a segno, personalmente, su assist delizioso del subentrato Cassano. E' la decima vittoria in trasferta dell'Inter. Stramaccioni gioca alla Trapattoni. Prudenza, atteggiamento guardingo e contropiede, ora fulmineo, ora manovrato. Niente di nuovo sotto il sole.

venerdì 26 ottobre 2012

Palacio bomber di Coppa: segna ancora in Europa League

Delle italiane, in Europa League, ha vinto soltanto l'Inter. Ed è una notizia. Ha segnato, contro il Partizan Belgrado, di nuovo Palacio, che pare aver trovato la forma migliore. L'attaccante argentino, peraltro, nelle partite di Coppa ha fatto sempre bene, anche quando militava nel glorioso Boca Juniors, 20 gol in 36 partite tra Coppa Sudamericana e Coppa Libertadores, con la media di 0,55 gol a partita. In queste prime gare di Europa League, sta facendo persino meglio: 4 partite, 3 gol, alla media di 0,75 gol a partita. Non è un caso. La cifra tecnica di Palacio è, infatti, altissima. Peccato per quel brutto infortunio che, qualche anno fa, ne ha fortemente condizionato la carriera. In quest'Inter, ha la possibilità di mostrare tutto il suo valore.

giovedì 20 settembre 2012

Inter - Rubin Kazan: 2-2. Ennesima figuraccia a San Siro. Stramaccioni va esonerato

E Stramaccioni sarebbe un grande allenatore? Poche, pochissime idee, ma confuse. Schiera Jonathan sulla destra, miniatura estetica di Maicon, che vale 100 e passa volte meno di Maicon. Procura il rigore per il Rubin Kazan, Handanovic para, ma sulla respinta l'Inter va sotto. Squadra svagata, con due centrocampisti patetici come Cambiasso, immobile, e Saverio Zanetti, inconcludente come per larga parte della sua carriera. Coutinho prova a saltare chiunque. Ma, non è Zico. E mai lo sarà. Faticherebbe a giocare in una provinciale. Soltanto da Cassano arriva qualche giocata di classe, come quella che libera Cambiasso, che crossa dalla destra per il colpo di testa di Livaja, la sola nota positiva di una serata davvero storta. Pareggio. Guarin rileva Jonathan nella ripresa. Poi, entra Milito per Livaja. L'Inter è molto lunga sul campo. E rischia continuamente di andare sotto. E ci va, con Rondon, che taglia la difesa nerazzurra, ferma come quella del subbuteo. Stramaccioni finge concentrazione, come stesse capendo qualcosa della partita. Ennesima figuraccia a San Siro. Appena rimediata dal pareggio al volo di Nagatomo, uno che indegnamente tiene il ruolo che fu di Facchetti e di Brehme. L'Inter manca ancora la vittoria a San Siro. Stramaccioni andrebbe esonerato.

martedì 22 novembre 2011

Villas Boas non è Mourinho

Portoghesi tutti e due, ma, Villas Boas, pur cresciuto alla scuola del maestro di Setubal, non è Mourinho. Tra i tecnici più giovani che si ricordino, Villas Boas ha provato a ripercorrere la via del successo del suo illustre predecessore, ripetendone alcune vittorie con il Porto: titolo nazionale ed Europa League, che ai tempi di Mourinho era la vecchia Coppa Uefa. Quindi, ha raggiunto Londra, per allenare il Chelsea, dove Mourinho era arrivato, però, avendo già conquistato, sempre con il Porto, la Champions League. A Londra, il paragone suggerito da molti, specialmente dai detrattori di Mourinho, ha perso consistenza. Villas Boas non è riuscito ad imporsi, il Chelsea ha già più di dieci punti meno del City capolista, laddove Mourinho vinse la Premier al primo colpo, ripetendosi l'anno successivo. Insomma, no, Villas Boas, in odore di esonero, non è Mourinho, che, come tutti i grandi, non ha e non lascerà eredi.

venerdì 4 novembre 2011

Vince la Lazio, Udinese travolta

Giornata di Europa League in chiaroscuro per la squadre italiane. Se la Lazio batte lo Zurigo con gol del generoso Brocchi, l'Udinese esce sconfitta a Madrid, contro l'Atletico, addirittura per 4-0. Guidolin ha risparmiato alcuni titolari, ma gli spagnoli davvero formano un bel gruppo, nel quale spicca il talento di Diego, che, nonostante la stagione poco esaltante vissuta con la Juventus, meritava un'altra occasione nel nostro campionato. Tutto sommato fa lo stesso gioco di Sneijder, ma, tendenzialmente, segna di più. Nel complesso, comunque, tolte le tre o quattro squadre più forti della Champions, la sensazione è che Champions ed Europa League si equivalgano. Insomma, l'Atletico Madrid non mi pare meno forte del Lille o del Bate Borisov, tanto per fare qualche esempio.