Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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martedì 10 gennaio 2023
Inter-Parma 2-1. Inter ai quarti di Coppa Italia
lunedì 9 gennaio 2023
Un saluto a Roberto "Dinamite"
Raccontato dal soprannome, Roberto "Dinamite", classe 1954, storico e prolificissimo centravanti del Vasco da Gama, è stato uno dei massimi goleador della storia del Brasile, segnando a ripetizione tra gli anni '70 e '80. Nessuno come lui nella storia del campionato nazionale, nato nel 1971: 190 gol. Complessione robusta, il tiro tremendo che s'intuisce, ma anche tecnica raffinata: virtuoso del primo tocco, quello che nel calcio è il più importante, era solito superare il primo marcatore con un tunnel d'esterno. Mai riuscì ad essere stabilmente il centravanti della nazionale verdeoro, con la quale pure partecipò a due mondiali, nel 1978 - segnò un gol contro l'Austria e una doppietta contro la Polonia - e nel 1982, quando, anche per nostra fortuna, gli fu preferito l'evanescente Serginho. Più noto in patria che fuori, Roberto Dinamite ha avuto, come talvolta capita, riconoscimenti inferiori a quelli che avrebbe meritato.
Serie A: il punto dopo la 17^ giornata. Riparte il Napoli
Troppo morbida la Sampdoria per impedire la ripartenza del Napoli, che vince 2-0 a Marassi, sbagliando anche un rigore con Politano: bellissimo il gol d'anticipo di Osimhen.
Gli uomini di Spalletti avranno, nella Juve sparagnina ma vincente delle ultime 8 giornate, un avversario ben più solido nell'anticipo di venerdì prossimo: una vittoria degli azzurri chiuderebbe con largo anticipo il discorso scudetto. Un risultato diverso lascerebbe invece tutto ancora contendibile in questo strambo campionato.
Perdono due punti sia Inter che Milan. Solo che il pareggio cui i nerazzurri sono costretti dal Monza è figlio non solo dei limiti della rosa nerazzurra - centrocampisti contati e Lukaku ombra di sé stesso - ma anche di un gravissimo errore arbitrale, che impedisce il 3-1 parziale, che avrebbe chiuso la partita. Il Milan, invece, subisce due gol nel finale da una Roma sempre efficace sui calci piazzati.
Rimonta subita anche per la Lazio, in casa, contro l'Empoli, a conferma di un periodo davvero poco brillante.
La Fiorentina batte di misura il Sassuolo, pareggio invece tra Spezia e Lecce e Salernitana e Torino. Nella serata di oggi: Verona-Cremonese e Bologna-Atalanta.
sabato 7 gennaio 2023
Monza-Inter: 2-2
Commento breve e laconico: due punti gettati via dall'Inter. Anche a causa di una pessima direzione arbitrale. Vorrei vedere il Monza impegnarsi tanto anche contro il Milan. Figuriamoci!
venerdì 6 gennaio 2023
Un saluto a Gianluca Vialli
Si congeda a 58 anni, Gianluca Vialli, vinto da una lunga malattia. Classe 1964, formò con Roberto Mancini una mitica coppia da gol che portò la Sampdoria di Mantovani e Boskov fino alla finale di Coppa dei Campioni del 1992, poi persa con il Barcellona. Prima c'erano state le Coppe Italia, la Coppa delle Coppe del 1990, lo storico scudetto del 1991. Passò quindi alla Juve e, nel 1996, al Chelsea, dove fu anche allenatore. Il primo Vialli, stella dell'Under 21 di Vicini, che poi seguì nella nazionale maggiore, già frequentata con Bearzot, fu un grande giocatore. Tra il 1985 e il 1988, si sprecarono i paragoni con Riva. Vialli era un 11 dalla corsa facile, la progressione potente, il tiri forte e rare doti acrobatiche. Alla vigilia degli Europei del 1988 - andate a rileggere i giornali dell'epoca - la sua reputazione internazionale era forse pari a quella di Van Basten. Che poi avrebbe spiccato il volo proprio in quella competizione in Germania. Fallì ad Italia '90: un rigore sbagliato, nessun gol e la maglia di centravanti titolare ceduta a Schillaci. Si era, infatti, Vialli trasformato in un 9, capace di vincere il titolo di capocannoniere nell'anno dello scudetto blucerchiato. Divenne simbolo della Juve di Lippi, anche nelle polemiche a distanza con Zeman. Sebbene non abbia mantenuto tutte le promesse d'inizio carriera, ha avuto un posto eminente nella storia del nostro calcio. Se n'è andato troppo presto.
giovedì 5 gennaio 2023
Tour de France 1963: Anquetil IV
"Per Anquetil quarto Tour (Un record da lui perfezionabile, dagli altri imbattibile)" La Gazzetta dello Sport, lunedì 15 luglio 1963
L'edizione 1963 del Tour de France prese le mosse dalla Valle della Marne e affrontò i Pirenei prima delle Alpi. Il grande favorito per il successo finale era Anquetil, già vincitore di tre Tour, compresi i due immediatamente precedenti.
Tour de France 1963 |
Il gran normanno conquistò il primo successo di tappa nella cronometro di Angers della sesta tappa, quando a vestire la maglia gialla fu il belga Desmet, che mantenne il sigillo del primato per dieci frazioni, prima di cederlo al grimpeur spagnolo Bahamontes dopo la tappa con arrivo a Grenoble, vinta dal connazionale Manzaneque. Anquetil vinse il giorno dopo, nella diciassettesima frazione, a Chamonix, davanti a Bahamontes e Van Looy, vestendo il giallo che avrebbe tenuto fino a Parigi, annettendosi la cronometro di Besancon. Fu il quarto successo alla Grande Boucle per Anquetil: allora, un primato assoluto. Considerato che il belga Thys e Luison Bobet si erano fermati a tre Tour vinti. Anquetil si sarebbe ripetuto anche l'anno dopo, nel 1964: cinque Tour vinti, come poi avrebbero saputo fare Merckx, Hinault e Indurain. Proprio quell'anno, Anquetil aveva conquistato anche la Vuelta: fu il primo a vincere tutti e tre i grandi giri. Il campionissimo belga Van Looy, decimo nella generale, vinse, a pari merito proprio con Anquetil, il maggior numero di tappe nel 1963: quattro. Sul podio, dietro Anquetil, Bahamontes, secondo a 3'35" e il connazionale spagnolo Pérez Francés, terzo a 3'35". Primo degli italiani, Lorenzo Fontona, settimo a 15'27".
Il punto dopo la 16^ di A: l'Inter ferma il Napoli
L'Inter ferma la corsa del Napoli, che mostra, forse per la prima volta in stagione, un gioco lento e impacciato, quasi mai capace di generare pericoli alla porta avversaria. I nerazzurri, bravi a non concedere ripartenze agli uomini di Spalletti, avrebbero potuto vincere con margine più del gol segnato da Dzeko.
Vittoria di misura del Milan contro una Salernitana a tratti più spregiudicata del Foggia di Zeman: non si può tenere la linea difensiva così alta davanti ad un contropiedista come Leao. Tardivo, tra i granata, l'ingresso di Federico Bonazzoli, tecnicamente, il miglior attaccante italiano nonché il più sottovalutato.
Federico Bonazzoli ai tempi dell'Inter
Settimo successo consecutivo per la Juve, che continua a non subire gol e questo ha la sua importanza in una rimonta che ormai la classifica riconosce. Allegri può schierare una formazione titolare che non è superiore a quella della Cremonese. Poi, l'ingresso di giocatori di maggior caratura sposta gli equilibri. La vittoria arriva alla fine con la punizione di Milik.
Vince la Roma: segna Pellegrini su rigore contro il Bologna. Perde la Lazio, nonostante il vantaggio iniziale di Immobile, dal Lecce. Le due romane mi sembrano fuori dalla lotta per il titolo.
Successo esterno della Sampdoria sul Sassuolo, pareggio tra Torino e Verona, Fiorentina e Monza, Udinese ed Empoli e Spezia e Atalanta.