Elenco blog personale

martedì 10 gennaio 2023

Inter-Parma 2-1. Inter ai quarti di Coppa Italia

Un'Inter lenta ed impacciata va sotto per il gran gol di Juric. Troppo compassata la regia di Asslani. Nella ripresa il pareggio sfugge fino al gol di Lautaro nel finale, favorito anche da una deviazione. Poi grande intervento di Buffon su Dzeko. Nel secondo tempo supplementare, arriva il pallonetto di testa di Acerbi: bravo! Inter in vantaggio. Il risultato non cambia più. Inter ai quarti di finale di Coppa Italia. 

lunedì 9 gennaio 2023

Un saluto a Roberto "Dinamite"

Raccontato dal soprannome, Roberto "Dinamite", classe 1954, storico e prolificissimo centravanti del Vasco da Gama, è stato uno dei massimi goleador della storia del Brasile, segnando a ripetizione tra gli anni '70 e '80. Nessuno come lui nella storia del campionato nazionale, nato nel 1971: 190 gol. Complessione robusta, il tiro tremendo che s'intuisce, ma anche tecnica raffinata: virtuoso del primo tocco, quello che nel calcio è il più importante, era solito superare il primo marcatore con un tunnel d'esterno. Mai riuscì ad essere stabilmente il centravanti della nazionale verdeoro, con la quale pure partecipò a due mondiali, nel 1978 - segnò un gol contro l'Austria e una doppietta contro la Polonia - e nel 1982, quando, anche per nostra fortuna, gli fu preferito l'evanescente Serginho. Più noto in patria che fuori, Roberto Dinamite ha avuto, come talvolta capita, riconoscimenti inferiori a quelli che avrebbe meritato.

Serie A: il punto dopo la 17^ giornata. Riparte il Napoli

Troppo morbida la Sampdoria per impedire la ripartenza del Napoli, che vince 2-0 a Marassi, sbagliando anche un rigore con Politano: bellissimo il gol d'anticipo di Osimhen.


Gli uomini di Spalletti avranno, nella Juve sparagnina ma vincente delle ultime 8 giornate, un avversario ben più solido nell'anticipo di venerdì prossimo: una vittoria degli azzurri chiuderebbe con largo anticipo il discorso scudetto. Un risultato diverso lascerebbe invece tutto ancora contendibile in questo strambo campionato.


Perdono due punti sia Inter che Milan. Solo che il pareggio cui i nerazzurri sono costretti dal Monza è figlio non solo dei limiti della rosa nerazzurra - centrocampisti contati e Lukaku ombra di sé stesso - ma anche di un gravissimo errore arbitrale, che impedisce il 3-1 parziale, che avrebbe chiuso la partita. Il Milan, invece, subisce due gol nel finale da una Roma sempre efficace sui calci piazzati.


Rimonta subita anche per la Lazio, in casa, contro l'Empoli, a conferma di un periodo davvero poco brillante.


La Fiorentina batte di misura il Sassuolo, pareggio invece tra Spezia e Lecce e Salernitana e Torino. Nella serata di oggi: Verona-Cremonese e Bologna-Atalanta. 

sabato 7 gennaio 2023

Monza-Inter: 2-2

Commento breve e laconico: due punti gettati via dall'Inter. Anche a causa di una pessima direzione arbitrale. Vorrei vedere il Monza impegnarsi tanto anche contro il Milan. Figuriamoci!

venerdì 6 gennaio 2023

Un saluto a Gianluca Vialli

Si congeda a 58 anni, Gianluca Vialli, vinto da una lunga malattia. Classe 1964, formò con Roberto Mancini una mitica coppia da gol che portò la Sampdoria di Mantovani e Boskov fino alla finale di Coppa dei Campioni del 1992, poi persa con il Barcellona. Prima c'erano state le Coppe Italia, la Coppa delle Coppe del 1990, lo storico scudetto del 1991. Passò quindi alla Juve e, nel 1996, al Chelsea, dove fu anche allenatore. Il primo Vialli, stella dell'Under 21 di Vicini, che poi seguì nella nazionale maggiore, già frequentata con Bearzot, fu un grande giocatore. Tra il 1985 e il 1988, si sprecarono i paragoni con Riva. Vialli era un 11 dalla corsa facile, la progressione potente, il tiri forte e rare doti acrobatiche. Alla vigilia degli Europei del 1988 - andate a rileggere i giornali dell'epoca - la sua reputazione internazionale era forse pari a quella di Van Basten. Che poi avrebbe spiccato il volo proprio in quella competizione in Germania. Fallì ad Italia '90: un rigore sbagliato, nessun gol e la maglia di centravanti titolare ceduta a Schillaci. Si era, infatti, Vialli trasformato in un 9, capace di vincere il titolo di capocannoniere nell'anno dello scudetto blucerchiato. Divenne simbolo della Juve di Lippi, anche nelle polemiche a distanza con Zeman. Sebbene non abbia mantenuto tutte le promesse d'inizio carriera, ha avuto un posto eminente nella storia del nostro calcio. Se n'è andato troppo presto.

giovedì 5 gennaio 2023

Tour de France 1963: Anquetil IV

"Per Anquetil quarto Tour (Un record da lui perfezionabile, dagli altri imbattibile)" La Gazzetta dello Sport, lunedì 15 luglio 1963

 

L'edizione 1963 del Tour de France prese le mosse dalla Valle della Marne e affrontò i Pirenei prima delle Alpi. Il grande favorito per il successo finale era Anquetil, già vincitore di tre Tour, compresi i due immediatamente precedenti.

Tour de France 1963

Il gran normanno conquistò il primo successo di tappa nella cronometro di Angers della sesta tappa, quando a vestire la maglia gialla fu il belga Desmet, che mantenne il sigillo del primato per dieci frazioni, prima di cederlo al grimpeur spagnolo Bahamontes dopo la tappa con arrivo a Grenoble, vinta dal connazionale Manzaneque. Anquetil vinse il giorno dopo, nella diciassettesima frazione, a Chamonix, davanti a Bahamontes e Van Looy, vestendo il giallo che avrebbe tenuto fino a Parigi, annettendosi la cronometro di Besancon. Fu il quarto successo alla Grande Boucle per Anquetil: allora, un primato assoluto. Considerato che il belga Thys e Luison Bobet si erano fermati a tre Tour vinti. Anquetil si sarebbe ripetuto anche l'anno dopo, nel 1964: cinque Tour vinti, come poi avrebbero saputo fare Merckx, Hinault e Indurain. Proprio quell'anno, Anquetil aveva conquistato anche la Vuelta: fu il primo a vincere tutti e tre i grandi giri. Il campionissimo belga Van Looy, decimo nella generale, vinse, a pari merito proprio con Anquetil, il maggior numero di tappe nel 1963: quattro. Sul podio, dietro Anquetil, Bahamontes, secondo a 3'35" e il connazionale spagnolo Pérez Francés, terzo a 3'35". Primo degli italiani, Lorenzo Fontona, settimo a 15'27". 

Il punto dopo la 16^ di A: l'Inter ferma il Napoli

L'Inter ferma la corsa del Napoli, che mostra, forse per la prima volta in stagione, un gioco lento e impacciato, quasi mai capace di generare pericoli alla porta avversaria. I nerazzurri, bravi a non concedere ripartenze agli uomini di Spalletti, avrebbero potuto vincere con margine più del gol segnato da Dzeko.

Vittoria di misura del Milan contro una Salernitana a tratti più spregiudicata del Foggia di Zeman: non si può tenere la linea difensiva così alta davanti ad un contropiedista come Leao. Tardivo, tra i granata, l'ingresso di Federico Bonazzoli, tecnicamente, il miglior attaccante italiano nonché il più sottovalutato.

Federico Bonazzoli ai tempi dell'Inter

Settimo successo consecutivo per la Juve, che continua a non subire gol e questo ha la sua importanza in una rimonta che ormai la classifica riconosce. Allegri può schierare una formazione titolare che non è superiore a quella della Cremonese. Poi, l'ingresso di giocatori di maggior caratura sposta gli equilibri. La vittoria arriva alla fine con la punizione di Milik.

Vince la Roma: segna Pellegrini su rigore contro il Bologna. Perde la Lazio, nonostante il vantaggio iniziale di Immobile, dal Lecce. Le due romane mi sembrano fuori dalla lotta per il titolo.

Successo esterno della Sampdoria sul Sassuolo, pareggio tra Torino e Verona, Fiorentina e Monza, Udinese ed Empoli e Spezia e Atalanta.

mercoledì 4 gennaio 2023

Inter-Napoli 1-0: Dzeko!

L'Inter, chiamata a rallentare la corsa del Napoli, dovrebbe partire, in avanti, con la coppia formata da Dzeko e Lukaku. Il fresco campione del mondo, Lautaro Martinez, potrebbe subentrare nella ripresa. 

La cronaca. 

Napoli in controllo nella fase iniziale del primo tempo. Ma è l'Inter ad avere una grande occasione con Darmian, che spreca da dentro l'area calciando alto. Lukaku fallisce di destro. Poi Dimarco si fa ipnotizzare da Meret: errore colossale. Nella ripresa Inter più propositiva. Da una palla recuperata nasce la bellissima azione rifinita con il cross mancino di Dimarco e conclusa con un prepotente colpo di testa di Dzeko. Entrano Lautaro e Gosens, subito in partita, per Lukaku e Dimarco. Poi Dumfries per Darmian e Gagliardini per lo stremato Mkhitaryan. Correa, subentrato a Dzeko, è fumoso, mentre Lautaro lotta e tiene palla. Raspadori costringe Onana a un intervento decisivo. Il risultato non cambia. Prima sconfitta in campionato del Napoli. L'Inter ha vinto con merito, grazie all'abilità nel riconquistare il pallone a centrocampo, ribaltando rapidamente l'azione. Grande partita di Barella e Bastoni. Bravo Darmian, al netto dell'errore sotto porta, che ha contenuto Kvaratskhelia. 


martedì 3 gennaio 2023

Riparte la Serie A con il Napoli in fuga

Domani ripartirà la Serie A 2022/23: tutti a caccia del Napoli in fuga. Gli azzurri di Spalletti, per lo più risparmiati dalle fatiche del mondiale fuori stagione in Qatar, faranno visita all'Inter, bisognosa di una vittoria per rilanciarsi in classifica. Da qui al termine della stagione, nell'attesa che ripartano anche le competizioni continentali, si giocherà a ritmi serratissimi. La tenuta atletica e psicologica farà la differenza. Il vantaggio del Napoli, al momento, è nettissimo. 

giovedì 29 dicembre 2022

Tributo a Pelé

A lungo considerato il miglior giocatore di sempre, prima che a contendergli il titolo, sino a strapparglielo, arrivasse Maradona, Edson Arantes do Nascimento in arte Pelé è trascorso oggi a miglior vita. Classe 1940, stupì il mondo ai mondiali di Svezia 1958: 6 gol, giocate di pura bellezza, un formidabile atleta dalla tecnica raffinatissima. Istinto ed estro combinati ad un'intelligenza calcistica spontanea evidentissima. Di mondiali, con il Brasile, ne sarebbero arrivato altri due: 1962, giocando poco per un infortunio, e 1970, quando completò la sua apoteosi al centro della squadra più forte che si sia vista. Calciatore iconico, davvero globale, il  primo di quella caratura immortalato e celebrato dalla televisione, destino negato prima a Meazza e Valentino Mazzola, e, in parte, anche a Puskas e Di Stefano. Pelé, stella del Santos e del Brasile, numero dieci per eccellenza, era un  predestinato,  dominante in tutti i fondamentali del gioco, dal dribbling al tiro, dal lancio al colpo di testa. L'eleganza naturale e la perfezione dei gesti. Il calcio non si può - né si potrà - raccontare e spiegare, senza raccontare e spiegare di Pelé. Un'apparizione, vecchia di 60 e più anni, che non smette di stupire. 

Pelé nel 1962


Un saluto a Vittorio Adorni

Uno dei massimi ciclisti degli anni '60, quando ancora il ciclismo contendeva al calcio il titolo di sport nazionale, Vittorio Adorni, classe 1937, da poco scomparso. Alfiere di una nuova generazione di corridori italiani da Bitossi a Zilioli, da Dancelli a Balmamion, da Motta a Gimondi.  I suoi successi più noti furono il Giro d'Italia del 1965 e il campionato del mondo di Imola, del 1968, conquistato con un fuga antica vicina ai 100 km. Al Giro fu anche due volte secondo e due volte quarto, quinto, settimo e decimo. E seppe piazzarsi tra i primi dieci della generale anche a Tour e Vuelta. Vinse anche un Giro della Svizzera, nel 1969. Fosse stato appena più veloce allo sprint, avrebbe vinto anche qualche classica monumento solo sfiorata. Alla Faema, corse con il giovane Merckx, scortandolo nel successo al Giro del 1968. Che lo stesso Adorni chiuse al secondo posto davanti a Felice Gimondi, che completò un grandissimo podio. Passista potente, capace di tenere in salita e di letture tattiche sempre acute, che poi propose anche da commentatore al fianco di Adriano De Zan sulla Rai. Non dimentico il racconto della meravigliosa cavalcata di Gianni Bugno al Giro d'Italia del 1990, in maglia rosa dall'inizio alla fine. Adorni disse fin dai primi giorni che l'impresa era possibile. Sapeva di ciclismo. 

domenica 18 dicembre 2022

Argentina campione del mondo

Parte malissimo la Francia. Di Maria, vero giocatore superiore dell'Argentina terremota la fascia destra avversaria, annichilito Dembelè. Che lo stende. Rigore segna Messi. Poi, Di Maria raddoppia con un mancino delicato. Prima dell'intervallo, Deschamps toglie Dembelè e Giroud. Entrano molto bene Kolo Muani e Thuram. Nella ripresa, stessa musica e Francia fiacca. Poi esce Di Maria. Mentre per la Francia entra Coman. Accorcia Mbappé su rigore. Poi raddoppia con una volée di destro da applausi. Supplementari. Di nuovo avanti l'Argentina con  Messi che segna su respinta di Lloris, dopo tiro del subentrato Lautaro. Non è finita. Perché Mbappé si procura un rigore che trasforma: 3-3. È lui il capocannoniere di Qatar 2022. Si va ai rigori. Vince l'Argentina segnando 4 rigori contro i due che trasforma la Francia. Ora tutti celebrano Messi, che a Maradona neppure gli scarpini avrebbe potuto allacciare. Di Maria migliore di Messi nell'Argentina attuale. La finale l'ha persa Deschamps. 


sabato 17 dicembre 2022

Croazia-Marocco 2-1: Croazia terza

Vantaggio croato con colpo di testa di Gvardiol, servito da Perisic; pareggio marocchino di Dari. Orsic fissa il punteggio sul 2-1 per la Croazia, che chiude al terzo posto nel mondiale, come già a Francia '98, e dopo il secondo posto di Russia 2018. Quarto il Marocco. Domani la finale.

mercoledì 14 dicembre 2022

Francia-Marocco: 2-0. Francia in finale

Un gol per tempo per i francesi, che battono il Marocco e raggiungono l'Argentina in finale. Marocchini veloci, agili e bravi tecnicamente sfiorano il gol a più riprese: difettano di fortuna e precisione. E reclamano un rigore che probabilmente c'era. Prevale la maggiore esperienza francese. La finale dei mondiali di Qatar 2022 sarà Argentina-Francia. 

martedì 13 dicembre 2022

Argentina-Croazia 3-0: la fortuna di Messi

La Croazia di questa sera è stata, ripeto, quella di questa sera, la più scarsa semifinalista di un mondiale dai tempi di Bulgaria e Svezia a Usa 94. Il peggiore mondiale che io ricordi, prima di questo in Qatar. Partita orrenda di Brozovic: il secondo gol argentino è nato da un suo cross molle e fluido, da partitella in pareo sulla spiaggia di Cap d'Antibes.  Lovren e Gvardiol, che fino ad oggi si era ben comportato, hanno marcato come dei dilettanti, non aiutati dal resto della squadra, allungata e imprecisa. Messi, uno che in partite così sparisce sempre, con loro ha potuto fare quel che ha voluto. Dei croati, si è salvato solo Modric. E, in parte, Kovacic. D'altra parte, solo la supponenza e la svagatezza brasilian aveva permesso ai croati di arrivare in semifinale. La Francia, per ragioni metacalcistiche, faticherà con il Marocco nell'altra semifinaledi domani sera, ma, credo, lo batterà. In finale, vedo la Francia favorita con l'Argentina. Sebbene la fortuna di Messi abbia raggiunto dimensioni sesquipedali.

sabato 10 dicembre 2022

Inghilterra-Francia 1-2

Francia avanti con Tchouameni, che da fuori area sorprende Pickford. Nella ripresa, Inghilterra più aggressiva che trova un rigore con Saka. Harry Kane lo trasforma e sale a 53 gol in nazionale: eguagliato il primato di Rooney. La Francia torna pericolosa. Giroud costringe Pickford a una grande parata. Poi segna di testa. Nuovo rigore per gli inglesi, dopo intervento del Var. Kane, sopraffatto dalla tensione, questa volta sbaglia, calciando sopra la traversa. Il risultato non cambia più. Francia in semifinale contro il Marocco. Dimenticavo: pessima la direzione arbitrale, costantemente favorevole alla Francia. 

Marocco-Portogallo 1-0. Marocco in semifinale

Marocco in vantaggio dopo il primo tempo con gol di testa di En-Nesyri, con la complicità dell'uscita intempestiva di Diogo Costa. Il risultato non cambia più, anche dopo l'ingresso di Cristiano Ronaldo. Marocco in semifinale ai mondiali. È la prima squadra africana ad esserci riuscita. 

venerdì 9 dicembre 2022

Olanda-Argentina 5-6 d.r.: Argentina in semifinale

Argentina avanti con Molina, nel primo tempo, e Messi, su rigore, nella ripresa. Nel tremendo, concitatissimo finale, è il subentrato Weghorst a segnare una clamorosa doppietta che trascina la partita ai supplementari. Il secondo dei suoi gol è frutto di uno schema eseguito alla perfezione. Il risultato non cambia, anche se l'Argentina va vicina al gol con Enzo Fernandez e Lautaro Martinez. Rigori. Vince l'Argentina. Rigore decisivo di Lautaro. 

Croazia-Brasile: 5-3 d.r.: Croazia in semifinale. Neymar 77 gol in nazionale come Pelé, ma non basta

Il possesso palla croato imbriglia la fantasia dei solisti brasiliani, troppo preoccupati di ricevere palla tra i piedi e poco disponibili a muoversi senza.  Al resto pensa il portiere croato Livakovic, ben protetto da Lovren e Gvardiol. Il primo tempo finisce 0-0. E la ripresa prosegue con le medesime modalità. Senza spazi, Richarlison torna un calciatore di medio talento, incapace di contendere un pallone aereo ai difensori avversari: a sette minuti dal novantesimo, viene sostituito da Pedro, nemmeno lui un fenomeno. Si va ai supplementari. La Croazia sbaglia un gol facile con Brozovic, il Brasile ne trova uno meraviglioso con Neymar, che avvia dalla trequarti una serie di triangolazioni che lo porta a saltare il portiere avversario per il gol n. 77 in nazionale: eguagliato Pelé. Quanto ai gol, sia chiaro, solo quanto ai gol. A tre minuti dallo scadere del secondo tempo supplementare, un'azione croata magistralmente iniziata da Modric porta alla conclusione deviata di Petkovic: la Croazia pareggia. Si va ai rigori. Segnano tutti i croati, sbagliano per il Brasile Rodrygo - era più che prevedibile - e Marquinos, che prende il palo. Croazia, relativamente a sorpresa, in semifinale. Dispiace per un grande campione come Neymar, che avrebbe meritato di andare avanti in questi mondiali di Qatar 2022. I verdeoro hanno difeso troppo blandamente, nel finale, il vantaggio appena conquistato. Ma, il calcio ha due fasi. E, dal 1982, dovrebbero ricordarlo bene.


martedì 6 dicembre 2022

Portogallo-Svizzera 6-1

Il Portogallo travolge la Svizzera con punteggio tennistico: 6-1. Tripletta Gonçalo Ramos che, a sorpresa, ha sostituito Cristiano Ronaldo al centro dell'attacco lusitano. Ai quarti di Qatar 2022, il Portogallo affronterà il Marocco, che ha eliminato la Spagna.