Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta Anquetil. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Anquetil. Mostra tutti i post

giovedì 5 gennaio 2023

Tour de France 1963: Anquetil IV

"Per Anquetil quarto Tour (Un record da lui perfezionabile, dagli altri imbattibile)" La Gazzetta dello Sport, lunedì 15 luglio 1963

 

L'edizione 1963 del Tour de France prese le mosse dalla Valle della Marne e affrontò i Pirenei prima delle Alpi. Il grande favorito per il successo finale era Anquetil, già vincitore di tre Tour, compresi i due immediatamente precedenti.

Tour de France 1963

Il gran normanno conquistò il primo successo di tappa nella cronometro di Angers della sesta tappa, quando a vestire la maglia gialla fu il belga Desmet, che mantenne il sigillo del primato per dieci frazioni, prima di cederlo al grimpeur spagnolo Bahamontes dopo la tappa con arrivo a Grenoble, vinta dal connazionale Manzaneque. Anquetil vinse il giorno dopo, nella diciassettesima frazione, a Chamonix, davanti a Bahamontes e Van Looy, vestendo il giallo che avrebbe tenuto fino a Parigi, annettendosi la cronometro di Besancon. Fu il quarto successo alla Grande Boucle per Anquetil: allora, un primato assoluto. Considerato che il belga Thys e Luison Bobet si erano fermati a tre Tour vinti. Anquetil si sarebbe ripetuto anche l'anno dopo, nel 1964: cinque Tour vinti, come poi avrebbero saputo fare Merckx, Hinault e Indurain. Proprio quell'anno, Anquetil aveva conquistato anche la Vuelta: fu il primo a vincere tutti e tre i grandi giri. Il campionissimo belga Van Looy, decimo nella generale, vinse, a pari merito proprio con Anquetil, il maggior numero di tappe nel 1963: quattro. Sul podio, dietro Anquetil, Bahamontes, secondo a 3'35" e il connazionale spagnolo Pérez Francés, terzo a 3'35". Primo degli italiani, Lorenzo Fontona, settimo a 15'27". 

venerdì 2 dicembre 2022

Saluto ad Ercole Baldini

Ercole Baldini è stato, nella seconda metà degli anni '50, uno dei migliori ciclisti del mondo. Poderoso passista, ha saputo stabilire il primato del mondo dell'ora, che era appartenuto ad Anquetil e, prima, a Coppi; ha vinto la prova in linea delle Olimpiadi di Melbourne, nel 1956, la prova in linea del campionato italiano nel 1957 e del campionato del mondo, nel 1958. In quello stesso 1958, l'anno di Nel blu dipinto di blu, si era imposto anche al Giro d'Italia, mettendo in fila il belga Brankart, il grandissimo grimpeur lussemburghese Charly Gaul, Louison Bobet, già vincitore di tre Tour de France, e Gastone Nencini. Tra i migliori cronomen che la storia del ciclismo ricordi, Baldini, classe 1933, capace di difendersi anche in salita, andò incontro ad un precoce crepuscolo agonistico. Il ricordo delle sue imprese è, tuttavia, sopravvissuto.  

martedì 16 giugno 2020

Tour de France 1982: Hinault IV

Fu il Tour de France degli olandesi, quello del 1982, con quattro corridori piazzati tra i primi dieci della classifica generale. Due dei quali sul podio. Non sul gradino più alto, però, dove si assise, per la quarta volta in carriera, Bernard Hinault.


Route of the 1982 Tour de France.png
Tour de France 1982

L'asso bretone fu subito maglia gialla, con la vittoria nel cronoprologo di Basilea. Poi, il simbolo del primato passò sulle spalle del primo corridore australiano di grande valore, almeno su strada, Phil Anderson. Hinault, tornò in vetta il giorno della festa nazionale francese, dopo l'ennesima cronometro, vinta dall'olandese, si è detto che fu il loro Tour, Knetemann. L'avrebbe tenuta sino a Parigi, difendendola in montagna e puntellandola a cronometro, dove avrebbe colto altri due successi parziali a Martigue e Saint-Priest. 

A Parigi, primo Hinualt, secondo, per la sesta volta in carriera!, l'olandese Zoetemelk, a 6'21", terzo l'olandese Van der Velde, a 8'59", quarto l'olandese Peter Winnen, a 9'24". E poi nono l'olandese Kuiper

All'epoca, gli italiani disertavano in massa il Tour. Il meglio piazzato risultò lo scalatore Mario Beccia, trentatreesimo a 52'35".

Da segnalare che ci furono 145,2 km di cronometro individuale più 69 km di cronometro a squadre, per complessivi 214,2 km contro il tempo. E una cronometro a squadre di ulteriori 73 km fu annullata per via di una manifestazione. Evidente era l'intenzione degli organizzatori di favorire Hinault, formidabile cronoman. Dei suoi 28 successi parziali al Tour, 13 arrivarono contro il tempo! Tre meno di Merckx, 16 cronometro al Tour, a fronte dei 34 trionfi parziali, altro record!, terzo, in questa speciale classifica, un altro grande francese, ma normanno, Anquetil, 11 successi contro il tempo.

giovedì 11 giugno 2020

Indurain e Froome: i più vecchi campioni dei Grandi Giri

Non c'è un 'età per vincere nelle grandi corse a tappe. C'è, questo sì, un'età per non vincere più. La soglia fatidica si colloca intorno ai 34 anni. Si potrebbe obiettare che siffatta affermazione sia priva di basi scientifiche. No. Una base statistica, sempre che la statistica sia una scienza, c'è. Nella storia del Tour de France, del Giro d'Italia e della Vuelta a Espana, nessuno ha vinto, parlo della classifica generale, oltre i 34 anni. Insomma nessuno che ne avesse compiuti 35. Con la sola eccezione di Horner, vincitore della Vuelta nel 2013 a quasi 42 anni! Eccezione clamorosa, ma solitaria. A fronte di 106 Tour, 102 Giri e 74 Vuelta: 282 Grandi Giri! 

E la spiegazione, dal fisiologo che non sono, mi pare tutto sommato semplice. Con l'incedere del tempo, diminuiscono le doti di recupero. Se ne hanno testimonianze univoche in tutti gli sport, non soltanto nel ciclismo. Dopo una certa età, bisogna allenarsi di più e si recupera di meno, più lentamente. Va da sé che, nel ciclismo, si possa restare molto competitivi, in età agonisticamente avanzate, nelle corse di un giorno o nelle brevi corse a tappa, mentre sia più difficile tenersi a galla nei Grandi Giri, che si svolgono in tre settimane, per più di 3.000 km, con due soli giorni di riposo. 

C'è un altro dato significativo. I grandi dominatori di Tour, Giro e Vuelta, hanno tutti cominciato prestissimo o presto a vincere. Bartali vinse il suo primo Giro, nel 1936, prima di compiere 22 anni; Coppi ottenne il suo primo Giro prima di compierne 21; Anquetil conquistò il Tour, nel 1957, a 23 anni e pochi mesi; Gimondi, vinse il Tour, nel 1965, prima dei 23 anni; Merckx colse il primo Giro, nel 1968, a 23 anni; Hinault, la prima Vuelta a 23 anni e mezzo e il primo Tour tre mesi dopo. Più avanti, lo stesso Alberto Contador vinse il primo Tour a meno di 25 anni.


File:Miguel INDURAIN.jpg - Wikimedia Commons
Miguel Indurain in maglia gialla
Dei plurivincitori dei Grandi Giri, il meno precoce fu, a lungo, Miguel Indurain. Che, sì, prima del successo del 1991 a Parigi, era stato decimo al Tour dell'anno precedente. E, certo, aveva nel palmares già un bel po' di brevi corse a tappe: due Parigi-Nizza, il Criterium Internazional e via dicendo. Sicché si poteva immaginare che avesse doti per vincerne anche una di tre settimane. Ma, non era detto. La storia è piena di corridori che hanno vinto le une, quelle brevi, e non le altre. Tanto più che Indurain, che vinse il primo Tour a 27 anni appena compiuti, riuscì ad annettersi anche i quattro successivi, oltre ai Giri del 1992 e del 1993. Cosa voglio intendere? Nulla, riporto solo dati. Continuo a non spiegarmi come Indurain sia riuscito a passare in una stagione da buon corridore di brevi corse a tappe a dominatore incontrastato dei Grandi Giri. Al netto dei racconti apologetici successivi, quando passò professionista, nel 1986, nessuno l'avrebbe detto, nessuno lo diceva. Era ben superiore, all'esordio nel professionismo, la reputazione dei suoi coetanei, Gianni Bugno ed Erik Breukink.


File:Tour de France 2017, froome uran (36124020176).jpg - Wikipedia
Chris Froome in maglia gialla precede Rigoberto Uran

Poi, nel 2013, c'è stato il successo di Froome, a 28 anni, uno più di Indurain quando vinse il Tour del 1991. Ad onor del vero, Froome era stato già secondo al Tour un anno prima, nel 2012, quando ordini di squadra forse gli vietarono di spodestare il capitano Wiggins. E, sempre ad onor del vero, a Froome è stato assegnato, anni dopo e a tavolino, anche il successo nella Vuelta 2011, quando di anni ne aveva 26. Ed allora, tra i plurivincitori delle grandi corse  a tappe, il primato di "anzianità" d'affermazione di Miguel Indurain resta.

Ci sarebbe e c'è, tra i grandi, ma vinse solo il Tour, sebbene tre volte di seguito, Louison Bobet. Si aggiudicò il suo primo Tour a 28 anni, nel 1953. Prima di allora, tuttavia, era già arrivato terzo e quarto alla Grande Boucle.


martedì 26 maggio 2020

I migliori cronomen della storia del ciclismo

Propongo una classifica dei migliori cronomen della storia del ciclismo.
  1. Jacques Anquetil
  2. Eddy Merckx
  3. Fausto Coppi
  4. Miguel Indurain
  5. Greg LeMond
  6. Francesco Moser
  7. Bernard Hinault
  8. Fabian Cancellara
  9. Learco Guerra
  10. Chris Boardman
  11. Ferdi Kubler
  12. Ercole Baldini
  13. Alex Zulle
  14. Bradley Wiggins
  15. Jan Ullrich
  16. Chris Froome
  17. Tom Dumoulin
  18. Tony Rominger
  19. Erik Breukink
  20. Alberto Contador

venerdì 8 maggio 2020

Tour de France 1960: 1. Nencini 2. Battistini 3. Adriaenssens. La terribile caduta di Rivière

Il Tour de France 1960 si corse tra il 26 di giugno e il 17 di luglio. In Italia, governava, in mezzo a mille tensioni, il Governo presieduto da Tambroni. Nei jukebox si suonavano i successi di Gino Paoli, La Gatta e Il cielo in una stanza, interpretato da Mina, ma anche Marina dell'italobelga Rocco Granata, Il nostro concerto di Umberto Bindi, Personalità di Caterina Valente. Da mesi, nelle sale cinematografiche della Penisola, si proietta la Dolce Vita di Federico Fellini, film destinato a diventare il manifesto di una delle epoche più spensierate, e frivole, della nostra storia.
File:Dolce vita.gif - Wikipedia
Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, La dolce vita


Siamo nel pieno del boom economico. Il ciclismo italiano è ripartito, per la prima volta dopo un ventennio, non solo senza Bartali, ritiratosi sei anni prima, ma anche senza Coppi, scomparso nel mese di gennaio a causa di una malaria curata male. Le speranze azzurre si appuntano su Baldini, già declinante, e Nencini, vincitore del Giro d'Italia del 1957 e secondo proprio nel 1960, dietro al campionissimo francese Anquetil, che l'ha battuto per soli 28", grazie alla superiorità mostrata nelle prove contro il tempo.
File:Gastone Nencini 1960.jpg - Wikipedia
Gastone Nencini


Al Tour, Gastone Nencini, detto il Leone del Mugello, si presenta in forma e motivato e cerca un pronto riscatto alla delusione patita al Giro. L'assenza di Anquetil rende incerto il pronostico. Gastone Nencini s'impossessa della maglia gialla dopo la seconda tappa. La perde alla quarta e la riconquista a Pau, Pirenei Atlantici, traguardo della decima frazione, dove s'impone il francese Roger Rivière. Con il quale inizia un serrato testa a testa. Riviere è più forte in salita. E Nencini, magnifico discesista degno di Magni, fugge nella quattordicesima tappa, in discesa. Rivière, all'inseguimento, cade rovinosamente in dirupo, fratture multiple alla colonna vertebrale. Una tragedia e carriera tristemente interrotta a soli 24 anni: sarebbe rimasto paralizzato alle gambe. Nencini manterrà la maglia gialla fino a Parigi, pur senza ottenere vittorie di tappa. Il giorno del trionfo il suo pensiero correrà allo sfortunato rivale. Secondo, dietro di lui, un altro azzurro, Graziano Battistini, alla sua prova migliore in una corsa a tappe, e vincitore sui traguardi di Angers e Briancon, terzo il belga Adriaenssens. Da registrare anche il settimo posto di Pambianco e il decimo dello scalatore Massignan. Un trionfo italiano sulle strade della Grande Boucle.

Nencini e Rivière i grandi duellanti del Tour del 1960 saranno accomunati da una precoce dipartita. Rivière nel 1976, a 40 anni, Nencini, nel 1980, a 50 anni.

mercoledì 6 maggio 2020

Tour de France 1965: l'impresa di Gimondi

Il 1965 fu un anno d'oro per il ciclismo italiano. Vittorio Adorni aveva conquistato il Giro d'Italia e intendeva correre il Tour de France con ambizioni di classifica, forte di una squadra solida, alla quale, in sostituzione di Babini, venne al'ultimo aggregato il giovane Felice Gimondi, classe 1942. Le speranze francesi erano appuntate su Poulidor, vista l'assenza di Anquetil, l'elegantissimo campione normanno che aveva portato a cinque il numero dei Tour conquistati. Allora primato assoluto, poi eguagliato da Merckx, Hinault e Indurain. Gimondi vinse la terza tappa da Roubaix a Rouen e vestì la maglia gialla, che perse a La Rochelle e riconquistò due giorni dopo sui Pirenei, dopo la frazione che giungeva a Bagneres-de-Bigorre. L'avrebbe tenuta sino a Parigi, ormai capitano unico dopo il ritiro di Adorni, annettendosi le due cronometro del 10 e del 14 luglio, festa nazionale francese e tappa  finale celebrativa da Versailles a Parigi. Vani furono gli assalti al suo primato portati da Poulidor in salita, specialmente nella durissima tappa del Mont Ventoux, la cima cara al Petrarca: Gimondi quel giorno rischiò di saltare per voler rispondere agli scatti di Jimenez, Motta e Poulidor. Non saltò, però, offrendo la prima delle molte prove di straordinaria tenacia che avrebbero distinto la sua carriera. Per Poulidor sarebbe stato il secondo di otto podi al Tour, senza mai, durissima beffa del destino, indossare una sola maglia gialla. Gimondi riportava un italiano in trionfo a Parigi, dopo i successi di Bottecchia (1923, 1924), Bartali (1938, 1948), Coppi (1949, 1952) e Nencini (1960). Per rivedere un italiano in cima alla classifica del Tour de France, sarebbero poi trascorsi 33 anni, con la vittoria di Pantani del 1998. Oltre al primo posto di Gimondi, ci fu il terzo di Gianni Motta, che sarebbe stato il suo grande rivale italiano per molti anni. Da pochi mesi era approdato al professionismo anche un giovane belga, Eddy Merckx, che avrebbe vinto tutto, dappertutto, più di tutti. Costringendo Gimondi a molte piazze d'onore. Ciò non di meno, Gimondi dopo quel Tour del 1965 che lo rivelò al mondo, avrebbe vinto tre Giri d'Italia, una Vuelta a Espana, una Sanremo, una Roubaix, due Lombardia, un mondiale e tanto, tantissimo altro. Nonostante Merckx.
File:Felice Gimondi en 1966.jpg - Wikimedia Commons
Felice Gimondi

giovedì 14 novembre 2019

Ricordo di Raymond Poulidor

La scomparsa, ieri, di Raymond Poulidor, simbolo ed icona del ciclismo, non soltanto francese, ha riacceso la memoria di un'epoca che sembra oggi molto distante. Poulidor, classe 1936, seppe attraversare, in diciassette anni di carriera, due generazioni ciclistiche. Rivaleggiò a lungo con il principesco Anquetil, forse il più grande passista e cronoman della storia del ciclismo, e poi con "le cannibale" belga Merckx, certamente il più forte ciclista della storia. Due che seppero vincere cinque Tour de France, mentre Poulidor, otto volte sul podio, non poté mai gustare il trionfo finale alla Grande Boucle. Che un incidente gli tolse nel fatidico 1968, quando per lui sembrava fatta. Di qui la fama di eterno secondo, complici anche i quattro podi senza successi al campionato del mondo e la malchance che gli impedì sempre di vestire la maglia gialla. Onore invece toccato anche a molti ciclisti anonimi, magari all'esito di una fuga "bidone". Eppure era un corridore solidissimo, Poulidor, capace di vincere eccome: conquistò la Vuelta a Espana nel 1964, la Milano-Sanremo nel 1961, la Freccia Vallone nel 1963, un mucchio di brevi corse a tappe, sette frazioni dell'amatissimo Tour. Il suo rapporto con i tifosi francesi divenne simbiotico. E, ciò che più conta, rimase inalterato nel corso del tempo. Si era ritirato nel 1977, ma era ancora popolare come quando correva. Merito suo e della sua strepitosa e letteraria carriera, certo nobilitata anche dalle sconfitte alla Ettore, e merito dei francesi, che, al netto di molti difetti, hanno della storia, specialmente della propria storia, una nozione e un sentimento superiori ai nostri.

lunedì 16 aprile 2018

I migliori ciclisti francesi della storia: comanda Hinault

Propongo una classifica a punti dei migliori 52 ciclisti francesi della storia. Primo è risultato il grande bretone Bernard Hinualt. La soglia di rilevanza è stata fissata in 400 punti. *Classifica aggiornata al 9 ottobre 2024.
  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                      

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espanã:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia, Gran Prix de Ouest-France):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Algarve, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia, Tour de l'Ain, Le Samyn) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti

    1. Bernard Hinault (Francia): 5.628 punti (1975-1986): 2.150 punti al Tour de France (cinque volte primo, due volte secondo), 900 punti al Giro d'Italia (tre volte primo), 600 punti alla Vuelta a Espana (due volte primo), 240 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta terzo, una volta quinto, una volta sesto, una volta ottavo), 130 punti al campionato francese (una volta primo, due volte secondo), 24 punti alla Milano-Sanremo (una volta settimo),  114 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta quarto, una volta nono), 174 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (due volte primo, una volta secondo), 168 punti al Giro di Lombardia (due volte primo, una volta secondo), 100 punti alla Freccia Vallone (due volte primo), 50 punti alla Gand Wevelgem (una volta primo), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 120 punti al Giro del Delfinato (tre volte primo), 40 punti al Giro del Lussemburgo (una volta primo), 80 punti al Criterium International (due volte primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti alla Vuelta della comunità Valenciana (una volta primo), 40 punti alla Quattro giorni di Dunkerque (una volta primo), 420 punti per vittorie di tappa al Tour de France (ventotto vittorie di tappa), 78 punti per vittorie di tappa al Giro (sei vittorie di tappa), 70 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (sette vittorie di tappa)
    Bernard Hinault
    in maglia gialla


    2. Jacques Anquetil (Francia): 4.601 punti (1953-1969): 1900 punti al Tour de France (cinque volte primo, una volta terzo), 1.100 punti al Giro d'Italia (due volte primo, due volte secondo, due volte terzo), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 178 punti al campionato del mondo (una volta secondo, una volta quinto, due volte sesto, due volte nono), 60 punti al campionato francese (due volte terzo), 18 punti alla Parigi-Roubaix (una volta ottavo), 102 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta primo, una volta quarto), 60 punti al Giro di Lombardia (una volta quarto, una volta ottavo), 80 punti alla Gand-Wevelgem (una volta primo, una volta terzo), 200 punti alla Parigi-Nizza (cinque volte primo), 80 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (due volte primo), 160 punti al Criterium International (quattro volte primo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 40 punti al Giro della Catalogna (una volta primo), 40 punti al Giro dei Paesi Baschi (una volta primo),  225 punti per vittorie di tappa al Tour de France (quindici vittorie di tappa), 78 punti per vittorie tappa al Giro d'Italia (sei vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)
    Jacques Anquetil al centro della foto

    3. Raymond Poulidor (Francia): 3.806 punti (1960-1977): 1.530 punti al Tour de France (tre volte secondo, cinque volte terzo, una volta settimo, una volta ottavo, una volta nono), 350 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta secondo, una volta ottavo, una volta nono), 350 punti al campionato del mondo (una volta secondo, tre volte terzo, due volte quinto, una volta settimo), 90 punti al campionato francese (una volta primo, una volta secondo), 174 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta secondo, una volta quinto, una volta settimo), 12 punti al Giro delle Fiandre (una volta nono), 120 punti alla Parigi-Roubaix (una volta quinto, due volte sesto, una volta settimo),  162 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta terzo, una volta quarto, una volta quinto, due volte ottavo), 198 punti al Giro di Lombardia (due volte terzo, due volte quinto, una volta sesto), 90 punti alla Freccia Vallone (una volta primo, una volta secondo), 70 punti alla Parigi-Tours (una volta secondo, una volta terzo), 200 punti al Criterium International (cinque volte primo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 40 punti al Tour du Haut Var (una volta primo), 80 punti alla Parigi-Nizza (due volte primo), 40 punti al Midi Libre (una volta primo), 75 punti alla Escalada a Montjuic (tre volte primo),  25 punti alla Vuelta a la Rioja (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour de France (sette vittorie di tappa), 40 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (quattro vittorie di tappa)

    4. Louison Bobet (Francia): 3.172 punti (1946-1962): 1.390 punti al Tour de France (tre volte primo , una volta terzo, una volta quarto, una volta settimo), 280 punti al Giro d'Italia (una volta  secondo, una volta quarto, una volta settimo),  310 punti al campionato del mondo (una volta primo, due volte secondo, una volta quinto, tre volte ottavo), 200 punti al campionato francese (due volte primo, una volta secondo, due volte terzo), 66 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta decimo), 90 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo, una volta sesto), 228 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta settimo), 78 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta quarto, una volta settimo, una volta nono), 96 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, una volta settimo, una volta nono)110 punti alla Parigi-Tours (due volte secondo, una volta terzo)40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Giro del Delfinato (una volta primo), 40 punti al Giro del Lussemburgo (una volta primo), 180 punti al Tour de France 15 vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (due vittorie di tappa)


    Risultati immagini per louison bobet
    Luison Bobet
    5. Laurent Jalabert (Francia): 2.315  punti (1989-2002): 120 punti al Tour de France (una volta quarto), 80 punti al Giro d'Italia (una volta quarto),  300 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta quinto, una volta settimo), 120 punti al campionato del mondo (una volta secondo, una volta sesto, una volta settimo),  50 punti al campionato francese (una volta primo), 120 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta quarto, una volta nono, una volta decimo), 12 punti al Giro delle Fiandre (una volta nono), 168 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (due volte secondo, una volta quarto, una volta nono, una volta decimo), 90 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, una volta ottavo, una volta nono), 54 punti al Giro della Svizzera (una volta secondo), 130 punti alla Freccia Vallone (due volte primo, una volta terzo), 100 punti alla Clasica di San Sebastian (due volte primo), 120 punti alla Parigi-Nizza (tre volte primo), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 40 punti al Giro della Catalogna (una volta primo), 40 punti al Giro della Comunità Valenciana (una volta primo), 40 punti al Midi Libre (una volta primo), 40 punti alla Vuelta a Burgos (una volta primo), 40 punti al Tour du Haut Var (una volta primo), 40 punti al Giro dei Paesi Baschi (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti al Giro del Mediterraneo (una volta primo), 25 punti alla Settimana Catalana (una volta primo), 25 punti al Giro delle Asturie (una volta primo), 25 punti alla Route du Sud (una volta primo), 30 punti alla Klasika Primavera (una volta primo), 30 punti alla Coppa Agostoni (una volta primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 25 punti alla Escalada a Montjuic (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa), 36 punti per vittorie di tappa al Giro (tre vittorie di tappa), 180 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (diciotto vittorie di tappa)

    6. Laurent Fignon (Francia): 2.305 punti (1982-1993): 970 punti al Tour de France (due volte primo, una volta secondo, una volta settimo), 450 punti al Giro d'Italia (una volta primo, una volta secondo), 160 punti alla Vuelta a Espana (una volta terzo, due volte settimo), 40 punti al campionato del mondo (una volta sesto, una volta ottavo), 50 punti al campionato francese (una volta primo), 120 punti alla Milano-Sanremo (due volte primo), 48 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo), 108 punti al Giro di Lombardia (una volta quinto, una volta sesto, una volta settimo, una volta ottavo), 80 punti alla Freccia Vallone (una volta primo, una volta terzo), 80 punti al Criterium International (due volte primo), 40 punti alla Settimana Ciclistica Internazionale (una volta primo), 40 punti al Giro dei Paesi Bassi (una volta primo), 135 punti per vittorie di tappa al Tour de France (nove vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (due vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)



    7. Gustave Garrigou (Francia): 2.222 punti (1907-1914): 1.470 punti al Tour de France (una volta primo, tre volte secondo, due volte terzo, una volta quarto, una volta quinto), 140 punti al campionato francese (due volte primo, una volta secondo), 180 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, due volte secondo, una volta nono), 192 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, due volte quarto, una volta settimo, una volta ottavo, una volta nono), 90 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, una volta sesto), 30 punti alla Parigi-Bruxelles (una volta primo), 120 punti per vittorie di tappa al Tour de France (otto vittorie di tappa)

    8. Antonin Magne (Francia): 1.965 punti (1926-1941): 1.400 punti al Tour de France (due volte primo, una volta secondo, una volta terzo, due volte sesto, una volta settimo, due volte ottavo), 170 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta secondo), 160 punti al campionato francese (quattro volte secondo), 60 punti alla Parigi-Roubaix (una volta terzo, una volta nono), 40 punti alla Parigi-Tours (una volta secondo), 135 punti per vittorie di tappa al Tour (nove vittorie di tappa)

    9. Bernard Thevenet (Francia): 1.848 punti: 1.070 punti al Tour de France (due volte primo, una volta secondo, una volta quarto, una volta nono), 80 punti alla Vuelta a Espana (una volta terzo), 70 punti al campionato del mondo (una volta quinto, una volta sesto), 50 punti al campionato francese (una volta primo), 84 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta secondo, una volta sesto), 84 punti al Giro di Lombardia (una volta secondo, una volta sesto), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 40 punti al Giro della Catalogna (una volta primo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 40 punti al Tour du Haut Var (una volta primo), 25 punti alla Escalada a Montjuic (una volta primo), 135 punti per vittorie di tappa al Tour de France (nove vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta a Espana (una vittoria di tappa)

    10. André Leducq (Francia): 1.689 punti:  1.060 punti al Tour de France (due volte primo, una volta secondo, una volta quarto, una volta decimo),  100 punti al campionato francese (una volta secondo, due volte terzo), 114 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta secondo), 40 punti al Criterium (Inter)national (una volta primo), 375 punti per vittorie di tappa al Tour (venticinque vittorie di tappa)

    11. Henri Pelissier (Francia): 1.612 punti: 550 punti al Tour de France (una volta primo, una volta secondo), 130 punti al campionato francese (una volta primo, due volte secondo), 144 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 42 punti al Giro delle Fiandre (una volta quarto),  216 punti alla Parigi-Roubaix (due volte primo, una volta quinto, due volte sesto),  270 punti al Giro di Lombardia (tre volte primo, una volta secondo, una volta quinto), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 30 punti alla Parigi-Bruxelles (una volta primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 150 punti per vittorie di tappa al Tour de France (dieci vittorie di tappa)

    12. Jean Alavoine (Francia): 1.383 punti (1908-1925): 800 punti al Tour de France (due volte secondo, due volte terzo, una volta quinto), 100 punti al Giro d'Italia (una volta terzo), 110 punti al campionato francese (una volta primo, due volte terzo), 78 punti alla Milano-Sanremo (una volta quarto, una volta sesto, una volta decimo), 40 punti alla Parigi-Tours (una volta secondo), 255 punti per vittorie di tappa al Tour de France (diciassette vittorie di tappa)

    13. Charly Mottet (Francia): 1.359 punti: 320 punti al Tour de France (due volte quarto, una volta sesto), 150 punti al Giro d'Italia (una volta secondo), 70 punti al campionato del mondo (una volta secondo), 24 punti al Giro delle Fiandre (una volta settimo), 24 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta settimo),  204 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, due volte terzo, una volta quinto, una volta nono), 90 punti al Campionato di Zurigo (una volta primo, una volta secondo), 40 punti al Giro del Mediterraneo (una volta primo), 40 punti al Tour du Haut Var (una volta primo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 80 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (due volte primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 30 punti al Giro del Piemonte (una volta primo), 60 punti al Giro del Lazio (due volte primo), 30 punti alla Coppa Bernocchi (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    14. Louis Trousselier (Francia): 1.316 punti (1902-1914): 560 punti al Tour de France (una volta primo, una volta terzo, una volta ottavo), 70 punti al campionato francese (una volta secondo, una volta terzo), 90 punti alla Milano-Sanremo (una volta secondo, una volta quinto), 288 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta secondo, due volte terzo, una volta quarto, una volta quinto), 48 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo), 80 punti alla Parigi-Tours (due volte secondo), 180 punti per vittorie di tappa al Tour

    15. Raphael Geminiani (Francia): 1.273 punti: 600 punti al Tour de France (una volta secondo, una volta terzo, una volta quarto, una volta sesto, una volta nono), 220 punti al Giro d'Italia (una volta quarto, una volta quinto, una volta ottavo, una volta nono), 140 punti alla Vuelta a Espana (una volta terzo, una volta quinto), 18 punti al campionato del mondo (una volta ottavo, una volta nono), 90 punti al campionato francese (una volta primo, una volta secondo), 60 punti alla Milano-Sanremo (una volta quarto, una volta nono, una volta decimo), 40 punti al Midi Libre (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour (sette vittorie di tappa)

    16. Lucien Petit-Breton (Francia): 1.247 punti: 920 punti al Tour de France (due volte primo, una volta quarto, una volta quinto), 60 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo), 80 punti alla Parigi-Tours (una volta primo, una volta terzo), 40 punti al Giro del Belgio (una volta primo), 30 punti alla Parigi-Bruxelles (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour (sette vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa) 

    17. Julian Alaphilippe (Francia)1.238 punti (2014-): 100 punti al Tour de France (una volta quinto), 215 punti al campionato del mondo (due volte primo, una volta ottavo, una volta decimo)162 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 180 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (due volte secondo, una volta quarto, una volta quinto), 84 punti al Giro di Lombardia (una volta secondo, una volta sesto), 230 punti alla Freccia Vallone (tre volte primo, due volte secondo), 50 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta primo), 40 punti al campionato europeo (una volta secondo), 25 punti al Giro della California (una volta primo)30 punti alla Strade Bianche (una volta primo), 90 punti per vittorie di tappa al Tour (sei vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa) [carriera ancora in corso]

    18. Richard Virenque (Francia): 1.181 punti: 640 punti al Tour de France (una volta secondo, una volta terzo, una volta quinto, una volta sesto, una volta ottavo, una volta nono), 60 punti alla Vuelta a Espana (una volta quinto),  130 punti al campionato del mondo (una volta terzo, una volta quinto, una volta sesto), 70 punti al campionato francese (una volta secondo, una volta terzo), 18 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta ottavo), 66 punti al Giro di Lombardia (una volta quarto, una volta settimo), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 30 punti al Giro del Piemonte (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour de France (sette vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro d'Italia (una vittoria di tappa)

    19. Romain Bardet: 1.148 punti (2012-) : 630 punti al Tour de France (una volta secondo, una volta terzo, due volte sesto, una volta settimo, una volta nono), 80 punti al Giro d'Italia (una volta settimo, una volta nono), 75 punti al campionato del mondo (una volta secondo, una volta decimo), 168 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta secondo, una volta terzo, due volte sesto, una volta decimo), 60 punti al Giro di Lombardia (una volta quarto, una volta ottavo), 40 punti al Tour of the Alps (una volta primo), 25 punti al Tour de l'Ain (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)  [carriera ancora in corso]

    20. Jean Stablinski (Francia): 1.118 punti (1953-1968): 270 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta sesto, una volta nono), 191 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta quinto, una volta sesto, due volte nono, una volta decimo), 280 punti al campionato francese (quattro volte primo, due volte secondo), 36 punti al Giro delle Fiandre (una volta quinto), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta settimo), 48 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo), 50 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo), 40 punti al Giro del Belgio (una volta primo), 30 punti alla Parigi-Bruxelles (una volta primo), 30 punti al Gran Premio Cantone Argovia (una volta primo), 75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    21. Roger Pingeon (Francia): 1.014 punti (1964-1974): 710 punti al Tour de France (una volta primo, una volta secondo, una volta quinto, una volta ottavo), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 24 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta settimo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    22. Octave Lapize (Francia): 994 punti (1909-1914): 350 punti al Tour de France (una volta primo), 150 punti al campionato francese (tre volte primo), 222 punti alla Parigi-Roubaix (tre volte primo, una volta quarto), 42 punti al Giro di Lombardia (una volta quarto), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 90 punti alla Parigi-Bruxelles (tre volte primo), 90 punti per vittorie di tappa al Tour (sei vittorie di tappa)


    23. Eugène Christophe (Francia):   993 punti   (1904-1926):  580 punti al Tour de France (una volta secondo, una volta terzo, una volta settimo, una volta ottavo, due volte nono), 90 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta sesto), 138 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, una volta terzo, una volta settimo, una volta nono), 30 punti al Giro di Lombardia (una volta sesto), 110 punti alla Parigi-Tours (una volta primo, due volte terzo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa)

    24. Georges Speicher (Francia): 991 punti (1930-1943):  470 punti al Tour de France (una volta primo, una volta sesto, una volta decimo), 140 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta quinto), 180 punti al campionato francese (tre volte primo, una volta terzo), 66 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta decimo), 135 punti per vittorie di tappa al Tour (nove vittorie di tappa)


    25. André Darrigade (Francia): 938 punti (1951-1966): 240 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta secondo, due volte terzo, una volta quarto), 80 punti al campionato francese (una volta primo, una volta terzo), 78 punti alla Milano-Sanremo (una volta terzo, una volta ottavo, una volta nono), 42 punti alla Parigi-Roubaix (una volta quarto), 36 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta quinto), 120 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, due volte sesto), 330 punti per vittorie di tappa al Tour (ventidue vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro  (una vittoria di tappa)

    26. Arnaud Demare (Francia): 925 punti (2012-): 40 punti al campionato europeo (una volta secondo), 140 punti al campionato francese (due volte primo, una volta secondo), 144 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta terzo, una volta sesto, una volta decimo,), 30 punti alla Parigi-Roubaix (una volta sesto), 130 punti alla Classica di Amburgo (una volta primo, due volte secondo), 170 punti alla Parigi-Tours (deu volte primo, una volta secondo, una volta terzo), 80 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (due volte primo), 40 punti al Giro di Vallonia (una volta primo),  25 punti a Le Samyn (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 96 punti per vittorie di tappa al Giro (otto vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    27. Thibaut Pinot (Francia): 899 punti (2010-): 190 punti al Tour de France (una volta terzo, una volta decimo), 150 punti al Giro d'Italia (una volta quarto, una volta quinto), 90 punti alla Vuelta a Espana (una volta sesto, volta settimo), 8 punti al campionato del mondo (una volta nono), 144 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, una volta terzo, una volta quinto), 40 punti alla Settimana Ciclistica Lombarda (una volta primo), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 40 punti al Tour of the Alps (una volta primo), 40 punti al Tour du Haut Var (una volta primo), 50 punti al Tour de l'Ain (due volte primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    28. Luc Leblanc (Francia): 812 punti (1987-1999): 300 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta quinto, una volta sesto), 50 punti alla Vuelta a Espana (una volta sesto), 110 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta ottavo), 130 punti al campionato francese (una volta primo, due volte secondo), 42 punti alla l.iegi-Bastogne-Liegi (una volta quarto), 40 punti al Tour du Haut Var (una volta primo), 40 punti al Midi Libre (una volta primo), 40 punti al Giro del Trentino (una volta primo), 30 punti al Gran Premio di Vallonia (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa)

    29. Jean Robic (Francia): 786 punti (1945-1959): 570 punti al Tour de France (una volta primo, una volta quarto, una volta quinto), 42 punti alla Milano-Sanremo (una volta settimo, una volta ottavo), 84 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta terzo, una volta quinto), 90 punti per vittorie al Tour (sei vittorie di tappa)

    30. Lucien Aimar (Francia): 778 punti (1965-1973): 550 punti al Tour de France (una volta primo, una volta sesto, una volta settimo, una volta nono), 50 punti al Giro d'Italia (una volta settimo), 20 punti alla Vuelta a Espana (una volta nono), 13 punti al campionato del mondo (una volta nono, una volta decimo), 90 punti al campionato francese (una volta primo, una volta secondo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa)

    31. René Vietto (Francia): 728 punti (1931-1953): 460 punti al Tour de France (una volta secondo, due volte quinto, una volta ottavo), 50 punti al campionato francese (una volta primo), 42 punti alla Parigi-Roubaix (una volta quarto), 36 punti al Giro di Lombardia (una volta quinto), 120 punti al Tour (otto vittorie di tappa), 20 punti alla Vuelta (due vittorie di tappa)


    32. Jean Forestier (Francia): 714 punti (1952-1965): 120 punti al Tour de France (una volta quarto), 50 punti al campionato del mondo (una volta quinto, una volta ottavo), 70 punti al campionato francese (una volta secondo, una volta terzo), 18 punti alla Milano-Sanremo (una volta nono, una volta decimo), 60 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo), 204 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta terzo, una volta quarto, una volta quinto, una volta ottavo), 12 punti alla Liegi-Bastgogne-Liegi (una volta nono), 80 punti al Giro di Romandia (due volte primo), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour de France (quattro vittorie di tappa)

    33. Thomas Voeckler (Francia): 670 punti (2001-2017): 120 punti al Tour de France (una volta quarto), 20 punti al campionato del mondo (una volta settimo), 170 punti al campionato francese (due volte primo, una volta secondo, una volta terzo), 18 punti al Giro delle Fiandre (una volta ottavo), 42 punti alla Liegi-Bastgone-Liegi (una volta quarto), 80 punti al Tour du Haut Var (due volte primo), 40 punti al Giro del Lussemburgo (una volta primo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 50 punti alla Route du Sud (due volte primo), 30 punti alla Freccia del Brabante (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa)

    34. Jean-René Bernaudeau (Francia): 642 punti (1978-1988): 260 punti al Tour de France (una volta quinto, due volte sesto), 80 punti alla Vuelta a Espana (una volta terzo), 60 punti al campionato del mondo (una volta terzo), 70 punti al campionato francese (una volta secondo, una volta terzo), 160 punti al Midi Libre (quattro volte primo), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)


    35. Charles Crupelandt (Francia): 636 punti (1904-1914): 200 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta sesto), 80 punti al campionato francese (una volta primo, una volta terzo), 48 punti alla Milano-Sanremo (una volta terzo), 198 punti alla Parigi-Roubaix (due volte primo, una volta terzo, una volta quinto), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa)

    36. Sylvain Chavanel (Francia): 603 punti (2000-2018) : 120 punti al campionato francese (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 42 punti alla Milano-Sanremo (una volta quarto), 72 punti al Giro delle Fiandre (una volta secondo, una volta nono, una volta decimo), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta ottavo), 40 punti al Tour du Haut Vaur (una volta primo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 40 punti al Giro del Belgio (una volta primo), 80 punti alla Tre giorni di La Panne (due volte primo) 30 punti alla Attraverso le Fiandre (una volta primo), 30 punti alla Freccia del Brabante (una volta primo), 30 punti al Gran Prix Ouest France (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa)

    37. Michel Archambaud (Francia): 578 punti (1932-1943): 170 punti al Tour de France (una volta quinto, una volta settimo), 70 punti al Giro d'Italia (una volta quinto), 96 punti alla Parigi-Roubaix (una volta quarto, una volta quinto, una volta ottavo), 80 punti alla Parigi-Nizza (due volte primo), 150 punti per vittorie di tappa al Tour (dieci vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)


    38. Marc Madiot (Francia): 575 punti (1980-1994): 60 punti al Tour de France (una volta ottavo), 50 punti al campionato del mondo (una volta quarto), 90 punti al campionato francese (una volta primo, una volta secondo), 54 punti al Giro delle Fiandre (una volta sesto, una volta settimo), 174 punti alla Parigi-Roubaix (due volte primo, una volta quinto, una volta sesto), 54 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta sesto, una volta settimo), 48 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo), 30 punti al Gran Premio di Vallonia (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa)


    39. Gilbert Duclos-Lassalle (Francia): 578 punti (1977-1995): 50 punti al campionato del mondo (una volta quarto), 30 punti al campionato francese (una volta primo),  24 punti al Giro delle Fiandre (una volta settimo), 324 punti alla Parigi-Roubaix (due volte primo, due volte secondo, una volta quarto, una volta sesto, una volta settimo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Midi Libre (una volta primo), 25 punti al Giro di Svezia (una volta primo), 25 punti alla Route du Sud (una volta primo)

    40. Jean Dotto (Francia): 567 punti (1950-1963): 260 punti al Tour de France (una volta quarto, due volte ottavo, una volta decimo), 200 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)

    41. Francis Pelissier (Francia): 564 punti (1919-1832): 270 punti al campionato francese (tre volte primo, tre volte secondo), 24 punti alla Milano-Sanremo (una volta settimo), 48 punti al Giro delle Fiandre (una volta terzo), 102 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, una volta terzo), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 40 punti al Giro dei Paesi Baschi (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa)

    42. Cirylle Guimard (Francia): 563 punti (1968-1976)70 punti al Tour de France (una volta settimo), 120 punti al campionato del mondo (due volte terzo), 70 punti al campionato francese (una volta secondo, una volta terzo), 12 punti alla Milano-58(una volta nono), 48 punti al Giro delle Fiandre (una volta terzo), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta settimo), 54 punti al Giro di Lombardia (una volta secondo), 40 punti la Midi Libre (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour (sette vittorie di tappa), 20 punti alla Vuelta a Espana (due vittorie di tappa)

    43. Charles Pelissier (Francia): 562 punti (1922-1939): 50 punti al Tour de France (una volta nono), 8 punti al campionato del mondo (una volta nono), 80 punti al campionato francese (due volte secondo), 24 punti alla Milano-Sanremo (una volta settimo), 120 punti alla Parigi-Roubaix (una volta secondo, una volta terzo, una volta ottavo), 40 punti alla Parigi-Tours (una volta secondo), 240 punti per vittorie di tappa al Tour (sedici vittorie di tappa), 

    44. Henri Cornet (Francia): 551 punti (1904-1912): 410 punti al Tour de France (una volta primo, una volta ottavo), 126 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo, una volta terzo, una volta ottavo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa)


    45. René Le Grevès (Francia): 542 punti (1933-1941): 130 punti al campionato francese (una volta primo, due volte secondo), 42 punti alla Parigi-Roubaix (una volta quarto), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 80 punti al Criterium International (due volte primo), 240 punti per vittorie di tappa al Tour (sedici vittorie di tappa)

    46. Gilbert Bauvin (Francia): 528 punti (1959-1960): 300 punti al Tour de France (una volta secondo, una volta ottavo, una volta decimo), 40 punti alla Vuelta a Espana (una volta settimo), 30 punti alla Milano-Sanremo (una volta ottavo, una volta nono), 18 punti alla Parigi-Roubaix (una volta ottavo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 60 punti per vittorie di tappa al Tour (quattro vittorie di tappa), 40 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (quattro vittorie di tappa)

    47. Michel Laurent (Francia): 511 punti (1974-1984): 70 punti al Tour de France (una volta settimo), 80 punti al Giro d'Italia (una volta quarto), 48 punti alla Milano-Sanremo (una volta terzo), 48 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta quarto, una volta decimo), 50 punti alla Freccia Vallone (una volta primo), 80 punti al Giro del Mediterraneo (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 40 punti al Giro del Delfinato (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa)


    48. Hippolyte Aucouturier (Francia): 485 punti (1900-1908): 200 punti al Tour de France (una volta secondo), 210 punti alla Parigi-Roubaix (due volte primo, una volta quarto, una volta sesto, una volta ottavo), 75 punti per vittorie di tappa al Tour (cinque vittorie di tappa)

    49. Jean-Francois Bernard (Francia): 481 punti (1984-1996): 150 punti al Tour de France (una volta terzo), 48 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta terzo),  40 punti al Giro del Mediterraneo (una volta primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 30 punti alla Coppa Sabatini (una volta primo), 30 punti al Giro dell'Emilia (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa), 48 punti per vittorie di tappa al Giro (quattro vittorie di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    50. Eric Caritoux (Francia): 440 punti (183-1994): 250 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta sesto), 100 punti al campionato francese (due volte primo), 80 punti al Tour du Haut Var (due volte primo), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    51. Cristophe Moreau (Francia):  435 punti (1995-2010): 250 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta settimo, una volta ottavo), 50 punti al campionato francese (una volta primo), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 40 punti alla Quattro Giorni di Dunkerque (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa)

    52. Paul Maye (Francia): 410 punti (1936-1950): 140 punti al campionato francese (due volte primo, una volta secondo), 60 punti alla Parigi-Roubaix (una volta primo), 180 punti alla Parigi-Tours (tre volte primo, una volta terzo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa)

    53. Cristophe Laporte (Francia): 323 punti (2014-): 12 punti al Giro delle Fiandre (una volta nono), 6 punti alla Parigi-Roubaix (una volta decimo), 50 punti al campionato europeo (una volta primo), 50 punti alla Parigi-Tours (una volta primo), 90 punti alla Gand-Wevelgem (una volta primo, una volta secondo), 40 punti al Giro di Danimarca (una volta primo), 30 punti al Gran Prix de Vallonie (una volta primo), 30 punti ad Attraverso le Fiandre (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa) [carriera ancora in corso]