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giovedì 5 gennaio 2023

Tour de France 1963: Anquetil IV

"Per Anquetil quarto Tour (Un record da lui perfezionabile, dagli altri imbattibile)" La Gazzetta dello Sport, lunedì 15 luglio 1963

 

L'edizione 1963 del Tour de France prese le mosse dalla Valle della Marne e affrontò i Pirenei prima delle Alpi. Il grande favorito per il successo finale era Anquetil, già vincitore di tre Tour, compresi i due immediatamente precedenti.

Tour de France 1963

Il gran normanno conquistò il primo successo di tappa nella cronometro di Angers della sesta tappa, quando a vestire la maglia gialla fu il belga Desmet, che mantenne il sigillo del primato per dieci frazioni, prima di cederlo al grimpeur spagnolo Bahamontes dopo la tappa con arrivo a Grenoble, vinta dal connazionale Manzaneque. Anquetil vinse il giorno dopo, nella diciassettesima frazione, a Chamonix, davanti a Bahamontes e Van Looy, vestendo il giallo che avrebbe tenuto fino a Parigi, annettendosi la cronometro di Besancon. Fu il quarto successo alla Grande Boucle per Anquetil: allora, un primato assoluto. Considerato che il belga Thys e Luison Bobet si erano fermati a tre Tour vinti. Anquetil si sarebbe ripetuto anche l'anno dopo, nel 1964: cinque Tour vinti, come poi avrebbero saputo fare Merckx, Hinault e Indurain. Proprio quell'anno, Anquetil aveva conquistato anche la Vuelta: fu il primo a vincere tutti e tre i grandi giri. Il campionissimo belga Van Looy, decimo nella generale, vinse, a pari merito proprio con Anquetil, il maggior numero di tappe nel 1963: quattro. Sul podio, dietro Anquetil, Bahamontes, secondo a 3'35" e il connazionale spagnolo Pérez Francés, terzo a 3'35". Primo degli italiani, Lorenzo Fontona, settimo a 15'27". 

venerdì 22 gennaio 2021

Tour de France 1988: Pedro Delgado

Il primo fu Federico Bahamontes, nel 1959, seguito da Luis Ocana, nel 1973, il terzo corridore spagnolo capace di vincere il Tour de France fu invece Pedro Delgado, classe 1960, magnifico scalatore, che si difendeva benissimo sul passo, al punto di riuscire a vincere anche gare contro il tempo. Delgado vinse nel 1988. Dopo che Hinault si era ritirato da due anni e mentre ancora durava la convalescenza di Greg LeMond, reduce da un terribile incidente di caccia. Fignon, invece, suo coetaneo, sarebbe tornato davvero competitivo in una grande corsa a tappe l'anno dopo. Roche, dopo la tripletta Giro, Tour e campionato del mondo, si era concesso un anno sabbatico. Si preparava un ricambio generazionale, c'era, potrebbe dirsi, un vuoto di potere, era quello il momento di vincere, per Delgado. E Delgado quel momento lo colse. D'altra parte, era già stato secondo, dietro l'incredibile Roche del 1987, l'anno prima, vantava un successo più numerosi piazzamenti alla Vuelta a Espana e un mese e mezzo prima aveva chiuso ottavo il Giro d'Italia conquistato da Hampsten, quello della tempesta del Gavia. La prima maglia gialla, al Tour del 1988, andò al velocista italiano Guido Bontempi. Poi al canadese Bauer, quindi fu appannaggio di tre ciclisti olandesi: Van Vliet, Lubberding e Nijdam. Fino all'arrivo sull'Alpe d'Huez, cima mitica domata da un altro olandese con doti di grande arrampicatore, Steven Rooks, che precedette il compagno di squadra e connazionale Theunisse: quel giorno, Delgado, terzo di giornata a 17", si vestì di giallo, per mantenere il simbolo del primato sino alla fine. Il giorno dopo vinse la cronometro di Villard de Lans, portando il suo vantaggio su Rooks, secondo nella generale, a 2'47". Rimase il suo unico successo parziale, ma continuò a guadagnare sugli inseguitori in classifica, tanto che a Parigi vinse con 7'13" su Rooks, secondo, e con 9'58" sul colombiano Parra. Se non si fosse presentato in ritardo al cronoprologo del Tour del 1989, quello vinto da LeMond su Fignon per soli 8" - ritardo mai spiegato e mai chiarito, quello di Delgado - avrebbe potuto vincerne due di Tour. Nelle grandi corse a tappe, invece, gli sarebbe toccato di trionfare ancora alla Vuelta del 1989. Nella sua squadra, la Reynolds, poi Banesto, stava crescendo Miguel Indurain, vincitore dei futuri Tour dal 1991 al 1995 consecutivamente. Indurain, però, il Tour del 1988 lo concluse soltanto al quarantasettesimo posto. Il coetaneo Gianni Bugno, fu sessantaduesimo nella generale, ma destò grande impressione vincendo la tappa di Limoges.

sabato 20 luglio 2013

Tour de France 2013: a Semnoz trionfa Quintana, secondo Joaquim Rodriguez, terzo Froome che conquista il Tour

Corre da cannibale Froome, ma non è Merckx. A 1,2 km dal traguardo di Semnoz, prova a conquistare l'ultima tappa di montagna, scattando in faccia a Quintana e Joaquim Rodríguez. Quintana, però, risponde quasi subito e poi scatta a propria volta involandosi verso il primo successo della carriera al Tour. Il colombiano, 23 anni, è uno scalatore puro che ricorda i grandi della storia, da Bartali a Gaul, da Bahamontes a Delgado fino a Pantani. Prima o poi, la maglia gialla sarà sua. Chiude primo a Semnoz e secondo al Tour. E' la nuova stella del ciclismo mondiale. Nella classifica di tappa il secondo è Joaquim Rodríguez, il terzo è Froome, che paga la sua ingordigia. Froome conquista il Tour de France 2013, perché domani a Parigi si sfilerà o poco più. Le polemiche su di lui, però, continueranno.