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venerdì 2 dicembre 2022
Portogallo e Corea del Sud agli ottavi
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giovedì 22 maggio 2014
Storia dei mondiali di calcio: 14^ puntata (1986, in Messico trionfa l'Argentina di Maradona)
Mai visto un giocatore del genere. Il Maradona ammirato ai mondiali messicani del 1986 è stato l'apice, il vertice, l'acme del gioco del calcio. Il suo sinistro da fiaba ha trasformato una pattuglia di onesti calciatori in una squadra capace di vincere i campionati del mondo. Bilardo lo promuove capitano e gli lascia tutta la libertà di giocare come vuole. Il suo secondo gol contro l'Inghilterra, tutte le figure del tango eseguite in una corsa armoniosa ed ineluttabile, tra avversari frastornati, verso la porta d'Albione, è il più bello di sempre. La doppietta al Belgio di Scifo, in semifinale, è strepitosa. Eppure Maradona gioca la sua miglior partita agli ottavi, contro gli storici rivali di un coriaceo Uruguay, guidato da Francescoli ed Alzamendi: dieci, quindici, forse venti volte, Maradona parte palla al piede, ne salta uno, due, tre e lo stendono. Periodicamente. Poi il gol arriva da Pasculli. In finale, partita ricca di colpi di scena contro gli irriducibili tedeschi. Passa l'Argentina con Brown, raddoppia Valdano. Poi, però, nella ripresa, accorcia le distanze Rummenigge e pareggia Voeller. Maradona, francobollato per tutta la gara da Matthaus, s'inventa un varco per la corsa di Burrachaga al tramonto della partita. Gol e vittoria: secondo mondiale per l'Argentina. Per il resto, l'Italia di Bearzot esce agli ottavi contro la Francia di Platini. Troppa riconoscenza per i reduci del 1982. Si salva Altobelli, quattro reti per lui, splendida quella all'esordio contro la Bulgaria. Infelice la scelta di Galli, a lungo in ballottaggio con Tancredi. Con Zenga in porta, sarebbe andata diversamente. L'inglese Lineker, sei gol, diventa capocannoniere.(1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata, 10^ puntata, 11^ puntata, 12^ puntata, 13^ puntata)
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venerdì 21 ottobre 2011
Storia di Recoba: 2.
Nel 1995, a diciannove anni, Recoba esordisce in nazionale e passa al Nacional de Montevideo. In Uruguay è già una stella, qualcuno lo paragona ad Enzo Francescoli, che ha appena guidato la Celeste alla conquista della Coppa America contro il Brasile. Il paragone, però, non regge. Francescoli, pur tecnicamente fortissimo, è un sudamericano atipico, che gioca un calcio sempre razionale, sempre redditizio. Recoba non ama i panni del leader, ha un modo di giocare molto intermittente, lunghe pause squarciate da prodezze abbaglianti. Improvvise accelerazioni, dribbling perentori, e tiri formidabili: come tira Recoba, cominciano a riconoscere in molti, nessun altro. Nel 1997, segna un gol di stampo maradoniano, nella sfida tra il Nacional ed i Wanderers, 70 metri di campo palla al piede, almeno tre cambi di passo in corsa, come un ottocentista alla Coe, avversari saltati in serie, e sinistro incrociato a suggellare una prodezza mai vista, che vi invito ad ammirare. E' il gol che ha in mente Moratti, quando si decide ad ingaggiare Recoba, anno di grazia, si diceva, 1997. All'Inter, è appena arrivato Ronaldo e non si parla che di lui. 2^ puntata (cfr. 1^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata, 9^ puntata)
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