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lunedì 5 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: sull'Etna vince Caicedo. Crollano Geraint Thomas e Simon Yates

Terza tappa del Giro d'Italia 2020, da Enna all'Etna (Linguagrossa Piano Provenzana). Primo arrivo in quota dell'edizione n. 103 del Giro. Pronostico una vittoria di Simon Yates, apparso molto pimpante. Vedremo come si difenderà Geraint Thomas, che oggi potrebbe strappare la maglia rosa al compagno di squadra Ganna, e come reagirà Nibali, che mi pare ancora in ritardo di condizione.

La cronaca.
Pronostici ribaltati come poche altre volte. L'Etna è un giudice severissimo che respinge le ambizioni di Geraint Thomas, già vincitore di un Tour, che perde più di 12' anche condizionato da una caduta a inizio tappa, e Simon Yates, già vincitore di una Vuelta, che cede più di 4' minuti nella salita finale. Nibali invece tiene bene ed ora è sesto in classifica a 55" dalla maglia rosa, il portoghese Almeida. Leader della generale davanti a Caicedo, vincitore di giornata, per una questione di millesimi. Tengono invece, in vista del successo finale, Fuglsang e Kruijswijk.

venerdì 2 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: trionfa Geoghegan Hart. Le tappe, la cronaca, le classifiche

Domani, finalmente, si parte. Comincia il Giro d'Italia 2020. Dalla Sicilia, breve cronometro da Monreale a Palermo. Vedremo subito come si comporteranno i favoriti per il successo finale, da Nibali a Simon Yates a Geraint Thomas.

Tutte le tappe (cliccate!)

1^ tappa 3 ottobre  -  Monreale-Palermo - 🕑- 15 km 
2^ tappa 4 ottobre – Alcamo-Agrigento - 150 km 🗻

3^ tappa 5 ottobre – Enna-Etna (Linguaglossa Piano Provenzana) – 150 km 🗻
4^tappa 6 ottobre – Catania-Villafranca Tirrena – 140 km
5^ tappa 7 ottobre – Mileto-Camigliatello Silano – 225 km
6^ tappa 8 ottobre – Castrovillari-Matera – 188 km 

7^ tappa 9 ottobre – Matera-Brindisi – 143 km

8^ tappa 10 ottobre – Giovinazzo-Vieste (Gargano) – 200 km
9^ tappa 11 ottobre – San Salvo-Roccaraso (Aremogna) – 208 km🗻

12 ottobre riposo

10^ tappa 13 ottobre – Lanciano-Tortoreto – 177 km
11^ tappa 14 ottobre – Porto Sant’Elpidio-Rimini – 182 km

12^ tappa 15 ottobre – Cesenatico-Cesenatico – 204 km

13^ tappa 16 ottobre – Cervia-Monselice – 192 km
14^ tappa 17 ottobre – Conegliano-Valdobbiadene – 🕒– 34,1 km
15^ tappa 18 ottobre – Base Area Rivolto (Frecce Tricolore) – Piancavallo – 185 km🗻

19 ottobre: Riposo

16^ tappa 20 ottobre – Udine-San Daniele del Friuli – 229 km
17^ tappa 21 ottobre – Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio – 203 km🗻

18^ tappa 22 ottobre – Pinzolo-Laghi di Cancano (Parco Nazionale dello Stelvio) – 207 km🗻

19^ tappa 23 ottobre – Morbegno-Asti – 258 km
20^ tappa 24 ottobre – Alba-Sestriere – 198 km🗻

21^ tappa 25 ottobre – Cernusco sul Naviglio-Milano – 🕒– 15,7 km

Cronaca breve del Giro.
Nella prima tappa, Ganna vince alla Merckx, e indossa la maglia rosa a Palermo: dominata la prova a cronometro. Nibali accusa subito 1'29" di ritardo, perdendo sia Geraint Thomas (1'06") che da Simon Yates (40"). Nella seconda frazione, da Alcamo ad Agrigento, torna alla vittoria, la settima per lui in carriera, Diego Ulissi, che precede un volitivo Peterer Sagan. La terza tappa terremota la classifica. Geraint Thomas cade presto, risale in sella, ma alla fine, nella salita verso l'Atne naufraga ad oltre 12' minuti. Crisi inaspettata anche per Simon Yates, che di minuti ne perde quattro. Vince la tappa Caicedo, ecuadoriano, davanti a Giovanni Visconti. Nibali tiene e risale al sesto posto della generale, guidata, questione di millesimi, dal portoghese Almeida sullo stesso Caicedo. La quarta tappa registra il ritiro di Geraint Thomas, a causa della caduta della caduta del giorno prima e il millimetrico successo in volata di Demare su Peter Sagan. Il Giro lascia la Sicilia. Nella sesta tappa, da Mileto a Camigliatello Silano, Filippo Ganna inventa una fuga da lontano insieme ad altri audaci, resta solo sulla Sila e vince la prima gara in linea della carriera, la seconda tappa in questo Giro. Si scopre un campione, non solo contro il tempo. La sesta frazione, da Castrovillari a Matera premia in volata di nuovo lo sprinter francese Demare, che vince di quattro o cinque biciclette. E Demare si ripete nella settima, tagliando per primo anche il traguardo di Brindisi, davanti a Peter Sagan. Nell'ottava tappa, con arrivo a Vieste vince il britannico Dowcett e si ritira Simon Yates, risultato positivo al Covid 19. Un altro favorito della vigilia viene meno dalla corsa. Nella nona tappa, che arriva in quota a Roccaraso, succede meno del previsto. Nibali perde 14" da Kelderman e Fuglsang, Almeida resta in maglia rosa. Giorno di riposo. La decima tappa, da Lanciano a Tortoreto celebra la resurrezione agonistica di Peter Sagan, che torna a vincere dopo oltre un anno, e non in volata, con fuga solitaria iniziata in salita! Krijswijk deve abbandonare per positività al Covid, mentre Fuglsang fora e perde 1'15". Almeida rafforza la maglia rosa, strappando l'abbuono del terzo posto. L'undicesima tappa si chiude con la quarta volata vittoria di Arnaud Demare, che precede Sagan. Nella dodicesima tappa, da Cesenatico e Cesenatico, i grandi sonnecchiano e vince il fuggitivo di giornata: l'ecuadoriano Narvaez. Nella tredicesima tappa, da Cervia a Monselice, registra il bis di Diego Ulissi (ottava vittoria assoluta al Giro), che fatica a domare in volata Almeida, che prende altri secondi d'abbuono e si conferma osso durissimo in vista del successo finale. Per la personalità, ricorda Saronni. Nella cronometro di Valdobbiadene, proprio Almeida guadagna un poco su tutti i corridori di classifica, a cominciare da Nibali, ma l'eroe di giornata è Filippo Ganna, che stravince e firma uno storico tris. Nella quindicesima tappa, tutto succede nella salita di Piancavallo. Geoghegan Hart, che vince la tappa, Kelderman e Hindeley staccano la maglia rosa di 37". Nibali di oltre un minuto e mezzo. Piccolo terremoto in classifica, con Hindley e Hart che salgono al terzo e al quarto posto. Secondo giorno di riposo. Che continua per il gruppo nella sedicesima tappa: via libera ad un fuga. Restano in due, vince Tratnik, mentre Almeida si diverte a sprintare per guadagnare 2". Nella diciassettesima tappa, tanto rumore per nulla. Vince O'Connor in fuga a Madonna di Campiglio. Dietro, Almeida non viene seriamente attaccato e resta in maglia rosa. È lo Stelvio, nella diciottesima tappa a terremotare la classifica, chiudendo i sogni di podio di Nibali, sfilando la maglia rosa ad Almeida e posandola sulle spalle di Kelderman e consegnando il successo di tappa ad Hindley su Geoghegan Hart  questi due ora secondo e terzo in classifica. LA diciannovesima tappa viene dimezzata per protesta di molti corridori contro pioggia e maltempo: mai visto prima. Tappa dimezzata con partenza da Abbiategrasso. Ad Asti vince Cerny. Nella ventesima tappa, non potendosi scollinare in Francia, si scala per tre volte il Sestriere. A vincere è Geoghegan Hart su Hindley, che veste la maglia rosa per centesimi di secondo. Nelle cronometro conclusiva, da Cernusco sul Naviglio a Milan, l'inglese Hart sfila la maglia ad Hindley e vince il Giro d'Italia 2020 con 39" di vantaggio. Il successo di tappa, il quarto, va ad un maestoso Filippo Ganna, che vola a quasi 60 km/h di media.

La classifica finale del Giro.

1. Geoghegan Hart (R.U.) 
2. Jay Hindley (AUS) a 39"
3. Wilco Kelderman (OLA) a 1'29"
4. Joao Almeida (POR) a 2'57"
5. Pello Bilbao (SPA) a 3'09"
6. Jakob Fuglsang (DAN) a 7'02"
7. Vincenzo Nibali (ITA) a 8'15"
8. Patrick Konrad (AUT) a 8'42"
9. Fausto Masnada (ITA) a 9'57"
10. Hermann Pernsteiner (AUT) a 11'05"

mercoledì 23 settembre 2020

I migliori ciclisti britannici della storia: comanda Froome

Propongo una classifica a punti dei migliori ciclisti britannici della storia. Primo è risultato, per distacco, il grande Chris Froome. Classifica aggiornata al 15 aprile 2024.

  • Tour de France:                                            


 1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti                 

    • Giro d'Italia:


    1. 300 punti 2. 150 punti 3. 100 punti 4. 80 punti 5. 70 punti 6. 60 punti 7. 50 punti 8. 40 punti 9. 30 punti 10. 20 punti    



    • Vuelta a Espana:



    1. 200 punti 2. 100 punti 3. 80 punti 4. 70 punti 5. 60 punti 6. 50 punti 7. 40 punti 8. 30 punti 9. 20 punti 10. 10 punti    



    • Campionato del mondo:



    1. 100 punti 2. 70  punti 3. 60 punti 4. 50 punti 5. 40 punti 6. 30 punti 7. 20 punti 8. 10 punti 9. 8 punti 10. punti    



    • Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:

    1. 60 punti 2. 54 punti 3. 48 punti 4. 42 punti 5. 36 punti 6. 30 punti 7. 24 punti 8. 18 punti 9. 12 punti 10. 6 punti      


    • Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):


    1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti



    • Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia, UAE Tour):


    1. 40 punti

    • Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia):


    
    1. 30 punti


    • Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)

    • Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia, Eneco Tour) 
    1. 25 punti
    • Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):


    per ogni vittoria al Tour: 15 punti
    per ogni vittoria al Giro: 12 punti
    per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti

    1. Chris Froome (Gran Bretagna): 3.129 punti (2007-): 1.720 punti al Tour de France (quattro volte primo, una volta secondo, una volta quarto), 300 punti al Giro d'Italia (una volta primo), 670 punti alla Vuelta a Espana (due volte primo, due volte secondo, una volta quarto), 40 punti al Criterium International (una volta primo), 80 punti al Giro di Romandia (due volte primo), 120 punti al Giro del Delfinato (tre volte primo), 40 punti al Giro dell'Andalusia (una volta primo), 105 punti per vittorie di tappa al Tour de France (sette vittorie di tappa), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa), 50 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (cinque vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    2. Geraint Thomas (Gran Bretagna): 1.312 punti (2007-): 700 punti al Tour de France (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 150 punti al Giro d'Italia (una volta secondo), 60 punti al campionato britannico (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 18 punti al Giro delle Fiandre (una volta ottavo), 24 punti alla Parigi-Roubaix (una volta settimo), 60 punti al Giro della Svizzera (una volta primo), 80 punti al Giro dell'Algarve (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Giro del Delfinato (una volta primo), 40 punti al Tour of the Alps (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 30 punti all'E3 Harelbeke (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    3. Mark Cavendish (Gran Bretagna): 1.292 punti (2007-): 170 punti al campionato del mondo (una volta primo, una volta secondo), 100 punti al campionato britannico (due volte primo, due volte secondo) 108 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo, una volta quinto una volta nono), 90 punti alla Scheldeprijs (tre volte primo), 30 punti alla Milano-Torino (una volta primo), 50 punti al Giro del Qatar (due volte primo), 510 punti per vittorie di tappa al Tour (trentaquattro vittorie di tappa), 204 punti per vittorie di tappa al Giro (diciassette vittorie di tappa), 30 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (tre vittorie di tappa)[carriera ancora in corso]

    4. Robert Millar (Gran Bretagna): 1.058 punti (1980-1995): 160 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta decimo),  150 punti al Giro d'italia (una volta secondo), 250 punti alla Vuelta a Espana (due volte secondo, una volta sesto), 35 punti al campionato del mondo (una volta sesto, una volta decimo),  30 punti al campionato britannico (una volta primo), 96 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta terzo, una volta quinto, una volta nono), 42 punti al Giro di Lombardia (una volta quarto), 108 punti al Giro della Svizzera (due volte secondo), 40 punti al Giro della Catalogna (una volta primo), 40 punti al Giro di Gran Bretagna (una volta primo), 40 punti al Giro del Delfinato (una volta primo), 45 punti per vittorie di tappa al Tour (tre vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa), 10 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (una vittoria di tappa)

    5. Bradley Wiggins (Gran Bretagna): 844 punti (2001-2016): 500 punti al Tour de France (una volta primo, una volta terzo), 100 punti alla Vuelta a Espana (una volta secondo), 30 punti al campionato britannico (una volta primo), 12 punti alla Parigi-Roubaix (una volta nono), 80 punti al Giro del Delfinato (due volte primo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 40 punti al Giro di Gran Bretagna (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 12 punti per vittorie di tappa al Giro (una vittoria di tappa)

    6. Simon Yates (Gran Bretagna): 828 punti (2014-): 190 punti al Tour de France (una volta quarto, una volta settimo), 140 punti al Giro d'Italia (una volta terzo, una volta ottavo), 250 punti alla Vuelta a Espana (una volta primo, una volta sesto), 10 punti al campionato britannico (una volta terzo), 36 punti al Giro di Lombardia (una volta quinto), 40 punti alla Tirreno-Adriatico (una volta primo), 40 punti al Tour of the Alps (una volta primo), 30 punti per vittorie di tappa al Tour (due vittorie di tappa), 72 punti per vittorie di tappa al Giro (sei vittorie di tappa), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    7. Tom Simpson (Gran Bretagna): 760 punti (1959-1967): 80 punti al Tour de France (una volta sesto), 208 punti al campionato del mondo (una volta primo, due volte quarto, una volta nono), 60 punti alla Milano-Sanremo (una volta primo), 144 punti al Giro delle Fiandre (una volta primo, una volta terzo, una volta quinto), 66 punti alla Parigi-Roubaix (una volta sesto, una volta ottavo, una volta nono, una volta decimo), 6 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta decimo), 66 punti al Giro di Lombardia (una volta primo, una volta decimo), 30 punti alla Freccia Vallone (una volta terzo), 40 punti alla Parigi-Tours (una volta secondo), 40 punti alla Parigi-Nizza (una volta primo), 20 punti per vittorie di tappa alla Vuelta (due vittorie di tappa)

    8. Adam Yates (Gran Bretagna): 735 punti (2014-): 360 punti al Tour de France (una volta terzo, una volta quarto, una volta nono, una volta decimo), 30 punti al Giro d'Italia (una volta nono), 70 punti alla Vuelta a Espana (una volta quarto), 60 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta quarto, una volta ottavo), 30 punti al Giro di Lombardia (una volta sesto), 50 punti alla Clasica di San Sebastian (una volta primo), 40 punti all'UAE Tour (una volta primo), 40 punti al Giro di Catalogna (una volta primo), 40 punti al Giro di Germania (una volta primo), 40 punti al Giro di Romandia (una volta primo), 60 punti al Gran Premio Industria e Artigianato (due volte primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa) [carriera ancora in corso]

    9. Maximilian Sciandri (Gran Bretagna): 670 punti (1989-2004): 90 punti alla Milano-Sanremo (una volta terzo, una volta quarto), 72 punti al Giro delle Fiandre (una volta quinto, una volta settimo, una volta nono), 60 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta quinto, una volta settimo), 72 punti al Giro di Lombardia (una volta terzo, una volta settimo), 50 punti alla Leeds International Classic (una volta primo), 30 punti al Campionato di Zurigo (una volta terzo), 30 punti alle Olimpiadi (una volta terzo), 40 punti al Giro del Lussemburgo (una volta primo), 40 punti al Giro di Gran Bretagna volta primo), 60 punti al Giro di Romagna (due volte primo), 30 punti alla Coppa Placci (una volta primo), 30 punti al Giro del Veneto (una volta primo), 30 punti al Giro del Lazio (una volta primo), 36 punti per vittorie di tappa al Giro (tre vittorie di tappa)


    10. Tao Geoghegan Hart (Gran Bretagna): 364 punti (2017-): 300 punti al Giro d'Italia (una volta primo), 40 punti al Tour of the Alps (una volta primo), 24 punti per vittorie di tappa al Giro (due vittorie di tappa) [carriera ancora in corso]

    11. Thomas Pidcock (Gran Bretagna): 275 punti (2021-): 30 punti al campionato del mondo (una volta primo), 60 punti alla Liegi-Bastogne-Liegi (una volta secondo, una volta decimo), 120 punti all'Amstel Gold Race (una volta primo, una volta secondo, una volta terzo), 30 punti alla Freccia del Brabante (una volta primo), 30 punti alle Strade Bianche (una volta primo), 15 punti per vittorie di tappa al Tour (una vittoria di tappa) [carriera ancora in corso]


    lunedì 21 settembre 2020

    Giro d'Italia 2020: i favoriti, da Nibali a Thomas a Simon Yates

    Giro d'Italia autunnale, l'ossimoro c'è, ma va così. Ecco il borsino dei favoriti. Mancherà, purtroppo, l'asso belga Evenepoel, ancora infortunato. Nibali vorrebbe il tris, di contro c'è la regola non scritta del ciclismo: nessuno, compiuti i 35 anni, ha mai vinto un Grande Giro, con l'eccezione di Horner ,ultraquarantenne!, alla Vuelta 2013, dove precedette proprio Nibali. Che va per i 36. Anche Thomas e Kruijswijk non sono di primo pelo: 34 anni il gallese, 33 anni l'olandese. 

    1. Simon Yates ****
    2. Vincenzo Nibali ***
    3. Geraint Thomas ***
    4. Steven Kruijswijk ***
    5. Rafael Majka **
    6. Alexander Vlasov *
    7. Jakob Fuglsang *
    8. Zakarin *

    lunedì 14 settembre 2020

    Tirreno-Adriatico 2020: ha vinto Simon Yates

    Mentre il gemello Adam lotta per la classifica generale al Tour de France, Simon Yates si è aggiudicato oggi la Tirreno-Adriatico 2020, resistendo nella cronometro di San Benedetto del Tronto agli assalti di Geraint Thomas. Vincitore di giornata il fortissimo, contro il tempo, Ganna. Simon Yates e Thomas saranno al via del Giro d'Italia e tra i grandi favoriti per il successo finale.

    giovedì 18 luglio 2019

    Bagneres-de-Bigorre: vince Simon Yates

    🚲 Le Tour De France 2019
    Dodicesima tappa del Tour de France 2019, da Toulouse, Tolosa, a Bagneres-de-Bigorre. Prima tappa pirenaica, lunga 209,5 km. Con due salite impegnative, a cominciare dal mitico Peyresourde, la montagna di Jean Robic, che vi transitò per primo dal 1947 al 1949. La tappa odierna, però, si concluderà in discesa, dopo aver scalato anche l'Hourquette d'Ancizan. Tuttavia, scavallata la metà della Grande Boucle, le energie in gruppo cominciano a diminuire e qualcuno, anche tra gli iniziali pretendenti al successo finale, pagherà dazio.
    La corsa: invece tutto tranquillo ai piani alti della classifica. Si lascia andare una fuga con parecchi quarti di nobiltà. E la fuga arriva, impreziosita dal nome del vincitore, Simon Yates, quello fuori classifica, che qui cura il gemello Adam. Quel Simon Yates, che impressionò tutti al Giro 2018, perso per eccesso di generosità, vincendo poi la Vuelta. Domani la cronoscalata che molti temono, da Pau a Pau.
    Ordine d'arrivo:
    1. Simon Yates
    2. Pello Bilbao
    3. Muhlberger
    4. Benoot
    5. Felline

    mercoledì 29 maggio 2019

    Anterselva: vince Nans Peters. Nibali in difficoltà nel finale

    Giro d'Italia 2019, Commezzadura-Anterselva, 17^ tappa
    Tappa, quella odierna, che le fatiche e il freddo patito ieri potrebbero rendere molto selettiva. Più del percorso, che pure si conclude lungo una salita impervia verso Anterselva. Conteranno le capacità di recupero, che sono, del resto, il segreto delle vittorie nelle grandi corse a tappe.
    Cronaca breve.
    Va via una fuga bene assortita, da cui poi si avvantaggia, vincendo, il francese Nans Peters, al primo successo da professionista. Lungo l'ascesa finale, il più forte scalatore del gruppo, Landa, scatta e fa il vuoto. Nibali e Roglic sono al gancio e Carapaz ne approfitta per aumentare di 8 secondi il suo vantaggio, consolidando la maglia rosa. La giornata di ieri un segno l'ha lasciato.

    martedì 28 maggio 2019

    Ponte di Legno: trionfa Ciccone! Perde Roglic, Nibali attacca

    Giro d'Italia 2019, Lovere-Ponte di Legno, 16^ tappa, 194 km
    Non si scalerà il Gavia, per le avverse condizioni meteorologiche, ma l'Aprica. E, poi, il Mortirolo. Prima dell'ascesa più dolce verso il traguardo di Ponte di Legno.
    Cronaca breve:
    Giornata terribile in un mese di maggio molto aspro. Certo è che dopo l'anticipo della partenza del Giro di metà anni '90, quindici giorni non sono pochi, il brutto tempo in montagna è tutto tranne che un'eccezione. Nibali ci prova sul Mortirolo, ma non bastano le pendenze terribili a fare la differenza. Carapaz e Landa tengono agevolmente il suo passo. Non Roglic, che, era uno dei dubbi che avevano accompagnato le prime due settimane di corsa, ha una condizione che sta scemando. Lo sloveno perde sul Mortirolo e non recupera in discesa. Anzi, sul falsopiano finale, il suo ritardo si aggrava. E non comprendo perché alcuni commentatori se ne stupiscano. Non conosco qualcosa di più difficile e duro da affrontare di un falsopiano, quando la condizione sia deficitaria. Con Roglic, faticano anche Mollema e Simon Yates. Il successo di tappa se lo giocano i fuggitivi Ciccone e Hirt. Ciccone è sceso dal Mortirolo senza mantellina: viene freddo solo a vederlo. Volata a due: vince Giulio Ciccone! Hirt secondo: giusto così, il corridore della Repubblica Ceca non ha minimamente collaborato nel finale. Roglic arriva con 1'23" da Carapaz, Landa e Nibali. Carapaz consolida la sua maglia rosa. Nibali scavalca Roglic al secondo posto.

    domenica 26 maggio 2019

    A Como vince Cataldo. Roglic attardato

    Giro d'Italia 2019, Ivrea-Como, 15^ tappa, 232 km
    Cento chilometri più di ieri. La quindicesima tappa del Giro d'Italia 2019 da Ivrea a Como. Andrà via una fuga, fatalmente. Oggi, chi avesse coraggio e ardimento, potrebbe provare ad inventare qualcosa per terremotare la classifica. 
    Cronaca breve: a 65 km dal traguardo, ancora in fuga Cataldo e Cattaneo, con un vantaggio di poco inferiore ai nove minuti. A 60 km dall'arrivo, il vantaggio dei fuggitivi è di 7'20". Il gruppo è tirato dalla squadra di Nibali. Simon Yates mette anche i suoi a tirare. Cataldo e Cattaneo, stremati dopo 215 km di fuga, arrivano al traguardo. Vince Cataldo. Il primo dei pretendenti al successo finale è Simon Yates, terzo. Paga un quarantina di secondi Roglic, dopo un attacco di Nibali, seguito dalla maglia rosa Carapaz. Che cade e deve cambiare la bici. Provvidenziale per lui, competitivo dall'inizio della stagione, il giorno di riposo. Martedì, alla ripresa, tappa durissima. Anche senza Gavia. 

    sabato 25 maggio 2019

    Courmayeur: tappa e maglia rosa a Carapaz

    Tappa breve, 131 km, per niente pianeggiante. Impossibile nascondersi. Exploit dell'ecuadoregno Carapaz, che bissa il successo di Frascati, dopo quello dello scorso anno a Montevergine. Per lui tappa e maglia rosa. Secondo Simon Yates redivivo, terzo Nibali che stacca un Roglic granitico solo nella volata per l'abbuono. Crolla Zakarin, oltre sette minuti di ritardo, dopo il magnifico assolo di ieri. Non mi pare che Nibali abbia la forza per staccare Roglic. Non sull'ultima salita. Ci vorrebbe un attacco da lontano. Azzardato, ma da lontano. Continuo a pensare che Landa possa fare l'impresa. Al netto del fatto che Carapaz è un suo compagno di squadra. O, forse, proprio per quello.

    venerdì 24 maggio 2019

    Ceresole Reale (Lago Serrù): vince Zakarin. Landa impressiona nel finale

    Giro d'Italia 2019, Pinerolo-Ceresole Reale (Lago Serrù), 13^ tappa, 196 km
    Prima vera tappa di alta montagna. Primo grande arrivo in salito del Giro d'Italia 2019. Sono molte le curiosità. La prima: vedere come si comporterà, con la maglia rosa, lo sloveno Polanc, uno che in salita va forte, che ha fondo e che si ritrova a gestire a questo punto della corsa un vantaggio largo e inaspettato. La seconda: Roglic, contro cui correranno tutti, da Nibali a Simon Yates, saprà difendersi, non essendo abituato al ruolo di protagonista e favorito principe? La terza: Simon Yates, mattatore lo scorso anno e con una grande squadra al seguito, darà il primo scossone?
    Cronaca breve: va via una fuga, cui sopravvivono nell'ultima salita solo in tre: Zakarin, Mollema e Nieve. Dietro, negli ultimi chilometri dell'ascesa finale, Mikel Landa, che in salita considero il migliore, evade dal gruppo maglia rosa nel quale Nibali scalpita, scortato da Pozzovivo. Polanc perde qualcosa, ma non molla. Chi ha mollato è invece Simon Yates, ombra del corridore ammirato al Giro 2018. Vince Zakarin. Landa guadagna 1'40"su Roglic e Nibali. Polanc conserva la maglia rosa. Roglic non ha una grande squadra, ma una grande condizione sì. Per ora, è bastato. Il Landa visto oggi, però, con tutte le salite che restano, potrebbe far saltare il banco. C'è ancora molta incertezza, una cosa, però, si può dire: il Giro 2019 un padrone ancora non ce l'ha.
    
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    Mikel Landa



    domenica 19 maggio 2019

    San Marino: Roglic domina la cronometro

    Pesaro- San Marino

    Vola a cronometro Primoz Roglic, che coglie il secondo successo al Giro d'Italia 2019, aggiudicandosi la nona tappa da Pesaro a San Marino. Solo Campenaerts gli arriva vicino, peraltro rallentato da un incidente meccanico. Nibali si difende, cedendo poco più di un minuto. Naufraga Simon Yates: la sua non era stata pretattica. Valerio Conti conserva la maglia rosa. Buona prova di Bob Jungels. Domani, giorno di riposo. 

    venerdì 26 aprile 2019

    Giro d'Italia 2019: i favoriti. Restano 3 tappe

    Giro d'Italia 2019: 11 maggio - 2 giugno
    Due tra i partenti hanno già vinto la corsa rosa: Nibali, due volte, Tom Dumoulin, una. Entrambi sono noti per non fallire la preparazione di un grande giro. L'anagrafe è dalla parte dell'olandese, più forte a cronometro ma meno fantasioso in corsa. Grande attesa per Bernal e per Simon Yates, rivelazione dello scorso anno. Può risultare decisiva la breve cronometro conclusiva di Verona, in un percorso che, per il resto, avvantaggia i grandi scalatori. Ecco il borsino dei favoriti.
    *Aggiornamento del 03 maggio 2019: Valverde non sarà al via del Giro.
    *Aggiornamento del 05 maggio 2019: una stelletta in più a Roglic, che ha vinto anche il Giro di Romandia.
    *Aggiornamento del 06 maggio 2019: nemmeno Bernal sarà al via da Bologna, per un infortunio alla clavicola. Peccato.
    *Aggiornamento del 15 maggio 2019: costretto al ritiro il primo favorito del Giro, Tom Dumoulin.
    *Aggiornamento del 25 maggio 2019:avevo dimenticato Carapaz, nonostante il quarto posto dello scorso anno. Rimedio, aggiornando il borsino.
    1. Roglic ****
    2. Nibali ***
    3. Landa ***
    4. Carapaz ***
    5. Simon Yates **
    6. Majka **
    7. Mollema **
    8. Miguel Angel Lopez *
    9. Bob Jungels *
    10. Zakarin *

    venerdì 2 novembre 2018

    Giro d'Italia 2019: il percorso

    Presentato il percorso del Giro d'Italia 2019. Al primo sguardo, sembra molto più bello e tecnico e impegnativo di quello del Tour de France. Si partirà da Bologna, l'11 maggio: cronoprologo di poco più di 8 km, con gli ultimi 2 sulla mitica salita di San Luca, quella del Giro dell'Emilia. I velocisti arriveranno tutti con ritardo di almeno un minuto. E difficilmente potranno indossare la maglia rosa nei giorni a seguire. Con la conseguenza, almeno sulla carta, di una corsa meno controllata e più aperta ai colpi di mano delle fughe da lontano o delle azioni dei finisseur. Le successive quattro tappe sono per velocisti, fermo quanto appena detto. Nella settima frazione, a San Giovanni Rotondo, si arriverà dopo una breve picchiata dalla Coppa delle Casarinelle: potrebbe esserci il primo vero confronto tra i candidati alla vittoria finale. Replicato il giorno dopo con l'arrivo a L'Aquila. L'ottava tappa, con arrivo a Pesaro, misurerà 235 km. Poi, la Riccione-San Marino: cronometro di quasi 35 chilometri. Gli ultimi 15 in salita. Primo giorno di riposo. Quindi, due tappe per velocisti, prima della Cuneo-Pinerolo, in memoria dell'impresa di Fausto Coppi. Tappa breve, arrivo non in salita, ma una lunga discesa dal Montoso fin quasi al traguardo. Sembra disegnata per Nibali. Ben più difficile la successiva, con arrivo a Ceresole Reale: intanto per il chilometraggio, 188 km, poi perché l'arrivo è posto in cima ad una salita durissima. Il giorno dopo, 131 km, pochi, ma tante salite, per lo più inedite, con arrivo a Courmayer. Per scalatori puri, alla Simon Yates, per intenderci. Ma, anche Froome, se dovesse tornare, sarebbe a proprio agio su un simile tracciato. Quindi, Ivrea-Como, che un poco ricorderà il Giro di Lombardia e che ha davvero percorso e lunghezza, 237 km, da classica. Ultimo giorno di riposo. Si riprende con la tappa più dura del Giro: Lovere-Ponte di Legno, con Gavia e Mortirolo nel mezzo. Da questa tappa uscirà il vincitore o, se non altro, usciranno tutti quelli che non potranno più vincere. Non facile anche la tappa successiva, con arrivo ad Anterselva: peserà la stanchezza accumulata il giorno prima. Si rifiata con l'arrivo a Santa Maria di Sala, ultimo appello per le ruote veloci. Poi il trittico finale: arrivo in salita a San Martino di Castrozza, tappone di montagna con arrivo a Monte Avena, per chi volesse provare a ribaltare la classifica. Infine, cronometro conclusiva a Verona, come nel 1984, quando un incredulo Fignon perse la maglia rosa a vantaggio di Moser, aiutato dalle avveniristiche, per quei tempi, ruote lenticolari. Quest'ultima cronometro sarà breve. E tecnica, con salita e discesa. Ma, non dovrebbe permettere rovesciamenti clamorosi in classifica generale. Ancora non si sa chi parteciperà. Fossero al via, favoriti Simon Yates, Froome, Nibali, Tom Dumoulin e Thibaut Pinot. Non so ancora immaginare con quali specifiche possibilità. Sono curioso di vedere all'opera Moscon, che ha annunciato di volersi misurare con le proprie ambizioni di classifica. 

    lunedì 15 ottobre 2018

    Il 2018 del ciclismo: da Nibali a Thibaut Pinot, tutti i protagonisti della stagione ciclistica internazionale

    Il Giro di Lombardia conquistato, con uno splendido assolo, dal campione francese Thibaut Pinot, ha di fatto chiuso la stagione ciclistica internazionale del 2018. Una stagione che ha confermato il dominio britannico, impensabile fino a pochi anni fa, nelle grandi corse a tappe. Froome, con un paio di imprese da ciclismo antico, ha vinto il Giro d'Italia, la sola grande corsa a tappe che ancora mancasse alla sua pregiata collezione, Geraint Thomas, a sorpresa, si è annesso il Tour de France, Simon Yates, dopo aver sfiorato il Giro, ha vinto la Vuelta a Espana. Si è confermato, in questo 2018, il colombiano Miguel Angel Lopez, terzo al Giro e alla Vuelta, dove è sbocciato il talento dello spagnolo Enric Mas, grimpeur alla Delgado, secondo nella generale. L'Italia, tolto Nibali, estromesso dal Tour da un'assurda caduta, non ha corridori capaci di primeggiare nei grandi giri. Fabio Aru è entrato in una crisi tecnica e, forse, di motivazioni, dalla quale non sarà semplice uscire. Per il resto, tolto Pozzovivo, che ha la sua età, Formolo ha deluso. C'è da confidare, per il futuro, in Moscon, uno che va forte dappertutto e che, a mio avviso, potrebbe anche diventare, nel torno di un paio di anni, corridore da gare a tappe. Tornando a Nibali, il campione siciliano, ormai tra i grandissimi della storia del ciclismo, ha vinto, con un capolavoro tattico, la Milano-Sanremo, e chiuso secondo al Giro di Lombardia. Anni fa, nessuno pensava che potesse brillare nelle gare di un giorno. Restando agli italiani, Trentin ha vinto il campionato europeo, mantenendosi, però, al sotto delle attese, Viviani ha compiuto il salto di qualità, vincendo un mucchio di tappe tra Giro e Vuelta. In chiaroscuro, la stagione di Sagan. Che ha vinto nel giardino di casa della Gand-Wevelgem e, finalmente, conquistato la Parigi-Roubaix. Ormai, si sente un velocista forte sul passo. Ma, potrebbe vincere ovunque, se cambiasse preparazione e si alleggerisse. Il francese Alaphilippe si è scrollato di dosso la fama di piazzato, conquistando la Freccia Vallone: dominerà le Ardenne negli anni a venire. Una citazione di merito spetta a Valverde, capace, a 38 anni, di vincere quel campionato del mondo, che gli era sempre sfuggito, dopo sei podi. Ora, appuntamento al 2019!

    mercoledì 10 ottobre 2018

    Giro di Lombardia 2018: i favoriti

    Sabato 13 ottobre si correrà il Giro di Lombardia, la classica delle foglie morte, edizione 2018, ultima classica monumento della stagione ciclistica internazionale. Valverde proverà ad annettersi uno dei pochi successi, che ancora manca al suo immenso palmares. Ma, il Thibaut Pinot, ammirato oggi alla Milano-Torino, potrebbe dargli parecchio filo da torcere. L'elenco dei partenti è di primissimo ordine. Ecco il borsino dei favoriti.


    1. Valverde ****
    2. Thibaut Pinot ****
    3. Miguel Angel Lopez ***
    4. Alaphilippe ***
    5. Bardet ***
    6. Woods **
    7. Rigoberto Uran **
    8. Simon Yates **
    9. Moscon **
    10. Barguil *
    11. Nibali *
    Henri Pellissier vince il Giro di Lombardia allo sprint nel 1911

    domenica 16 settembre 2018

    Vuelta 2018: a Madrid tris di Viviani davanti a Sagan

    Il campione italiano Elia Viviani ha colto il terzo successo alla Vuelta 2018, quello più prestigioso, nella tappa conclusiva di Madrid, precedendo Peter Sagan. Poi, c'è stata la celebrazione del trionfo di Simon Yates.

    sabato 15 settembre 2018

    Simon Yates ha vinto la Vuelta 2018

    Sul Coll de La Gallina, traguardo della ventesima e penultima tappa della Vuelta a Espana 2018, vince Enric Mas su Miguel Angel Lopez, che chiudono al secondo e terzo posto della classifica generale. Il primo va,  con pieno merito, a Simon Yates. Cui riesce l'impresa a lungo accarezzata al Giro d'Italia. Kruijswijik chiude quarto, Valverde, leggenda vivente del ciclismo, solo quinto, Thibaut Pinot sesto. Domani, passerella finale a Madrid. Che applaudirà la maglia rossa di Simon Yates. Com'è cambiata la geografia del ciclismo! Giro a Froome, Tour a Thomas, Vuelta a Yates. La Gran Bretagna ha dominato le grandi corse a tappe nel 2018. 

    venerdì 14 settembre 2018

    Andorra. Naturlandia: vince Thibaut Pinot. Simon Yates consolida la maglia rossa, Valverde cede

    Vuelta a Espana 2018: 19^ tappa: Lleida - Andorra. Naturlandia, 154,4 km.
    La tappa odierna, la diciannovesima di questa Vuelta a Espana 2018 presenta un percorso pianeggiante prima della lunga salita finale verso Andorra. Movistar a fare l'andatura. Parte Quintana. A lui si aggiungono Kruijswijk e Thibaut Pinot. Valverde aspetta e parte all'inseguimento Simon Yates. Che riprende i fuggitivi mentre Quintana si stacca. E dopo non molto fora, così da non  poter più aiutare Valverde. Pinot cerca di staccare Yates, che prima non risponde, poi va a riprenderlo, quando mancano due chilometri al traguardo, mentre cresce il ritardo di Valverde, che si stacca anche dal gruppo dei migliori. E' l'ammainabandiera di un campione immenso, sotto il peso inesorabile di 38 primavere. E' un ottimo Thibaut Pinot a vincere la tappa, davanti a Simon Yates, che consolida la maglia rossa, aumentando il vantaggio su Valverde fino a 1'38". Kruijswijk è terzo in classifica generale a 1'58". Simon Yates sembra aver ipotecato la vittoria della Vuelta 2018. Resta, però, prima della giornata di festa di Madrid, una durissima tappa di montagna, domani: appena 93 km, da Andorra al Coll de La Gallina, Santuario de Canolich. Solo salita e discesa, con tre gran premi della montagna di prima categoria. Può succedere di tutto. Un'eventuale crisi, a chiunque dovesse capitare, costerebbe minuti e minuti.

    mercoledì 12 settembre 2018

    Balcón de Bizkaia: Valverde avvicina Simon Yates

    Classifica sempre cortissima. Va via una fuga con Nibali. Che però chiude decimo, con vittoria del canadese Woods. Tra gli uomini classifica, battaglia sull'ascesa finale di Balcón de Bizkaja. Valverde ed il connazionale, sorprendente, Enric Mas, danno 8" all'inglese. Pronostico sempre più incerto sul successo finale.