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martedì 24 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: sull'Aprica vince Jan Hirt

Sedicesima tappa del Giro d'Italia 2022, da Salò all'Aprica, per 202 km. Tappa di alta montagna con tre Gpm di prima categoria: il Goletto di Cadino (19,9 km al 6,2 %), il temibile Mortirolo (12,6 km al 7,6% con punte del 10,8%) e il Valico di Santa Cristina (13,5 km all'8 % con punte del 12,4%). Si potrà attaccare da lontano, rischiando di andare fuori giri, o aspettare l'ultima, durissima ascesa. Nessuno potrà nascondersi.

La cronaca.

Prevale l'attesa tra i pretendenti al successo finale. Va via una fuga con Valverde e Hugh John Carty. Nella discesa dal Mortirolo contrattacca Kämna. Fino a restare da solo lungo la salita di Santa Cristina. Lo riprende Arensman con Hirt, scalatore ceco spesso piazzato nei grandi giri, sebbene mai tra i primi dieci. Dietro, con la maglia rosa Carapaz, ci sono Hindley e Landa. Appena attardati Joao Almeida e Nibali, mentre Pozzovivo è parecchio attardato. Davanti, Hirt stacca Arensman. Vince Hirt, secondo Arensman, terzo Hindley, che lotte con Carapaz per 4" di abbuono. Giro molto livellato e non un grande spettacolo di corsa. Nibali, alla sua età ancora si difende: arriva nono a 2'06" dal vincitore di giornata, risalendo al quinto posto della classifica generale.

1. Hirt

2. Arensman a 7"

3. Hindley a 1'24"

4. Carapaz a 1'24"

5. Valverde a 1'24"

domenica 18 ottobre 2020

Giro d'Italia 2020: vince Geoghegan Hart

Quindicesima tappa del Giro d'Italia 2020. Tre Gpm di seconda categoria, prima dell'ascesa a Piancavallo: 14,5 km per una pendenza media del 7,8%. Chi avrà il coraggio di attaccare la maglia rosa Almeida, rafforzato dalla cronometro di ieri e scortato dalla squadra meglio organizzata nel gruppo? A lungo nessuno risponde la strada. Anzi. Verso Piancavallo prima si stacca Fuglsang, poi Pozzovivo, poi Nibali, che però non molla. Davanti, Almeida procede sicuro scortato dai compagni di squadra. A 7 km dal traguardo, primo cedimento della maglia rosa. Kelderman guadagna qualcosa insieme al compagno di squadra Hindley e a Geoghegan Hart. Tenacissimo dietro il portoghese. È proprio il britannico Geoghegan Hart a vincere la tappa. Kelderman guadagna trentacinque secondi più l'abbuono, ma la maglia rosa resta sulle spalle di Almeida per 15". Nibali paga dazio e scende alla fine al settimo posto in classifica ad oltre tre minuti e mezzo. Domani secondo giorno di riposo. Nibali ne avrà bisogno. Vincere il Giro ora è quasi impossibile. Gli servirebbe un'impresa d'altri tempi come quella che fece Froome nel 2018. Altrimenti, Fiorenzo Magni conserverà il primato di più vecchio vincitore del Giro.

lunedì 15 ottobre 2018

Il 2018 del ciclismo: da Nibali a Thibaut Pinot, tutti i protagonisti della stagione ciclistica internazionale

Il Giro di Lombardia conquistato, con uno splendido assolo, dal campione francese Thibaut Pinot, ha di fatto chiuso la stagione ciclistica internazionale del 2018. Una stagione che ha confermato il dominio britannico, impensabile fino a pochi anni fa, nelle grandi corse a tappe. Froome, con un paio di imprese da ciclismo antico, ha vinto il Giro d'Italia, la sola grande corsa a tappe che ancora mancasse alla sua pregiata collezione, Geraint Thomas, a sorpresa, si è annesso il Tour de France, Simon Yates, dopo aver sfiorato il Giro, ha vinto la Vuelta a Espana. Si è confermato, in questo 2018, il colombiano Miguel Angel Lopez, terzo al Giro e alla Vuelta, dove è sbocciato il talento dello spagnolo Enric Mas, grimpeur alla Delgado, secondo nella generale. L'Italia, tolto Nibali, estromesso dal Tour da un'assurda caduta, non ha corridori capaci di primeggiare nei grandi giri. Fabio Aru è entrato in una crisi tecnica e, forse, di motivazioni, dalla quale non sarà semplice uscire. Per il resto, tolto Pozzovivo, che ha la sua età, Formolo ha deluso. C'è da confidare, per il futuro, in Moscon, uno che va forte dappertutto e che, a mio avviso, potrebbe anche diventare, nel torno di un paio di anni, corridore da gare a tappe. Tornando a Nibali, il campione siciliano, ormai tra i grandissimi della storia del ciclismo, ha vinto, con un capolavoro tattico, la Milano-Sanremo, e chiuso secondo al Giro di Lombardia. Anni fa, nessuno pensava che potesse brillare nelle gare di un giorno. Restando agli italiani, Trentin ha vinto il campionato europeo, mantenendosi, però, al sotto delle attese, Viviani ha compiuto il salto di qualità, vincendo un mucchio di tappe tra Giro e Vuelta. In chiaroscuro, la stagione di Sagan. Che ha vinto nel giardino di casa della Gand-Wevelgem e, finalmente, conquistato la Parigi-Roubaix. Ormai, si sente un velocista forte sul passo. Ma, potrebbe vincere ovunque, se cambiasse preparazione e si alleggerisse. Il francese Alaphilippe si è scrollato di dosso la fama di piazzato, conquistando la Freccia Vallone: dominerà le Ardenne negli anni a venire. Una citazione di merito spetta a Valverde, capace, a 38 anni, di vincere quel campionato del mondo, che gli era sempre sfuggito, dopo sei podi. Ora, appuntamento al 2019!

mercoledì 19 settembre 2018

Giro della Toscana 2018: vince Moscon, su Bardet e Pozzovivo

Dopo la Coppa Agostoni, Gianni Moscon si aggiudica anche il Giro della Toscana, battendo Romain Bardet e Pozzovivo. È in grande forma, Moscon, e comincio a pensare che a Innsbruck potrà dire la sua. 

sabato 30 giugno 2018

Elia Viviani campione italiano 2018, secondo Visconti, terzo Pozzovivo

Elia Viviani, dopo il poker al Giro d'Italia, conquista il campionato italiano di ciclismo 2018, battendo i compagni fuga Visconti, già tre volte campione nazionale, e Pozzovivo.

lunedì 28 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: le pagelle, da Froome a Viviani

E' finito con la vittoria di Chris Froome il Giro d'Italia 2018. Ecco le pagelle dei protagonisti.
  • FROOME: 10. Ha vinto con merito, attingendo a risorse strategiche, che molti gli credevano estranee. La fuga cominciata sul colle delle Finestre e condotta termine dopo più di 80 km ha avvicinato Froome alla simpatia di tanti appassionati di ciclismo. Non solo calcolo.
  • TOM DUMOULIN: 9. Avesse fatto, ed avrebbe potuto, meglio contro il tempo, Tom Dumoulin avrebbe conquistato il secondo Giro d'Italia consecutivo. La piazza d'onore vale comunque molto e conferma la solidità di un corridore destinato ad essere protagonista delle corse a tappe nel prossimo lustro. Granitico.
  • ARU: 4. Preparazione sbagliata, probabilmente. Ma, anche cedimento psicologico. Se cade la convinzione, le gambe non vanno più. Spaesato.
  • CARAPAZ: 8. Primo ecuadoriano a vincere una tappa al Giro, in uno sport, il ciclismo, in cui non si improvvisa. Quarto nella generale. Grimpeur.
  • MIGUEL ANGEL LOPEZ: 7,5. Che abbia qualità, non c'è dubbio. Ma, ci vuole anche coraggio in bicicletta. E non sempre si può correre per il piazzamento. Attendista.
  • THIBAUT PINOT: 5,5. Resta il corridore che preferisco. Ma, sempre sotto la soglia delle sue possibilità. Senza il problema di salute, avrebbe finito sul podio. Entrato in forma troppo presto, ha dominato il Tour of the Alps, mai brillante in questo Giro. Svuotato.
  • POZZOVIVO: 7. Ennesimo piazzamento nei primi dieci della generale. Sempre presente. Bravo, a sorpresa, contro il tempo. Ha fatto la sua parte. Encomiabile.
  • SIMON YATES: 8,5. Tre tappe vinte, più di dieci giorni in maglia rosa. Uno scalatore puro, ma poco attento alla gestione delle energie. Sopra i 200 km, mi pare che accusi un poco. Del resto, viene dalla pista. Audace.
  • VIVIANI: 6. Quattro vittorie sono poche, attesa la bassa qualità della concorrenza. E la vittoria a Roma di Sam Bennet gli abbassa ancora il voto.

sabato 26 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: ha vinto Froome. È nella leggenda del ciclismo

Quattro Tour de France (2013, 2015, 2016, 2017), una Vuelta a Espana (2017), un Giro d'Italia  (2018). Eguaglia Anquetil, Merckx, Hinault, Contador e Nibali, che prima di lui avevano saputo vincere i tre grandi giri nazionali. Tra i plurivincitori delle grandi corse a tappe, i sei successi di Froome lo collocano al settimo posto assoluto, preceduto da Merckx,  11 vittorie, da Hinault, 10 vittorie, da Anquetil, 8 vittorie, da Coppi, Indurain e Contador, 7 vittorie. Il successo di giornata, a Cervinia, va a Mikel Nieve. Ma, è solo cronaca. Crolla Thibaut Pinot. E non me lo spiego dopo ieri.  Ricapitolando, primo Froome, secondo Tom Dumoulin, terzo Miguel Angel Lopez, quarto Carapaz, quinto Pozzovivo . 

venerdì 25 maggio 2018

A Bardonecchia trionfo epico di Chris Froome, nuova maglia rosa. Crolla Simon Yates, che perde mezzora, cede anche Pozzovivo, si ritira Aru

Diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2018, da Venaria Reale a Bardonecchia, con in mezzo il Colle delle Finestre ed il Sestriere. Froome inventa un attacco d'altri tempi, ad oltre ottanta km dal traguardo, sullo sterrato del Colle delle Finestre. E stacca tutti. Guadagna in discesa, ancora sul Sestriere. Simon Yates naufraga letteralmente. Mentre Aru si era già ritirato da tempo, all'esito di un Giro tremendo per le sue ambizioni. Cede anche Pozzovivo. Inseguono, a distanza, Tom Dumoulin, Carapaz e Miguel Angel Lopez e Thibaut Pinot, che, con tutti i suoi difetti, che certa stampa si diverte ad esagerare, non molla e dimostra quanto conti il fondo nelle grandi corse a tappe. Quello che è mancato a Yates. Ma, l'impresa è tutta di Froome. Mai così audace nelle sue quattro vittorie al Tour. Azione formidabile la sua, per ideazione e realizzazione. Era dalla tappa di Saint Etienne, Tour 1990, che non vedevo un simile sconquasso in classifica in una sola tappa. E, quella di oggi, con certi colli mitici, è stata assai più spettacolare. Sulla salita finale dello Jafferau, Thibaut Pinot stacca Tom Dumoulin, che, tuttavia, con il motore diesel che ha, si sforza di salire con il proprio passo. Si lotta per la maglia rosa. Il vantaggio di Froome, quando Pinot e Dumoulin hanno iniziato lo Jafferau, è intorno ai 3'10". Dopo la tappa dello Zoncolan, arriva il bis di Chris Froome a Bardonecchia. Secondo l'ecuadoriano Carapaz, terzo, Thibaut Pinot, quarto Tom Dumoulin, che arriva a 3'21" da Froome, che prende la maglia rosa. Froome dovrà domani, nella ventesima tappa da Susa a Cervinia, difendere il primato conquistato oggi. Ci riuscisse, si assocerebbe al club esclusivo dei corridori capaci di vincere tutti i tre grandi giri: Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta a Espana. Vale a dire, Anquetil, Merckx, Hinault, Contador e Nibali.
Ecco la classifica generale dopo diciannove tappe:

  1. Chris Froome
  2. Tom Dumoulin a 40"
  3. Thibaut Pinot a 4'17"

giovedì 24 maggio 2018

A Prato Nevoso vince Schachmann, crisi per Yates

Arriva una fuga al Giro d'Italia 2018. Vince il tedesco Schachmann a Prato Nevoso, arrivo in salita della diciottesima tappa. Lunga,  una volta tanto. E pensavo fosse adatta ad un fondista come Thibaut Pinot. Che si perde nel momento decisivo. Però, la tanta pianura che precede l'ascesa finale si fa sentire e cede, per la prima volta, 27", a Froome, Pozzovivo e Tom Dumoulin, la maglia rosa di Simon Yates. Perché il percorso, nel ciclismo, conta tantissimo. E perché tre settimane sono lunghe. Domani e dopodomani, può succedere di tutto in cima alla classifica.

domenica 20 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: a Sappada trionfa un Simon Yates immenso, in maglia rosa. Cede Froome. Naufraga Aru

Quindicesima tappa del Giro d'Italia 2018, terremotato dalla grande impresa firmata da Froome sullo Zoncolan. Oggi, si parte da Tolmezzo e si arriva a Sappada. Continui saliscendi, frazione dura. Attacco deciso del tedesco Nico Denz. Sulla penultima ascesa, attacca la maglia rosa di Simon Yates, dimentico di ogni strategia. O sta benissimo, ed è ben possibile, o rischia di saltare. Di certo, ha un coraggio ragguardevole lo scalatore inglese. Tant'è che Nico Denz viene ripreso. Yates riparte e fa il vuoto. Mi pare appesantita l'azione di Tom Dumoulin, ma l'olandese ha una maschera indecifrabile. Froome sembra pagare dazio all'azione di ieri ed è in un gruppetto più dietro. Sulla penultima salita, Simon Yates transita con 18" di vantaggio. Comincia la discesa ed è Tom Dumoulin, tra gli inseguitori, a fare l'andatura. Non lo conoscevo come discesista. Ma, Simon Yates sta dipingendo le curve di una discesa parecchio tecnica, piena di tornanti. Non a caso, guadagna sugli immediati inseguitori. A 10 km dall'arrivo, la strada riprende a salire. Tom Dumoulin e Thibaut Pinot vengono lasciati soli ad inseguire, mentre Miguel Angel Lopez e Pozzovivo restano a ruota, evidentemente paghi di un piazzamento. Di tappa e al Giro. Ai 3,7 km, scatta Carapaz, lo segue Pinot, cede Dumoulin. Ma, poi rientra. Trionfa, per la terza volta, Simon Yates, secondo Miguel Angel Lopez, terzo Tom Dumoulin. Sta correndo alla Merckx, Simon Yates, superiore ad ogni immaginazione. Froome, che ieri sembrava candidarsi alla vittoria finale, fa segnare una netta battuta d'arresto. Naufragio di Aru.

sabato 19 maggio 2018

Sullo Zoncolan trionfa Froome, secondo Simon Yates

La paura dello Zoncolan rende la quattordicesima tappa del Giro d'Italia 2018 una lunga marcia di avvicinamento al grande monte. Il gruppo torna compatto proprio all'inizio della scalata finale. Con l'eccezione di Valerio Conti. Poi raggiunto da Igor Anton. I due vengono ripresi a 6,5 km dal traguardo. Froome scatta a meno 4 km dal traguardo. A sorpresa. Una frullata delle sue. E fa il vuoto. Simon Yates rimane solo ad inseguire a 3 km dall'arrivo. Più dietro Miguel Angel Lopez e Pozzovivo, mentre Tom  Dumoulin e Thibaut Pinot vanno su del loro passo. Duello inglese tra Froome e Simon Yates,  tenacissimo. Trionfa Froome. Secondo Simon Yates. Terzo Pozzovivo, quarto Miguel Angel Lopez, quinto Tom Dumoulin, sesto Thibaut Pinot. Crolla Aru. Froome ha dato una straordinaria prova d'orgoglio. Torna in classifica, ora è  quinto a poco più di 3 minuti da Yates. Mal  che vada, Froome, a Roma, sarà sul podio. È, strano a dirsi, la prima vittoria di Froome al Giro.

giovedì 10 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: sull'Etna vince Chaves, Simon Yates maglia rosa

Oggi, sesta tappa del Giro d'Italia 2018, Caltanissetta-Etna, 169 km e salita sul vulcano di 15 km, con i primi dieci caratterizzati da aspre pendenze. Froome continua a pedalare con fatica. Il Giro è ancora lungo, ma il britannico è lontano dalla forma migliore. Ha vinto Chaves, mentre la maglia rosa è finita a Simon Yates, gemello di Adam. I due saranno dei riferimenti nelle grandi corse a tappe per i prossimi anni. Ho visto meglio Pozzovivo e Thibaut Pinot. Il francese, insieme a Tom Dumoulin, ora terzo a 16", resta il mio favorito per il successo finale. Simon Yates, che, peraltro, è compagno di squadra di Esteban Chaves, non so se sia già pronto per vincere il Giro. Però, va forte dappertutto. Preciso: a cronometro non brilla, ma si difende. Più del gemello,  perlomeno.

mercoledì 9 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: a Santa Ninfa vince Enrico Battaglin, secondo Visconti

Quinta tappa del Giro d'Italia 2018, ancora in terra siciliana, da Agrigento a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, 475 m sul livello del mare. Movimenta la corsa una fuga di quattro corridori, che scappano via dal principio. Quando mancano 22 km all'arrivo, Vendrame si avvantaggia sui tre compagni di fuga, mentre il plotone comincia ad aumentare l'andatura. Il gruppo torna compatto a pochi chilometri da Santa Ninfa. Perde contatto Miguel Angel Lopez. Pozzovivo resta allo scoperto a 1,8 km dalla vetta. I grandi si studiano. Scatta Ulissi in vista del triangolo rosso. Lo segue Pozzovivo. Vince Enrico Battaglin, alla terza affermazione in carriera sulle strade del Giro, secondo Giovanni Visconti. Domani, si sale sull'Etna. E si capirà, se non altro, chi, il Giro, non potrà vincerlo. Capitolo Froome: o è un grande attore o domani perderà almeno un minuto.

martedì 8 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: Tim Wellens vince a Caltagirone

Giro d'Italia 2018, quarta tappa da Catania a Caltagirone. Arrivo spettacolare e molto più duro di quanto avessi creduto. Vince Tim Wellens su Woods ed Enrico Battaglin. In ombra i grandi della generale. Si fa vedere solo Pozzovivo a 300 m dal traguardo. Dennis conserva la maglia rosa. Da segnalare la bella prova di Davide Formolo, decimo al Giro dello scorso anno, giunto quarto al traguardo di Caltagirone. Potrebbe essere alla svolta della carriera. Questo Giro, comunque, si preannuncia durissimo. Froome, arrivato a 21" dal vincitore di giornata, mi è parso in difficoltà. E non so dire se si dipenda soltanto dai postumi della caduta in Israele. Anche Aru non brillante.

lunedì 7 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: 4^ tappa Catania-Caltagirone. I favoriti

Domani, dopo il riposo odierno dedicato al trasferimento da Israele alla Sicilia, riprenderà il Giro d'Italia 2018. Con una tappa, la quarta, piuttosto impegnativa, per lunghezza, 198 km, caldo atteso sulle strade, percorso vallonato e finale con uno strappo di 1 km a pendenze superiori al 10%. Difficile che una fuga possa arrivare al traguardo. Difficile che i grandi del gruppo possano nascondersi. Il Thibaut Pinot, ammirato al Tour of the Alps, sarebbe il naturale favorito. Ma, anche Pozzovivo potrebbe dire la sua. Da non escludere, però, azioni da finisseur di corridori come Visconti.

sabato 21 aprile 2018

Giro d'Italia 2018: i favoriti. Pinot, Froome e Tom Dumoulin

Lo scorso anno, fu il migliore in salita, trionfando ad Asiago. Eppure rimase ai piedi del podio, Thibaut Pinot, per via del cattivo rendimento a cronometro. Mi sento di indicarlo, e non solo per la vittoria odierna al Tour of the Alps, come il primo favorito per la vittoria del prossimo Giro d'Italia. Un gradino sotto Froome, Landa ed il campione in carica Tom Dumoulin. Ecco il borsino dei favoriti.
*Aggiornamento del 27 aprile 2018: Mikel Landa non sarà al via del Giro, per puntare al Tour e alla Vuelta. 
  1. Thibaut Pinot ****
  2. Froome ***
  3. Landa ***
  4. Tom Dumouline ***
  5. Aru **
  6. Miguel Angel Lopez **
  7. Esteban Chaves **
  8. Pozzovivo *
  9. Simon Yates *

lunedì 29 maggio 2017

Giro d'Italia 2017: le pagelle sulla corsa vinta da Tom Dumoulin

E' finito il Giro d'Italia 2017, con il successo, il primo per un olandese, di Tom Dumoulin. Ecco le pagelle dei protagonisti della corsa.


  1. Tom Dumoulin: voto 10. Nel 2015, perse nelle ultime due tappe una Vuelta a Espana sino ad allora dominata. Al Giro di quest'anno, complice un percorso che è tornato a privilegiare l'esercizio contro il tempo, Dumoulin ha vinto. E con merito. Dimostrando enormi progressi in salita, conservando intatta la sua capacità di brillare a cronometro. Senza una grande squadra, ha controllato la corsa, resistito venerdì e sabato in montagna, riconquistato la maglia rosa ieri. Elegante e di rara efficacia la sua pedalata. Il successo di una conquistata maturità agonistica. Vincente.
  2. Nibali: voto 9. Una volontà incrollabile quella del siciliano. Finisce ancora sul podio, per la quarta volta al Giro d'Italia (2 volte primo, 1 volta secondo, 1 volta terzo), per l'ottava volta in una grande corsa a tappe (ai piazzamenti al Giro, vanno sommati i due podi del Tour,1° e 3°e della Vuelta, 1° e 2°). Ha vinto una tappa, unico tra gli italiani, facendo leva più sull'orgoglio e sull'esperienza che sulla condizione. La stessa voglia di lottare di Gimondi. Indomito.
  3. Quintana: voto 7,5. Resta uno dei migliori corridori per i grandi giri. Epperò non ha tenuto fede alla sua fama, non del tutto meritata, di più forte scalatore del mondo. Il secondo posto è una magra consolazione per un corridore che, da sempre, corre al risparmio, non cerca, anzi evita l'impresa, interpretando sempre la gara come una corsa ad eliminazione. Con Dumoulin, ha sbagliato i calcoli. Per inciso, li ho sbagliati pure io. Tentennante.
  4. Thibaut Pinot: voto 7,5. Non so dove siano finiti i miglioramenti a cronometro degli ultimi anni. Perché è contro il tempo che Thibaut Pinot ha perso il Giro e persino il podio, Epperò era dal 2014, terzo al Tour de France, che Pinot non concludeva una grande corsa a tappe tra i primi dieci della classifica generale. In salita è stato, almeno nell'ultima settimana, il più brillante ed il successo di Asiago ne ha mostrato anche la grandissima tenacia. Continuo a pensare che un giorno vincerà il Tour. Talento non del tutto compreso.
  5. Gaviria: voto 9. Velocista straordinario. Esprime una forza in volata con pochi paragoni nella storia del ciclismo. Vince 4 tappe. E tante altre ne vincerà. Dominante.
  6. Pozzovivo: voto 7. Ennesimo piazzamento per un corridore di grande regolarità. Affidabile.
  7. Kruijswijk: voto 5: Corsa anonima per uno che, lo scorso anno, il Giro aveva seriamente rischiato di vincerlo. Deludente.

martedì 26 aprile 2016

Giro d'Italia 2016: i favoriti (#Giro). Nibali dovrà vedersela con Valverde e Landa

Si parte venerdì 6 maggio 2016 dall'Olanda con un cronoprologo di 9,8 km. Poi due tappe, minacciate dal vento, ancora nei Paesi Bassi, giorno di riposo lunedì 9 maggio, il 10 si torna in Italia, Calabria, e si finisce, domenica 29 maggio a Torino. Insomma, mancano appena dieci giorni al prossimo Giro d'Italia e provo a stilare una classifica dei favoriti per la vittoria finale. Tre corridori su tutti, da Nibali, che però è in ritardo di condizione e pare aver smarrito la sicurezza dei tempi migliori, che ha il miglior curriculum fra i partecipanti nelle grandi corse a tappe, all'intramontabile Valverde, reduce dal leggendario poker alla Freccia Vallone, al predestinato Landa, che vinto il Giro del Trentino e che in salita mi pare il più forte di tutti, ma che ha forse ancora bisogno di esperienza e che stenta a cronometro. Prevedo Valverde in maglia rosa all'esito della quarta tappa, impegnativa e vallonata, che arriverà a Praia a Mare. Ecco il borsino dei favoriti.
  1. Nibali ****
  2. Valverde ****
  3. Landa ****
  4. Rigoberto Uran ***
  5. Tom Dumoulin **
  6. Majka **
  7. Chaves **
  8. Peraud *
  9. Pozzovivo *
  10. Hesjedal *

lunedì 11 maggio 2015

Terribile caduta per Pozzovivo, a Sestri Levante trionfa Matthews in maglia rosa

Tappa breve, nervosa, vallonata. E poi la notizia che non ti aspetti. La terribile caduta di Pozzovivo, uno che avrebbe potuto lottare almeno per il podio in questo Giro d'Italia dal percorso durissimo. Se non altro, dopo lo spavento iniziale, le ultime notizie confortano circa le condizioni dello sfortunato scalatore italiano. Brutta botta, ma è cosciente. Tornando alla cronaca della corsa, finita per forza in secondo piano, non sono mancati i tentativi di fuga, ma 136 km erano troppo pochi per consentire l'arrivo di qualche fuggitivo. Arriva il gruppo, dimagrito dalle salite di giornata, senza i migliori velocisti, e la volata va alla maglia rosa, l'australiano Matthews che consolida ed illustra il suo primato in classifica. Domani, quarta tappa, ancora media montagna. Mi aspetto un sussulto da Gilbert, oggi terzo al traguardo, dietro Matthews e Felline.

lunedì 27 aprile 2015

Giro d'Italia 2015: i favoriti

Sabato 9 maggio prenderà il via il Giro d'Italia 2015. Difficile immaginare che la maglia rosa finale possa sfuggire ad Alberto Contador. Una curiosità: a 35 anni, sarà la prima volta di Tom Boonen al Giro. Ecco il borsino dei favoriti.

  1. Contador ****
  2. Richie Porte ***
  3. Rigoberto Uran ***
  4. Aru ***
  5. Pozzovivo **
  6. Hesjedal **
  7. Van den Broeck **
  8. Michael Rogers *
  9. Cunego *
  10. Intxausti *