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domenica 19 maggio 2019

San Marino: Roglic domina la cronometro

Pesaro- San Marino

Vola a cronometro Primoz Roglic, che coglie il secondo successo al Giro d'Italia 2019, aggiudicandosi la nona tappa da Pesaro a San Marino. Solo Campenaerts gli arriva vicino, peraltro rallentato da un incidente meccanico. Nibali si difende, cedendo poco più di un minuto. Naufraga Simon Yates: la sua non era stata pretattica. Valerio Conti conserva la maglia rosa. Buona prova di Bob Jungels. Domani, giorno di riposo. 

2 commenti:

  1. Io non capirò mai perché i giornalisti si sorprendono sempre quando Nibali fa buone crono, eppure quando è in forma è sempre da top 5, al più top 10. Tra l'altro questa sua sottovalutazione nelle prove contro il tempo stona anche con la generale sopravvalutazione che c'è sempre in Italia, senza andare troppo indietro una cosa simile me la ricordo pure con Basso che veniva dipinto come fenomeno assoluto ma quando c'era una crono erano tutti preoccupati manco fosse un paracarro, eppure all'apice della carriera le vinceva pure le cronometro.
    Con Nibali però è ancor più sorprendente la cosa perché quando passò professionista era considerato come una promessa per le cronometro e lui stesso in interviste del tempo si definiva più passista/cronoman che scalatore, ricordo un'intervista del 2006 dove addirittura diceva di sognare di emulare Cancellara e vincere la Roubaix.

    Comunque mi aspettavo qualcosa di più da Roglic, se non era per il cambio di bici finiva dietro a Campenaerts che dovrebbe battere agevolmente, specie su questo tipo di tracciati. Quelli che sono naufragati invece più o meno me li aspettavo, Landa, Lopez, Yates son tutti corridori che patiscono le cronometro, salvi rarissimi exploit che però vengono ripetuti in continuazione come a voler convincere il pubblico che sono pericolosi. Landa poi quando deve fare il capitano sprofonda a prescindere, a 30 anni credo ormai sia chiaro a tutti che lui va forte solo quando fa da spalla a qualcun altro su cui può scaricare la pressione, non per nulla le sue migliori prestazioni sono del Giro 2015, dove se non lo fermavano in cima al Colle delle Finestre forse lo vinceva pure, e del Tour 2017, dove pure ha da recriminare pensando alla mini tappa in cui era in fuga con Kwiatkowski a tirare dietro per Froome o all'Izoard.

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    1. Sottoscrivo il giudizio su Landa. Ha le gambe ma non la testa del grande corridore. Per il resto, Roglic può solo perderlo il Giro. Considerato che il più forte avversario, Dumoulin, si è ritirato. Ho un solo dubbio. Che la condizione di Roglic, che va forte da febbraio, possa scemare.

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