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sabato 5 ottobre 2024

Giro dell'Emilia 2024: vince Pogacar

Trionfa Pogacar in maglia iridata al Giro dell'Emilia 2024, eguagliando l'impresa di Bugno nel 1992. Parte lungo la prima ascesa al San Luca, a 37 km dal traguardo, per reagire a un timido allungo di Evenepoel. Non lo prendono più. Pogacar, rispetto agli avversari, sembra praticare un altro sport. 

domenica 30 giugno 2024

TdF 2024: a Bologna vince Vauquelin. Pogacar in giallo

Nella seconda tappa del Tour de France 2024, da Cesenatico a Bologna va via una fuga. Si avvantaggia, nel secondo passaggio sulla salita di San Luca, il francese Vauquelin. Bardet, dietro nel gruppo dei migliori, va in difficoltà, pagando le fatiche e le violente emozioni di ieri. Scatta Pogacar. Lo segue Vingegaard. I vincitori degli ultimi quattro Tour procedono appaiati. Vince meritatamente Vauquelin, per la gioa dei francesi. Evenepoel, sempre tremendo sul passo, in pianura torna su Pogacar e Vingegaard. Pogacar veste la maglia gialla. Poi, in classifica generale, Evenepoel, Vingegaard e Carapaz, tutti a pari tempo con l'asso sloveno.



sabato 30 settembre 2023

Giro dell'Emilia 2023: vince Roglic

Un allungo negli ultimi 400 m della salita di San Luca permette a Roglic di conquistare il Giro dell'Emilia 2023. Battuti Pogacar e Simon Yates.

sabato 11 maggio 2019

Giro d'Italia 2019: Roglic maglia rosa

Va a Roglic la prima maglia rosa del Giro d'Italia 2019. Il corridore sloveno si aggiudica cronometro inaugurale di Bologna con arrivo sulla salita di San Luca.  Secondo Simon Yates a 19". A 23" un ottimo Nibali, terzo. Miguel Angel Lopez e Tom Dumoulin a 28".

venerdì 10 maggio 2019

Giro d'Italia 2019: 1^ tappa (Bologna-Bologna). Favoriti Dumoulin e Roglic

Partirà domani l'avventura del Giro d'Italia 2019. Con il cronoprologo di Bologna: 6 km di pianura e 2 km di ascesa verso San Luca, il classico finale del Giro dell'Emilia. Difficile che il successo sfugga ad uno tra Tom Dumoulin e Primoz Roglic, peraltro i due grandi favoriti per il successo finale. A chi andrà la prima maglia rosa? Sarà, in ogni caso, questione di secondi, pochi secondi.

venerdì 2 novembre 2018

Giro d'Italia 2019: il percorso

Presentato il percorso del Giro d'Italia 2019. Al primo sguardo, sembra molto più bello e tecnico e impegnativo di quello del Tour de France. Si partirà da Bologna, l'11 maggio: cronoprologo di poco più di 8 km, con gli ultimi 2 sulla mitica salita di San Luca, quella del Giro dell'Emilia. I velocisti arriveranno tutti con ritardo di almeno un minuto. E difficilmente potranno indossare la maglia rosa nei giorni a seguire. Con la conseguenza, almeno sulla carta, di una corsa meno controllata e più aperta ai colpi di mano delle fughe da lontano o delle azioni dei finisseur. Le successive quattro tappe sono per velocisti, fermo quanto appena detto. Nella settima frazione, a San Giovanni Rotondo, si arriverà dopo una breve picchiata dalla Coppa delle Casarinelle: potrebbe esserci il primo vero confronto tra i candidati alla vittoria finale. Replicato il giorno dopo con l'arrivo a L'Aquila. L'ottava tappa, con arrivo a Pesaro, misurerà 235 km. Poi, la Riccione-San Marino: cronometro di quasi 35 chilometri. Gli ultimi 15 in salita. Primo giorno di riposo. Quindi, due tappe per velocisti, prima della Cuneo-Pinerolo, in memoria dell'impresa di Fausto Coppi. Tappa breve, arrivo non in salita, ma una lunga discesa dal Montoso fin quasi al traguardo. Sembra disegnata per Nibali. Ben più difficile la successiva, con arrivo a Ceresole Reale: intanto per il chilometraggio, 188 km, poi perché l'arrivo è posto in cima ad una salita durissima. Il giorno dopo, 131 km, pochi, ma tante salite, per lo più inedite, con arrivo a Courmayer. Per scalatori puri, alla Simon Yates, per intenderci. Ma, anche Froome, se dovesse tornare, sarebbe a proprio agio su un simile tracciato. Quindi, Ivrea-Como, che un poco ricorderà il Giro di Lombardia e che ha davvero percorso e lunghezza, 237 km, da classica. Ultimo giorno di riposo. Si riprende con la tappa più dura del Giro: Lovere-Ponte di Legno, con Gavia e Mortirolo nel mezzo. Da questa tappa uscirà il vincitore o, se non altro, usciranno tutti quelli che non potranno più vincere. Non facile anche la tappa successiva, con arrivo ad Anterselva: peserà la stanchezza accumulata il giorno prima. Si rifiata con l'arrivo a Santa Maria di Sala, ultimo appello per le ruote veloci. Poi il trittico finale: arrivo in salita a San Martino di Castrozza, tappone di montagna con arrivo a Monte Avena, per chi volesse provare a ribaltare la classifica. Infine, cronometro conclusiva a Verona, come nel 1984, quando un incredulo Fignon perse la maglia rosa a vantaggio di Moser, aiutato dalle avveniristiche, per quei tempi, ruote lenticolari. Quest'ultima cronometro sarà breve. E tecnica, con salita e discesa. Ma, non dovrebbe permettere rovesciamenti clamorosi in classifica generale. Ancora non si sa chi parteciperà. Fossero al via, favoriti Simon Yates, Froome, Nibali, Tom Dumoulin e Thibaut Pinot. Non so ancora immaginare con quali specifiche possibilità. Sono curioso di vedere all'opera Moscon, che ha annunciato di volersi misurare con le proprie ambizioni di classifica.