Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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venerdì 21 maggio 2021
La corsa alla Champions, che la Juve non merita
Manca la trentottesima e ultima giornata della Serie A 2020/21 e ancora restano da stabilire i nomi delle ultime due squadre che si qualificheranno alla prossima Champions League. Due posti per tre. Una tra Milan, Napoli e Juve non ce la farà. La Juve andrà a Bologna, il Milan a Bergamo contro l'Atalanta, mentre il Napoli ospiterà il Verona. Senza l'esilarante serie di errori arbitrali di Juve-Inter, i bianconeri sarebbero già, e giustamente, rassegnati all'Europa League. Invece, tutto è ancora possibile. Nel frattempo, la Juve, anche grazie a due nuovi, clamorosi, errori arbitrali ha vinto, a spese dell'Atalanta, la Coppa Italia. Per quanto mostrato in stagione, la Juve di Pirlo non meriterebbe l'accesso alla Champions. Mi auguro vivamente che, domenica sera, si possa commentare l'ultimo esito del campionato senza passare in rassegna le decisioni dei direttori di gara. Sarebbe importante. Non nutro fiducia, tuttavia.
Giro d'Italia 2021: a Verona vince Nizzolo!
Tredicesima frazione del Giro d'Italia 2021. Lunga tappa pianeggiante, 198 km, dalla Romagna al Veneto, da Ravenna a Verona. Riusciranno i velocisti a disputare una volata di gruppo o ci sarà la solita fuga lasciata andare troppo presto?
La cronaca.
Questa volta la fuga non arriva: attaccanti di giornata ripresi a 7 km dal traguardo. Si vede davanti anche la maglia rosa di Egan Bernal. Sarà volata di gruppo compatto, ma allungato, negli ultimi due chilometri e mezzo. Parte lo sprint. Affini si ritrova in testa, ma Nizzolo compie una grande rimonta e lo supera, conquistando il suo primo successo al Giro d'Italia nonché in una grande corsa a tappe. Un'affermazione che il campione italiano ed europeo, dopo tanti piazzamenti, inseguiva da tutta la carriera. Secondo Affini, terzo Sagan.
giovedì 20 maggio 2021
A Bagno di Romagna vince Vendrame
Oggi, dodicesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Siena a Bagno di Romagna. Frazione lunga 212 km, con quattro GPM tra terza e seconda categoria ed arrivo in leggerissima ascesa.
La cronaca.
Quest'edizione del Giro va così: non c'è giorno senza fuga. E la fuga di solito arriva. Primo, sul traguardo di Bagno di Romagna, giunge Andrea Vendrame, avvantaggiatosi per tempo sui compagni di sortita. Poi ripreso da Hamilton, che allo sprint è secondo. Terzo George Bennet, quarto Brambilla, quinto Visconti. Per il resto, tutto immutato in classifica generale. Da registrare, un bell'attacco di Nibali in discesa nel finale: riesce a guadagnare un gruzzolo di secondi sul gruppo della maglia rosa. Non vincerà il Giro e nemmeno salirà sul podio, ma ha ancora voglia di essere protagonista.
mercoledì 19 maggio 2021
A Montalcino vince Schmid. Crisi per Evenepoel, grande Bernal
Oltre 30 km di sterrato nella campagna, nell'undicesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Perugia a Montalcino. Una piccola "Strade Bianche", dove pressione delle ruote, abilità di guida del mezzo e resistenza alla polvere conteranno quanto buone gambe. Bernal ed Evenepoel torneranno a sfidarsi per la testa provvisoria della classifica.
La cronaca.
Va via l'immancabile fuga. Tutti aspettano lo sterrato, che produce più selezione di quanta ne fosse attesa. Tra le vittime del percorso, ma forse anche del giorno di riposo e dei fantasmi della caduta alla Sanremo 2020, c'è anche Remco Evenepoel, mentre Egan Bernal, ma si sapeva, si mostra a proprio agio lungo questa miniatura di Strade Bianche. La fuga arriva: vince Schmid davanti a Covi. Bernal, dietro, è scatenato e stacca tutti quelli del suo gruppetto nell'ultimo km. Mentre la generosità sollecitata da ordini di scuderia di Joao Almeida non riesce a contenere il crollo del compagno di squadra Evenepoel, che cede all'asso colombiano 2'08". Si difendono discretamente Vlasov, Hugh Carty, Simon Yates e un combattivo Damiano Caruso, che risale al terzo posto in classifica generale. Debacle, invece, per Ciccone e, più ancora, per Nibali.
martedì 18 maggio 2021
Il Toro è salvo: Lazio-Torino 0-0
Pareggio stentato contro la Lazio, con Sirigu sugli scudi e un rigore che Immobile spreca sul palo. Si salva il Torino, con una giornata d'anticipo, rendendo una formalità l'ultima partita contro il Benevento, che sarebbe altrimenti stata una sfida drammatica. Nicola ha portato a termine il suo compito, dopo la partenza disastrosa di Giampaolo. Detto questo, credo che il Toro, come i suoi tifosi e la sua storia, meriti un presidente diverso da Cairo.
lunedì 17 maggio 2021
I migliori ciclisti colombiani della storia
Propongo una classifica a punti dei migliori ciclisti colombiani della storia Il primo è attualmente Nairo Quintana. La soglia di rilevanza è fissata in 400 punti. Classifica aggiornata al 12 settembre 2022.
- Tour de France:
1. 350 punti 2. 200 punti 3. 150 punti 4. 120 5. 100 6. 80 punti 7. 70 8. 60 punti 9. 50 punti 10. 40 punti
- Giro d'Italia:
- Vuelta a Espana:
- Campionato del mondo:
- Classiche "monumento" (Milano - Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi - Roubaix, Liegi - Bastogne - Liegi, Giro di Lombardia) e Giro della Svizzera:
- Campionato nazionale, Classiche internazionali (Freccia Vallone, Amstel Gold Race, Clasica di San Sebastian, Campionato di Zurigo, Parigi - Tours, Gand - Wevelgem, Olimpiadi):
1. 50 punti 2. 40 punti 3. 30 punti
- Brevi corse a tappe di maggior prestigio (Tirreno - Adriatico, Parigi - Nizza, Giro del Delfinato, Midi Libre, Giro di Romandia, Giro dei Paesi Baschi, Giro del Trentino, Bicicletta Basca, Vuelta a Burgos, Giro di Catalogna, Giro del Mediterraneo, Giro del Belgio, Vuelta a Murcia, Vuelta a Levante -Comunità Valenciana-, Giro di Danimarca, Criterium International, Giro di Gran Bretagna, Settimana Ciclistica Lombarda, Giro di Aragona, Giro della Comunità Valenciana, Giro dell'Algarve, Tour du Haut Var, Giro del Lussemburgo, Quattro Giorni di Dunkerque, Giro dell'Andalusia):
1. 40 punti
- Classiche del calendario italiano e classiche minori del calendario internazionale (Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Milano - Torino, Giro del Veneto, Giro del Piemonte, Giro del Friuli, Giro dell'Appennino, Giro del Lazio, Giro dell'Emilia, Trofeo Matteotti, Gran Premio Industria e Commercio, Giro di Toscana, Gran Premio Città di Camaiore, Coppa Sabatini, Trofeo Laigueglia, Coppa Placci, Gran Premio Beghelli, Strade Bianche, E3 Harelbeke, Freccia del Brabante, Het Volk, Gran Premio di Francoforte, Scheldeprijs, Gran Premio di Vallonia, Gran Premio Primavera, Gren Premio di Montreal, Primus Classic, Attraverso le Fiandre, Ronde Van Limburg, Gran Premio Cantone Argovia):
- Campionati nazionali minori (1. 30 punti, 2. 20 punti, 3. 10 punti)
- Brevi corse a tappe e *corse di un giorno di minor prestigio (Giro di Slovenia, Giro della Repubblica Ceca, Giro di Sardegna, Route du Sud, Giro dell'Algarve, Giro dell'Irlanda, Giro delle Asturie, Settimana Catalana, *Escalada a Montjuic, * Vuelta a la Rioja, Giro dell'Austria, Giro del Qatar, Giro del Portogallo, Tour Down Under, Vuelta a Colombia, Giro di Polonia)
- Vittorie di tappa nei grandi giri nazionali (Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta a Espana):
per ogni vittoria al Tour: 15 punti
per ogni vittoria al Giro: 12 punti
per ogni vittoria alla Vuelta: 10 punti
Giro d'Italia 2021: a Foligno trionfa Sagan
Oggi, decima tappa del Giro d'Italia 2021, da l'Aquila a Foligno, dall'Abruzzo alle Marche. Frazione di soli 139 km. Con prevedibile arrivo in volata, tolto il caso di una fuga ben congegnata.
La cronaca.
In volata, s'impone Peter Sagan, davanti al colombiano Gaviria e all'italiano Cimolai. Lotta per gli abbuoni intermedi tra Bernal, tirato da Ganna, ed Evenepoel, che riesce a rosicchiare un secondo. Nel ciclismo di soltanto dieci anni fa, sarebbe stato impensabile che due pretendenti al successo finale si contendessero un traguardo intermedio. Tutto cambia. Per Sagan, si è trattato del secondo successo di tappa sulle strade del Giro, dopo quello del 2020, nonché della vittoria n. 120 tra i professionisti.
Serie A: 1961-2021. Cos'è cambiato?
Un arbitraggio così mediocre, da suscitare le critiche di tutta la stampa estera, sospesa tra incredulità e ilarità. Perché non si era ancora visto un calciatore pestare la gamba di un avversario - come ha fatto Cuadrado con Perisic - e ottenere un rigore irreale persino in una fiaba. Proteste e indignazione tra i tifosi altrui, perché così la Juve ha vinto una delle tante partite che, nella sua storia, non avrebbe meritato di vincere. E la lotta per la qualificazione alla prossima Champions s'è infiammata. E se il Napoli pare padrone del suo destino: è in vantaggio e affronterà il Verona in casa. Il Milan, invece, dovrà espugnare il campo dell'Atalanta, che, sulla carta, appare più impervio di quello del Bologna, che accoglierà le truppe bianconere. Va sempre allo stesso modo. Anche 60 anni fa, andava così. Stagione 1960/61, Juve-Inter nel ritorno e invasione di campo di spettatori non paganti. Vittoria data all'Inter a tavolino. Da regolamento. Appello della Juve, sentenza ribaltata. Gara da ripetere. Per protesta contro la Figc, presieduta da Umberto Agnelli, che era al tempo stesso presidente della Juve, Angelo Moratti mandò in campo la Primavera. Debutto e gol della bandiera per il giovane Sandro Mazzola. Nel 1998 Iuliano abbatté in area Luis Nazario da Lima in arte Ronaldo. L'arbitro Ceccarini vide, solo lui, un fallo del centravanti nerazzurro. Sfondamento in luogo dell'ostruzione. Simoni perse le staffe, restando incomparabilmente signorile. La settimana prima, a Empoli, la palla era entrata. Si era vista dagli spalti finire nella porta della Juve. Ma, a referto quel gol non fu mai messo. Ecco, quelli di sabato, perché non c'è stato solo il fantomatico rigore concesso a Cuadrado ma il gol, regolarissimo, tolto a Lautaro in mezzo a tanti altri errori, tengono il confronto con quelli che ho rievocato sopra. E tanti altri ne ho tralasciato. Il fiume degli errori sembra - ma potrebbe anche trattarsi d'illusione ottica, per carità - sempre sfociare nel mare della Juve. Quel che trovo strano è il silenzio, ora come allora, della stampa nazionale, non tutta, ma quasi tutta. Aveva ragione Mourinho.
domenica 16 maggio 2021
A Campo Felice: per Bernal vittoria e maglia rosa
Nona tappa del Giro d'Italia 2021, da Castel di Sangro a Campo Felice. Dura tappa appenninica, con arrivo severo. Chi vincerà il duello tra Bernal ed Evenepoel?
Ritmo scatenato nel finale tenuto dall'Ineos di Bernal. Che scatta sullo sterrato dell'ultimo chilometro, riprende i fuggitivi e fa il vuoto. È un trionfo completato dalla maglia rosa. Secondo di giornata Ciccone, terzo Vlasov. Cede una decina di secondi Evenepoel. In classifica generale, Bernal ha 15" di vantaggio su Evenepoel, secondo, e 21" su Vlasov, terzo.
sabato 15 maggio 2021
Guardia Sanframondi: vince Lafay
Ottava tappa del Giro d'Italia 2021, da Foggia a Guardia Sanframondi. Va via una fuga. Che arriva. Successo solitario per il francese Lafay. Secondo Gavazzi, terzo Arndt. La maglia rosa resta sulle spalle di Attila Valter. Domani si torna a salire.
Juve-Inter 3-2: la solita commedia
Pessimo arbitraggio. Il rigore su Cuadrado è stato un episodio grottesco, da commedia dell'arte. Talmente imbarazzante e al tempo stesso rappresentativo di una storia patetica da non meritare altri commenti. Detto questo, Inter molle. Appagata? Non m'importa. Questa Juve modestissima andava battuta. A dispetto di tutto. Salvo solo Lautaro: un leone. E boccio tutti gli altri. A cominciare da Conte. Che ha preparato malissimo la partita. Che non ha capito quanto contasse per noi. Per la nostra storia. Per questo campionato. Per tutto il calcio italiano. E lo scrivo sapendo di non esagerare.
venerdì 14 maggio 2021
Giro d'Italia 2021: a Termoli bis di Caleb Ewan
Settima tappa del Giro d'Italia 2021, da Notaresco a Termoli, sull'Adriatico, in Molise. Arrivo in pendenza negli ultimi due chilometri. Il vecchio Sagan avrebbe vinto a mani basse. Quello attuale?
La cronaca.
Va via una fuga dal primo chilometro, destinata, tuttavia, a non arrivare al traguardo. Un forte vento contrario schiaffeggia la corsa, rendendo meno sostenuta l'andatura: meno di 37 km/h. Tant'è che c'è un vistoso ritardo sulla tabella di marcia prevista. Il gruppo torna compatto a 17 km dall'arrivo. E si prepara ad una difficile volata. Formidabile bis di Caleb Ewan, che rimonta Gaviria, partito prestissimo.
giovedì 13 maggio 2021
Jacobs spodesta Tortu sui 100 m: 9"95. Nuovo primato italiano
È Marcell Jacobs il nuovo primatista italiano sui 100 m, distanza coperta al meeting di Savona in 9"95, quattro centesimi meno dei 9"99, che valevano il vecchio primato italiano di Tortu. Che, c'è da scommetterci, proverà a riprenderselo. La velocità azzurra non era così in salute da 40 anni.
Ascoli Piceno: vince Mäder. Valter in maglia rosa
Oggi, sesta tappa del Giro d'Italia 2021, dalle Grotte di Frasassi ad Ascoli Piceno. Frazione di 160 km con tre Gran Premi della Montagna, di cui l'ultimo posto sul traguardo di San Giacomo.
La cronaca.
Vince la tappa, sotto la pioggia che sta accompagnando questo inizio di Giro, lo svizzero Gino Mäder. Secondo, tra i migliori che rinvengono, Bernal, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel. Lungo l'ascesa finale, cede De Marchi che perde, come previsto, la maglia rosa. Il simbolo del primato passa sulle spalle dell'ungherese Attila Valter.
mercoledì 12 maggio 2021
Inter-Roma: 3-1
Doppio vantaggio precoce per l'Inter. Due gol speculari di Brozovic e Vecino, il primo servito da Darmian, il secondo da Lukaku. Accorcia Mkhitaryan. Nella ripresa, molti cambi. Esce anche Lautaro, che era entrato per Sanchez. Sul tramonto della partita, in contropiede, Hakimi serve a Lukaku il gol del 3-1 sulla Roma.
Giro d'Italia 2021: a Cattolica vince Caleb Ewan. Landa si ritira
Quinta tappa del Giro d'Italia 2021, da Modena a Cattolica, dall'Emilia alla Romagna. Frazione interamente pianeggiante, destinata, sulla carta, ad un arrivo in volata.
La cronaca.
Scontata volata di gruppo. Vince Caleb Ewan su Nizzolo ed Elia Viviani. Domani, tappa difficile e duro arrivo in salita ad Ascoli Piceno. De Marchi farà fatica a tenere la maglia rosa. Maglia rosa, per la quale non potrà lottare più Mikel Landa, costretto al ritiro da una brutta caduta. Era uno dei favoriti della vigilia ed era in ottima forma. Peccato.
martedì 11 maggio 2021
Sestola vince Dombrowski. De Marchi maglia rosa
Quarta tappa del Giro d'Italia 2021, da Piacenza a Sestola. Tappa appenninica e primo arrivo in salita, destinato a chiarire le reali ambizioni di vittoria dei favoriti della vigilia. Molta attesa per quanto saprà fare l'asso belga Remco Evenepoel.
La cronaca.
Va via una fuga di 25 corridori e il gruppo lascia fare un poco perché fa freddo e piove - e farà freddo e pioverà per tutta la tappa - un poco perché, nella fuga, sono rappresentate moltissime squadre. Restano in avanscoperta l'estone Taaramae e il danese Juul Jensen. Ma, cedono lungo l'ascesa finale. Risalgono la china De Marchi e Dombrowski, che si avvantaggia. Dietro, nel gruppo dei migliori, prima scatta Ciccone, poi c'è un grande allungo di Landa, che riprende subito Ciccone. Bernal, Hugh John Carty e Vlasov si riportano su Landa e Ciccone. Nibali, invece, cede. Anche Evenepoel resta indietro, tanto più che dopo il Gpm, la strada scende e ci sta che non voglia prendere rischi. Secondo De Marchi, che veste la maglia rosa. A quasi 35 anni, è la soddisfazione maggiore della carriera.
lunedì 10 maggio 2021
Giro d'Italia 2021: a Canale vince Van der Hoorn. Secondo Cimolai, terzo Sagan
A Canale, arrivo della terza tappa del Giro d'Italia 2021, vince l'ultimo superstite della fuga di giornata, l'olandese Van der Hoorn. Poi, il gruppo, regolato in volata dall'ottimo Cimolai. Sagan, che aveva fatto lavorare i suoi per riacciuffare gli attaccanti, deve contentarsi del gradino più basso del podio. Ganna sempre in maglia rosa, con 16" secondi su Foss e 20 " su Remco Evenepoel.
Giro d'Italia 2021: ha vinto Bernal!
Edizione n. 104 del Giro d'Italia.
Il percorso lungo 21 tappe, con la cronaca di ogni singola tappa (cliccate):
1^ tappa, 8 maggio: Torino-Torino, 9 km 🕐
2^ tappa, 9 maggio: Stupinigi-Nichelino, 173 km3^ tappa, 10 maggio: Biella-Canale, 187 km
4^ tappa, 11 maggio: Piacenza-Sestola, 186 km🌄
5^ tappa, 12 maggio: Modena-Cattolica, 171 km
6^ tappa, 13 maggio: Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno, 150 km🌄
7^ tappa, 14 maggio: Notaresco-Termoli, 178 km
8^ tappa, 15 maggio: Foggia-Guardia Sanframondi
9^ tappa, 16 maggio: Castel di Sangro-Campo Felice, 160 km 🌄
10^ tappa, 17 maggio: L'Aquila-Foligno, 139 km
18 maggio: giorno di riposo
11^ tappa: 19 maggio: Perugia-Montalcino, 163 km
12^ tappa: 20 maggio: Siena-Bagno di Romagna, 209 km
13^ tappa: 21 maggio: Ravenna-Verona, 198 km
14^ tappa: 22 maggio: Cittadella-Monte Zoncolan, 205 km🌄
15^ tappa: 23 maggio: Grado- Gorizia, 145 km
16^ tappa: 24 maggio: Sacile-Cortina D'Ampezzo, 155 km🌄
25 maggio: secondo giorno di riposo
17^ tappa: 26 maggio: Canazei-Sega di Ala, 193 km🌄
18^ tappa: 27 maggio: Rovereto-Stradella, 231 km
19^ tappa: 28 maggio: Abbiategrasso-Alpe di Mera 178 km🌄
20^ tappa: 29 maggio: Verbania-Valle Spluga (Alpe Motta), 164 km
21^ tappa: 30 maggio: Senago-Milano, 30,3 km🕐
Cronaca breve: la prima maglia rosa è di Filippo Ganna, che si annette il cronoprologo di Torino. Nella seconda frazione vince Merlier in volata, precedendo gli azzurri Nizzolo e Viviani. Nella terza tappa, arriva un fuggitivo di giornata, l'olandese Van der Hoorn, subito dopo il gruppo regolato da Cimolai davanti a Sagan. Nella quarta tappa, pioggia e freddo, va via una fuga e vince Dombrowski. Secondo De Marchi, nuova maglia rosa. Tra i migliori, si avvantaggiano Bernal, Hugh John Carty e Landa. La quinta tappa è tutta pianeggiante e la volata di gruppo, a Cattolica, è vinta da Caleb Ewan su Nizzolo e Viviani. Lascia la corsa Landa, caduto rovinosamente quando mancavano poco più di 3 km al traguardo. Nella sesta tappa, vera montagna e i migliori della classifica devono venire allo scoperto. Molto in forma Bernal, che arriva secondo, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel, mentre il successo arride allo svizzero, fuggitivo di giornata, Gino Mäder. La maglia rosa va al promettente giovane ungherese Attila Valter. Nella settima tappa, arrivo in volata, a Termoli, con bis di un saettante Caleb Ewan. A Guardia Sanframondi, traguardo dell'ottava tappa, vittoria del fuggitivo francese Lafay. Nella frazione, tutta abruzzese e appenninica, da Castel di Sangro a Campo Felice, è l'Ineos di Bernal a fare la corsa. Il colombiano scatta sul lunghissimo sterrato finale: vince e prende la maglia rossa. Dietro di lui, Ciccone e Vlasov, nella tappa, Evenepoel e Vlasov in classifica. La nona tappa si conclude in volata, con il trionfo di Peter Sagan davanti a Gaviria e Cimolai. Martedì 18 maggio, primo giorno di riposto per la carovana del Giro. L'undicesima tappa, da Perugia a Montalcino, con 35 km di sterrato crea sconquassi. Ne fanno le spese Evenepoel, che ha molte attenuanti legate al rientro dall'infortunio proprio al Giro, Ciccone, lo stesso Nibali. Bernal, a suo agio anche su questo tracciato guadagna su tutti i migliori e consolida il suo primato. Risale al terzo posto della classifica un ottimo Damiano Caruso. Vincitore di giornata il fuggitivo Schmid, che batte Covi allo sprint. Non c'è tappa senza fuga, quest'anno. Va così anche nella dodicesima, con Vendrame che batte Hamilton allo sprint sul traguardo di Bagno di Romagna. La tredicesima tappa, da Ravenna a Verona, si chiude finalmente con una volata di gruppo, che si aggiudica - è la prima volta in carriera - il campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo. Secondo Affini, terzo Sagan. La quattordicesima tappa, con arrivo sulle pendenze innevate del Monte Zoncolan, premia l'assolo di Lorenzo Fortunato, al primo successo da professionista. Cede Evenepoel, Bernal consolida il primato, mentre Simon Yates risale al secondo posto della classifica generale. Nella quindicesima tappa, da Grado a Gorizia, pioggia e vento. Vince il fuggitivo belga Campenaerts. Costretto al ritiro Buchmann, che era sesto nella generale. Il maltempo suggerisce, d'accordo i corridori, all'organizzazione di tagliare Marmolada e Pordoi (cima Coppi) dal percorso della sedicesima tappa. Trionfa in rosa Bernal, che quando la strada sale è di un'altra categoria. Secondo un ritrovato Bardet, terzo il miglior Damiano Caruso di sempre: il francese e l'italiano cedono 27". Caruso è ora secondo in classifica, terzo Hugh John Carty. Martedì 25 maggio, secondo e ultimo giorno di riposto per il gruppo. Nella diciassettesima tappa, la salita finale di Sega di Ala terremota la corsa. Simon Yates scatta tre volte e la terza mette alle corde Bernal, scortato da Daniel Martinez. Caruso prima si stacca poi torna sulla maglia rosa. Vince l'irlandese Daniel Martinez, secondo Joao Almeida, terzo Simon Yates, che risale anche al terzo posto della generale. Giro parzialmente riaperto: Bernal oggi sembra battibile. Nella diciottesima tappa, assolo di Bettiol. Nella diciannovesima tappa, tutto si decide sulla dura Alpe di Mera: Simon Yates stacca Bernal, che resta con Almeida, che poi lo stacca a propria volta a 800 metri dal traguardo. Yates vince ma guadagna solo 11" su Almeida e 18" su Bernal (oltre agli abbuoni, che pure loro prendono in misura gradata). Bernal non sta benissimo. Ma il suo vantaggio è ancora rassicurante. Yates dovrebbe fare l'impresa domani, sapendo che il colombiano è avvantaggiato dalla cronometro di domenica. Nella ventesima tappa, attacco sulla prima discesa di Bardet e due compagni: si accodano Pello Bilbao e Damiano Caruso. Sull'Alpe Motta, restano soli Caruso e Bardet, staccato nel finale. Caruso vince la prima tappa in carriera al Giro. E consolida il secondo posto nella generale. Bardet risale al quinto posto. A Milano, nella ventunesima tappa, bis di Filippo Ganna contro il tempo. Bernal vince il Giro. Secondo Damiano Caruso, terzo Simon Yates.
La classifica finale
1. Egan Bernal (Colombia)
2. Damiano Caruso (Italia) a 1'29"
3. Simon Yates (Regno Unito) a 4'15"
4. Aleksandr Vlasov (Russia) a 6'40"
5. Daniel Martinez (Colombia) a 7'24"
6. Joao Almeida (Portogallo) a 7'24"
7. Romain Bardet (Francia) a 8'052
8. Hugh John Carty (Regno Unito) a 8'56"
9. Tobias Foss (Norvegia) a 11'44"
10. Daniel Martin (Irlanda) a 18'35"