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domenica 15 aprile 2018

Freccia Vallone 2018: i favoriti. Valverde e Alaphilippe

Valverde ne ha già vinte cinque e ha vinto moltissimo in stagione. Alaphilippe ha il talento, ormai l'età giusta e la voglia di scrollarsi la fama di grande piazzato. La Freccia Vallone 2018, in programma mercoledì, difficilmente sfuggirà ad uno dei due. Ecco il borsino dei favoriti.
  1. Valverde *****
  2. Alaphilippe ****
  3. Daniel Martin ***
  4. Kwiatkowski **
  5. Valgren **
  6. Ulissi **
  7. Wellens *

Amstel Gold Race 2018: vince Valgren, secondo Kreuziger, terzo Gasparotto

Ciclismo danese alla riscossa. È Valgren Andersen, già quarto al Giro delle Fiandre, a conquistare l'Amstel Gold Race 2018, battendo in volata Kreuziger. Appena più staccato Gasparotto, del resto già due volte primo nella classica del Limburgo. L'avevo sottovalutato alla vigilia. Quarto Sagan, quinto Valverde. Gilbert non ce l'ha fatta, corsa anonima la sua. Resta ineguagliato il primato di cinque Amstel dell'olandese Raas. Mercoledì la Freccia Vallone. O Valverde o Alaphilippe. 

sabato 14 aprile 2018

Atalanta-Inter: 0-0. Perisic sbaglia troppo

Partita tosta. Brutto primo tempo. Ripresa di marca interista. Perisic fallisce almeno due comode occasioni da rete. Icardi assente ingiustificato. Resta difficile la corsa alla Champions League. 

giovedì 12 aprile 2018

Il lamento di Buffon e la stampa muta. Cierresettete

Neologismo regalato dalla partita di ieri sera: cierresettete. Hanno per anni impartito o creduto d'impartire lezioni di virile sopportazione, tutto un "uso obbedir tacendo". L'arbitro è l'alibi dei perdenti ed altre sciocche amenità. Ieri tutti a piangere come prefiche inconsolabili dopo il rigore, laicamente sacrosanto, che ha mantenuto la storia della Juve dentro il pascolo abituale, fino al confine. Buffon ha parlato e straparlato, in tv. Mai interrotto, un proclama che normalmente non si consente ad un calciatore. Né a qualcun altro. Ora, ai lamenti di Buffon, ai pianti greci della caudataria stampa nazionale, voglio dedicare questo video. Ma perché? 

martedì 10 aprile 2018

Roma-Barca 3-0: Roma in semifinale di Champions League

Rimonta strepitosa della Roma sul Barca, travolto 3-0 all'Olimpico. Ribaltato il 4-1 del Camp Nou. Difesa alta, zemaniana, De Rossi che non era così in partita da più di un lustro e prova monumentale di Dzeko. Barca fuori e Messi ridimensionato. La Roma vola in semifinale di Champions League. Non succedeva dal 1984. Mi scoccia doverlo ammettere, ma, Icardi, una partita come quella di Dzeko stasera, non sarebbe in grado di giocarla.

lunedì 9 aprile 2018

Serie A 2017/18: il punto dopo la 31^ giornata. Napoli in corsa per lo scudetto

Milik e Diawara rimontano il gol del Chievo e tengono accese le speranze del Napoli per uno scudetto, che, a questo punto, si deciderà nello scontro diretto con la Juve a Torino. I bianconeri passano a Benevento con due rigori trasformati da Dybala: senza parole! L'Inter del logorroico Spalletti perde contro il Toro di Mazzarri e scivola al quinto posto, grazie alla vittoria della Lazio, firmata ancora dal capocannoniere Immobile: 27 gol per lui. Sconfitta anche per la Roma contro la Fiorentina: segna Benassi, uno che, cresciuto nell'Inter, avrebbe fatto e farebbe comodo all'Inter, i cui centrocampisti legano pochissimo con il gol. Pareggio interno del Milan con il Sassuolo. Vince il Crotone di Zenga contro il Bologna: salvezza possibile.

domenica 8 aprile 2018

Amstel Gold Race 2018: i favoriti. Gilbert su tutti

Comincia la campagna ciclistica delle Ardenne. Domenica prossima, l'Amstel Gold Race 2018. Gilbert punta ad eguagliare il primatista Raas, che vinse cinque volte la classica del Limburgo. Ecco il borsino dei favoriti.
*Aggiornamento del 09 aprile 2018: vi sarà anche Sagan. Non c'è tutta la salita della Liegi, sicché, dal pronostico, il fresco vincitore della Roubaix non si può escludere.
*Aggiornamento dell'11 aprile 2018: aggiungo al pronostico Diego Ulissi, ma con una sola stelletta. Ulissi tiene in salita ed è veloce. Epperò, corse come l'Amstel richiedono un fondo di cui Ulissi, come tanti altri corridori, non sempre ha dato prova. Tanto per dire, la Milano-Torino, corsa che Ulissi ha vinto nel 2013, in parte assimilabile alla classica del Limburgo, misura circa 180 km. L'Amstel Gold Race ne prevede 80 di più. E questo fa tutta la differenza.
*Aggiornamento del 13 aprile 2018: due stellette per Wellens, che ha vinto la Freccia del Brabante davanti a Colbrelli.
  1. Gilbert *****
  2. Valverde ****
  3. Kwiatkowski ***
  4. Matthews ***
  5. Alaphilippe ***
  6. Sagan **
  7. Wellens **
  8. Colbrelli **
  9. Ulissi *


Risultati immagini per amstel gold race
Amstel Gold Race d'epoca: 1970


Parigi-Roubaix 2018: trionfa Sagan. Un campionissimo

Azione solitaria bellissima di Peter Sagan, che si accoda a due dei nove fuggitivi di giornata e costringe gli altri favoriti, da Van Avermaet a Vanmarcke a Gilbert, più attardato,  ad un inutile inseguimento. Con lui, resta, a sorpresa, fino alla fine, il campione nazionale svizzero Dillier, fatalmente battuto in volata nel velodromo di Roubaix. Vince la prima Parigi-Roubaix della carriera, Sagan, la seconda classica monumento, dopo il Fiandre di due anni fa. Proprio oggi, che i favori del pronostico sembravano non essere tutti per lui. Un campione epocale, ormai. Che può chiudere la carriera da campionissimo. Premiato il suo coraggio antico.

Torino-Inter: sconfitta di Spalletti

Ranocchia centravanti mossa della disperazione, come quando Mancini spediva davanti Materazzi. Spalletti ha vinto poco in carriera, perché le partite importanti le sbaglia. Oggi, la partita era importante. Insistere su D'Ambrosio, dov'era sull'affondo del Toro?, pensare che Cancelo sappia difendere, fuori posizione almeno tre volte grossolanamente, dimostra una direzione tecnica malferma e dozzinale. Il Toro è forte sulle fasce. È noto. Non abbastanza a Spalletti. Il Toro, come tutte le squadre di Mazzarri, si difende, con ordine, e riparte. È noto che in queste partite, Icardi, fatica. Spalle alla porta, soffre. La contromossa di Spalletti? Nessuna. 

venerdì 6 aprile 2018

Le nazioni del ciclismo: Italia, Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Lussemburgo e Svizzera

Ho aggiornato il post, per il resto valido, con riflessioni sulle ultime tre stagioni. Qualcosa è cambiato (vedi sotto in verde).

I primi di febbraio, ho cominciato a pubblicare una classifica a punti, certo opinabile, ma formata secondo criteri tutto sommato neutri, dei migliori ciclisti della storia*. Quanto al rendimento. Ha stravinto Merckx, con vantaggio enorme su secondo e terzo, rispettivamente Hinault e Bartali. Figuriamoci gli altri, più staccati. Ripeto, classifica di rendimento, legata ai risultati. Perché, sarebbe stato assai più difficile graduare il talento. Ma, di certo, Pantani avrebbe scalato moltissime posizioni in classifica, nella quale sarebbero entrati alcuni pionieri, rimasti fuori perché, ai tempi loro, molte corse ancora non c'erano. Ma, nemmeno questo è il punto del post. Scorrendo la classifica, si è riproposto un vecchio tema. Le nazioni del ciclismo, della storia del ciclismo, sono, per lo più, sebbene qualcosa stia cambiando, sette. Curiosamente, ma è una mera coincidenza, cinque su sette, sono le stesse che diedero vita, alla CEE: Italia, Francia, Belgio, Spagna, Olanda, Lussemburgo, e Svizzera. L'Europa unita, progetto fallito, secondo me, nacque con la Germania, allora Ovest, in luogo della Spagna. La Svizzera, si sa, sta sempre per conto proprio. La Spagna, tornando al ciclismo, ha iniziato lentamente. Ha avuto il suo primo grande giro nazionale, soltanto nel 1935, laddove il Tour de France si corre dal 1903 ed il Giro d'Italia dal 1909. Ed i primi grandissimi campioni soltanto negli anni '50, con Bahamontes, formidabile scalatore, e Miguel Poblet, passista velocissimo, capace di ben figurare anche nelle gare a tappe. L'Italia aveva già avuto quattro campionissimi: Girardengo, Binda, Bartali e Coppi. E campioni della statura di Guerra e Magni, per tacere degli altri. Da nessuna parte, però, il ciclismo era diventato religione laica come in Belgio. Ed il Belgio aveva dato formidabili corridori da corse in linea, ma anche dominatori di grandi giri. Il primo a vincere tre Tour de France, fu, per esempio, il belga Thys. Eguagliato dal francese Bobet, soltanto a metà degli anni '50. Poi, venne, per i belgi, Merckx, che vinse tutto, dappertutto. Diciannove classiche monumento: 7 Milano-Sanremo, 2 Giri delle Fiandre, 3 Parigi-Roubaix, 5 Liegi-Bastogne-Liegi, 2 Giri di Lombardia. Primato assoluto. Soltanto altri due suoi connazionali, Van Looy e Roger De Vlaeminck seppero vincere almeno una volta tutte le classiche monumento. Ma, Merckx vinse anche 5 Tour de France, come prima di lui Anquetil, e dopo di lui Hinault ed Indurain, 5 Giri d'Italia, come prima di lui Binda e Coppi, e dopo di lui nessuno. Una Vuelta a Espana. E tre campionati del mondo. Nel "dopo Merckx", però, i belgi, se rimasero competitivi nelle grandi corse di un giorno, quasi sparirono nelle grandi corse a tappe. Dopo la vittoria di De Muynck al Giro del 1978, nessun belga ha più trionfato tra Giro, Vuelta e Tour. Mentre, gli spagnoli hanno cominciato a farla da padroni. Con Lejarreta e Delgado, poi, più di tutti, Indurain e Contador, sette grandi giri a testa, passando per Olano ed Heras, per Sastre e Valverde, uno che ha vinto moltissimo anche le corse di un giorno, come, in parte, aveva saputo fare Oscar Freire Gomez, tre mondiali, tre Milano-Sanremo. L'Italia, negli ultimi cento anni, è rimasta costante, tolti pochi periodi di basso profilo. In tutte le competizioni su strada. La Francia, per contro, almeno nelle grandi gare a tappe, ha conosciuto, con dieci anni di ritardo, le medesime difficoltà del Belgio. Dal 1985, ultimo successo di Bernard Hinault a Parigi, non ha più vinto il Tour. E, dopo di allora, due soli grandi giri: con Fignon, il Giro d'Italia 1989, con Jalabert la Vuelta a Espana 1995. Soltanto da qualche anno, con Bardet e Thibaut Pinot è tornata competitiva nei grandi giri, pur senza vincerli. Anche nelle corse di un giorno, i francesi, dopo il ritiro di Jalabert, hanno vinto pochissimo. Quasi niente. Tolta la Milano-Sanremo con Demare. Sicché, in questo momento, la nazione guida del ciclismo, è la Spagna. Ma, qualcosa si muove. Per l'Olanda, ad esempio. Con Tom Dumoulin. Uno che, fossimo nei primi anni '90, quando al Tour, ed in parte al Giro, c'erano cronometro lunghissime, partirebbe sempre per vincere i grandi giri. Per la Gran Bretagna, sembrava il caso eccezionale di Froome chiacchierato ma vincente come pochi, e Cavendish, tra i maggiori velocisti di sempre, 30 tappe al Tour. Ma, se consideriamo il successo di Wiggins al Tour del 2012 e quello di Geraint Thomas al Tour 2018, con Simon Yates, che doma le salite di Giro e Vuelta, qualcosa sta cambiando nella terra d'Albione. Sono tornati nelle retrovie gli USA, che da 30 anni, svanita l'illusione Armstrong, non hanno più trovato un campione come Greg LeMond, tre Tour e due campionati del mondo. E nelle retrovie resta la Svizzera, che, del resto, è sempre andata a fiammate. Prima delle guerra, solo Heinrich Suter si staccò dalla massa. Poi, l'epoca d'oro di Kubler e Koblet, a cavallo tra anni '40 e '50 . Un lungo riflusso, fino a Tony Rominger, 3 Vuelta e 1 Giro, ma anche secondo al Tour e classiche vinte, ed Alex Zulle. Poi negli ultimi quindici anni, Fabian Cancellara, dominatore delle classiche del pavé, 3 Fiandre e 3 Roubaix. Anche il Lussemburgo arranca. Eppure, Nicolas Frantz fu tra i più forti corridori degli anni '20. E Gaul è stato, con Bartali e Pantani, il miglior grimpeur della storia. Dopo il ritiro dei fratelli Schleck, però, non c'è un campione lussemburghese. Forse, ma rimane indecifrabile, Bob Jungels. La nazione che ha compiuto più progressi, dopo aver fatto per decenni le cose migliori nel ciclismo su pista, è la Germania. Che dovette aspettare, per un campione, Rudi Altig negli anni '60. Poi, Junkermann e Thurau. Ma, il corridore tedesco più forte resta Ullrich e, dopo di lui, un velocista capace di vincere 4 Sanremo come Zabel. Epperò, oggi, la Germania ha un plurivincitore come Greipel, il miglior velocista del mondo come Kittel ed un movimento solido. E' diventata una realtà l'Australia, che ha Matthews e Caleb Ewan, dopo aver avuto Cadel Evans, vincitore di Tour e campionato del mondo, e McEwen, velocista di rango. Mentre, negli anni '80, il primo grande corridore aussie, Phil Anderson, costituiva una continua sorpresa. Si sono aggiunte nazioni come la Russia ed il Kazakistan e l'Ucraina. E la Slovacchia del maggior talento contemporaneo, Peter Sagan, uno che nemmeno sa quanto sia forte. E, ma da 30 anni, cominciando con Lucho Herrera, arrivando a Quintana, i grandi scalatori colombiani. 

*Aggiornamento al 29 marzo 2021.

La Francia ha trovato in Alaphilippe, vincitore della Sanremo 2019 e del campionato del mondo 2020, un nuovo grande campione. Bernal è stato il primo colombiano a vincere il Tour, nel 2019. Gli inglesi, negli ultimi 9 anni, si sono annessi 11 vittorie nei grandi giri: 1 Wiggins (1 Tour), 7 Froome (4 Tour, 1 Giro, 2 Vuelta), 1 Geraint Thomas (1 Tour), 1 Geoghegan Hart (1 Giro, 2020), 1 Simon Yates (1 Vuelta). Nessuno ha saputo far meglio in questo lasso di tempo. Roglic (2 Vuelta e una Liegi) e Pogacar (1 Tour) hanno messo al centro della scena ciclistica la piccola Slovenia. Insomma, le nazioni del ciclismo non sono più soltanto sette.

*Aggiornamento del 06 aprile 2022: Roglic ha vinto anche la terza Vuelta nel 2021 e Pogacar il secondo Tour oltre alla Liegi e al Lombardia. In questo 2022, ai loro successi si è sommata l'affermazione di Mohoric alla Sanremo. Dominio sloveno.

* Sono stati classificati i primi 162 ciclisti della storia, fino ad ora. Guida l'Italia, con 48 corridori.
Italia: 48 corridori
Belgio: 27 corridori
Francia: 19 corridori
Spagna: 19 corridori
Olanda: 10 corridori
Svizzera: 7 corridori
Lussemburgo: 5 corridori
Germania: 5 corridori
Gran Bretagna: 3 corridori
Irlanda: 2 corridori
Australia: 2 corridori
Danimarca: 2 corridori
USA: 2 corridori
Portogallo, Slovacchia, Colombia, Russia, Kazakistan, Norvegia, Slovenia: 1 corridore

mercoledì 4 aprile 2018

Milan-Inter: 0-0. Due errori clamorosi di Icardi

Partita a reti inviolate tra Milan e Inter. Ma, pesano, anche perché insoliti per lui, i due clamorosi errori di Icardi, a porta vuota, nel finale di un derby davvero brutto. Due punti persi per l'Inter di Spalletti. 

martedì 3 aprile 2018

Juve-Real Madrid: 0-3. Immenso Cristiano Ronaldo: 120 gol in Champions League, 122 gol nelle Coppe Europee, 654 gol in carriera

Il secondo gol di Cristiano Ronaldo è la sintesi di una carriera leggendaria. Nelle partite solenni, nessuno decisivo come lui. Forse Michael Jordan nei play-off. In un altro sport, però. Juve travolta in casa dal Real Madrid. Sempre e solo fino al confine. Tutte smentite le patetiche previsioni della stampa nazionale. Dybala deludente ed espulso. Buffon da pensione. Nessuna traccia delle strategie di Allegri. Come mai? Tornando a Cristiano Ronaldo, l'asso portoghese ha segnato 120 gol in Champions League, 122 gol nelle Coppe Europee, 654 gol in carriera!

domenica 1 aprile 2018

Parigi-Roubaix 2018: i favoriti. Terpstra?

Dopo il successo odierno al Fiandre, l'olandese Terpstra, che la vinse già nel 2014, diventa il primo favorito per la conquista della Parigi-Roubaix 2018, in programma domenica 8 aprile. Un successo italiano, che, del resto, manca dal 1999, è quanto mai improbabile*. Ecco il borsino dei favoriti
  1. Terpstra ****
  2. Van Avermaet ***
  3. Vanmarcke ***
  4. Moscon ***
  5. Kristoff **
  6. Gilbert **
  7. Sagan **
  8. Pedersen *
  9. Demare *
  10. Degenkolb *
  11. Boasson Hagen *
  12. Benoot *
*L'Italia ha conquistato per tredici volte la Parigi-Roubaix.
Francesco Moser 3 (1978, 1979, 1980)
Maurice Garin 2 (1897,1898: solo dopo aver vinto fu, nel 1901, naturalizzato francese)
Franco Ballerini 2 (1995, 1998)
Giulio Rossi 1 (1937)
Serse Coppi 1 (1949, primo ex aequo con il francese André Mahé)
Fausto Coppi 1 (1950)
Antonio Bevilacqua 1 (1951)
Felice Gimondi 1 (1966)
Andrea Tafi 1 (1999)

Giro delle Fiandre 2018: vince Terpstra. Gilbert terzo

Ha vinto l'olandese Terpstra l'edizione 2018 del Giro delle Fiandre. Nibali, com'era prevedibile, ha perso, nel finale, le ruote dei migliori. Alle spalle di Terpstra, è arrivato il danese Mads Pedersen, terzo il grande favorito Gilbert. L'altro favorito di giornata, Sagan, è finito sesto, come alla Sanremo, preceduto nella volata del gruppetto inseguitore da Van Avermaet, ancora una volta piazzato, ma non vincente, alla Ronde Van Vlaanderen. Domenica prossima la Parigi-Roubaix.

sabato 31 marzo 2018

Un Sassuolo mai così motivato ferma il Napoli. La Juve batte il Milan in rimonta

Stremati. Sono usciti dal campo stremati i giocatori del Sassuolo, che, complice la scarsa vena del Napoli odierno, pareggia una partita che potrebbe costare cara agli azzurri. La Juve rimonta il gol del grande ex Bonucci e torna a +4 sul Napoli. Ma, per lo scudetto, ancora non è detta l'ultima parola. 

Inter-Verona 3-0: Icardi, Perisic, Icardi

Due punti guadagnati sulla Roma nella sfida per il terzo posto. L'Inter batte il Verona con doppietta di Icardi e gol di Perisic. Vincendo il derby mercoledì, i nerazzurri di Spalletti potrebbero scavalcare i giallorossi. Convincente Brozovic davanti alla difesa. Importante il contributo tecnico e di personalità di Rafinha. Perisic è uscito dal letargo. Oggi, ha rivisto il campo anche un buon Santon. 

mercoledì 28 marzo 2018

Le dimissioni di Sabatini. Basta con Suning

Nessun progetto. Nessuna passione sportiva. Nessuna competenza specifica. Disinteresse, superficialità, lontananza, non soltanto geografica. Suning deve lasciare l'Inter. Meglio l'azionariato popolare. Il piccolo cabotaggio agonistico. Un ridimensionamento delle ambizioni, persino. Piuttosto di proclami vaporosi, slogan da carosello e ballon d'essai. Le dimissioni di Sabatini, e dicendolo vorrei tanto sbagliarmi, certificano la fine dell'esperienza cinese alla guida dell'Inter. L'Inter torni agli interisti. La Cina non è vicina.

domenica 25 marzo 2018

Giro delle Fiandre 2018: i favoriti. Sagan su tutti

Sagan fresco trionfatore, per la terza volta, primato assoluto eguagliato, della Gand-Wevelgem, è il grande favorito per la vittoria al prossimo Giro delle Fiandre. Dovrà vedersela sopratutto con Gilbert, che oggi ha lavorato per Viviani, e Van Avermaet. Atteso trai protagonista anche il giovane belga Benoot, fresco vincitore delle Strade Bianche. Per l'Italia, fari puntati su Matteo Trentin e Sony Colbrelli. L'Italia non conquista la Ronde Van Vlaanderen dal lontano 2007, quando s'impose Ballan. Ecco il borsino dei favoriti.

  1. Sagan *****
  2. Gilbert ****
  3. Van Avermaet  ***
  4. Vanmarcke ***
  5. Benoot ***
  6. Kristoff  **
  7. Terpstra **
  8. Kwiatkowski **
  9. Trentin *
  10. Colbrelli *

Gand-Wevelgem 2018: tris di Sagan. Battuto Viviani

Volata imperiale di Peter Sagan, che parte lungo e batte Elia Viviani, trascinato da un grande Gilbert, fin troppo altruista. Terzo il francese Demare. Per lo slovacco campione del mondo, si tratta del terzo successo alla Gand-Wevelgem , dopo quelli del 2013 e del 2016. Primato eguagliato: raggiunti campioni del calibro di Van Looy, Merckx, Boonen e Cipollini. Sagan punta, ora, a ripetersi anche al Giro delle Fiandre.

venerdì 23 marzo 2018

E3 Harelbeke 2018: vince Terpstra su Gilbert e Van Avermaet

Va all'olandese Terpstra la E3 Harelbeke 2018. Va a segno la sua fuga. Battuti i grandi belgi Gilbert e Van Avermaet. Insomma, la Quick-Step ha piazzato due corridori ai primi posti. Domenica, la Gand-Wevelgem. E proprio Gilbert, dopo oggi, diventa il grande favorito. Assieme a Van Avermaet.