Nessun progetto. Nessuna passione sportiva. Nessuna competenza specifica. Disinteresse, superficialità, lontananza, non soltanto geografica. Suning deve lasciare l'Inter. Meglio l'azionariato popolare. Il piccolo cabotaggio agonistico. Un ridimensionamento delle ambizioni, persino. Piuttosto di proclami vaporosi, slogan da carosello e ballon d'essai. Le dimissioni di Sabatini, e dicendolo vorrei tanto sbagliarmi, certificano la fine dell'esperienza cinese alla guida dell'Inter. L'Inter torni agli interisti. La Cina non è vicina.
Le dimissioni di Sabatini sono chiaramente causate dal ridimensionamento delle ambizioni societarie. Arrivato con la speranza di poter costruire un gruppo vincente, coinvolto nei proclami di grandezza iniziali, si è dovuto scontrare con una realtà ben diversa rimettendoci la faccia. E se Ausilio, uno che nemmeno in C potrebbe occuparsi di mercato, ha preferito restare attaccato alla poltrona, Sabatini per coerenza ha preferito mollare. Stessa cosa che mi sarei aspettato da Spalletti dopo il vergognoso mercato estivo. Uno che lascia la Roma convinto da promesse di acquisti mirabolanti e si ritrova ad allenare Gagliardini Candreva Vecino D’Ambrosio Joao Mario ecc...Oggi le riserve della Primavera dell’Inter hanno conquistato il Viareggio. Se consideriamo che nemmeno trai titolari ci sono potenziali campioni, abbiamo la misura di quanto sia basso il livello del movimento calcistico italiano, e la nazionale ne è il manifesto.
RispondiEliminaIl livello del calcio italiano si è abbassato, questo è vero. La tecnica non s'impara più per strada e non s'insegna quanto si dovrebbe. Uno come Eraldo Pecci, tanto per fare un esempio, uno che la nazionale l'ha sfiorata appena ai tempi suoi, aveva più tecnica, da solo, di tutto il centrocampo azzurro attuale messo assieme. Quanto all'Inter, Suning mostra di non conoscerne e di non capirne la storia. Spalletti, appena avrà ricevuto un'offerta per farlo, se ne andrà.
EliminaQuesta considerazione sarà senza dubbio vera, ma rimane un dato di fatto: L'Inter, negli ultimi anni, egemonizza i campionati giovanili e non riesce a lanciare alcun talento in prima squadra. Le altre squadre, in qualche modo, ci riescono. Il Milan ha Donnarumma, Calabria e Cutrone, la Lazio Murgia, Luiz Felipe e Strakhosha, la Roma Pellegrini e Florenzi, la Fiorentina Chiesa. Come l'Inter, solo la Juve, la quale però è, ahimè, dotata di diverse succursali
EliminaE la proprietà c'entra. Da Moratti, che aveva una predilezione per gli stranieri, a Thohir e Suning, che sono attenti solo ai bilanci. I giovani dell'Inter sono stati tutti mandati via anzitempo, per monetizzare il loro cartellino. Da Acquafresca a Destro, a Balotelli, a Santon, poi rientrato, a Caldirola e Andreolli, poi rientrato tardi, fino a Biraghi e Bonazzoli e Bardi e Benassi. Fra di loro, penso a Destro, Balotelli, Andreolli, Benassi, c'erano giocatori di valore ed anche qualche campione vero, Balotelli. Si sono perse risorse tecniche e morali. Un giocatore cresciuto nelle giovanili, al netto di qualche inevitabile eccezione, in campo mette qualcosa in più degli altri a livello d'impegno. Si identifica di più con la squadra.
EliminaCredo ci sia un errore di fondo. Ormai anche le squadre giovanili hanno come obiettivo solo la vittoria. Tantissima tattica, pochissima tecnica.
RispondiEliminaFrancamente di vincere campionato Primavera o Viareggio a me non importa un fico. Meglio arrivare ultimi ma lanciare 1-2 giovani di talento. L’obiettivo dovrebbe essere la valorizzazione del talento, non insegnare a fare le diagonali ai ragazzini di 12 anni. Sono convinto che le squadre giovanili debbano poter essere iscritte in B in modo da consentire ai giovani di crescere. Non ritengo Pinamonti un fenomeno, ma quest’anno praticamente non ha mai giocato: non in Primavera perché aggregato alla prima squadra, non in prima squadra perché non pronto o non abbastanza bravo. Che senso ha? Un anno da titolare in B lo avrebbe aiutato molto a crescere e a mostrare alla società il reale valore.
Questo è vero. Tuttavia, se l'Inter Primavera vince sistematicamente i campionati contro la Roma di Pellegrini, Florenzi, Romagnoli e Politano, che finiscono tutti, con merito, in nazionale, è mai possibile che, poi, in prima squadra l'Inter, a differenza del club romano, non riesca a lanciare nessuno...? E' evidente che ci sia un problema di fondo nella gestione delle risorse.
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