Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
Elenco blog personale
lunedì 6 dicembre 2021
La rivalità tra Inter e Real Madrid
lunedì 22 novembre 2021
Finestra sull'Europa del calcio
Facciamo il punto sui principali campionati europei.
Premier League.
Il Chelsea di Tuchel, un tecnico che ho sempre apprezzato pochissimo, per la verità, guida la classifica su Manchester United e Liverpool, trascinato, quest'ultimo, dal capocannoniere provvisorio Salah. Il Tottenham allenato da Conte risale al settimo posto, mentre Harry Kane, inarrestabile in nazionale, è ancora fermo a quota 1 gol. Lui che ha vinto tre volte la classifica marcatori.
Liga.
Il Real Madrid di Zidane guida la classifica, davanti alla sorprendente Real Sociedad, squadra giovane e brillante. Il Barcellona ha dieci punti di ritardo dalla vetta. Benzema è capocannoniere provvisorio, 10 gol, seguito dal compagno di squadra Vinicius, che sembra aver terminato il processo di maturazione.
Bundesliga.
Classico testa a testa tra il Bayern Monaco, capolista, di Lewandowski, già 14 gol, e il Borussia Dortmund di Haaland, nove reti. Regna l'equilibrio.
Ligue 1.
Il Psg è già in fuga, con nove punti di vantaggio sul Nizza, dopo 14 giornate. Messi, senza impressionare, è più dentro la squadra parigina, destinata a vincere il campionato con molte giornate d'anticipo. Il capocannoniere provvisorio è il canadese del Lille, David.
Serie A.
Il campionato più equilibrato degli ultimi anni, in Italia, vede una corsa a tre tra Napoli, Milan e Inter, risalita a -4 dalle prime due. Guidano la classifica marcatori Immobile e Vlahovic.
Eredivisie.
Testa a testa tra le tre grandi tradizionali in Olanda: Ajax e Psv Eindhoven, 30 punti, e Feyenoord, 28, che ha una partita da recuperare. Capocannoniere provvisorio, il centravanti dei Lancieri, Haller.
giovedì 30 settembre 2021
Champions League: 2^ giornata
Una piccola squadra moldava e nemmeno propriamente moldava, dacché fa base a Tiraspol in Transnistria, repubblica proclamatasi indipendente ma non riconosciuta dalla comunità delle Nazioni, ha terremotato il girone D della Champions League. Due successi contro Shakhtar e Real Madrid, al Bernabeu, per lo Sheriff. Pronostici sovvertiti e primo posto provvisorio. L'Inter, che nelle ultime 14 partite di Champions ne ha vinte solo 3, ha cinque punti in meno. E dovrà affrontare lo Sheriff nelle prossime due gare di Champions.
La Juve vince, pur senza brillare, con difesa e contropiede e Chiesa, anche aiutata dal sopravvalutato tecnico del Chelsea, Tuchel, e da un Lukaku imbolsito. Il centravanti belga non sa fare reparto da solo. Era stato, nei due anni all'Inter, pur conservando limiti nelle gare importanti, aiutato dalla partenership di Lautaro. Non l'ha capito. Ieri, Lukaku è stato il peggiore in campo.
Il Barcellona invece precipita: zero punti nel proprio girone dopo due partite e indizi di crisi non reversibile. Non in questa stagione. Ieri sera il Benfica ha letteralmente dominato.
Zero punti anche per il Milan, che, però, ha giocato meglio contro Liverpool prima e Atletico Madrid poi. I rossoneri non si qualificheranno, ma tengono bene il campo.
Vittoria facile per l'Atalanta.
Nessuno sembra forte, in quest'edizione della Champions League, quanto il Bayern Monaco, che, nello stesso girone del Barca, ha travolto la Dinamo Kiev: mattatore il solito Lewandowski.
Vince infine il Psg il "derby dei ricchi" contro il Manchester City di Guardiola. Molti si sono esaltati per il primo gol parigino di Messi, certo bello da vedere. Ma, la fase difensiva del City è stata imbarazzante: guardate i riflessi filmati. Tutti fuori posizione e due del City che rientrano camminando. Il "guardiolismo".
mercoledì 15 settembre 2021
Inter-Real Madrid: 0-1. Rodrygo
Partita mai banale, sebbene la posta in palio sia relativa. La scelta dei gironi ha tolto fascino persino a sfide leggendarie. E Inter-Real Madrid è stata sfida leggendaria. A partire dalla vittoria nerazzurra al Prater di Vienna nella finale di Coppa dei Campioni del 1964, quando Sandro Mazzola mostrò al mondo intero di essere degno erede del grande Valentino. Ad ogni modo, stasera si replica, al Meazza. Pronostico aperto. L'Inter sta ancora cercando un nuovo equilibrio, il Real, ora allenato da Ancelotti, è forte ma non fortissimo. Vediamo.
La cronaca.
L'Inter parte meglio del Real. Perisic è in giornata, cosa che in stagione non gli era ancora capitata. Curtois si oppone a Lautaro nel primo tempo e a Dzeko ad inizio ripresa. Anche Brozovic sfiora il gol. Perisic cala e viene sostituito da Dimarco. Entra anche Dumfries per Darmian. Poi, Correa per Lautaro e Vidal per Calhanoglu, sotto tono come contro la Samp. Scende il ritmo della gara. A sette minuti dalla fine entra Vecino per Barella. All'89', la beffa: segna Rodrygo di sinistro, assistito da Camavinga. Non capisco perché Simone Inzaghi abbia tolto Lautaro e non lo sfiatato Dzeko. Non capisco perché abbia sostituito Barella. Sconfitta amara, che Skriniar, migliore dei nerazzurri, ha reso meno pesante. Il buon primo tempo non consola. Anzi.
giovedì 26 agosto 2021
Sorteggi UCL: Inter, Real Madrid, Shakhtar, Sheriff
Tutto sommato, un buon sorteggio per l'Inter. Che ritrova il Real Madrid nel girone di Champions League sorteggiato oggi. Poi lo Shakhtar di De Zerbi e la matricola moldava Sheriff. Si può e si deve andare agli ottavi. Durissimo il ritorno in Champions del Milan, che dovrà vedersela con Atletico Madrid, Liverpool e Porto. La Juve affronterà i campioni in carica del Chelsea e poi Zenit e Malmoe: le trasferte in Russia e Svezia non saranno agevoli. Infine, l'Atalanta se la vedrà con Manchester United, Villareal e Young Boys: potrebbe passare.
martedì 1 giugno 2021
Ancelotti torna al Real Madrid
È tornato al Real Madrid, Carlo Ancelotti. Il ricordo della decima Champions vinta con lui in panchina deve avere agito potentemente sulla decisione di Florentino Perez.
mercoledì 14 aprile 2021
Real Madrid e Manchester City in semifinale
Real Madrid e Manchester City eliminano, rispettivamente, Liverpool e Borussia Dortmund. Nelle semifinali di Champions, il Real affronterà il Chelsea, mentre il City, in una sfida ad altissimo quoziente di spettacolarità, se la vedrà con il Psg. Ultima notazione: Kevin De Bruyne è un giocatore favoloso. Ha qualcosa di Kubala e qualcosa di Schuster, qualcosa di Riquelme e qualcosa di Gerrard: vale a dire forza fisica e continuità, dribbling verticale e visione illuminata, tocco raffinato e progressione. Il miglior centrocampista del mondo, oggi.
venerdì 19 marzo 2021
Quarti di Champions: Bayern Monaco-Psg, Real Madrid-Liverpool, Porto-Chelsea, Manchester City-Borussia Dortmund
Sorteggiati i quarti di finale di Champions League. I campioni in carica del Bayern Monaco affronteranno il Psg di Mbappé nella rivincita anticipata della finale dello scorso anno. Sfida ricca di fascino e di storia europea tra Real Madrid e Liverpool. La vincitrice tra City e Dortmund affronterà una tra Bayern e Psg, così la vincitrice della sfida tra Porto e Chelsea, in semifinale, incrocerà Liverpool o Real.
- Manchester City - Borussia Dortmund
- Bayern Monaco - PSG
- Porto - Chelsea
- Real Madrid - Liverpool
giovedì 18 marzo 2021
Champions: la solita Italexit
Succede da anni, qualche volta dopo, sì, ma succede da anni. Ad un certo punto della Champions League, c'è l'Italexit. Resta inteso poi, che l'eliminazione dell'Inter, addirittura quarta nel suo girone, sia stata pesante, come, quasi allo stesso modo, quella della Juve contro il Porto: i bianconeri hanno un monte ingaggi spropositato e Cristiano Ronaldo eppure, come lo scorso anno contro il Lione, sono stati eliminati da un avversario pacificamente più debole. Diverso il discorso per Atalanta e Lazio, uscite contro due squadre più blasonate e più ricche tecnicamente come Real Madrid e Bayern Monaco. Resta, tuttavia, la difficoltà internazionale del calcio italiano. L'ultimo titolo europeo rimane la Champions League dell'Inter del 2010. Anche la nazionale è reduce da due eliminazioni al primo turno ai mondiali (2010 e 2014) e persino dalla mancata qualificazione a quelli russi del 2018. E non ne farei, come certi pretesi esperti, una questione di ritmo. Che sarebbe più basso nelle nostre squadre e in serie A. Non è quello o non è tanto quello il problema. Che considero invece tecnico. La qualità offensiva latita, il dribbling è uno sconosciuto, il tiro da fuori una rarità. Il calcio italiano oggi è un calcio minore. Come gli capitò di essere negli anni '50. Succede, può succedere. Speriamo che non duri. Dalla mediocrità degli anni '50 si uscì attraverso una rivoluzione tattica, il perfezionamento del calcio di rimessa poi detto all'italiana, e con la fioritura, quella mai prevedibile, di campioni assoluti come Rivera, Facchetti, Mazzola, Riva. Campioni di quel livello - tolto, potenzialmente, il solo Zaniolo - non se ne intravedono oggi, pur essendoci giovani buoni calciatori; tatticamente, invece, non riconosco grandi novità. Giochiamo come gli altri, in Europa. Solo che loro lo fanno meglio. E con interpreti mediamente migliori. E perdiamo.
mercoledì 24 febbraio 2021
Atalanta - Real Madrid: 0-1. Mendy
Espulsione ai danni di Freuler, severa, ma non scandalosa come ho letto su Twitter. Che poi i direttori di gara usino una certa benevolenza nei confronti del Real Madrid, beh, questo è risaputo. E si osserva per tutta la gara. L'Atalanta, pur in dieci, tiene il campo, ma deve presto rinunciare anche a Zapata. Molti gli assenti anche tra i madrileni, del resto. A quattro minuti dallo scadere, Mendy, mancino, calcia di destro a giro da fuori area e porta in vantaggio il Real Madrid. Il ritorno sarà difficilissimo per i bergamaschi. La squadra di Zidane non è brillante, ma porta a casa una vittoria preziosa. E il loro portiere, Curtois, è rimasto inoperoso.
mercoledì 9 dicembre 2020
Inter-Shakhtar: 0-0. Conte ha fallito
Può succedere tutto: Inter agli ottavi di Champions; Inter in Europa League; Inter fuori dall'Europa.
La cronaca.
Shakhtar davvero modesto. Difende e nemmeno bene. Ma tanto basta a complicare la vita dell'Intrer, sempre a disagio contro squadre chiuse. Una volée destra di Lautaro, finita sulla traversa, è l'unica grande occasione del primo tempo. Netta ma sterile supremazia territoriale nerazzurra. Si va al riposo sullo 0-0. Nella ripresa Lukaku esalta solo il portiere avversario nella classica parata alla Pagliuca, con tuffo successivo alla respinta. Per il resto, il belga, sempre sotto tono nelle sfide davvero decisive, si fa notare per la respinta, in fuorigioco, di un colpo di testa di Sanchez, altrimenti destinato al gol. Conte ha un curriculum europeo disastroso, che si arricchisce di un nuovo, imbarazzante capitolo. In sei partite del girone, l'Inter ne ha vinta una soltanto. Quello di Conte è un fallimento. Senza discussioni. Un gol sarebbe servito, uno solo. E lui sempre con tre difensori contro nessun attaccante, sempre con lo stucchevole fraseggio dal basso. Eriksen sempre in campo allo scadere. Un fallimento. L'Inter, con lui, sa giocare solo di rimessa. Appena gli altri si chiudono, non ha idee. Peraltro, la qualificazione non è sfumata solo stasera. Per tre mesi, l'Inter ha viaggiato alla media di due gol subiti a partita. Ora, questo problema pare risolto. Ma ne restano due enormi. Quello della monotematicità del gioco, spesso innocuo contro squadre coperte e quello dell'incapacità di vincere gli scontri diretti. Durante la sua gestione, li ha falliti pressoché tutti. La Champions League dell'Inter termina con un desolante ultimo posto nel girone. Fuori dall'Europa. Come al solito, dopo la gara, Conte ha evitato d'intestarsi qualsivoglia responsabilità. Andrebbe subito esonerato anche per questo.
mercoledì 25 novembre 2020
Inter-Real Madrid: 0-2. Via Conte!
Quarta partita del Girone B della Champions League 2020/21. L'Inter, attualmente ultima a 2 punti, ospita il Real Madrid in una delle più classiche e affascinanti sfide del calcio europeo. Nessuna delle due squadre è in salute. E se dell'Inter si è già scritto molto, il Real giocherà anche senza il capitano e totem Sergio Ramos, Benzema e Valverde. Assenze pesanti, soprattutto la prima. Poi, per carità, potrebbe svegliarsi dal lungo letargo Hazard, mai sé stesso con i Blancos fino ad ora, tanto per chiarire che il Real Madrid ha comunque una rosa di primissimo ordine. Conte non può fallire. Non vincere equivarrebbe ad una nuova eliminazione dalla Champions.
La cronaca.
Un disastro il primo tempo. Sconfessato Conte e il suo calcio. Vidal, inseguito sebbene vecchio, calcisticamente, di 33 anni, perché creduto decisivo, si fa espellere come un esordiente. Nel primo tempo, con l'Inter già in svantaggio a causa di un rigore provocato dalla foga di Barella e trasformato da Hazard, opportunamente resuscitato per l'occasione. Il Real Madrid domina a centrocampo, dove Modric e Kroos tengono un corso accelerato di gioco del calcio. L'Inter è assente. Nella ripresa, entrano D'Ambrosio e Perisic per Bastoni e Lautaro. Ma segna Rodrygo, solo sulla fascia sinistra madrilena. Dov'era D'Ambrosio? Eriksen entra a cinque minuti dal termine per Lukaku: le raffinate strategie di Conte. Che deve andarsene. La sua esperienza nerazzurra è stata fallimentare. Non ha una vinto una sfida importante che sia una. Le quattro partite di Champions dell'Inter senza vittorie, in questa stagione, sono un triste primato tutto suo.
lunedì 23 novembre 2020
Inter-Real Madrid: la partita della svolta!
Può, e dovrebbe, essere la partita della svolta. Inter-Real Madrid, mercoledì 25 novembre, Champions League, è il primo grande crocevia stagionale per i nerazzurri allenati da Conte. Tecnico sempre più abbarbicato al proprio credo tattico, sebbene i migliori risultati l'Inter li abbia colti in rimonta, lanciandosi in assalti di poco criterio ma di grande efficacia, una volta abbandonata la fedeltà agli schemi rigidissimi di Conte. Il cui curriculum europeo è notoriamente scarno. Vincere contro il Real Madrid, falcidiato da numerose, provvidenziali, assenze è non solo possibile ma doveroso. Per accedere agli ottavi della Champions, che l'Inter manca dal 2011, per restituire fiducia ad un ambiente in costante fibrillazione e per dare una svolta ad una stagione che chiudere senza trofei sarebbe fallimentare. Una partita decisiva, da non sbagliare.
lunedì 16 novembre 2020
Il calcio degli anni '50: da Di Stefano a Kubala, da Puskas e Pelé
Il calcio riprese, in Europa, molto lentamente dopo la catastrofe della Seconda Guerra Mondiale. Dalla fine degli anni '40 e nei primi anni '50 ci fu una perentoria affermazione del football nordico, svedese e danese, che non ha eguali nella storia. Forse perché la Svezia era rimasta fuori dal conflitto e la Danimarca ne era uscita prestissimo. La Svezia di Nordahl, Gren e Liedholm vinse l'oro alle Olimpiadi di Londra del 1948 e, senza di loro, perché ormai professionisti con il Milan - gli svedesi avevano una concezione solo dilettantistica del calcio - giunse terza ai mondiali del 1950 in Brasile.
Il Mondiale brasiliano fu complicato. Il secondo in Sudamerica, dopo quello uruguaiano del 1930. E lo stesso vincitore. L'Uruguay del divino dieci Schiaffino, tecnico ma tenace, artista del dribbling ma essenziale, il primo, pare, ad usare con sistematicità il tackle in scivolata, con gli arbitri che gli fischiavano sempre fallo.
Lui e Ghiggia firmarono il 2-1 nella finale, che era solo l'ultima partita di un girone conclusivo, che gettò nella disperazione milioni di brasiliani. Il calcio era già la loro religione laica, come lo è il ciclismo per il Belgio. L'Italia, orfana dei campionissimi del Toro scomparsi a Superga, vi ottenne una dolente eliminazione al primo turno. Come i superbi maestri inglesi: disertati i precedenti mondiali per ritenuta superiorità, vennero buttati fuori dagli ex coloni degli Stati Uniti, che stavano al calcio, come gli inglesi al buon cibo. Il magnifico centravanti brasiliano Ademir, nove gol e capocannoniere, dovette contentarsi del secondo posto. E, con lui, Zizinho. Uno del calibro di Pelé o, almeno di Zico, penalizzato dall'assenza di vere riprese televisive. Lo stesso destino di Meazza e Sindelar, di Leonidas e dello stesso Valentino Mazzola.
Ferenc Puskas |
Si diceva del mondiale del 1954, che si disputò in Svizzera. L'Ungheria vi arrivava da grande favorita. Dopo aver stravinto - nei paesi dell'Est erano tutti dilettanti - le Olimpiadi di Helsinki del 1952. Nel novembre del 1953, Puskas, mezzala sinistra, Kocsis, mezzala destra, e Hidegkuti, centravanti arretrato di altissima sapienza calcistica, avevano inflitto un perentorio 6-3 agli inglesi a Wembley. Poco dopo avevano tramortito gli avversari increduli con un 7-1 casalingo. In Svizzera, però, complice anche un infortunio di Puskas, che giocò menomato la finale, pur segnando il gol del vantaggio, s'impose la Germania Ovest, 2-1. E fu il centravanti tedesco Fritz Walter a sollevare la Coppa. I magiari, che erano stati grandissimi già negli anni '30, con Sarosi tra i pochi a contendere a Meazza il titolo di miglior giocatore del mondo, giocavano un calcio mai visto. Palla soprattutto a terra, terzini che attaccavano, e tiravano tutti da fuori. Il tiro all'ungherese, d'esterno piede, divenne proverbiale. I brasiliani, che a quel mondiale fallirono, decisero d'ingaggiare tecnici magiari per insegnare ai propri giocolieri il tiro dalla lunga e media distanza: non si poteva, capirono, entrare sempre in porta con la palla. Fu una delle premesse del successo verdeoro ai mondiali di Svezia del 1958.
martedì 3 novembre 2020
Real Madrid - Inter 3-2: Conte al capolinea
Fase difensiva nerazzurra imbarazzante. Vidal che perde palloni in serie sulla sua trequarti campo, Hakimi che regala palla a Benzema che scherza con Handanovic uscito a caccia di farfalle. Primo gol madrileno. Replicato da Sergio Ramos, che stacca indisturbato perché De Vrij se lo perde. Ha segnato decine di gol così il capitano del Real ma De Vrij se lo perde. È un tacco magico di Barella a liberare il destro incrociato di Lautaro che accorcia le distanze. Intervallo. Nella ripresa, contro un Real comunque dimesso e compassato, l'Inter cerca il pareggio, lo sfiora e infine lo trova con Perisic servito da Lautaro. Il croato esce stremato e con lui Barella, ammonito. Entrano Gagliardini e la terza punta meno forte della storia dell'Inter: Sanchez. Sì, perché del suo passato poco mi importa. Oggi, è un ex giocatore! Poi, l'Inter riesce nell'impresa di prendere un gol in contropiede con pasticcio tra Hakimi e De Vrij salito senza motivo a metà campo: parte Vinicius in contropiede, D'Ambrosio al solito non sa che fare, palla a Rodrigo e 3-2 per il Real. La Champions di Conte è un disastro. La costruzione insistita dal basso tediosa, stucchevole e sovente esiziale. Un fallimento annunciato.
Real Madrid - Inter: più di una partita
Real Madrid contro Inter, stasera, Champions League di scena al Santiago Bernabeu, ore 21:00. Più di una partita. Poche sfide hanno il fascino di questa. Poche.
Nel 1964, al Prater di Vienna, la Grande Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti, sconfisse per 3-1 il Real Madrid di Santiago Bernabeu, di Puskas e Di Stefano, Gento e Amancio. Vittoria perentoria dei nerazzurri: 3-1 e doppietta di Sandro Mazzola e prima Coppa dei Campioni. E la genesi di una leggenda.
Nel 1966, semifinali di Coppa dei Campioni: vittoria madrilena in Spagna, 1-1 a Milano. Real in finale per la sesta Coppa.
Nel 1981, di nuovo semifinali di Coppa dei Campioni. L'Inter di Bersellini, Altobelli, Beccalossi, Oriali, Bini e il giovane Bergomi sfida il Real Madrid allenato da un ex giocatore pieno di estro, che sarà poi guida tecnica della Sampdoria in Italia: Vujadin Boskov. Il Real è forte, dal terzino sinistro Camacho al libero tedesco Stielike. Fino al capitano Santillana: centravanti dal poderoso stacco aereo. Alto 1,75 m è uno dei migliori colpitori di testa della storia e diventa la bestia nera dell'Inter. All'andata lui e Juanito regalano il 2-0 al Real. Al ritorno un gol dell'elegantissimo Bini dà all'Inter una vittoria che non basta per la qualificazione.
Nel 1983, quarti di finale di Coppa delle Coppe, 1-1 a Milano, 2-1 per il Madrid, avanti loro.
Nel 1985, semifinale di Coppa Uefa, 2-0 per l'Inter al Meazza, 3-0 per loro in Spagna, con Bergomi colpito da una monetina e costretto ad uscire nel primo tempo, ricorso nerazzurro respinto: primo ed unico caso del genere!
Nel 1986, semifinali di Coppa Uefa, 3-1 per l'Inter al Meazza, doppietta di Tardelli, 5-1, dopo i supplementari a Madrid. Di nuovo fuori contro la "quinta del Buitre" la formidabile generazione di talenti fiorita all'ombra dell'attaccante spagnolo Emilio Butragueno. Altobelli e Rummenigge vengono riempiti di calci sotto una direzione arbitrale casalinga, Mandorlini finisce espulso. Manifestazioni limpidissime del prepotere del Real Madrid. Santillana, in queste quattro eliminazioni dell'Inter, timbra sei gol!
Nel 1998, l'Inter di Simoni, siamo nel girone di Champions, visita il Real e becca un 2-0, che mina la panchina. Al ritorno, una doppietta del magnifico Roberto Baggio stende il Real nel 3-1 finale e regala l'accesso ai quarti di Champions League.
martedì 29 settembre 2020
Ultime di calciomercato: Jovic alla Roma?
A campionato iniziato, il calciomercato dovrebbe essere finito. Per evitare illazioni e sospetti e stroncare discussioni divenute snervanti. Stamattina si vocifera di Jovic che, dal Real Madrid, potrebbe trasferirsi alla Roma. E mi domando: per fare la riserva di Dzeko? Jovic è un centravanti molto tecnico, che partecipa meno di Dzeko alla manovra, ma, insomma, assieme non li vedo benissimo. Non è che all'ultimo Dzeko partirà? L'Inter sembra una stazione ferroviaria alla vigilia di un giorno di festa: tutti in attesa di gente che vada e di gente che venga. Non si sa se resterà Skriniar - per sostituirlo si pensa a Milenkovic o Smalling - si sogna Kanté, ma c'è da piazzare altrove Vecino, mentre Nainggolan potrebbe tornare a Cagliari o restare. Ripeto: a quest'ora, il calciomercato dovrebbe essere concluso.
giovedì 16 luglio 2020
Il Real Madrid ha vinto la Liga!
Scudetto n. 34 per il Real Madrid.
venerdì 10 luglio 2020
UCL Draw: Atalanta-PSG
- Atalanta - PSG
- Lipsia - Atletico Madrid
- Juventus - Lione / Real Madrid - Manchester City
- Napoli - Barca / Chelsea -Bayern Monaco