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giovedì 29 agosto 2019

Sorteggi Champions: Inter con Barça e Borussia Dortmund

L'Inter pesca ancora il Barcellona e poi Borussia Dortmund e Slavia Praga. Non sarà facile qualificarsi. Ma è doveroso che Conte e Marotta ci riescano. La Juve se la vedrà con l'Atletico Madrid, il Bayer Leverkusen e la Lokomotiv Mosca. Il Napoli, che può puntare almeno al secondo posto, con Liverpool, Salisburgo e Gent. Sorteggio morbido per l'Atalanta. Tolto il City, dovrà vedersela con Shakhtar Donetsk e Dinamo Zagabria.

sabato 1 giugno 2019

Tottenham-Liverpool: 0-2. Salah, Origi

Passa il Liverpool con rigore di Salah per ingenuo tocco di mano di Sissoko, dopo due minuti di partita. È il Tottenham a condurre il gioco. Con il Liverpool, sotto tono, affidato ai contropiede di Salah e Manè. Sopratutto nella ripresa, il Tottenham aumenta il ritmo. Vanno vicini al gol prima Son poi Eriksen poco dopo l'ingresso di Llorente per Alli. Poi, esce dalle difficoltà il Liverpool con il gran gol in diagonale di Origi, subentrato a uno spento Firmino.  Klopp vince la Champions League al terzo tentativo. È la sesta per il Liverpool, che conferma una straordinaria tradizione europea. Monumentale la prova del portiere dei Reds, Alisson. Tocca al grande capitano del Liverpool, Henderson, sollevare la Coppa.

giovedì 9 maggio 2019

Tottenham-Liverpool: finale di Champions League 2018/19

Madrid, 01 giugno 2019
Finale di Champions League: Tottenham-Liverpool


Finale tutta inglese, tra Tottenham e Liverpool, per assegnare la Champions League 2018/19. Il Liverpool ha vinto molto di più, in patria e in Europa. Ma, anche il Tottenham ha i suoi quarti di nobiltà continentale: la Coppa delle Coppe nel 1963, la Coppa Uefa nel 1972 e nel 1984. Dovrebbero esserci tutti, a Madrid. Anche Salah e Firmino nel Liverpool, anche Harry Kane nel Tottenham. Il Liverpool è più forte e gioca meglio. Ma, il Tottenham, alla cui avventura non è rimasta estranea la fortuna, ha una tenacia formidabile. Due grandi allenatori a confronto, Klopp e Pochettino. Difficile sbilanciarsi in un pronostico. Direi Liverpool, ma non riesco a dare il Tottenham per battuto. Vincerà, di questo sono convinto, chi riuscirà a gestire meglio la pressione moltiplicata dal fatto di giocare un derby inglese. Da questo punto di vista, il Liverpool, essendo favorito, ha più da perdere. 

martedì 7 maggio 2019

Liverpool-Barca 4-0: Origi (2), Wijnaldum (2). Liverpool in finale

Anfield Road
Liverpool-Barcellona 4-0. 
La Kop soggioga il Barcellona di uno spaurito Messi. Origi trova un vantaggio precoce. Il Liverpool ci crede. La rimonta si compie con una doppietta di Wijnaldum, entrato per sostituire il terzino sinistro Robertson!. Da un angolo battuto con astuzia, mentre la difesa blaugrana dorme, Origi trova il secondo gol personale. Liverpool sul 4-0. Barcellona annichilito. Partita enorme del capitano dei Reds, Henderson. Il capolavoro di Klopp. Certe imprese non sono figlie del caso. Ma, del coraggio, che è la prima dote del tecnico tedesco. Uno che non solo sa di calcio, ma che ama il calcio e lo vive con una spensieratezza encomiabile. Ha condotto i suoi giocatori ad un'impresa più che leggendaria, contro tutti, beh, non proprio tutti, i pronostici, nonostante le assenze di Firmino e di Salah.  Mai visto qualcosa di simile. Seconda finale consecutiva per il Liverpool, la nona della sua fantastica storia. Messi ne esce di nuovo ridimensionato. Non accostatelo più a Maradona: sarebbe blasfemia calcistica.

lunedì 6 maggio 2019

E se il Liverpool passasse il turno?

Liverpool-Barca. Semifinale di ritorno di Champions. 07.05.2019

Tutto è contro il Liverpool. Il risultato, sebbene bugiardo dell'andata, la forza del Barcellona, lo stato di grazia di Messi, che continuo a considerare, relativamente, sopravvalutato, la storia di Klopp, che pare soffrire della sindrome di Leonardo da Vinci: confezionare capolavori incompiuti. Tutto, tranne la magia di Anfield Road. Certo, servirebbe un'impresa leggendaria. Segnare almeno tre gol ai blaugrana per garantirsi i supplementari. Oppure, anche più difficile, vincere, prima o dopo il novantesimo, con almeno quattro gol di scarto. Eppure, se giocherà Firmino, uno tra i giocatori più intelligenti che ricordi, la possibilità di una rimonta epica esiste. Improbabile, si dirà, ma possibile. Io, un poco, ci credo. Molto dipenderà da come Messi e compagni sapranno resistere al miedo escenico della Kop.
*Aggiornamento: Klopp ha annunciato che mancheranno sia Salah, e si sapeva, che Firmino!!! Ancora più difficile l'impresa che servirebbe al Liverpool.

venerdì 15 marzo 2019

UCL DRAW: Ajax-Juventus, Tottenham-Manchester City, Liverpool-Porto, Barcellona-Manchester United

UCL DRAW: 

Sorteggi di Champions League 2018/19. Nyon.


La Champions League entra nella fase saliente. Ecco gli incroci dei quarti di finale tra le otto squadre superstiti. La Juve se la vedrà con il giovane Ajax, il Tottenham di Harry Kane sfiderà il Manchester City di Guardiola. Le vincenti di questi primi due quarti si affronteranno in semifinale. Gli altri due quarti saranno Liverpool contro Porto e Barcellona contro Manchester United: le vincenti si sfideranno in semifinale. Ragionevole attendersi una finale, a Madrid, tra Manchester City e Barcellona o Liverpool. Prevedo l'eliminazione della Juve da parte dell'Ajax: squadra organizzata, spensierata, che ha tecnica e corsa.


  • Ajax - Juventus
  • Tottenham - Manchester City

  • Liverpool- Porto
  • Barcellona - Manchester United

mercoledì 30 gennaio 2019

Ancelotti sopravvalutato dalla stampa amica

Pochi allenatori hanno buona stampa come Ancelotti. Uno che in carriera ha vinto molto. Ma, ha anche allenato, sempre, grandi squadre. Ha perso due scudetti con la Juve di Moggi: impresa non replicabile. Ha, nel complesso, fatto maluccio nei campionati nazionali. La sua forza mediatica nasce dai rapporti sempre cordiali con i giornalisti e dalle tre Champions League. Epperò, una l'ha vinta ai rigori contro la Juve. Dopo aver superato in semifinale, senza il minimo merito, l'Inter di Cuper, uno che sbagliava tutte le partite importanti. La seconda l'ha vinta nel 2007 in una fase di reflusso del calcio continentale. La terza con il Real Madrid, non il Nottingham Forest. Nel mezzo, la clamorosa rimonta subita dal Liverpool nel 2005. Non voglio ridimensionarne i meriti, perché ne ha. Ma, presentarlo sempre come il migliore dei gestori, il più affidabile dei tecnici, mi pare una mera petizione di principio. Per tornare ai fatti, il Napoli di Sarri era ben più forte del suo. Che, a gennaio, è fuori dalla Champions, dalla lotta scudetto e, persino, dalla Coppa Italia, eliminato da una piccola squadra come il Milan di Gattuso. Per chiunque altro, si sarebbe parlato di fallimento. Ad Ancelotti, invece, la stampa perdona tutto.

mercoledì 12 settembre 2018

John Robertson: il Picasso del Nottingham Forest di Brian Clough

Il Nottingham Forest della seconda metà degli anni '70 rappresenta qualcosa di eccezionale, se non di unico, nella storia del calcio. Intanto, Nottingham. Nella cui contea, fiorì la leggenda del più popolare eroe inglese: Robin Hood. Uno che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Un antagonista, si direbbe oggi. Ecco il Nottingham Forest, in quegli anni, interpretò l'antagonismo con una naturalezza predestinata. Condotto da un uomo ruvido e scostante come Brian Clough, un autentico rivoluzionario, uno che voleva, oltremanica, possesso di palla e gioco largo, avvolgente. Uno che, in carriera, vinse due titoli nazionali, dove nessuno prima e nessuno poi. Con il Derby County e, appunto, con il Nottingham Forest. In Italia, qualcosa di paragonabile era stato fatto solo da Fulvio Bernardini: scudetto con Fiorentina e Bologna. Solo che quello con il Bologna era il settimo titolo dei felsinei. Ma, torniamo a Nottingham. Che vince la First Division nel 1978. Mentre cominciava ad imperversare il Liverpool del pass and move di Bob Paisley. Solo che Liverpool una sua storia calcistica ce l'aveva, Nottingham no. E il Nottingham Forest di Clough arrivò a vincere anche due Coppe dei Campioni consecutive, nel 1979 e nel 1980. Senza stelle, vuole la vulgata. E invece no. Una stella, in quel Nottingham Forest, c'era. John Robertson, scozzese, fisico da impiegato, e piedi da artista. Il Picasso del calcio, l'avrebbe definito proprio Brian Clough. John Robertson era un'ala sinistra. Destro, ma con un mancino educatissimo. Terrorizzava il terzino avversario, destinato a perdersi in mezzo ad un mare di finte, scarti, cambi di direzione annunciati eppure repentini, inesorabili. Fino al cross. Sentenzioso. Con la palla che finiva sempre sulla testa o sul piede di un compagno. La precisione. Avete presenti i cross che Candreva spedisce addosso all'avversario, come ha fatto anche Biraghi venerdì scorso contro la Polonia? Ecco, Robertson, anche con avversario addosso, con pochi centimetri guadagnati, il cross lo faceva. Ed era un assist vincente. Sempre, o quasi sempre. E, poi, c'erano i gol. Grazie al tiro secco e preciso. Faceva i tiri a giro quando non li faceva nessuno, a parte Corso dieci anni prima. Rigorista implacabile. Eseguì l'assist per il gol di Francis contro il Malmoe, finale di Coppa dei Campioni 1979. Segnò il gol vittoria contro l'Amburgo, finale di Coppa dei Campioni 1980. Due mondiali con la Scozia, a segno nel 1982. Eroe di un calcio di provincia, che s'issò sul tetto d'Europa. A dispetto di una corporatura grossolana. Di una velocità normale e forse meno che normale. Grazie a piedi d'artista. Al dominio visivo, e spesso visionario, degli spazi. Scorgendo sentieri, dove altri avrebbero notato solo ostacoli.

domenica 27 maggio 2018

Real Madrid - Liverpool 3-1. Tredicesima Champions per il Real Madrid, terza consecutiva

Tredicesima Champions League per il Real Madrid, che ha battuto 3-1 il Liverpool di Klopp, bravo ma sulle tracce di Cuper. Doppietta del subentrato Bale, fantastica la rovesciata, e gol di Benzema per i blancos. Due papere del portiere del Liverpool, Karius. La prima è persino più goffa di quella che, nel 1965, permise il gol di Peirò nella rimonta dell'Inter di Herrera proprio contro il Liverpool.

giovedì 3 maggio 2018

A Kiev la finale sarà: Real Madrid - Liverpool. Come nel 1981: allora vinse il Liverpool, gol di Alan Kennedy

La finale di Champions League 2018 sarà Real Madrid - Liverpool. Come fu Liverpool - Real Madrid quella del 1981. Sebbene si parlasse allora di Coppa dei Campioni. Vinse il Liverpool 1-0, gol di Alan Kennedy. Per la terza volta, dopo i successi del 1977 e 1978. Il calcio inglese, sia pure solo a livello di club, dominava. Tanto che nel 1979 e nel 1980 aveva vinto il Nottingham Forest, mentre nel 1982 avrebbe vinto l'Aston Villa. Quel Liverpool era una squadra implacabile, con molti buoni giocatori ed alcuni fuoriclasse come il portiere Clemence e l'attaccante-ala Dalglish, ma c'erano anche Souness, a centrocampo, e Neal, in difesa e, soprattutto, Bob Paisley* in panchina. Il Real era, invece, guidato dal sornione tecnico slavo, che tanto bene avrebbe poi fatto in Italia, Vujadin Boskov e schierava Santillana e Camacho, Del Bosque ed il tedesco Stielike. Per tornare ai tempi nostri, il Liverpool ha eliminato la Roma. Tanti gol fatti, tanti gol presi da entrambe le squadre. Tatticamente un disastro, all'andata come al ritorno. Va avanti il Liverpool, per aver segnato, all'andata, un gol in più. Il Real Madrid è largamente favorito a Kiev.

*Bob Paisley, che in Italia, in nome di un provincialismo calcisticamente ostentato, si ricorda poco, merita invece di essere considerato come uno dei massimi allenatori della storia. Non solo per i successi alla guida del Liverpool, in Inghilterra e in Europa, eloquenti per se stessi. Ma, soprattutto, per aver portato il calcio inglese oltre corsa e tackle e cross, oltre palla lunga e pedalare. Con Paisley, si affermò un nuovo modo di giocare, riassunto nel motto pass and move. Tutti partecipavano al gioco, fin dalla difesa. Oggi, pare normale, a metà degli anni '70 non era così. Men che meno in Inghilterra. Controllo del pallone, passaggio e subito movimento per liberare nuove traiettorie di passaggio. Conquista lenta ma inesorabile di spazio e di campo. Avanzata collettiva, stile rugby.

giovedì 26 aprile 2018

La forza di Salah

Uno dei migliori giocatori al mondo, Salah, in questo momento. Mi fece subito una grande impressione appena arrivato in serie A, alla Fiorentina. Velocissimo, dribblava come da noi non si vedeva da tempo. Si confermò alla Roma, è esploso nel Liverpool di Klopp. Contro la Roma, andata delle semifinali di Champions, l'altra sera, è risultato immarcabile. Troppo rapido e tecnico. Specialmente, per Juan Jesus. Il problema è che uno come Salah non può essere marcato da un avversario. Non quando sia al meglio della forma. Il segreto è provare ad isolarlo, costringerlo a ricevere palla spalle alla porta, tagliargli i rifornimenti, raddoppiare la marcatura su di lui. Come fece Mourinho con Messi nel 2010. Altrimenti, Salah va via. A chiunque.

lunedì 12 febbraio 2018

Harry Kane, Aguero e Salah: cannonieri in Premier League

S'infiamma la lotta per il titolo di capocannoniere in Premier League: Harry Kane guida la classifica provvisoria con 23 reti. E' il favorito, avendo già vinto le due precedenti edizioni, è in forma smagliante il centravanti del Tottenham, alla quarta stagione consecutiva oltre i 20 gol in Premier League. Ma, non mollano Salah, scopertosi goleador al Liverpool, ed Aguero, autore di una quaterna roboante nell'ultimo turno del campionato inglese: entrambi, Aguero e Salah, hanno segnato 21 gol.

Sergio Aguero
Harry Kane




Salah

lunedì 13 novembre 2017

I gemelli del gol: John Toshack e Kevin Keegan

La storia europea del calcio inglese è stata prima distanza, neghittosa e superba, fino alla fine degli anni '40. Poi, il Manchester United di Busby, già prima del disastro di Monaco di Baviera, e poi dopo, con Best, Law e Bobby Charlton, aveva restituito un ruolo di primo piano ai pionieri di uno sport ormai mondiale. Ma, fu il Liverpool degli anni '70 ad aprire la strada ad un dominio mai ripetuto nei palcoscenici internazionali. Il Liverpool di una delle più straordinarie coppie del gol: Kevin Keegan, inglese, maglia n. 7, e John Toshack, gallese ma anche scozzese, maglia n. 10. Raramente, due giocatori hanno saputo intendersi bene come si intendevano loro. Segnare gol a grappoli, quasi sempre l'uno su assist dell'altro. Keegan era un'ala, diciamo pure ala destra in origine, ma a rivedere le immagini delle sue partite, era giocatore a tutto campo, come il Conti del 1982. Con la differenza che Keegan segnava come un goleador. Spesso di testa, a dispetto di una statura non da granatiere. Il granatiere, del resto, era Toshack. Con Keegan e Toshack a guidarne l'attacco, il Liverpool conquistò la Coppa Uefa nel 1973 e nel 1976, la Coppa dei Campioni nel 1977. Poi Keegan emigrò in Germania, nelle fila dell'Amburgo. Toshack rivinse la Coppa dei Campioni nel 1978 con il Liverpool. Keegan fu due volte pallone d'oro nel 1978 e nel 1979. Fu l'Italia a sbarrare la strada all'Inghilterra di Keegan verso Argentina 1978. Resta il fatto che, a livello di club, il calcio inglese della seconda metà degli anni '70 fu qualcosa di mai visto prima. Né dopo. Che il Liverpool fu l'architrave di quel dominio. E che Keegan e Toshack, che poi avrebbe avuto una carriera illustre anche da allenatore, furono il simbolo e l'asse portante di quel Liverpool. I gemelli del gol.

mercoledì 18 maggio 2016

Siviglia quinta Europa League: terza di fila

Liverpool battuto 3-1. Il Siviglia vince l'Europa League 2015/16, la quinta della sua storia, la terza consecutiva. Illude Sturridge per il Liverpool. Il Siviglia rimonta e vince con doppietta del capitano Coke. Continua il dominio continentale del calcio spagnolo.

sabato 31 ottobre 2015

Mouriho esonerato? Chelsea travolto dal Liverpool.

Condannato da una doppietta di Coutinho! Crisi profonda per il Chelsea di Mourinho, invischiato nella zona retrocessione della Premier League. Difficile, questa  volta, dopo la netta sconfitta patita dal Liverpool, che Mourinho possa evitare l'esonero. Bene farebbe a dimettersi. Il Chelsea è allo sbando, non lo segue più, non lotta, non crede nella vittoria, ché i giocatori non mancherebbero per ottenere risultati migliori. Finora, Mourinho è stato difeso dal ricchissimo contratto che lo lega al club di Abramovich. Ora, non credo che basti più. Vedere Mourinho con la camicia bagnata, la cravatta allentata, lo sguardo smarrito, assumere le sembianze di Benitez è sconfortante: "nothing to say", come del resto ha commentato, cupo, Mourinho a fine partita.

domenica 14 giugno 2015

Kovacic al Liverpool? L'Inter è allo sbando. Da anni il solito errore: Roberto Carlos, Pirlo, Seedorf, ora Kovacic

Su chi dovrebbe fondarsi la nuova Inter? Su Ranocchia? Su Guarin? Su D'Ambrosio? O magari su Mancini? Il miglior talento della squadra, Kovacic, mezzala dai mezzi straordinari, starebbe per accasarsi al Liverpool. Spero che la notizia sia infondata. L'Inter è sempre più allo sbando: #Mancinivattene!

lunedì 8 giugno 2015

Kovacic deve restare all'Inter

Non so quanto fondati siano i rumors, che vorrebbero Kovacic in partenza, destinazione Liverpool. Sarebbe, tuttavia, un grandissimo errore. Alla sua età, con quei mezzi tecnici, Kovacic andrebbe tenuto e messo nelle condizioni di esprimersi al meglio. All'Inter, da anni, la confusione tecnica regna sovrana, si commettono errori di valutazione in serie. Lasciar partire Kovacic, sarebbe il più grave dal 2010 a questa parte: per la cronaca, ieri Kovacic ha segnato di tacco il suo primo gol in nazionale. #Mancinivattene

mercoledì 18 marzo 2015

Inter - Wolsfburg: si cerca l'impresa, ricordando le grandi rimonte del passato

Coppa dei Campioni, semifinali, 1965. L'Inter perde 2-0 a Liverpool e ribalta il risultato a San Siro, non ancora intitolato a Giuseppe Meazza, con Corso, autore di una memorabile punizione delle sue, Peirò, che ruba il pallone al portiere avversario, e Facchetti, prototipo del terzino d'attacco, qualcosa di mai visto prima. L'Inter vincerà la coppa contro il Benfica. Coppa Uefa 1990/91, l'Inter perde 2-0 contro l'Aston Villa. Al ritorno rovescia il risultato con Klinsmann, Berti e Bianchi. L'Inter vincerà la coppa contro la Roma. Coppa Uefa 1997/98, l'Inter esce sconfitta 2-0 a Strasburgo. Al ritorno prevale 3-0 con Ronaldo, Zanetti e Simeone. Vincerà la coppa contro la Lazio. In queste ore di vigilia, i ricordi di simili, giustamente epiche rimonte, prova a ridare fiato all'ammosciato tifo nerazzurro. Battere il Wolfsburg, per provare a vincere l'Europa League. Mancini è all'ultima spiaggia. Stiamo a vedere. 

mercoledì 11 febbraio 2015

Il risveglio di Balotelli: primo gol stagionale in Premier League

Subentra e segna il gol del 3-2, che vale al Liverpool la vittoria contro il Tottenham. Addirittura il primo gol in Premier League con i reds e soltanto il terzo in stagione per Balotelli. Un gol facile ma, ritengo, decisivo per la risalita, dopo i mesi più difficili della carriera di Balotelli. In estate, compirà 25 anni: il salto di qualità non è più procrastinabile. E Balotelli deve averlo capito. Per la cronaca, è stato il gol n. 110 in carriera per Balotelli.

lunedì 10 novembre 2014

Conte va al recupero di Balotelli

Inizio disastroso di stagione con il Liverpool per Balotelli. Un solo gol, in Champions, una caterva di errori di misura, la lateralità nel progetto tattico di Rodgers, Balotelli torna in nazionale dopo la delusione dei mondiali brasiliani. Conte, d'evidenza, vuole recuperarlo. E magari anche, dovesse riuscire nell'impresa, rivendicare i meriti di avere restituito al calcio un campione assai bizzoso e discontinuo. Ma, di campione si tratta ed è questa la ragione per la quale Conte, pragmatico ed al tempo stesso ambizioso, punta su Balotelli e sul suo desiderio di riscatto. Stiamo a vedere. Un effetto è già stato ottenuto: lo stupore della critica sportiva italiana. Nessuno aveva previsto il rientro in azzurro di Balotelli.