Elenco blog personale

martedì 18 agosto 2020

Inter-Shakhtar Donetsk 5-0: Lautaro (2), D'Ambrosio, Lukaku (2)

 Inter in finale di Europa League dieci anni dopo la storica vittoria in Champions contro il Bayern, che sigillò il triplete firmato Mourinho. Battuto lo Shakthar Donetsk 5-0 con doppietta di un ritrovato Lautaro Martinez e doppietta, a risultato acquisito, di un Lukaku molto lamentoso con i compagni. L'altro gol è stato di D'Ambrosio, il Filippo Inzaghi dei difensori goleador: la palla gli sbatte sempre addosso. E, comunque, bravo stasera. In finale, venerdì prossimo, l'Inter affronterà il Siviglia. Ha la squadra per vincere il trofeo. Conte ha trovato i suoi titolari a fine stagione. Superlativa, soprattutto sul piano del temperamento, la prova di Barella. Ha la stessa grinta di Nicolino Berti.

sabato 15 agosto 2020

Giro di Lombardia 2020: vince Fuglsang

Ha vinto il danese Fuglsang l'edizione ferragostana del Giro di Lombardia in questo strano 2020. Il corridore danese, classe 1985, sta cogliendo nella fase più matura della carriera i successi prima solo sfiorati. Così dopo la Liegi dello scorso anno, è arrivato il Lombardia oggi. Secondo il neozelandese Bennet. Quinto e sesto Ciccone e Nibali. Brutta caduta per Remco Evenepoel, con conseguenze ancora da valutare.

Il Bayern Monaco asfalta il Barca

Barca declinante e male allenato. Bayern Monaco raccolto e compatto. Thomas Muller torna il professore che si conosceva, ma la fotografia della partita, terminata 8-2 per i tedeschi, è quella di Leo Messi, già vista a Roma e a Liverpool e un mucchio  di volte in nazionale: sguardo smarrito, braccia ciondolanti, testa bassa. Il contrario di un leader.

venerdì 14 agosto 2020

Tour de France 2020: trionfa Pogacar. Resoconto completo: le pagelle, i pronostici iniziali, la cronaca, le singole tappe, la classifica finale

Tutto sul Tour de France 2020: i favoriti della vigilia, il percorso con il racconto delle tappe e la classifica.

I favoriti della vigilia.

Percorso impegnativo, alla fine e non nel cuore dell'estate. Il Tour de France 2020 si annuncia tra i più combattuti degli ultimi anni. Roglic è in grandi condizioni, forse con leggero anticipo, come gli accadde al Giro d'Italia del 2019: certo è che può vincere, perché è un corridore maturo, che va forte dappertutto. Il campione uscente, Bernal, ancora non brillante al Giro del Delfinato, può ripetersi, ma dovrà convivere con un certo numero di incognite: la pressione, sconosciuta lo scorso anno, il ruolo di Froome, lontano dalla miglior forma e ormai trentacinquenne, ma è pur sempre Froome, e Geraint Thomas, un altro che il Tour l'ha vinto, ma ha i suoi anni e i suoi acciacchi. Chi scrive ha sempre pensato che Thibaut Pinot, un giorno, avrebbe vinto il Tour. E lo scorso anno sembrò sul punto di farcela. Sta bene e c'è tanta montagna per lui. Come per Landa e per Miguel Angel Lopez, due che però restano sempre un passo al di qua della gloria. Poi, ci sarebbe Tom Dumoulin, che non so come stia e corre nella squadra di Roglic, ma avrebbe la classe per imporsi. Più chilometri contro il tempo l'avrebbero aiutato. Sono, poi, curioso di capire cosa farà e potrà fare Guillaume Martin. Passato tardi al professionismo, si è piazzato sempre meglio negli ultimi tre Tour de France. Potrebbe anche finire a ridosso del podio. Ci sarà Alaphilippe? Se sì, in quali condizioni? Lo scorso anno stupì tutti.

*Aggiornamento del 24 agosto 2020: né Froome né Thomas al Tour. Condizione dei due giudicata non sufficiente. Molta attesa per l'altro fortissimo sloveno: il giovane Pogacar.

  1. Roglic
  2. Bernal ***
  3. Thibaut Pinot ***
  4. Tom Dumoulin **
  5. Geraint Thomas **
  6. Froome *
  7. Alaphilippe **
  8. Pogacar **
  9. Miguel Angel Lopez *
  10. Carapaz *
  11. Landa *
  12. Quintana *
  13. Buchmann *
  14. Guillaume Martin *
  15. Adam Yates *
  16. Bardet *

Cronaca breve del Tour:

Partenza da Nizza e arrivo a Nizza per la prima e la seconda tappa. Prima maglia gialla per il velocista norvegese Kristoff. Nella seconda frazione è l'idolo di casa Julian Alaphilippe, con azione sull'ultima ascesa di giornata e volata ristretta vinta su Hirschi e Adam Yates a conquistare il sigillo del primato. Nella terza tappa, volata di gruppo con vittoria di Caleb Ewan. Nella quarta tappa, primo arrivo in salita ad Orcieres-Merlette, arrivano a disputarsi il successo una trentina di corridori e la spunta un grande Roglic, sorretto da una squadra formidabile. Alaphilippe, quinto, tiene la maglia. Nella quinta tappa, il percorso vallonato permetterebbe un colpo di mano che nessuno osa davvero. Volata di gruppo in leggera salita, che premia lo strapotere atletico del formidabile belga Van Aert, che si ritaglia uno spazio di gloria tra le fatiche per scortare Roglic e Dumoulin. Un rifornimento a 17 km dalla fine - sarebbe stato possibile solo prima dei 20 km dal traguardo - costa ad Alaphilippe 20" di penalizzazione e la maglia gialla, che passa sulle spalle di Adam Yates. Sesta frazione: molto rumore per nulla. Va via una fuga, da cui emerge solitario Lutsenko. I migliori restano a guardarsi. Nella settima tappa, è il vento a fare selezione: arrivano con 1'15" di ritardo Pogacar, Landa, Porte e Carapaz. A Lavaur, in volata, il gruppo, più snello, è regolato a Van Aert: bis per il fuoriclasse belga. Nell'ottava tappa, va in scena l'ennesimo dramma di Thibaut Pinot al Tour: crisi sul Port de Balès e quasi 19 minuti persi a fine tappa, vinta dal fuggitivo Peters. Pogacar recupera attaccando sul Peyresourde e tenendo nella discesa successiva, Adam Yates resta in giallo, che perde domenica 6 settembre, a Laruns, dove vince Pogacar e Roglic balza in testa alla classifica: trionfo sloveno. Giorno di riposto lunedì 7 settembre. Si riparte con tappa pianeggiante, la decima, lungo l'Oceano Atlantico ed arrivo suggestivo ad Ile-de-Ré: vince Sam Bennet in volata, su Caleb Ewan e Sagan. A Poitiers, arrivo dell'undicesima tappa, bis del velocista compatto Caleb Ewan. A Serran, traguardo della dodicesima tappa, tipica frazione vallonata del Tour, splendido assolo del giovane svizzero Hirschi. Nella tredicesima tappa, con arrivo a Puy Mary, vince il colombiano Daniel Martínez, Roglic e Pogacar guadagnano su tutti gli altri. Si ritira, dopo il traguardo, Bardet, a causa di una caduta. Il giorno dopo, sabato 12 settembre, sul tradizionale traguardo di Lione, dopo molti fuochi d'artificio, vince il danese Kragh Andersen, con bel assolo. Si arriva alla quindicesima tappa e, sul Gran Colombier, la Jumbo-Visma di Roglic offre una terribile dimostrazione di forza, screma il gruppo e manda in crisi prima Quintana, poi Bernal, che perde più di 7': il successo di giornata va a Pogacar. Dopo il giorno di riposo, va via una fuga: vince il bravo tedesco Lamna, secondo Carapaz. Il gruppo della maglia gialla a più 15 minuti e nessuno scossone in classifica. Quanta prudenza! Tappone alpino, nella 17^ frazione, da Grenoble al Col de la Loze, con il Col de la Madeleine subito prima. Landa mette i suoi a tirare ma salta nel finale. Miguel Angel Lopez scatta a poco meno di 3 km dal traguardo - pendenze terribili - e vince, secondo Roglic, terzo, Pogacar. Nella diciottesima tappa, niente di rilevante tra i migliori, se non il ritardo che accumulano Adam Yates e Rigoberto Uran. Fuga a due per l'Ineos, con Kwiatkowski e Carapaz: arrivano appaiati, vittoria al primo. Nella ventesima tappa, l'unica cronometro del Tour verso Planche Des Belles Filles, accade l'inatteso: prova proverbiale di Pogacar, che vince la sua terza tappa e rifila quasi due minuti a Roglic, spodestato. Pogacar vince il Tour de France 2020 con grande merito.

Le tappe (raccontate nel dettaglio, cliccate!):


  1. Nizza - Nizza 156 km
  2. Nizza - Nizza 187 km
  3. Nizza - Sisteron 198km
  4. Sisteron - Orcieres-Merlette 157 km
  5. Gap - Privas 183 km
  6. Le Teil - Mont Aigoual 191 km
  7. Millau - Lavaur 168 km
  8. Cazeres -sur- Garonne - Loudenvielle 140 km
  9. Pau - Laruns 154 km
  10. Le Chateau d'Oléron - Saint-Martin-de-Ré 170 km
  11. Chatelaillon-Plage - Poitiers 167 km
  12. Chauvigny - Sarran 218 km
  13. Chatel-Guyon - Puy-Mary 191 km
  14. Clermont-Ferrand - Lyon 197 km
  15. Lyon - Grand Colombier 175 km
  16. La Tour-du-Pin - Villard-de-Lans 164 km
  17. Grenoble - Col de la Loze 170 km
  18. Meribel - La-Roche-sur-Foron 175 km
  19. Bourge-en-Bresse - Champagnole 166,5 km
  20. Lule - La Planche des belles filles 36 km
  21. Mantes-la-Jolie - Parigi 122 km

Classifica generale (dopo 20 tappe)
  1. Tadej Pogacar (SLO)  
  2. Primoz Roglic (SLO) a 59"
  3. Richie Porte (AUS) a 3'30"
  4. Mikel Landa (SPA) a 5'58"
  5. Enric Mas (SPA) a 6'07"
  6. Miguel Angel Lopez (COL) a 6'47"
  7. Tom Dumoulin (OLA) a 7'48"
  8. Rigoberto Uran (COL) a 8'02"
  9. Adam Yates (R.U.) a 9'25"
  10. Damiano Caruso (ITA) a 14'03"

giovedì 13 agosto 2020

Atalanta-PSG 1-2: francesi in semifinale

 Il PSG, allenato malissimo da Tuchel - nessuna trama di gioco, solo improvvisazione e abbandono fideistico al talento dei singoli - rimonta l'Atalanta negli ultimi minuti. Finisce il sogno Champions League dei bergamaschi. Che si sono battuti bene. Francesi in semifinale. 

lunedì 10 agosto 2020

Inter-Bayer Leverkusen 2-1: Barella, Lukaku

Un magnifico esterno di Barella regala il vantaggio all'Inter, che raddoppia con Lukaku: palla addosso, riesce sempre a girarsi e a battere a rete. Poi, il belga spreca in contropiede la palla del 3-0. Havertz accorcia per il Bayer Leverkusen. Nella ripresa, i tedeschi attaccano e l'Inter riparte, fallendo occasioni in serie con Lukaku, il subentrato Sanchez,  che poi si fa male, e Moses. Eriksen incanta. Si soffre fino alla fine. Ma, l'Inter vince e vola in semifinale.

domenica 9 agosto 2020

Van Aert tra strada e ciclocross

Il capolavoro di Van Aert alla Milano-Sanremo ha ispirato a Bonarrigo, sul Corsera di oggi, un bellissimo articolo sui corridori polivalenti, ricordando come l'esperienza nel ciclocross, di cui Van Aert è stato più volte campione del mondo, gli abbia donato l'esplosività ammirata ieri nella classicissima. Anche De Vlaeminck, suo illustre connazionale, ricordava Bonarrigo, aveva corso su strada e nel cross.  E, aggiungo io, Beppe Saronni, tre volte secondo a Sanremo tra 1978 e 1980, due volte proprio dietro De Vlaeminck, prima del successo in maglia iridata del 1983, partecipava a molte gare di ciclocross, di cui il fratello Antonio era dominatore. 

Sì, non c'è dubbio che grandi campioni su strada siano venuti e possano venire anche dal cross e dalla mountain bike, si veda Sagan, e, come tanti anglosassoni, dalla pista. I gemelli Yates hanno affinato lì la loro pedalata. Poi, ci sono casi ancora più straordinari. Campioni del ciclismo provenienti da altri sport, con buona pace della teoria, peraltro piuttosto fondata, dei diversi distretti muscolari: Roglic, che ha peraltro battuto Bernal al Tour de l'Ain, proveniente dal salto con gli sci, e Remco Evenepoel, già promessa del calcio belga, uno che invece, passato alle due ruote, e qui mi sbilancio, potrà reggere il confronto con Merckx. L'ho detta grossa, lo so, il tempo chiarirà.

sabato 8 agosto 2020

Milano-Sanremo 2020: vince Van Aert!

Percorso stravolto perché molti sindaci liguri non hanno voluto che la classicissima attraversasse i loro territori, temendo le ripercussioni sul traffico agostano. Una caduta costringe al ritiro Matteo Trentin, che consideravo tra i favoriti, mentre una lunga fuga mostra la corda sotto la spinta del gruppo. La gara esplode sul Poggio con il formidabile scatto del campione uscente Alaphilippe. In discesa lo riprende Van Aert, in condizioni smaglianti e lo fulmina allo sprint in Via Roma, resistendo alla rimonta del francese.

venerdì 7 agosto 2020

Juve-Lione 2-1: Juve eliminata

Rigore contro discusso, forse discutibile, fatto sta che il Lione passa in vantaggio: delizioso cucchiaio di Depay. Gli juventini sperimentano la sensazione inedita di  essere stati sfavoriti, ma dura poco. Un rigore ancora più discutibile permette a Cristiano Ronaldo di pareggiare. Nella ripresa, Juve lenta e caotica, nessuna traccia del gioco corale di Sarri. Una conclusione  mancina di Cristiano Ronaldo regala il vantaggio ai bianconeri, ma servirebbe un altro gol per la qualificazione. Che non arriva. Juventus eliminata agli ottavi di Champions League. Cristiano Ronaldo credo rimpianga di aver scelto la Juventus due anni fa. Il giocatore più decisivo della storia della Champions finito nella squadra relativamente meno vincente in Europa

mercoledì 5 agosto 2020

Inter-Getafe 2-0: Lukaku, Eriksen

Getafe aggressivo inizialmente. Inter, ancora schierata da Conte con 5 difensori, c'è D'Ambrosio a destra, in apprensione. Dopo 20 minuti, timidi segnali di ripresa nerazzurra con Lautaro volitivo. Al 33' Bastoni pesca Lukaku con un bel lancio: il belga controlla, resiste ad una carica e batte a rete con un sinistro incrociato. Vieri segnò un gol simile a Francia '98 contro la Norvegia: alludo alla difesa del pallone con avversario addosso, perché Vieri segnò di destro dal lato opposto. Si va al riposo sull'1-0 per l'Inter. Nel secondo tempo, l'Inter soffre pur potendo raddoppiare. Va vicino alla rete Barella dopo caparbia azione personale. Sfiora il gol con Lukaku e lo trova con il subentrato Eriksen, ma prima il Getafe sbaglia un rigore con Molina per intervento di mano di Godin. Conte avrebbe dovuto cambiare tempestivamente e invece rischia l'ennesima rimonta stagionale. Inter ai quarti. Voglio elogiare le prove di Bastoni e Young ma anche di Barella e Gagliardini, uno sempre criticato ma fondamentale in questa squadra.

sabato 1 agosto 2020

Atalanta-Inter 0-2: D'Ambrosio, Young

Conte gioca con i suoi uomini. Fuori Eriksen, che non sa valorizzare, e centrocampo a tre con Barella, Brozovic e Gagliardini. Difesa a tre senza Skriniar e D'Ambrosio esterno. Con Young, i difensori in campo sono cinque. Questo è il suo calcio. E viene ripagato da una prestazione convincente. Segna subito D'Ambrosio, raddoppia Young dopo 20 minuti. L'Inter controlla bene il gioco e sbaglia soprattutto l'ultimo passaggio. Vince e termina seconda, ad un solo punto dalla Juve, in un campionato che avrebbe potuto anche vincere. Se non avesse dissipato punti preziosi tra Sassuolo, Bologna e Verona. Ma, anche i pareggi contro Roma e Fiorentina hanno il sapore amaro della beffa.

Le dichiarazioni di Conte dopo la partita, oltre a gettare un'ombra sulla sua permanenza all'Inter, dimostrano la sua scarsa attitudine a intestarsi responsabilità. Che pure ha avuto: insistendo sulla difesa a 3 sempre e comunque, non riuscendo ad inserire Eriksen, faticando a leggere le partite in corsa, programmando male i cambi, perdendo sistematicamente, con l'eccezione di questa sera, gli scontri diretti. Le venti rimonte subite in stagione non possono non coinvolgere la direzione tecnica. Che è stata sua. Soltanto sua.

Atalanta-Inter: ore 20:45

giovedì 30 luglio 2020

Nuovo Giro d'Italia 2020: il percorso e le tappe

Svelato il nuovo percorso del Giro d'Italia 2020: dal 3 al 25 ottobre, 21 tappe con due giorni di riposo. Tre prove contro il tempo, sette arrivi in salita. Nibali va a caccia del terzo Giro, ma nessuno ha vinto la corsa rosa a 35 anni compiuti (lui va per i 36).

1^ tappa 3 ottobre  -  Monreale-Palermo - 🕑- 15 km 
2^ tappa 4 ottobre – Alcamo-Agrigento - 150 km 🗻

3^ tappa 5 ottobre – Enna-Etna (Linguaglossa Piano Provenzana) – 150 km 🗻
4^tappa 6 ottobre – Catania-Villafranca Tirrena – 140 km
5^ tappa 7 ottobre – Mileto-Camigliatello Silano – 225 km
6^ tappa 8 ottobre – Castrovillari-Matera – 188 km 

7^ tappa 9 ottobre – Matera-Brindisi – 143 km

8^ tappa 10 ottobre – Giovinazzo-Vieste (Gargano) – 200 km
9^ tappa 11 ottobre – San Salvo-Roccaraso (Aremogna) – 208 km🗻

10^ tappa 12 ottobre – Lanciano-Tortoreto – 177 km
11^ tappa 13 ottobre – Porto Sant’Elpidio-Rimini – 182 km

14 ottobre: Riposo

12^ tappa 15 ottobre – Cesenatico-Cesenatico – 204 km
13^ tappa 16 ottobre – Cervia-Monselice – 192 km
14^ tappa 17 ottobre – Conegliano-Valdobbiadene – 🕒– 34,1 km
15^ tappa 18 ottobre – Base Area Rivolto (Frecce Tricolore) – Piancavallo – 185 km🗻

19 ottobre: Riposo

16^ tappa 20 ottobre – Udine-San Daniele del Friuli – 229 km
17^ tappa 21 ottobre – Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio – 203 km🗻

18^ tappa 22 ottobre – Pinzolo-Laghi di Cancano (Parco Nazionale dello Stelvio) – 207 km🗻

19^ tappa 23 ottobre – Morbegno-Asti – 251 km
20^ tappa 24 ottobre – Alba-Sestriere – 198 km🗻

21^ tappa 25 ottobre – Cernusco sul Naviglio-Milano – 🕒– 15,7 km

Atalanta-Inter peserà sul giudizio della prima stagione di Conte all'Inter

A una giornata dal termine, la Serie A non ha molti verdetti da emettere, al netto dell'ultima squadra che retrocederà: Genoa, un punto di vantaggio ma in crisi di gioco e risultati, e il Lecce, che sembra più sul pezzo. 

Poi, ci sarebbe la lotta per i posti dal secondo al quarto. Che vede coinvolte Inter, Atalanta e Lazio, con le prime due che si affronteranno sabato sera a Bergamo. Una sconfitta condannerebbe l'Inter all'ennesimo quarto posto e, persino, al rischio, remoto a dire il vero, di finire in Europa League, se Napoli o Roma vincessero Champions o Europa League. Di certo, influirebbe sul giudizio, già non molto lusinghiero, sulla prima stagione di Conte in nerazzurro. Sì, so bene che la Juve ,ieri sconfitta dal Cagliari di Zenga, aveva già vinto il titolo ma resta il dato di sei sconfitte stagionali, due più dell'Inter, che ha dissipato punti su punti. Come abbia potuto perdere, l'Inter, essendo in vantaggio a poco dalla fine e con l'uomo in più, contro il Bologna, questo Bologna, resta impossibile da spiegare. Non di certo con riferimenti alla rosa parzialmente inadeguata. 

Una riflessione sulla classifica cannonieri, guidata da Immobile con 35 gol, 14 su rigore. Immobile è un buon centravanti, esperto, ha compiuto 30 anni. Ma, 35 gol sono troppi, come troppi sono i rigori che ha tirato. Negli anni '80, lo dico sapendo che mancherà sempre la prova contraria, avrebbe faticato ad andare in doppia cifra. Stesso discorso per tanti altri, da Caputo a Di Carmine. 

martedì 28 luglio 2020

Inter-Napoli 2-0: D'Ambrosio, Lautaro

Lasciato scappare uno scudetto che sarebbe stato possibile, l'Inter giocherà stasera per difendere il secondo posto in campionato, cui ambiscono anche Lazio e Atalanta, staccate di un solo punto. Sarà necessario battere il Napoli che eliminò l'Inter dalla Coppa Italia.

Gol di D'Ambrosio nel primo tempo, pescato da solo in area da un bravo Biraghi, e di Lautaro, subentrato nella ripresa. Prodezza assoluta la sua. Nel mezzo il Napoli gioca, ispirato da Insigne, e sfiora spesso il gol. Il centrocampo nerazzurro fa poco filtro e, sì, s'avverte l'assenza di Gagliardini.

L'Inter torna seconda in classifica. Ma sabato, ultima di questo stranissimo campionato, dovrà far visita all'Atalanta.

Jamie Vardy capocannoniere della Premier League 19/20: titolo conquistato a 33 anni

Storia da romanzo come poche altre, quella del centravanti del Leicester, Jamie Vardy, che, a 33 anni e mezzo, essendo nato a gennaio del 1987, ha conquistato il suo primo titolo di capocannoniere della Premier League. Competizione che vinse, altra vicenda da romanzo, con Ranieri allenatore, all'esito della stagione 2015/2016. E dire che fino a luglio 2014, vale a dire fino a 27 anni e mezzo, Vardy aveva giocato e segnato, anche parecchio, soltanto nelle categorie cadette d'Inghilterra. 


Jamie Vardy - Wikipedia
Jamie Vardy


Poi, l'ascesa, divenuta folgorante proprio con l'arrivo di Ranieri. Conquistò scudetto, con 24 gol, e nazionale, titolare agli Europei del 2016 e, in parte, ai Mondiali del 2018. Vanta 103 gol in Premier League, attaccante rapido e veloce, dotato di tiro secco, con entrambi i piedi. Si pensava, nell'annata magica del Leicester, che il suo fosse un exploit provvisorio e fortunato e si è invece confermato nelle quattro stagioni successive un goleador autentico.

E veniamo alle cose di casa nostra. Vardy capocannoniere con 23 gol in Premier League, nella quale giocano anche Harry Kane e Aguero e Salah e Firmino e Aubameyang. Da noi, Immobile ha , per ora, già segnato 34 gol, con 14 rigori. E poi qualcuno dice che esagero a paragonare la Serie A al campionato norvegese!

lunedì 27 luglio 2020

Storia breve della Serie A, che non è più competitiva

La Serie A, a girone unico, vede la luce nella stagione 1929/30. Esaurita da un lustro la tirannia del Genoa sul calcio italiano, nei primi decenni ancora sport elitario, parentesi quasi esotica nel contesto delle polisportive ginnastiche dell'epoca, comincia a rappresentare la crescente passione degli italiani per uno sport che di lì a poco diventerà di massa. E sarà, assieme al ciclismo, vero sport nazionale.

Fin da subito, il campionato italiano unificato è competitivo, non tutti possono vincere, ma possono vincere in tanti.

Anni '30: 5 scudetti della Juve, consecutivi ('31, '32, '33, '34, '35), 3 del Bologna, "lo squadrone che tremare il mondo fa", 2 dell'Inter, che porta il nome di Ambrosiana-Inter.

Anni '40: due titoli non si assegnano, perché l'Italia è occupata e divisa. RSI al Nord, Regno d'Italia al Sud. Comunque: 5 scudetti del Grande Torino, consecutivi (43', '46, '47, '48, '49), 1 dell'Inter ('40), 1 del Bologna ('41), 1, il primo, della Roma ('42). Vincono quattro squadre diverse.

Anni '50: è il decennio del Milan, che vince uno scudetto nel 1951, dopo 44 dall'ultimo, conquistato nel 1907. Nel dettaglio 4 scudetti del Milan ('51, '55, '57, '59), 3 della Juve ('50, '52, '58), 2 dell'Inter ('53, '54), 1 della Fiorentina ('56). Vincono quattro squadre diverse.

Anni '60: è il decennio della Grande Inter, che domina in Italia, in Europa e nel mondo. Ma anche il Milan vince in Europa. Quanto ai titoli nazionali: 3 scudetti dell'Inter ('63, '65, '66), 3 della Juve ('60, '61, '67), 2 del Milan ('62, '68), 1 del Bologna ('64), 1 della Fiorentina ('69). Vincono cinque squadre. Campionato molto competitivo cui fanno da specchio 4 Coppe dei Campioni e un Campionato Europeo, nel 1968, per l'Italia. Sarà un caso?

Anni '70: la Juve aumenta il suo vantaggio, ma vincono in tanti. Nel dettaglio: 5 scudetti della Juve ('72, '73, '75, '77, '78), 1, il primo e unico, del Cagliari ('70), 1 dell'Inter ('71), 1, il primo, della Lazio ('74), 1 del Torino ('76), 1 del Milan ('79). Vincono in sei!

Anni '80: il campionato italiano ospita, tutti assieme, i migliori giocatori del mondo. Alla vigilia della stagione 1984/85, in Serie A giocano, a parte i grandi italiani campioni del mondo in Spagna, Maradona, Rummenigge, Platini, Zico, Socrates, Falcao, Junior, Elkjaer, Briegel, Laudrup, Cerezo...Quanto ai titoli: 4 scudetti della Juve ('81, '82, '84, '86), 2 dell'Inter ('80, '89), 1, 1 della Roma ('83), 1, il primo e unico, del Verona ('85), 1, il primo storico, del Napoli ('87), 1 del Milan ('88). Vincono in sei! L'Italia vince il Mondiale 82, fa le semifinali agli Europei 1988 e conquista 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa.

Anni '90: nasce la Premier League e tanti campioni scelgono anche la Spagna, la Serie A non è più il centro del mondo, ma i più forti sono ancora, per lo più, qui. Quanto ai titoli: 5 scudetti del Milan ('92, '93, '94, '96, '99), 3 della Juve ('95, '97, '98), 1 del Napoli ('90), 1, il primo e unico, della Sampdoria ('91).

Anni 2000: lo scandalo di calciopoli toglie una finta innocenza alla Serie A, che comincia a marginalizzarsi, pur mantenendo, come si dice in statica, molta della forza acquisita. Lo scudetto del 2005, revocato alla Juve, non è assegnato, per il resto: 4 scudetti dell'Inter, consecutivi, (2006, 2007, 2008, 2009), 2 della Juve (2002, 2003), 1 della Lazio (2000), 1 della Roma (2001), 1 del Milan (2004). L'Italia vince due Champions con il Milan e, con dosi cospicue di fortuna, il Mondiale del 2006.

Anni 2010: il declino, che solo agli sprovveduti sembra improvviso, è inarrestabile. La Juve acquisisce potenza economica e politica senza precedenti. Inter e Milan passano di mano due volte. Il fair play finanziario cristallizza ed acuisce un divario ancora oggi da colmare. E così: 8 scudetti, consecutivi!!!, della Juve (2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019), 1 dell'Inter, nell'anno magico del triplete (2010), 1 del Milan (2011).

Anni 2020: siamo all'inizio, tutto insolito, lo stop forzato per la pandemia Covid, ma lo scudetto, il nono consecutivo, va ancora alla Juve. L'Italia non vince una Coppa Europea dal 2010, la Champions dell'Inter di Mourinho. Colleziona due eliminazioni al primo turno ai mondiali (2010 e 2014) e addirittura non si qualifica a Russia 2018. Unica eccezione il secondo posto agli Europei del 2012. Sarò un caso? No, non lo è. Credo che quello appena toccato sia il punto più basso della Serie A.

domenica 26 luglio 2020

C'era una volta la serie A: 9° scudetto alla Juve

Mai successo nei campionati veri.  Mai in Inghilterra, mai in Spagna. Potrebbe succedere in Germania, dove il Bayern Monaco domina da tanto. Il nono scudetto della Juve, una Juve modesta, fa pensare al Rosenborg allo Skonto Riga al vecchio Cska Sofia. Al campionato maltese. La serie A è terribilmente scaduta.

sabato 25 luglio 2020

Genoa-Inter 0-3: Lukaku (2), Sanchez

Contro un Genoa alla ricerca disperata di punti salvezza, l'Inter vince 3-0. Non brilla ma vince. Arrivano tre punti in una partita più difficile di quelle sprecate con Sassuolo, Bologna, Verona e, da ultimo, Fiorentina. Doppietta di Lukaku, che si conferma goleador contro squadre medio-piccole e gol di Sanchez. L'Inter torna al secondo posto solitario. Conte non può non rimpiangere i troppi punti lasciati per strada. Lo scudetto che con ogni probabilità vincerà la Juve, l'avrà perso l'Inter.