Quinta tappa del Tour de France 2020 da Gap a Privas, 186 km ondulati, con più discesa che salita. Tappa adatta a colpi di mano, anche se, la folla di pretendenti al successo finale, ce ne sono almeno 7 o 8 tutti apparentemente in buone condizioni, potrebbe ipotecare anche quest'arrivo. Posso dirlo? Lo dico. Non ricordo un percorso così impegnativo e variegato del Tour de France.
La cronaca.
Non riescono fughe in questo Tour e poche, a dire il vero, se ne provano. Eppure il percorso della tappa odierna si sarebbe prestato eccome ad un colpo di mano. Si avverte una forte tensione perché, va detto, i più forti, con l'eccezione di Nibali, che va per i 36, ed il giovane Evenepoel, prima destinato al Giro e poi infortunato, sono in corsa. Sotto molti aspetti, mi sembra il Tour del 1989, anche se il carisma di un LeMond o di un Fignon è merce rara. Negli ultimi 30 km, il nemico del gruppo è il vento. Di certo, non c'è il caldo di luglio. Ci sono 25° gradi e poco più del 30% di umidità. Condizioni ideali per correre in bicicletta. Sembra prepararsi una volata di gruppo. L'andatura aumenta solo a 8,5 km dal traguardo per iniziativa della Ineos di Bernal e il plotone si segmenta in ventagli scossi dal vento. Alla fine è volata, vinta dallo strapotente belga Van Aert sull'olandese Bol e l'irlandese Sam Bennet. E pensare che ieri Van Aert si era speso come l'ultimo dei gregari per Roglic. Le possibilità di questo corridore sono ancora sconosciute. Va forte dappertutto. Un rifornimento a 17 km dalla fine - sarebbe stato possibile solo prima dei 20 km dal traguardo - costa ad Alaphilippe 20" di penalizzazione e la maglia gialla, che passa sulle spalle di Adam Yates.
1. Van Aert (BEL)
2. Cees Bol (OLA)
3. Sam Bennet (IRL)
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