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lunedì 15 settembre 2014

Graziano Pellé, eroe in Inghilterra, merita la nazionale, ma è sottovalutato

Centravanti vecchia maniera, con tutti i colpi del centravanti vecchia maniera. Colpo di testa, gol rapinosi, tiro secco. Avrebbe meritato spazio in nazionale, ma, a parte chi scrive, erano in pochi a crederci. Colpa della scarsa considerazione in cui è tenuto il campionato olandese. Nelle ultime due stagioni nella terra dei tulipani, Graziano Pellè aveva segnato 55 gol in 66 partite con il Feyenoord. Non sono bastati. Ora, attraversata la Manica, per giocare nel Southampton, Premier League, subito 4 gol in 5 partite ufficiali, con tanto di doppietta rifilata ieri al Newcastle. In Italia, tutti pazzi per Zaza, ieri un fantasma al Meazza, di Pellè si scrive invece in fondo ai giornali. Eppure i suoi numeri sono ragguardevoli. Tanto più che Pellè ha anche buone doti tecniche e sa giocare per i compagni. Merita la nazionale e trovo sbagliato che nessuna squadra italiana di media o alta classifica abbia cercato di riportarlo in patria. 

sabato 2 novembre 2013

Santon 163 partite tra i professionisti. Il suo Newcastle batte il Chelsea di Mourinho

A gennaio 2014 Santon compirà 23 anni e ne saranno passati quasi cinque da quando fece il suo clamoroso esordio contro la Roma in Coppa Italia con la maglia dell'Inter. Mourinho trovò il coraggio di schierarlo, tenendo in panchina sia Maxwell che Chivu. Di lì a poco, in Champions, Santon avrebbe tenuto a bada Cristiano Ronaldo che militava ancora nel Manchester United. Oggi, Santon e Mourinho si sono ritrovati sul campo da avversari. Ha vinto Santon, che gioca nel Newcastle, contro il Chelsea che Mourinho è tornato ad allenare dopo oltre un lustro. Santon ha toccato quota 163 partite tra i professionisti (un solo gol segnato) e non capisco perché Prandelli non lo abbia convocato ultimamente in nazionale. Sa disimpegnarsi sia da terzino destro che da terzino sinistro, ha corsa, tecnica, forza fisica ed un'esperienza di campo che pochi alla sua età possono vantare.

lunedì 21 ottobre 2013

Il Nacional di Recoba batte i Wanderers e guida la classifica dell'Apertura

Primera Division de Uruguay 2013-14, torneo di Apertura. Continua la marcia di avvicinamento del Nacional Montevideo di Alvaro Recoba al titolo. Ieri, ampia vittoria sui Wanderers per 3-0. Recoba, reduce dall'ennesimo infortunio muscolare, che l'ha spinto ad annunciare il ritiro per la fine della stagione, è stato autore di una grande prova, giocando quasi tutta la partita (è subentrato dopo cinque minuti del primo tempo). Soltanto l'ostinazione di Tabarez tiene Recoba lontano dalla nazionale. Eppure l'Uruguay non ha stelle a centrocampo, dove ormai Recoba gioca, e dovrà conquistarsi un posto ai Mondiali 2014 attraverso lo spareggio con la Giordania. La supponenza degli allenatori è quanto meno mi piace nel calcio. In altri sport, penso al tennis, ad esempio, un giocatore può tornare o diventare protagonista anche partendo dalle qualificazioni. Nel calcio, se incontri l'allenatore sbagliato, sei fuori dalle grandi competizioni. E pensare che Tabarez, in Uruguay, viene chiamato il maestro!

lunedì 7 ottobre 2013

Totti e Cassano: Prandelli li porterà ai mondiali in Brasile

Il talento bussa alla porta della nazionale di Cesare Prandelli. In vista dei mondiali di Brasile 2014, tornano fortissime le candidature di Totti, in modo particolare, e di Cassano, autori di due grandi prove nell'ultima giornata di campionato. Totti, Cassano e, voglio aggiungere, Balotelli sono i calciatori italiani di maggior talento. Bisogna costruire la nazionale attorno a loro: soltanto l'Argentina potrebbe proporre un attacco di altrettanta qualità. Il gruppo, mitizzato anche troppo da Sacchi in avanti, non può prevalere sulla qualità dei giocatori.

martedì 1 ottobre 2013

Graziano Pellè al mondiale 2014

Ancora una tripletta, Graziano Pellè, anni 28, è da oltre un anno il cannoniere principe del campionato olandese. Con la maglia del Feyenoord Pellè ha messo a segno la bellezza di 37 gol in 36 partite. Centravanti poderoso, ma tecnico, sta confermando, partita dopo partita, la propria candidatura ai mondiali di Brasile 2014. Borriello non gioca, Destro è infortunato, Pazzini è infortunato, Gilardino stenta nel Genoa, Toni ha 36 primavere sulle spalle, Gabbiadini ed Immobile non hanno mantenuto le promesse. Se escludiamo Balotelli, che può giocare in tutti i ruoli dell'attacco, un centravanti classico al momento non c'è per l'Italia. Anzi, no. C'è e si chiama Pellè. 

venerdì 6 settembre 2013

Italia - Bulgaria: 1-0. Gilardino segna il gol n. 19 in nazionale

Vittoria sofferta, ma probabilmente decisiva per la qualificazione ai mondiali di Brasile 2014. Decide un gol di testa di Gilardino. Per il centravanti del Genoa si tratta del gol n. 19 in nazionale, come Bettega, ad un passo dalle 20 reti di Paolo Rossi. Sono numeri importanti quelli di Gilardino, giunto a 227 gol in carriera. Non segna più con la regolarità straordinaria delle sue migliori stagioni, 2004 e 2005, ma segna. In Brasile, anche per la rete siglata stasera, finirà per andarci.

mercoledì 20 marzo 2013

Balotelli centravanti dominante: segna un gol a partita

Ho sempre pensato, fin dalle sue prime apparizioni tra i professionisti, che Balotelli possedesse tutte le caratteristiche, atletiche e tecniche, del centravanti dominante, capace di fare reparto da solo o quasi, di decidere le partite, di spostare gli equilibri. Le sue stagioni all'Inter, pur attraversate da alti e bassi, dovuti specialmente al suo carattere bizzoso ed all'impazienza di diventare titolare, mostrarono in controluce queste doti. Al City, è accaduta la stessa cosa, con la parentesi del grande Europeo dello scorso anno. Approdato al Milan e diventato finalmente il titolare che, qualche volta a torto, aveva sempre preteso di essere, Balotelli sembra essere diventato il centravanti dominante, alla Ibrahimovic per intenderci, che aveva lasciato immaginare. Sia chiaro, sei partite non sono statisticamente affidabili come potrebbero esserlo sessanta, ma, insomma, in queste sei gare ha messo a segno sette reti, con il monopolio finalmente ottenuto di rigori e punizioni. Francamente, a condizione di tenere a bada quell'esuberanza che spesso l'ha condizionato, credo che Balotelli potrà andare oltre Ibra, perché rispetto allo svedese è più freddo nelle gare che contano.

giovedì 7 febbraio 2013

Santon è un campione autentico

Mourinho non si era sbagliato. Davide Santon è un campione, un predestinato al gioco del calcio. L'hanno capito tutti, ad eccezione della dirigenza nerazzurra, capeggiata da Marco Branca. Che ha lasciato partire Santon, preferendogli il minuto Nagatomo, "mastrolindo" Jonathan e "chioma fluente" Pereira. Santon, giunto ieri all'ottava partita con la nazionale maggiore nonché alla partita n. 146 tra i professionisti a soli 22 anni, è titolare nel Newcastle ed è tra i pochi difensori in circolazione a saper presidiare con eguale disinvoltura sia la fascia destra che la fascia sinistra. Ha prestanza atletica, decisione nei contrasti, corsa, progressione, tecnica ed esperienza. Evidentemente, tutto questo non basta. E va a finire che,  a fine stagione, anche Santon andrà rinforzare qualche altra squadra italiana. L'Inter del resto, pensa di adattare a terzino Schelotto!
* Aggiornamento del 02 febbraio 2015: Santon è tornato all'Inter. Era ora.

sabato 22 settembre 2012

Valkenburg 2012: Moreno Moser capitano con Nibali. La nazionale di Bettini è davvero scarsa

Non sono poche cinque vittorie da professionista per il ruolo di capitano in un campionato del mondo di ciclismo? Pare di no. Perché, secondo le ultime indiscrezioni, domani, sul percorso di Valkenburg, l'Italia di Bettini correrà con e per due capitani. Nibali, che ha curriculum solido e di primissimo ordine, e Moreno Moser, 22 anni, cinque affermazioni tra i professionisti ed un parente illustrissimo lo zio Francesco Moser, che un campionato del mondo lo vinse 35 anni orsono. Seguito a ritenere che la nazionale allestita quest'anno da Bettini sia la più anonima e meno competitiva degli ultimi anni. E la scelta di Moreno Moser come capitano ne è la prova. Beninteso, sarei felice se la strada mi smentisse.

venerdì 7 settembre 2012

Un'Italia imbottita di juventini pareggia male in Bulgaria

Troppi juventini. Ma, davvero Giovinco vale più di Cassano in questo momento? Stasera i difensori bulgari gli hanno messo, a Giovinco intendo dire, una soggezione che nemmeno Gargamella. Osvaldo segna una doppietta, ma l'Italia di Prandelli, sfiatata e messa male in campo soffre moltissimo. E rischia anche la sconfitta. Sicché il 2-2 finale, con l'Italia in dieci per l'infortunio di De Rossi a cambi esauriti, è un risultato da non disprezzare. Non illuda la finale agli Europei, l'Italia oggi come oggi è decisamente scarsa. A proposito, adesso, anche Peluso è più forte di Santon? Ma dai! Qualificarsi ai mondiali del 2014 non sarà facile. Per niente.

giovedì 10 maggio 2012

Nesta saluta la serie A: è stato uno dei migliori difensori di sempre

Nesta, ai tempi della Lazio, era un fenomeno autentico. Un fuoriclasse della difesa, capace di reggere il confronto con Beckenbauer e Moore. Testa alta, rapidità, forza fisica, tempi esatti d'intervento, tecnica, avvicinava la perfezione. Vicino a lui, persino un Mihailovic appesantito con tanto di pappagorgia, sembrava un asso. Perché Nesta faceva reparto da solo, entrava in scivolata, rigorosamente sul pallone, che intercettava, si rialzava e partiva palla al piede, una finta, avversario disorientato e lancio. Gli infortuni ne hanno limitato il rendimento in nazionale, altissimo solo ad Euro 2000. Dopo la Lazio, di cui è stato capitano e bandiera, il Milan, raccogliendo successi sempre, da biancoceleste e da rossonero. A 36 anni, lascia il Milan e la serie A e merita i complimenti per la saggezza di farsi da parte prima che sia tardi, lasciando intatto il ricordo del grandissimo campione che è stato. In tanti anni, l'ho visto davvero in difficoltà soltanto con il primo Ronaldo nonché, in un famoso derby perso dalla Lazio, con Montella.

venerdì 17 febbraio 2012

Recoba: la seconda carriera

Recoba va per i 36 anni. Appuntamento a metà marzo. Eppure sta vivendo una seconda carriera. Non è più l'asso centro di tutte le discussioni, il pomo della discordia tra recobiani, molti, ed antirecobiani, altrettanti e forse di più. E', oggi, un giocatore carico di esperienza, temprato da mille infortuni e da innumerevoli delusioni. Senza più l'ambizione di essere titolare, perché nel Nacional parte sempre dalla panchina. Ma, con l'intatta capacità di mutare, da solo, il corso di una partita. La sfida è scrivere meravigliosamente le pagine conclusive del suo romanzo di calciatore. Romanzo di cadute e di resurrezioni. Il torneo di Clausura in Uruguay e la Coppa Libertadores, con la speranza, nemmeno troppo remota, di ritornare in nazionale. A furor di popolo. Siccome di tutti i recobiani, chi scrive è certamente il più accanito, scommetto che Recoba saprà uscire di scena strappando l'applauso che spesso gli è mancato in tanti anni di sofferta recita agonistica. Stiamo a vedere.

mercoledì 16 novembre 2011

L'Italia di Prandelli perde con l'Uruguay: 0-1

D'accordo, gli uruguagi non vanno per il sottile in campo, lottano come leoni, picchiano all'occorrenza, sono abili a perdere tempo, ma, insomma l'Uruguay è una grande squadra, da qualche anno a questa parte non solo per storia e blasone, ma, per vittorie fresche. Sono i vincitori dell'ultima Coppa America, dopo il quarto posto al mondiale sudafricano. Contro una squadra così forte, pur priva di Suarez, infortunato, di Forlan, infortunato, e di Recoba, ingiustamente non convocato, la nazionale italiana ha mostrato limiti da correggere presto. Pirlo, a 32 anni suonati, quando raddoppiato, ormai va in difficoltà, il che vale anche per De Rossi, che pure è assai più giovane. Osvaldo non può far parte della nazionale, dacché ci sono almeno dieci centravanti più forti di lui in Italia, a cominciare dal compagno di squadra Borriello. Stesso discorso da fare per Pepe: non salta l'uomo una sola volta. Schelotto, all'ala, è visibilmente più bravo. Insomma, Prandelli ha messo su una buona squadra, ma, per il salto di qualità, occorre qualche scelta più coraggiosa, nell'attesa del ritorno di Cassano e di Giuseppe Rossi. Ho fatto il nome di Schelotto, faccio quello di Destro. Poi, dev'essere il campionato ad offrire qualche novità interessante. Ad oggi, l'Italia non vale più dei quarti di finale ai prossimi Europei. 

domenica 13 novembre 2011

L'Italia batte la Polonia: si sblocca Balotelli

Successo confortante della nazionale italiana in Polonia: 2-0 e gioco a tratti arioso. Dopo anni, c'è un centrocampo di qualità. Balotelli segna il primo gol azzurro con un tiro forte e preciso, che svavalca lo svagato portiere avversario. Può essere stata la prima di tante reti di Balotelli in nazionale: ha troppi colpi l'asso del Manchester City per non scrivere pagine e pagine di storia di calcio. Bello anche il gol di Pazzini, che nelle giocate d'anticipo è un maestro. Per vincere gli Europei, però, ci vorrebbe anche un giocatore di esperienza e di carisma in avanti. A mio modo di vedere, più Totti che Di Natale.