Ho sempre pensato, fin dalle sue prime apparizioni tra i professionisti, che Balotelli possedesse tutte le caratteristiche, atletiche e tecniche, del centravanti dominante, capace di fare reparto da solo o quasi, di decidere le partite, di spostare gli equilibri. Le sue stagioni all'Inter, pur attraversate da alti e bassi, dovuti specialmente al suo carattere bizzoso ed all'impazienza di diventare titolare, mostrarono in controluce queste doti. Al City, è accaduta la stessa cosa, con la parentesi del grande Europeo dello scorso anno. Approdato al Milan e diventato finalmente il titolare che, qualche volta a torto, aveva sempre preteso di essere, Balotelli sembra essere diventato il centravanti dominante, alla Ibrahimovic per intenderci, che aveva lasciato immaginare. Sia chiaro, sei partite non sono statisticamente affidabili come potrebbero esserlo sessanta, ma, insomma, in queste sei gare ha messo a segno sette reti, con il monopolio finalmente ottenuto di rigori e punizioni. Francamente, a condizione di tenere a bada quell'esuberanza che spesso l'ha condizionato, credo che Balotelli potrà andare oltre Ibra, perché rispetto allo svedese è più freddo nelle gare che contano.