Recoba va per i 36 anni. Appuntamento a metà marzo. Eppure sta vivendo una seconda carriera. Non è più l'asso centro di tutte le discussioni, il pomo della discordia tra recobiani, molti, ed antirecobiani, altrettanti e forse di più. E', oggi, un giocatore carico di esperienza, temprato da mille infortuni e da innumerevoli delusioni. Senza più l'ambizione di essere titolare, perché nel Nacional parte sempre dalla panchina. Ma, con l'intatta capacità di mutare, da solo, il corso di una partita. La sfida è scrivere meravigliosamente le pagine conclusive del suo romanzo di calciatore. Romanzo di cadute e di resurrezioni. Il torneo di Clausura in Uruguay e la Coppa Libertadores, con la speranza, nemmeno troppo remota, di ritornare in nazionale. A furor di popolo. Siccome di tutti i recobiani, chi scrive è certamente il più accanito, scommetto che Recoba saprà uscire di scena strappando l'applauso che spesso gli è mancato in tanti anni di sofferta recita agonistica. Stiamo a vedere.
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