Bayern Monaco - Inter 1-2: impresa storica. Gol nerazzurri di Lautaro e Frattesi
Andata dei quarti di finale di Champions League. L'Inter gioca in casa del Bayern Monaco. L'asfissiante pressing bavarese contro il raffinato palleggio nerazzurro: questa è una delle chiavi di lettura di un incontro che si annuncia teso ed equilibrato.
La cronaca.
Partono meglio i tedeschi, che sfiorano almeno tre volte il gol, una clamorosa con Kane, che colpisce indisturbato il palo esterno. Molto reattivo, prima e dopo, Sommer. L'Inter viene fuori alla distanza, grazie a una grande prestazione di Calhanoglu, assistito da Barella e Mkhitaryan. Spreca Carlos Augusto. Poi, Lautaro, lanciato a rete. Il capitano, però, è carico e lotta a tutto campo e su tutti i palloni. Fino al magnifico gol di esterno destro (gran assistenza di tacco di Thuram), che consente all'Inter di chiudere in vantaggio un primo tempo quanto mai intenso. Nella ripresa subito una buona Inter. Lautaro costringe Urbig a una difficile parata sul primo palo. Il Bayern prende campo. Occasioni per Stanisic e Guerreiro. Entra Frattesi per Mkhitaryan. Crampi per un Darmian esausto: entra Bisseck. Occasione per Kane. Il pallone esce alla sinistra di Sommer. Ora, l'Inter soffre. Arriva il pareggio di Thomas Müller, libero a sinistra. Bastoni, stanchissimo dopo una gran partita, questa volta è in ritardo. Kane impegna Sommer. Ma, l'Inter è viva. Da una combinazione tra Lautaro, monumentale, e Barella, palla a Carlos Augusto in fuga sulla sinistra, cross e gol dell'accorrente Frattesi. Esce Lautaro per Zalewski. L'Inter resiste e vince una partita straordinaria contro avversari di grandi valori. Impresa che profuma d'altri tempi.
Barcellona e Arsenal sono virtualmente in semifinali, Inter e PSg hanno vinto il round d'andata. Si tratta di quattro squadre che esprimono un calcio organizzato. Ne devono prendere atto quanti ritengono l'organizzazione di gioco un semplice virtuosismo da esteti e non un presupposto per prevalere sugli avversari.
RispondiEliminaL'organizzazione è importante. In uno sport collettivo, non se ne può fare a meno. Poi, certo, cintano anche le qualità dei singoli, che l"organizzazione deve esaltare.
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