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giovedì 9 marzo 2017

Emery come Cuper: la disfatta del Psg

Non si può sprecare un vantaggio di 4-0, ottenuto all'andata, come ha fatto ieri sera il Psg sul campo del Barca, rimediando un clamoroso 6-1. Anche al lordo dell'arbitraggio casalingo, che ha favorito i catalani, e del talento purissimo di Neymar. La gestione della partita da parte di Emery mi ha ricordato quella di tante finali o partite solenni, come Lazio-Inter del 5 maggio 2002, da parte di Cuper. Sufficienza prima, paura poi. Sconfitta, anzi disfatta, alla fine. Eppure Emery aveva ben altro curriculum. Mi ha sorpreso. 

lunedì 25 aprile 2016

#Nadal come #Vilas più di Vilas: 49 titoli su terra battuta

Nadal è tornato, dopo Montecarlo, Barcellona e 49 titoli sulla terra battuta. Eguagliato il primato dell'argentino Vilas. Che però vinse una sola volta il Roland Garros, perdendo tre volte in finale, contro i nove successi di Nadal sulla terra parigina. Insomma, 49 vittorie a testa, ma quelle del maiorchino pesano assai di più.

giovedì 24 marzo 2016

E' scomparso Johan Cruijff (#Cruijff): il fuoriclasse olandese è stato tra i più grandi calciatori di sempre. Giocatore totale come Valentino Mazzola e Di Stefano

E' scomparso, a 68 anni, Johan Cruijff, uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. Straordinario anche per il suo valore allotrio, secondo il neologismo coniato da Benedetto Croce, per spiegare le ragioni extra artistiche del successo della Gioconda di Leonardo. Sì, perché la grandezza di Cruijff, mutatis mutandis, ha varcato i confini del rettangolo di gioco, per diventare fatto culturale o, per lo meno, fenomeno di costume. Cruijff, stella dell'Ajax di Amsterdam, diventa noto alla fine degli anni '60, ma è nei primi anni '70, che il gioco suo e dei suoi compagni, un gioco nuovo e straordinario, dove tutti attaccano e difendono e partecipano alla manovra, scambiandosi ruoli e posizioni, diventa l'emblema del mondo che cambia, delle regole che saltano, degli equilibri che cedono per spostarsi più avanti. E' il calcio totale, la bandiera dell'eclettismo. E Cruijff è per davvero attaccante e difensore, veloce e potente, tecnico e virtuoso del dribbling, alcune figure di superamento dell'avversario sono di sua concezione, come il turn Cruijff manco a dirlo. Poteva scattare trenta volte in una partita eppure giocava con semplicità, mai un tocco di troppo, a parte quel famoso rigore a due. E poi acrobatico e resistente, efficace ed incantatore, comandante in capo sebbene capace di nobile gregariato. Il Pelè bianco si dirà di lui. Tre Coppe dei Campioni consecutive con l'Ajax, tra il 1971 ed il 1973, battendo in finale anche Inter e Juve, con l'Olanda il secondo posto che sa di beffa dietro la Germania Ovest nel 1974, quando già era emigrato a Barcellona, diventando simbolo della Catalogna, per finirci anche da allenatore santone tra la fine degli anni '80 ed i primi anni '90. Tre volte pallone d'oro, un numero sconfinato di ammiratori di diverse generazioni e la convinzione diffusa, per molti di questi, come Sandro Ciotti, che Cruijff fosse il migliore di tutti, perché quelle meraviglie palla al piede le eseguiva a velocità impensate. Fu un innovatore, senza dubbio, anche per una facilità di parola generalmente sconosciuta ai calciatori: ha lasciato un mucchio di aforismi che in queste ore stanno facendo il giro della rete. Prima di lui, soltanto Valentino Mazzola, più potente, ed Alfredo Di Stefano, più goleador, avevano parimenti incarnato il mito dell'uomo squadra, dominante in ogni zona del campo. Dopo Cruijff, che in compenso era più veloce dei due, nessun altro.

lunedì 11 gennaio 2016

Messi sopravvalutato vince il pallone d'oro 2015: tre ragioni per cui non lo meritava

Non ha meritato quello del 2010, come non ha meritato il pallone d'oro del 2015, assegnatogli oggi, vincendo la concorrenza di Cristiano Ronaldo, secondo, e di Neymar, terzo. Cinque palloni d'oro sono un'enormità non giustificata dalle sue prestazioni, per quanto notevolissime, né dal suo talento, indiscutibile. Insomma, è sopravvalutato. Ecco tre ragioni per cui Messi non meritava l'ultimo pallone d'oro:

  1. Nel Barcellona, nell'ultimo anno solare, Suarez e Neymar sono stati più continui e decisivi di lui;
  2. Quanto ai numeri, Cristiano Ronaldo ha segnato più di Messi e gli attaccanti, quali sono entrambi sebbene in modo diverso, si giudicano anzitutto dai gol.
  3. In Coppa America, persa in finale, Messi ha recitato da comparsa, confermando quanto le sue prestazioni siano aiutate dal grande assieme del Barcellona. Con la nazionale albiceleste, la sua media gol si dimezza.

martedì 24 novembre 2015

Roma travolta dal Barcellona: 6-1 per i blaugrana

Il Barca aveva già travolto il Real Madrid sabato, ma il successo odierno ai danni della Roma, quinta giornata di Champions League 2015/16, è ancora  più rotondo. Mentre si discute se sia più forte questo oppure il Barca di Guardiola, resta l'imbarazzante disfatta della Roma, 6-1 tennistico, e di Garcia, che non mi pare questo grande allenatore. 

sabato 6 giugno 2015

Il triplete lo fa il Barca, Juve sconfitta a Berlino 3-1

Il triplete l'ha fatto il Barcellona. Sconfitta netta per la Juve, nella quale ha brillato soltanto un combattivo Marchisio. Il palleggio bluagrana innervato dalle accelerazioni di Messi e di Neymar ha segnato la partita. Dopo il 1973, il 1983, il 1997, il 1998 ed il 2003, è arrivato il 2015. Sesta finale di Coppa Campioni/Champions persa dalla Juve su otto giocate. Più che una tendenza. 

giovedì 23 aprile 2015

Fognini batte ancora Nadal

Dopo Rio de Janeiro, Barcellona. Fognini batte ancora Nadal, sulla terra rossa. L'impresa c'è stata e va celebrata. Poi è vero che Nadal è declinante, che ha perduto lo strapotere atletico di un tempo, è tutto vero. Come è vero che Fognini è giocatore di gran tocco, che sulla terra vale almeno i primi dieci giocatori del mondo. Uno come Nadal, davanti al suo pubblico, sulla sua superficie, non si batte per caso.

mercoledì 12 novembre 2014

Neymar punta Zico: 42 gol con il Brasile

Nella stagione della consacrazione con il Barcellona, 14 partite e 12 reti, dopo gli stenti dello scorso anno, Neymar continua a brillare con i colori del suo paese. Doppietta nel 4-0 che il Brasile rifila alla Turchia e Neymar sale a 42 gol in nazionale, Zico, a 52 gol, non è più così lontano. più avanti, nella graduatoria dei cannonieri di ogni tempo della rappresentativa verdeoro ci sono Romario, 55 gol, Ronaldo 62 gol ed il primatista Pelè, 77 gol. Neymar, classe 1992, può superarli tutti.

giovedì 17 aprile 2014

Bale regala la Coppa del Re al Real Madrid. Il gallese ha una forza straordinaria

La cavalcata imperiosa che ha avviato il gol della vittoria, resistendo ad una spallata galeotta dell'avversario di turno, è stata straordinaria, un prodigio di forza, ma, anche di corsa e di tecnica, perché il controllo della palla ha contato eccome, segnalando Bale come uno dei maggiori talenti del calcio mondiale: ieri sera, finale di Coppa del Re tra Barcellona e Real Madrid. Peccato che, essendo gallese, difficilmente parteciperà in carriera alle grandi competizioni per rappresentative nazionali. I mondiali in Brasile risentiranno, intanto, della sua assenza, anche più di quella di Ibrahimovic. Bale, nella sua progressione, mi ha ricordato Rummenigge, Elkjaer, Gullit, Ronaldo. Davvero notevole. Intanto, il Real Madrid ha vinto, con questa prodezza di Bale, la Coppa del Re. Mentre il Barca di Messi è al capolinea della sua noiosissima storia. Passaggi e passaggi senza tirare in porta. Il calcio è un'altra cosa. E' anche guizzo, strappo, forzatura, accelerazione come ha dimostrato la galoppata Bale.

venerdì 11 aprile 2014

Semifinali Champions League 2013-14: Bayern Monaco - Real Madrid, Chelsea - Atletico Madrid

Finalmente senza gli stanchi passaggi laterali del Barcellona, la squadra più premiata al mondo da rigori e rigori, oltre che la più graziata dai cosiddetti falli tattici, che i suoi centrocampisti di obbedienza sacchiana o guardiolana, è lo stesso, compiono all'occorrenza. Barcellona fuori dalla scatole, in semifinale di Champions League si affronteranno i campioni in carica del Bayern Monaco, che sarebbe favorito, contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo e di Bale, l'Atletico Madrid del grintoso Simeone, troppo grintoso per farmi simpatia, contro il Chelsea dello stratega per eccellenza, José Mourinho da Setúbal, arrivato dove nessuno avrebbe immaginato con un squadra, questo Chelsea, che mi pare anche più debole del suo Porto, vincitore a sorpresa nel 2004. Sulla carta, mi ripeto, il Bayern è più forte. Ma, dovendo azzardare un pronostico mi butto sul numero dieci. Nel senso che ci sarà, credo io, o la decima Coppa del Real, o la terza Champions di Mourinho, a dieci anni dalla prima.

lunedì 28 ottobre 2013

Neymar 171 gol in carriera

Gol nel clasico contro il Real Madrid, Neymar mette a tacere tutti coloro che avevano coltivato dubbi circa il suo ambientamento nel calcio europeo. Perché Neymar, dicevano questi, ha un fisico troppo leggero, come quelli di tanti campioni del passato, quando si frequentavano poco le palestre e pochissimo le farmacie. Tuttavia, poiché il calcio è prima di tutto tecnica, che Neymar possiede in abbondanza, nonostante i privilegi di Messi, che tolgono spazio ed opportunità a tutti i suoi compagni di reparto, l'asso brasiliano sta vincendo anche la sfida continentale. Intanto, sono 171 i suoi gol in carriera in 290 partite da professionista, alla media di 0,59 gol a partita. Neymar, che compirà 22 anni il prossimo febbraio, sarà una delle stelle del mondiale in Brasile nel 2014.

lunedì 19 agosto 2013

Handanovic non è da Inter

Possibile che il colossale portiere sloveno, il celebrato Handanovic, sia scarso nei fondamentali? Sì, non soltanto è possibile, è drammaticamente vero. Anche ieri, nella partita con il Cittadella, respinte goffe, palloni rigettati verso il centro dell'area, tuffi in ritardo: un campionario di errori dilettanteschi, che soltanto la minor caratura degli avversari ha impedito di capitalizzare contro l'Inter. Se davvero il Barcellona l'avesse voluto per 30 milioni di euro, sarebbe stato saggio accompagnarlo in Catalogna con tutti gli onori, intascare i soldi e puntare su Bardi. Che, tecnicamente, vale assai più di Handanovic.

mercoledì 24 aprile 2013

Thomas Muller è un calciatore universale. Ieri ha affossato il Barca

La sconfitta per 4-0 rimediata dal Barca ad opera del Bayern Monaco si spiega in molti modi. La superiorità atletica dei tedeschi, la scarsa vena di Messi, limitato dal recente infortunio, l'estro di Ribery e Robben sulle fasce, la coriacea tenuta di Schweinsteiger. Credo, però, che una citazione particolare meriti Thomas Muller, 98 gol in carriera, uno dei campioni più sottovalutati del suo tempo, uno straordianario calciatore universale. Non ha un fondamentale debole che sia uno. Sa calciare e passare e crossare con ambedue i piedi, sa saltare l'uomo, sia dribblandolo, che sorprendendolo con una finta. Ha scatto, progressione e resistenza. E' forte nel gioco aereo, tiene i contrasti, sebbene abbia una complessione da calciatore anni '80, quando si prendevano meno vitamine e meno integratori: non le spalle e le braccia di uno sprinter, come tanti suoi colleghi di oggi. Eppure è nato per il gioco del calcio. Se, poi, a tutto ciò aggiungiamo che a soli 24 anni ha già una grande esperienza internazionale e che vede il gioco con molta lucidità, ecco che il rimpianto di non averlo ingaggiato in estate, dopo che lo scorso anno era finito ai margini del Bayern, si fa piuttosto forte. L'Inter era vicina a Thomas Muller, ma, poi, non se ne fece nulla. Un altro degli innumerevoli errori di Branca. Oggi l'Inter, come scrissi in un post allora, avrebbe un grandissimo campione in rosa.

martedì 12 marzo 2013

Barca - Milan: remuntada. Milan eliminato, Barcellona ai quarti

Secondo me il Barca travolgerà il Milan. Escludo che i rossoneri possano ripetere l'impresa dell'andata, laddove invece i catalani temono la fine di un ciclo e si batteranno per allungare almeno di qualche mese una storia leggendaria. Parecchio dipenderà dalla prova di Montolivo, chiamato a dirigere la manovra e, contemporaneamente, a contrastare gli assalti dei centrocampisti avversari. Soprattutto quelli di Iniesta, che graviterà nella sua zona d'influenza. E' soltanto una sensazione, ma credo che la remuntada riuscirà, con il Milan eliminato ed il Barca ai quarti di Champions.
Pronostico azzeccato: il Milan è fuori, travolto dal 4-0 del Barcellona. Messi, Messi, Villa, Jordi Alba. Remuntada, come contro il Deportivo La Coruna, per tacere del Liverpool. 

giovedì 21 febbraio 2013

Messi ridimensionato

Quattro palloni d'oro: un'enormità tipica dei tempi. Lionello Messi, quando affronta squadre italiane, rimpicciolisce, ed è già piuttosto basso di suo, si nasconde agli angoli del campo, evita di radersi per darsi un tono, pare persino che faccia lo sguardo feroce, con effetti ora patetici ora esilaranti. O segna su rigore o non segna. Nella Liga viaggia a medie realizzative che nel campionato italiano si sognerebbe. Ieri, è bastata la cura Muntari a rendere innocuo l'eroe dei democratici contemporanei: l'educatissimo Messi Lionello da Barcellona. Il Barca ha perso, il Milan ha vinto. Ha segnato, persino, Muntari. Messi ridimensionato!

lunedì 28 gennaio 2013

Frena la Juve, cede la Lazio, vola il Napoli. Icardi è fortissimo

Polemiche a parte, la Juve non ha attaccanti di razza e si vede, produce tanto gioco e raccoglie assai meno. Pareggia con il Genoa ed il Napoli, vittorioso a Parma, torna a tre punti dai bianconeri. Passo falso casalingo della Lazio, battuta dal Chievo con gol di Paloschi, che, dopo qualche anno difficile, è tornato il bomber degli esordi. Vince ancora il Milan, mentre la Roma mostra la solita difesa colabrodo a Bologna. Si vocifera di un imminente esonero di Zeman: non tutte le colpe sono sue, perché in alcuni ruoli i giallorossi non hanno giocatori all'altezza, ma la fase difensiva resta per il boemo una sconosciuta. Goleada della Sampdoria contro il Pescara: Icardi, che proviene dalla cantera del Barcellona, ieri autore di una quaterna, è davvero fortissimo. Nel suo primo gol c'è tutto il repertorio di un grande attaccante, scatto, accelerazione, controllo del pallone, finta e tiro di freddezza e precisione. Non potrà che fare una grande carriera.

martedì 8 gennaio 2013

Messi sopravvalutato. Cristiano Ronaldo superiore

Fortissimo, non dico di no. Tra i più forti di sempre, non dico di no. Ma, Lionello Messi mi pare comunque sopravvalutato da una critica sempre troppo indulgente nei confronti suoi, sempre dimentica della condizione di privilegio dell'asso argentino: gioca nella migliore squadra al mondo, forse della storia. Sicché segna tantissimo, quanto altri mai, ha un dribbling in velocità che lascia sbigottiti, resta tuttavia carente in altri fondamentali e non possiede un quarto della fantasia non dico di Maradona, ché sarebbe scontato, ma anche di Zico, Platini, Roberto Baggio e potrei fare altri nomi. Non mi sembra un uomo squadra, segna gol a grappoli, ma tutti molto simili fra di loro. E', sebbene a livelli di eccellenza, un giocatore lineare, pragmatico, straordinariamente scontato. Nessuno scoppio di creatività riconosco nel suo gioco. Moltissimi dissentiranno, e posso capirlo, ma Messi non è il più forte giocatore della storia. Né potrà diventarlo.

Aggiornamento del 15 luglio 2014: terminato il mondiale in Brasile, nonostante il secondo posto con la sua Argentina, mi sento di confermare e sottoscrivere che, sì, Messi è sopravvalutato. Ha smesso di segnare, dopo un buon girone, nelle partite ad eliminazione diretta. La sua faccia, spaurita, lontanissima da quella di condottiero di Maradona a Messico '86, vale più di mille parole.
Aggiornamento del 12 gennaio 2015: Messi ha fatto anche peggio nella Coppa America 2015, questa pure perduta in finale. Ciò nonostante, è stato, senza meritarlo, insignito del pallone d'oro 2015, davanti a Cristiano Ronaldo e Neymar. Resta sopravvalutato.
Aggiornamento dell'11 aprile 2018: dopo la prova anonima, condita da ammonizione per un fallaccio da mediano in affanno, di ieri sera, Barca travolto ed eliminato dalla Roma, confermo, come avrei potuto confermare tante altre volte. Forte Messi, fortissimo, ma sopravvalutato. Non ha la metà del carisma di Cristiano Ronaldo, uno che ha vinto gli Europei 2016 con il Portogallo. Messi ha più avuto dal Barcellona e dalla sua orchestra, di quanto abbia dato. Certe partite, da solo, non solo non le vince. Ma, neppure le gioca.
*Aggiornamento del 16 giugno 2018: esordio a Russia 2018, con rigore sbagliato contro l'Islanda, per Messi. Siamo alle solite.
* Aggiornamento del 17 giugno 2019: Messi resta fedele a se stesso. Esordio nella Coppa America 2019, prova anonima, gol sbagliato e sconfitta dell'Argentina contro la Colombia.

martedì 20 novembre 2012

Messi 56 gol in Champions. Supererà Raul

Messi continua a stupire nel Barca. Con la doppietta odierna a Mosca, l'asso argentino ha toccato quota 57 gol nelle coppe europee, 56 quelli segnati in Champions. Il dato straordinario è che le 56 segnature sono giunte dopo appena 73 partite, alla media strepitosa di 0,76 a partita. Raul, primatista nelle coppe, con 76 gol, vede vacillare il proprio primato. Perché Messi, classe 1987, ha davanti a sé, a lume di esperienza, almeno altri sei o sette anni ad alti livelli. Non mi sorprenderebbe se raggiungesse e superasse quota 100 gol. Mi resta, tuttavia, la curiosità di valutare il suo rendimento in una squadra meno forte del Barcellona. Un'ultima curiosità: sono 80 i gol di Messi nel 2012!

giovedì 20 settembre 2012

Neymar è più forte di Messi

A molti sembrerà una provocazione, e lo capisco, ma insisto a ritenere che Neymar sia più forte di Messi. Ieri, mentre l'asso del Barca segnava, peraltro indisturbato in mezzo all'area avversaria, l'ennesima doppietta in Champions League, Neymar siglava il gol della vittoria nel Superclasico tra Brasile ed Argentina, prive dei giocatori impegnati nei campionati esteri. Rigore trasformato con sicurezza da Neymar, già più di 130 gol in carriera, che paga, sulla stampa, il fatto di non essere ancora approdato in Europa. L'argomento mi pare debole. Ma la dimostrazione di questa debolezza Neymar potrà darla soltanto venendo a giocare e meravigliare nel vecchio continente.

giovedì 3 maggio 2012

La Liga al Real Madrid: Mourinho trionfa anche in Spagna

La solita tripletta di Messi non basta al Barcellona. Il Real Madrid di Mourinho espugna Bilbao, vince 3-0 e conquista la Liga, per la trentaduesima volta nella storia del calcio spagnolo. Ancora un titolo nazionale per José Mourinho. Vinto in Spagna, dopo esserci riuscito nel suo Portogallo, con il Porto, in Inghilterra, con il Chelsea, ed in Italia, con l'Inter. Interrotta l'egemonia blaugrana che durava da tre anni. Chiacchiere a parte, José Mourinho è il miglior allenatore del mondo. Numeri alla mano: sette scudetti in quattro diversi campionati!