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mercoledì 24 aprile 2013

Thomas Muller è un calciatore universale. Ieri ha affossato il Barca

La sconfitta per 4-0 rimediata dal Barca ad opera del Bayern Monaco si spiega in molti modi. La superiorità atletica dei tedeschi, la scarsa vena di Messi, limitato dal recente infortunio, l'estro di Ribery e Robben sulle fasce, la coriacea tenuta di Schweinsteiger. Credo, però, che una citazione particolare meriti Thomas Muller, 98 gol in carriera, uno dei campioni più sottovalutati del suo tempo, uno straordianario calciatore universale. Non ha un fondamentale debole che sia uno. Sa calciare e passare e crossare con ambedue i piedi, sa saltare l'uomo, sia dribblandolo, che sorprendendolo con una finta. Ha scatto, progressione e resistenza. E' forte nel gioco aereo, tiene i contrasti, sebbene abbia una complessione da calciatore anni '80, quando si prendevano meno vitamine e meno integratori: non le spalle e le braccia di uno sprinter, come tanti suoi colleghi di oggi. Eppure è nato per il gioco del calcio. Se, poi, a tutto ciò aggiungiamo che a soli 24 anni ha già una grande esperienza internazionale e che vede il gioco con molta lucidità, ecco che il rimpianto di non averlo ingaggiato in estate, dopo che lo scorso anno era finito ai margini del Bayern, si fa piuttosto forte. L'Inter era vicina a Thomas Muller, ma, poi, non se ne fece nulla. Un altro degli innumerevoli errori di Branca. Oggi l'Inter, come scrissi in un post allora, avrebbe un grandissimo campione in rosa.

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