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martedì 16 dicembre 2014

Inter - Celtic Glasgow in Europa League. Come sono lontani i tempi di Jimmy Johnstone, straordinaria ala destra

La primavera del 1967 segnò la fine della Grande Inter. La sconfitta di Mantova, con papera di Sarti e la sconfitta di Lisbona, finale di Coppa dei Campioni, ad opera del Celtic Glasgow di Stein: una squadra che stava diventando leggendaria. Avrebbe vinto nove campionati scozzesi consecutivi, dal 1966 al 1974, era stata semifinalista, eliminata dal Liverpool, in Coppa delle Coppe nel 1966. E dopo il sorprendente successo sull'Inter, 2-1, dopo il vantaggio di Mazzola su rigore, il Celtic sarebbe tornato in finale nel 1970, perdendo contro il Feyenoord, per giocare ancora in semifinale di Coppa dei Campioni nel 1972, sconfitta dall'Inter, e nel 1974, sconfitta dall'Atletico Madrid. Ora, in una competizione meno nobile, l'Europa League, per di più ai sedicesimi, il Celtic torna a sfidare l'Inter. L'occasione ci consente il ricordo del giocatore simbolo di quel Celtic, l'ala destra Jimmy Johnstone, meno di 1,60 m, gracile, ma velocissimo, rapidissimo, scattante, uno dei maggiori interpreti di sempre nel ruolo. La prova provata che il calcio non è solo esercizio da corazzieri. La sintesi del fondamentale più entusiasmante: il dribbling. Ecco qualche immagine di Jimmy Johnstone.

sabato 24 maggio 2014

Il Real Madrid vince la decima Champions contro l'Atletico: 4-1 per il Real, gol di Godin, Sergio Ramos, Bale, Marcelo, Cristiano Ronaldo

Sogno oppure ossessione. La decima Champions, ma le prime sei si chiamavano Coppe dei Campioni, è del Real Madrid. A lungo in svantaggio, perché Casillas fallisce un'uscita e spalanca la porta ad una zuccata senza pretese di Godin. Assalto delle merengues a testa bassa e strenua resistenza degli uomini di Simeone. E' Sergio Ramos, un campione prima di tutto di temperamento, a ristabilire la parità nei minuti di recupero della ripresa. Tempi supplementari. Cristiano Ronaldo, al minuto centonove recupera persino in difesa, l'azione riparte, palla a Di Maria, che parte in slalom tra gli avversari, 50 metri palla al piede, arriva in area, tira, Courtois respinge sulla testa di Bale, che chiude un perfetto terzo tempo. E' il gol del vantaggio per il Real. Cristiano Ronaldo spreca una nettissima occasione per via della stanchezza. E' il terzino sinistro brasiliano Marcelo a sigillare la coppa con un gran diagonale che supera Courtois. E' il 3-1. Poi, al minuto 119, rigore procurato da Cristiano Ronaldo. Che lo batte e lo trasforma. E' il 4-1 per il Real Madrid. Gol n. 17 di Cristiano Ronaldo in questa edizione di Champions. La decima conquistata dal Real Madrid, la terza, da allenatore, per Ancelotti.

mercoledì 30 aprile 2014

Passa l'Atletico di Simeone: sarà derby di Madrid a Lisbona

Come la presa della Bastiglia: irrompono i tamarri nella storia. L'Atletico Madrid di Simeone batte il Chelsea a Londra e vola in finale. A Lisbona sarà derby con il Real Madrid. Simeone in finale di Champions League è come Tersite eroe dell'Iliade. Non ci sta, non è possibile. E' contro l'estetica. Che a lungo andare si tramuta in etica. Saranno contenti gli infiniti complessati che godono delle sconfitte di Mourinho. Mi domando poi se ci sia qualcuno disposto ad esaltarsi per quel gregario mal rasato di Simeone, comandante di una truppa racchia e tozza quante altre mai. Ma, l'avete visto Diego Costa? E' il tripudio della mediocrità. Spero che in finale l'Atletico sia asfaltato dal Real.

venerdì 11 aprile 2014

Semifinali Champions League 2013-14: Bayern Monaco - Real Madrid, Chelsea - Atletico Madrid

Finalmente senza gli stanchi passaggi laterali del Barcellona, la squadra più premiata al mondo da rigori e rigori, oltre che la più graziata dai cosiddetti falli tattici, che i suoi centrocampisti di obbedienza sacchiana o guardiolana, è lo stesso, compiono all'occorrenza. Barcellona fuori dalla scatole, in semifinale di Champions League si affronteranno i campioni in carica del Bayern Monaco, che sarebbe favorito, contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo e di Bale, l'Atletico Madrid del grintoso Simeone, troppo grintoso per farmi simpatia, contro il Chelsea dello stratega per eccellenza, José Mourinho da Setúbal, arrivato dove nessuno avrebbe immaginato con un squadra, questo Chelsea, che mi pare anche più debole del suo Porto, vincitore a sorpresa nel 2004. Sulla carta, mi ripeto, il Bayern è più forte. Ma, dovendo azzardare un pronostico mi butto sul numero dieci. Nel senso che ci sarà, credo io, o la decima Coppa del Real, o la terza Champions di Mourinho, a dieci anni dalla prima.

mercoledì 12 marzo 2014

Fenomenologia di Balotelli: 2^ puntata

Milan eliminato dall'Atletico Madrid, com'era prevedibile, e tutti, com'era prevedibile, a dare addosso a Balotelli. Insomma, il Milan ha la rosa più scarsa degli ultimi 25 anni, ma la colpa è di Balotelli. A capire qualcosa di calcio, però, dovrebbe sapersi, perché è autoevidente, che Balotelli è giocatore di colpi e non di prestazione. Ce ne sono stati altri nella storia del calcio, ci sono e ce ne saranno. Beninteso, ogni squadra di questi giocatori se ne può permettere uno e non di più. E, di solito, questi giocatori sono un valore aggiunto, una risorsa, un'opportunità. A capire di calcio. Il fatto che tutti, dico tutti, siano del parere opposto mi conforta, inverando il paradosso di Bacone. La fallacia della communis opinio

sabato 1 settembre 2012

Quanto è forte Radamel Falcao!

E' riuscito, in pochi anni, a mettersi alle spalle, almeno nella lista di google, il più illustre predecessore Paulo Roberto Falcao, uno dei più grandi ed eleganti e decisivi centrocampisti della storia. Radamel Falcao non è brasiliano ma colombiano, non è un regista difensivo, ma un attaccante a tutto campo, incisivo sotto porta, sempre spettacolare, con un gran sinistro ed un perentorio colpo di testa, che mi ricorda quello di Marcelo Salas. La tripletta che Radamel Falcao ha messo a segno ieri sera, contro il Chelsea, nella vittoriosa partita del suo Atletico Madrid nella Supercoppa Europea, è una sintesi mirabile della ricchezza del suo repertorio. Meriterebbe palcoscenici più importanti.
Aggiornamento del 13 settembre 2012: anche Fabio Capello, ct della Russia, è rimasto impressionato dalle doti di Radamel Falcao, giungendo a definirlo il miglior attaccante del mondo in questo momento.

mercoledì 9 maggio 2012

Atletico Madrid batte Atletico Bilbao 3-0: Simeone supera Bielsa e conquista l'Europa League

Doppietta di Falcao e gol di Diego, tra i talenti più sottovalutati della sua generazione. L'Atletico Madrid di Simeone si aggiudica l'Europa League ai danni dell'Atletico Bilbao di Bielsa, che, c'è da sperare a questo punto, non verrà all'Inter. Lo scrivo, perché non credo che la scelta di Stramaccioni sia stata presa in modo definitivo. E, comunque, non mi persuade. In Stramaccioni, infatti, magari mi sbaglierò, non intravedo tracce di carisma. Comunque, con la sconfitta di stasera, il pericolo di vedere Bielsa sulla panchina dell'Inter è scongiurato. Accontentiamoci.

giovedì 12 aprile 2012

Cristiano Ronaldo 40, Messi 39. Testa a testa per il titolo di Pichichi

Quanto si segna nella Liga! Cristiano Ronaldo, con la tripletta rifilata ai "cugini" dell'Atletico Madrid, ha ottenuto due grandi risultati: riportato il Real a +4 sul Barcellona e toccato, per la seconda volta, quota 40 gol nel campionato spagnolo. Chiuderà capocannoniere come lo scorso anno? Difficile dirlo ora, atteso che Messi lo segue da presso a 39. Ad ogni modo, il mio pronostico è questo, la Liga andrà al Real Madrid di Mourinho, il titolo di pichichi a Cristiano Ronaldo. Tanto chiarito, resto convinto che nella Liga sia più facile segnare rispetto agli altri campionati europei di vertice: italiano, inglese e tedesco. Non a caso gli assi di Real e Barca segnano ad una media superiore ad un gol a partita: Cristiano Ronaldo 1,25 a partita, Messi 1,258, insomma 1,26. Numeri del genere altrove sarebbero impensabili.

mercoledì 22 febbraio 2012

Reja è partito per Madrid: e le dimissioni?

Terremoto in casa Lazio. Reja, stando alle ultimissime indiscrezioni, sarebbe partito comunque con la squadra e Lotito avrebbe respinto le sue dimissioni. Regna la confusione più assoluta. Pare di capire, insomma, che Reja domani sarà in panchina al Calderon per la sfida tra Atletico Madrid e Lazio, ma nulla si sa circa le dimissioni del tecnico friulano. Sono state ritirate o congelate? Quella di domani sarà l'ultima panchina biancoceleste di Reja? Come hanno reagito i giocatori? Mistero fitto!

Reja si dimette e non parte per Madrid. La Lazio nel caos

Clamorosa decisione di Reja alla vigilia del ritorno di Europa League, che vedrà la Lazio impegnata sul campo dell'Atletico Madrid. Il tecnico friulano, stanco delle polemiche che hanno agitato gli ultimi giorni in casa biancoceleste ha rassegnato le dimissioni, evitando addirittura d'imbarcarsi sull'aereo diretto a Madrid. Le sconfitte, imbarazzante quella di Palermo, dell'ultimo periodo hanno reso incandescente l'ambiente laziale. A mio modo di vedere, Reja ha fatto un ottimo lavoro, riuscendo a spremere il meglio da un gruppo forte in alcuni reparti, ma inadeguato in altri, soprattutto in difesa. La Lazio ha fatto un buon campionato, sebbene a gennaio non siano arrivati i rinforzi che lo stesso Reja aveva domandato a Lotito. Meglio di così, non so se sarebbe stato possibile fare e le flessioni nel rendimento di una squadra con pochi ricambi all'altezza sono fisiologiche. Può Reja ritirare le dimissioni? Stiamo a vedere.

giovedì 26 gennaio 2012

Continua la sindrome Nadal, Federer perde in semifinale a Melbourne

Ultima vittoria contro il maiorchino in una prova dello Slam: Wimbledon 2007. Da quel momento, Roger Federer è sempre uscito sconfitto negli scontri con Nadal in un torneo dello Slam. Riuscendo, invece, a sconfiggere l'eterno rivale al Masters, ad Amburgo, a Madrid. Insomma, dappertutto, ma non nei momenti davvero topici della stagione tennistica. Se non è una sindrome questa? Oggi, semifinali degli Open d'Australia, aveva iniziato bene, conquistando il primo set al tie-break, ma si era sciolto nel secondo, perso, 6-2, la svolta, nel terzo, che Nadal si aggiudicava al tie-break. Il quarto, com'era del tutto prevedibile, finiva all'asso spagnolo, che approda in finale, dove, con ogni probabilità, ritroverà Djokovic. E perderà. Cosa sarebbe stata, mi chiedo a questo punto, la carriera di Federer senza Nadal? Lo svizzero avrebbe da tempo varcato la soglia dei venti titoli dello Slam. Poi, mi chiedo ancora una cosa: ma, Nadal un poco di stanchezza non l'accusa? Possibile che rallenti soltanto ad ottobre? Corre, corre, corre, corre troppo. Come il Barcellona.

venerdì 4 novembre 2011

Vince la Lazio, Udinese travolta

Giornata di Europa League in chiaroscuro per la squadre italiane. Se la Lazio batte lo Zurigo con gol del generoso Brocchi, l'Udinese esce sconfitta a Madrid, contro l'Atletico, addirittura per 4-0. Guidolin ha risparmiato alcuni titolari, ma gli spagnoli davvero formano un bel gruppo, nel quale spicca il talento di Diego, che, nonostante la stagione poco esaltante vissuta con la Juventus, meritava un'altra occasione nel nostro campionato. Tutto sommato fa lo stesso gioco di Sneijder, ma, tendenzialmente, segna di più. Nel complesso, comunque, tolte le tre o quattro squadre più forti della Champions, la sensazione è che Champions ed Europa League si equivalgano. Insomma, l'Atletico Madrid non mi pare meno forte del Lille o del Bate Borisov, tanto per fare qualche esempio.