Non posso fare la recensione di un libro che non leggerò. E poi sono uscite tante anticipazioni della biografia di Giorgio Chiellini, capitano della Juve. Le polemiche con Melo e Balotelli, il suo odio per l'Inter. E le sue idee sul calcio, sugli allenatori. Non entro nel merito. E c'è da aggiungere che il libro ha già ricevuto tante attenzioni, ha già fatto molto chiasso. Ma fino a Chiasso. Anzi un poco prima. Perché la carriera di Chiellini è stata tutta italiana. Ha vinto solo in Italia. Mai una Coppa Europea. Due eliminazioni al primo turno ai mondiali e persino una mancata qualificazione ai mondiali. Si dirà. Ma è stato secondo con l'Italia agli Europei del 2012. Sì, in finale, mentre era infortunato, lo aveva condotto proprio Balotelli, con la doppietta in semifinale alla Germania. In finale poi, Chiellini fu espulso dopo mezz'ora. C'è da capirlo. Si giocava oltre il confine.
Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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domenica 17 maggio 2020
mercoledì 6 marzo 2019
L'Ajax archivia il Real Madrid. Tornerà Mourinho alla guida dei blancos?
Finito in archivio, dopo una notte europea dal sapore antico. Il Real Madrid, vincitore delle ultime tre edizioni della Champions League, tredici in totale, va fuori agli ottavi per mano dell'Ajax di Amsterdam, una squadra che, da 50 anni, carsicamente scompare per riapparire a scrivere la storia del calcio europeo. L'Ajax di ieri non ha campioni iconici, come furono nei primissimi anni '70 Cruijff e Neeskens e Suurbier e Krol, dentro una rivoluzione tattica e culturale che si sprigionava da tutta la terra dei tulipani, perché anche il Feyenoord di Rotterdam, quello di Van Hanegem, aveva sovvertito i canoni tattici dell'epoca e si era issato sul tetto d'Europa, nel 1970. Né giocatori forti come quelli che, a metà anni '90, rivinsero la Champions e ne sfiorarono un'altra: Seedorf, Davids, Kluijvert, Litmanen, i gemelli Frank e Ronald De Boer, Kanu. Epperò ha giocatori di sicuro talento, che corrono molto e si divertono altrettanto. Il Real Madrid, umiliato 4-1 sul campo di casa del Bernabeu, è apparso stanco. E, comprensibilmente, demotivato. Vincere appaga e, alla lunga, il potere logora anche chi ce l'ha. Peraltro, i blancos erano privi del loro giocatore di maggior valore e temperamento, il capitano Sergio Ramos. Che vale per tre e difende per quattro. Era dal 2010 che l'avventura del Real in Champions non terminava agli ottavi di finale. Poi, arrivò Mourinho, fresco di triplete con l'Inter. La storia pare destinata a ripetersi.
sabato 24 maggio 2014
Il Real Madrid vince la decima Champions contro l'Atletico: 4-1 per il Real, gol di Godin, Sergio Ramos, Bale, Marcelo, Cristiano Ronaldo
Sogno oppure ossessione. La decima Champions, ma le prime sei si chiamavano Coppe dei Campioni, è del Real Madrid. A lungo in svantaggio, perché Casillas fallisce un'uscita e spalanca la porta ad una zuccata senza pretese di Godin. Assalto delle merengues a testa bassa e strenua resistenza degli uomini di Simeone. E' Sergio Ramos, un campione prima di tutto di temperamento, a ristabilire la parità nei minuti di recupero della ripresa. Tempi supplementari. Cristiano Ronaldo, al minuto centonove recupera persino in difesa, l'azione riparte, palla a Di Maria, che parte in slalom tra gli avversari, 50 metri palla al piede, arriva in area, tira, Courtois respinge sulla testa di Bale, che chiude un perfetto terzo tempo. E' il gol del vantaggio per il Real. Cristiano Ronaldo spreca una nettissima occasione per via della stanchezza. E' il terzino sinistro brasiliano Marcelo a sigillare la coppa con un gran diagonale che supera Courtois. E' il 3-1. Poi, al minuto 119, rigore procurato da Cristiano Ronaldo. Che lo batte e lo trasforma. E' il 4-1 per il Real Madrid. Gol n. 17 di Cristiano Ronaldo in questa edizione di Champions. La decima conquistata dal Real Madrid, la terza, da allenatore, per Ancelotti.
mercoledì 19 settembre 2012
Il romanzo di Mourinho non finisce. Real - Man City: 3-2 allo scadere
Fuori Sergio Ramos, che oscilla tra il guappo ed il caudillo, dentro una giovane promessa francese: arriva chiaro alla squadra il segnale di José Mourinho. A Madrid comanda ancora lui. Nonostante il disastroso inizio di stagione nella Liga. Ieri sera, prima giornata di Champions League, contro il Manchester City di Mancini, la sfida era cruciale per la stagione delle merengues. Doppio svantaggio rimontato e gol allo scadere del ritrovato Cristiano Ronaldo: Mourinho che entra in campo ed esulta scivolando sulle ginocchia. Immagine già vista, immagine vincente. La partita da vincere è stata vinta. E qualunque altro allenatore l'avrebbe persa. Qui sta la differenza tra Mourinho ed i suoi colleghi. Mourinho non subisce gli eventi, perché li affronta. E li domina.
martedì 24 gennaio 2012
Surreale conferenza stampa di Mourinho: no habla
Mourinho no habla. Surreale conferenza stampa del tecnico lusitano alla vigilia del ritorno di Coppa del Re, che vedrà il suo Real Madrid rendere visita agli arcirivali del Barca dopo la sconfitta dell'andata. Non proclami, non annunci, non sfide, non provocazioni. Niente di niente, questa volta. Mourinho ha parlato a stento, con incedere quasi evangelico, sì, sì, no, no, qualche smorfia, qualche espressione di disappunto, una recita studiata per sbaragliare la platea dei giornalisti, pronti a raccogliere uno sfogo dopo le polemiche degli ultimi giorni, i rumors sullo spogliatoio blanco in subbuglio, Sergio Ramos sul piede di guerra, e tutto il resto. Ha lasciato gli astanti di sasso. Ad interrogarsi su quel silenzio così insolito. Poi, è chiaro, dovrà vincere con il Barcellona.
martedì 29 novembre 2011
La rivincita di Mourinho: un altro triplete?
Deve avere pesato molto sul proprio orgoglio la passata stagione, la sconfitta per 5-0 contro il Barca in campionato, il secondo posto proprio dietro i blaugrana nella Liga nonché l'eliminazione nelle semifinali sempre ad opera degli uomini di Guardiola, non potendo bastare come medicamento al proprio ego la vittoria sugli storici rivali in Coppa del Re. Ora, le cose sembrano essere cambiate per José Mourinho. In campionato, il Real Madrid guida la classifica con sei punti di vantaggio sul Barcellona, sconfitto a sorpresa a Getafe, Cristiano Ronaldo è capocannoniere, la squadra esprime anche un gioco spettacolare, in Champions è a punteggio pieno. Che stia pensando ad un triplete spagnolo? Potrebbe riuscire nell'impresa, ora che anche Kakà sembra tornato a livelli ragguardevoli, mentre Ozil e Di Maria sono diventati più continui e Sergio Ramos, promosso leader difensivo in luogo del fidato Carvalho, comanda la difesa alla Sanchis, tanto per citare un grande campione del Real che fu.
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