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mercoledì 30 gennaio 2019

Ancelotti sopravvalutato dalla stampa amica

Pochi allenatori hanno buona stampa come Ancelotti. Uno che in carriera ha vinto molto. Ma, ha anche allenato, sempre, grandi squadre. Ha perso due scudetti con la Juve di Moggi: impresa non replicabile. Ha, nel complesso, fatto maluccio nei campionati nazionali. La sua forza mediatica nasce dai rapporti sempre cordiali con i giornalisti e dalle tre Champions League. Epperò, una l'ha vinta ai rigori contro la Juve. Dopo aver superato in semifinale, senza il minimo merito, l'Inter di Cuper, uno che sbagliava tutte le partite importanti. La seconda l'ha vinta nel 2007 in una fase di reflusso del calcio continentale. La terza con il Real Madrid, non il Nottingham Forest. Nel mezzo, la clamorosa rimonta subita dal Liverpool nel 2005. Non voglio ridimensionarne i meriti, perché ne ha. Ma, presentarlo sempre come il migliore dei gestori, il più affidabile dei tecnici, mi pare una mera petizione di principio. Per tornare ai fatti, il Napoli di Sarri era ben più forte del suo. Che, a gennaio, è fuori dalla Champions, dalla lotta scudetto e, persino, dalla Coppa Italia, eliminato da una piccola squadra come il Milan di Gattuso. Per chiunque altro, si sarebbe parlato di fallimento. Ad Ancelotti, invece, la stampa perdona tutto.

mercoledì 7 novembre 2018

La maturità di Insigne: segna gol decisivi nelle partite importanti

Esecuzione magistrale dal dischetto. Pallone che sbarba il palo alla sinistra di Buffon, che intuisce, ma non può, né avrebbe potuto, arrivarci. Il rigore trasformato, ieri, da Insigne, in Champions League, contro il Psg, è la conferma della maturità raggiunta dall'estroso talento del Napoli. Che Ancelotti ha sottratto a molti dei compiti di copertura, che l'imbrigliavano nel gioco arioso, ma schematico e ossessivamente ripetitivo di Sarri. Insigne segna molto di più e segna, nelle partite decisive, gol decisivi. Non è e mai sarà Roberto Baggio. Ma, oggi, Insigne può dirsi un campione. Maturo.

martedì 2 ottobre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 7^ giornata

Settima vittoria consecutiva per la Juve, che doma il Napoli di Ancelotti, peraltro ridotto in dieci da un'espulsione non così evidente. Il campionato pare chiuso prematuramente. Epperò, una cosa va detta. I bianconeri ricevono cartellini gialli in ritardo, rossi mai. E giocano con molta aggressività. L'indulgenza verso questo gioco, che all'estero potrebbero solo sognare, aiuta a scavare un solco con la concorrenza: faccio un esempio, l'entrata di Alex Sandro su Albiol era, meglio dire, purtroppo, sarebbe stata, da espulsione diretta. E questo conta, questo incide e decide, ferma la forza della squadra di Allegri, che è oggettiva. La Roma vince il derby con la Lazio: voglio sottolineare la prova superba di Santon. Il migliore in campo. Se fisicamente a posto e, per dirla in stile anglosassone, se in fiducia, Santon è tra i migliori terzini in circolazione. Vincono anche Inter, Fiorentina, con assurdo rigore regalato ad un tuffo olimpionico di Federico Chiesa, Milan e Sampdoria. Classifica tutto sommato corta, con l'eccezione della Juve, che ha già sei punti di vantaggio sul Napoli.

lunedì 24 settembre 2018

Serie A 2018/19: il punto dopo la 5^ giornata. Il nuovo Insigne

Juve a punteggio pieno, ma con un calendario agevole e nessuna decisione arbitrale a remare contro una navigazione resa comoda dal calendario. E questo conta. Cristiano Ronaldo aggiunge gol, ma Dybala è sparito, mentre il nuovo Bernardeschi offre anche potenza oltre alla nota tecnica. Tiene il Napoli di Ancelotti, pragmatico sì, ma anche capace di innovare. Callejon gioca più indietro e più al centro. Insigne ha lasciato la riserva dell'ala sinistra, dove lo confinava  Sarri. E, al centro, capitando più spesso in area, decide le partite. Perché? Perché la sua cifra tecnica superiore, lo stop facile, la coordinazione naturale, il tiro immediato, fanno la differenza. Può fare e penso che farà almeno 20 gol, quest'anno. Perde la Roma contro il Bologna: troppi cambi in estate e, forse, troppa rigidità da parte di Di Francesco. Crisi aperta. Nella vittoria del Parma, si nota il gol antico di Gervinho. Cagliari impreparato, ma Gervinho fa una galoppata di quasi 70 metri. L'Inter batte nel finale la Sampdoria e conferma una crescita di condizione. Buona vittoria della Fiorentina dei figli d'arte Simeone e Chiesa. Milan fermato in casa, sul 2-2, dall'Atalanta. Terza vittoria per la Lazio di Immobile, autore di una doppietta.

mercoledì 6 maggio 2015

Ancelotti sbaglia formazione: Juve avanti 2-1

Sergio Ramos interno di centrocampo, ruolo per il quale non ha piedi né tempi di gioco, è un grosso errore. E non è l'unico di Ancelotti, che schiera Bale fuori forma, da centravanti, sebbene il gallese ami partire da lontano per liberare la sua progressione. Per tacere della difesa troppo alta, nella quale Tevez, vero fuoriclasse, affonda a meraviglia. La Juve vince 2-1 e si avvicina alla finale. Ancelotti dovrà cambiare registro per il ritorno.

sabato 24 maggio 2014

Il Real Madrid vince la decima Champions contro l'Atletico: 4-1 per il Real, gol di Godin, Sergio Ramos, Bale, Marcelo, Cristiano Ronaldo

Sogno oppure ossessione. La decima Champions, ma le prime sei si chiamavano Coppe dei Campioni, è del Real Madrid. A lungo in svantaggio, perché Casillas fallisce un'uscita e spalanca la porta ad una zuccata senza pretese di Godin. Assalto delle merengues a testa bassa e strenua resistenza degli uomini di Simeone. E' Sergio Ramos, un campione prima di tutto di temperamento, a ristabilire la parità nei minuti di recupero della ripresa. Tempi supplementari. Cristiano Ronaldo, al minuto centonove recupera persino in difesa, l'azione riparte, palla a Di Maria, che parte in slalom tra gli avversari, 50 metri palla al piede, arriva in area, tira, Courtois respinge sulla testa di Bale, che chiude un perfetto terzo tempo. E' il gol del vantaggio per il Real. Cristiano Ronaldo spreca una nettissima occasione per via della stanchezza. E' il terzino sinistro brasiliano Marcelo a sigillare la coppa con un gran diagonale che supera Courtois. E' il 3-1. Poi, al minuto 119, rigore procurato da Cristiano Ronaldo. Che lo batte e lo trasforma. E' il 4-1 per il Real Madrid. Gol n. 17 di Cristiano Ronaldo in questa edizione di Champions. La decima conquistata dal Real Madrid, la terza, da allenatore, per Ancelotti.

mercoledì 23 ottobre 2013

Callejon trascina il Napoli al successo contro il Marsiglia, pareggio del Milan con il Barca

Che Callejon non abbia giocato una sola partita con la nazionale maggiore di Spagna è un mistero grande. Altro che Pedro, l'ex madridista ha un talento multiforme, che gli permette di eccellere nel gioco offensivo. Gli basta spesso lo stop per saltare l'avversario e calcia con rara precisione. Ha molta parte nel successo del Napoli sul campo del Marsiglia. Bella anche la prova di Mertens. Da segnalare il primo, bellissimo, gol con il Napoli del centravanti colombiano Zapata. Il Milan, dal canto suo, costringe il Barcellona al pareggio, aggrappandosi ai guizzi di un Kakà tornato decisivo. Dopo il gol di Robinho, subisce il pareggio di Messi e la supremazia territoriale blaugrana, ma tiene il risultato. Vedo peggio la Juve contro il Real di Ancelotti.

giovedì 12 gennaio 2012

Pato al Psg, Tevez al Milan

Clamorosa svolta di mercato, stando alle indiscrezioni che stanno trapelando dalla Francia e dall'Inghilterra. Pato starebbe per raggiungere Ancelotti e Leonardo al Paris Saint Germain per la cifra di 35 milioni di euro, quelli che dovrebbero servire al Milan per assicurarsi il cartellino di Tevez, transfuga dal Manchester City, dopo la rottura insanabile con Mancini. Dal punto di vista tecnico, ci guadagnano soprattutto i parigini, perché Pato è una prima punta di valore assoluto, limitato nel'ultimo anno e mezzo da infortuni, gossip ed Ibrahimovic. Soprattutto, da Ibrahimovic, che gli ha tolto spazio davanti, costringendolo a girare troppo lontano dall'area di rigore. In Francia, ci scommetto, tornerà protagonista. Ci guadagna meno il Milan, che lascia andare un campione classe '89 per prenderne uno presunto tale classe '84, con fama di agitatore degli equilibri del gruppo. Più di tutti, ci guadagna l'Inter, che evita l'ingaggio di Tevez. Si aspettano soltanto le conferme ufficiali.

venerdì 25 novembre 2011

Storia di Recoba: 9 (la semifinale di Champions e Zaccheroni)

Ronaldo lascia l'Inter di notte, a fine agosto, da campione del mondo con il Brasile, attratto dalle sirene madrilene. I tifosi nerrazzurri sono sgomenti: un'altra batosta dopo quella del 5 maggio 2002. Nello spazio di pochissimi mesi. Cuper resta al suo posto. L'Inter in campionato prova a contrastare la Juventus e culla a lungo ambizioni di scudetto, destinate però a sfumare con una decina di giornate di anticipo: alla fine sarà soltanto secondo posto. Recoba gioca più spesso da seconda punta, laddove la stagione precedente era stato spesso centrocampista di fascia sinistra: ruolo faticoso ed ingrato per lui, tanto più che alle spalle aveva Gresko. Ora, invece, stagione 2002/03, Cuper lascia Recoba appena più libero di giocare il proprio calcio. Recoba segna uno strepitoso gol contro la Roma nel girone di ritorno, ma, l'Inter, in vantaggio per 3-1, si fa rimontare fino al 3-3, che nasce da una palla persa da Morfeo, subentrato al posto di Recoba, fino ad allora migliore in campo. Il sunto della sua carriera: gli allenatori all'Inter hanno sempre fatto a gara a sostituirlo, per essere smentiti dal campo. Alla fine, per il Chino, saranno dodici i gol, 9 in campionato, 3 in Champions League, dove l'Inter viene eliminata dal Milan del fortunatissimo Ancelotti, con due pareggi, uno a reti bianche, nel quale Recoba mezzo infortunato sbaglia un gol quasi fatto, l'altro per 1-1, nel ritorno in casa, che costa la finale ai nerazzurri. Moratti, ormai, non ha più fiducia in Cuper, ma lo tiene comunque, salvo esonerarlo dopo poche partite della stagione successiva, facendo posto a Zaccheroni. Con il tecnico romagnolo, Recoba gioca spesso attaccante esterno, costretto a quei recuperi che gli sono così ostici: segna comunque 11 reti complessive, alcune bellissime. L'Inter, solo quarta in campionato, nonostante l'arrivo di Adriano dal Parma, che con Recoba si trova bene, cambia ancora direzione tecnica, è la volta di Roberto Mancini. La storia di Recoba all'Inter comincia a prendere i colori del crepuscolo. 9^ puntata (cfr. 1^ puntata, 2^ puntata, 3^ puntata, 4^ puntata, 5^ puntata, 6^ puntata, 7^ puntata, 8^ puntata)