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martedì 23 gennaio 2018

Inter: fase difensiva e fase offensiva. La difesa funziona, l'attacco meno

Ecco i gol fatti e subiti dalle prime cinque della classifica:


  1. Napoli               45 gol fatti            13 gol subiti     dif. + 32
  2. Juve                  50 gol fatti            15 gol subiti     dif. + 35
  3. Lazio                53 gol fatti             25 gol subiti    dif. + 28
  4. Inter                  36 gol fatti            16 gol subiti     dif. + 20
  5. Roma                31 gol fatti            15 gol subiti     dif. + 16
I numeri non dicono tutto, ma dicono tanto, forniscono comunque delle informazioni preziose. L'Inter, dietro, funziona. Ha la quarta difesa della serie A, ma ha subito solo un gol più di Juve e Roma, solo tre più del Napoli, ma anche 9 gol meno della Lazio. Il problema non è nei difensori, non è in difesa, non è nella fase difensiva. Per contro, ha segnato 9 gol meno del Napoli, 14 gol meno della Juve, 17 gol meno della Lazio. Ha anche segnato meno gol della Sampdoria. E' sull'attacco e sulla fase offensiva che c'è da lavorare. Perciò benvenuto a Rafinha. Ben venga Sturridge. Sarebbe utilissimo Ramires, centrocampista, rapido, che si inserisce e che segna. Che ha il cambio di passo. L'Inter ha bisogno di segnare di più. Tutto qua. Aggiungo: sarà un caso che la differenza reti fotografi quasi con esattezza le posizioni in classifica? Perché, dopo tutto, sproloqui della stampa a parte, il calcio è un gioco semplice.

Serie A 2017/18. il punto dopo la 21^ giornata. Vincono Napoli e Juve

Vittorie non troppo brillanti del Napoli contro l'Atalanta, torna al gol Mertens, e della Juve, davvero in difficoltà nella ripresa, contro il Genoa. Sembra essere l'anno giusto per gli uomini di Sarri, più concreti che in passato e capaci di risultato pieno anche nelle giornate di minor grazia. La Juve gioca un calcio mediocre e vive dell'abbondanza della rosa: ha un mucchio di alternative, figlie di un prepotere economico e sportivo che supera il lustro. Pareggio tra Inter e Roma: i giallorossi, che stanno per perdere anche Dzeko, diretto al Chelsea di Conte, non arriveranno in Champions. L'Inter è ostaggio della prudenza eccessiva di Suning: con qualche innesto, sarebbe stata da scudetto. La squadra più in forma del campionato è la Lazio di Simone Inzaghi, nella quale brilla Milinkovic-Savic: altro che Pogba! Vince il Milan di Gattuso a Cagliari, con doppietta di Kessie. Vittoria importante, in coda, del Crotone di Zenga sul campo del Verona.

lunedì 22 gennaio 2018

I problemi dell'Inter di Spalletti e di Suning

Nelle ultime partite di campionato, l'Inter ha segnato la miseria di 3 gol, nessuno contro la Juve, uno contro l'Udinese, nessuno contro il Sassuolo, nessuno contro la Lazio, uno contro la Fiorentina, uno contro la Roma. Tre gol in sei partite. Ed ancora si perde tempo a rovistare tra errori difensivi individuali, veri o presunti. Segnando così poco, non si fa strada. Il problema dell'Inter, numeri alla mano, è la monotonia di un gioco privo di alternative a quello sulle fasce, dove, peraltro, Candreva non salta l'uomo nemmeno per sbaglio e Perisic vive un lungo letargo. Né Icardi, fortissimo in area, ha il fisico per reggere da solo il peso dell'attacco. Ieri, lanciato verso la porta, si è fatto rimontare e stringere da Fazio e Manolas. Ronaldo li avrebbe lasciati sul posto, Adriano, come Vieri, li avrebbe fatti rimbalzare. Milito li avrebbe mandati a sbattere con una finta. Icardi, pur fisicamente tosto, non è dominante rispetto a difensori cui ceda centimetri e chili, quasi tutti, né ha un gran dribbling, anzi. E così, se non servito faccia alla porta, in area, viene facilmente fermato. Tutta la fase di costruzione del gioco nerazzurro, poi, è sterile. Gagliardini, che andrebbe bene in un centrocampo a 3, stenta in quello spallettiano a 2. Borja Valero, privo di uno scatto degno di questo nome, non può fare il trequartista. Meglio quando gioca più indietro. Per questa ragione, pensavo e penso che Ramires avrebbe fatto e farebbe comodo. Ha il cambio di passo, per dare altro ritmo ad una manovra altrimenti troppo compassata. Anche Rafinha può tornare utile: la sua cifra tecnica, al netto di una condizione atletica da ritrovare, è altissima. Ma, soprattutto, Rafinha e Ramires hanno una personalità che manca a molti interpreti attuali dell'Inter di Spalletti. Suning si dia una mossa. Ramires serve. E, forse, servirebbe anche Sturridge.

Asutralian Open 2018, Federer ai quarti, Fognini no

Si ferma agli ottavi di finale, come già nel 2014, la corsa di Fabio Fognini agli Australian Open in corso di svolgimento a Melbourne. Troppo forte Berdych, che vince in tre set: 6-1, 6-4, 6-4. Vince, invece, secondo pronostico, re Roger Federer, che supera l'ungherese Fucsovics: 6-4, 7-6, 6-2 il punteggio finale per l'asso elvetico. Federer ai quarti di finale.

domenica 21 gennaio 2018

Inter-Roma 1-1

C'è poco da commentare. Squadra lenta. Pochi gol segnati. Difesa troppo alta. L'Inter avrebbe dovuto asfaltare questa Roma. Spalletti sbaglia ad insistere su Candreva e Perisic, sul 4-2-3-1, su Borja Valero trequartista. 

Seppi battuto da Kyle Edmund

Si ferma agli ottavi di finale la corsa di Seppi agli Australian Open 2018. Perde dall'inglese Kyle Edmund in quattro set. Ora, le speranze italiane di andare avanti a Melbourne restano affidate al talento bizzoso di Fognini.

sabato 20 gennaio 2018

Fognini agli ottavi agli Australian Open 2018. Battuto Benneteau in 5 set

Fognini raggiunge  Seppi negli ottavi di finale degli Australian Open 2018. Batte in 5 set il francese Benneteau: 3-6, 6-2, 6-1, 4-6, 6-3 il punteggio in favore del campione ligure. Sul cemento di Melbourne, Fognini aveva già raggiunto gli ottavi di finale nel 2014.

venerdì 19 gennaio 2018

Sofia Goggia vince la discesa libera di Cortina: battuta la Vonn

Strepitosa vittoria di Sofia Goggia, che sulla pista di Cortina d'Ampezzo conquista la discesa libera, precedendo la  leggendaria statunitense Lindsey Vonn. Si tratta della quarta vittoria nella Coppa del mondo di sci alpino, per la campionessa bergamasca: la seconda consecutiva dopo quella di Bad Kleinkircheim.

Australian Open 2018: Seppi agli ottavi! Battuto Karlovic in 5 set

Grande vittoria di Andreas Seppi nel terzo turno degli Australian Open 2018. Sul cemento di Melbourne, il campione altoatesino ha sconfitto in cinque set 6-3, 7-6, 6-7-, 6-7, 9-7 il gigante croato Karlovic, guadagnando l'accesso agli ottavi di finale. Si tratta della quarta qualificazione agli ottavi di finale in carriera, per Seppi, nello Slam australiano: ci era già riuscito nel 2013, nel 2015 e nel 2017. Negli ottavi, domenica, Seppi sfiderà il giovane talento inglese Kyle Edmund. Partita alla sua portata.
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giovedì 18 gennaio 2018

Fognini al terzo turno agli Asutralian Open 2018

Fognini si qualifica al terzo turno degli Australian Open 2018. Ha battuto il russo Donskoy in quattro set: 2-6, 6-3, 6-4, 6-1. Tra alti e bassi, Fognini resta il miglior tennista italiano degli 35 anni.

Ronaldinho si ritira: la sua carriera in 10 punti

Ronaldinho lascia il calcio. E ci sta, classe 1980, 38 anni da compiere, da un paio di lustri l'asso brasiliano aveva fatto un passo laterale rispetto al grande calcio, lampi di classe e prodezze distillati con crescente parsimonia. Epperò è stato uno dei migliori giocatori della storia, un 10 straordinario. Provo a raccontare la sua carriera, condita da 331 gol ed un'infinità di assist meravigliosi, in dieci punti.


  1. Forte da subito, si rivela durante la Coppa America del 1999, che il Brasile, con Ronaldo e Rivaldo e Roberto Carlos, vince. Ronaldinho resta ancora al Gremio, in patria, per una stagione.
  2. Nel 2001 approda al Psg. E non si può dire che brilli sempre. In un campionato, peraltro, non troppo competitivo. La leggenda vuole che i parigini insistano per avere Recoba in cambio di Ronaldinho. Non è così. O meglio, a Parigi Recoba è stimato. Ma, Moratti li vorrbbe entrambi, assieme. E' Cuper, all'esito della stagione 2002/03, a rifiutare Ronaldinho. Pare che dica: "dove lo metto?". Cuper verrà esonerato pochi mesi dopo. Ronaldinho finisce al Barcellona.
  3. Nel mezzo, ai mondiali nippo-coreani del 2002, Ronaldinho si laurea campione del mondo, segna due gol. Ronaldo è capocannoniere con 8 gol, Rivaldo ne segna 5. Ronaldinho parte da destra, posizione che ama poco.
  4. Nel 2003, si diceva, arriva al Barca. Ed esplode. E' un dieci atipico. Un fantasista laterale. Che parte da sinistra e si accentra. Scattante, inarrestabile in progressione, dribbling fulmineo, declinato in mille varianti, con l'eccellenza dell'elastico. Raggiunge l'apice del rendimento in un clasico autunnale del 2005: doppietta al Bernabeu, che deve tributargli un omaggio innaturale.
  5. Nel 2006, regala la seconda Champions della storia al Barcellona, ma, ai mondiali di Germania delude, coinvolto nel fallimento del quadrilatero: Ronaldo, Adriano, Ronaldinho, appunto, e Kakà. Si salva solo Ronaldo.
  6. Comincia, a 26 anni, un lento declino. Più agonistico che altro. Nel 2008 lascia il Barca, perché Guardiola vuole talenti applicati ai suoi schemi e perché è già esploso Messi, ed approda al Milan.
  7. In Italia, la classe è inalterata, ma in campo cammina. Il meglio lo fa da fermo, perché il suo piede destro ha una sensibilità unica.
  8. Perde dopo un poco la nazionale. Negli ultimi sette anni, cambia spesso squadra. Gli assolo non mancano. Ma, il calcio che conta si allontana.
  9. Il Ronaldinho degli anni 2003-2006 regge il confronto con tutti i migliori giocatori del mondo di sempre. Il suo repertorio di dribbling e di finte, unito ad una notevole complessione atletica nei periodi di miglior forma, ha pochi, pochissimi, riscontri.
  10. Ha fatto grandi cose in carriera. Ma, la sua carriera ad alti livelli, soprattutto osservata in rapporto al talento, è durata troppo poco.

lunedì 15 gennaio 2018

Nadal batte Estrella Burgos. 6-1, 6-1,6-1, al primo turno degli Australian Open 2018

Sta bene Nadal. Almeno a giudicare dalla facile vittoria appena ottenuta contro Victor Estrella Burgos agli Australian Open 2018, primo turno: un periodico 6-1 in tre rapidi set. Il tennista dominicano, trentasette anni suonati, non ha un gran curriculum a Melbourne, epperò la tenuta fisica di Nadal è parsa buona. In attesa di prove più impegnative. Quella di oggi è stata la partita n. 63 di Nadal, nello Slam australiano: 52 vittorie, compresa quella odierna, e 11 sconfitte

venerdì 12 gennaio 2018

Australian Open 2018: 15/28 gennaio. Federer favorito

Tra il 15 ed il 28 gennaio, si svolgerà, a Melbourne, il primo Slam stagionale, gli Australian Open 2018. Murray, operato, non ci sarà, mentre pesano i dubbi sulle reali condizioni di forma di Nadal e, vieppiù, di Djokovic, da tempo finito in un limbo tecnico ed agonistico. Cosicché è d'obbligo indicare Federer, che lo scorso anno proprio a Melbourne realizzò l'ennesima resurrezione sportiva, come il grande favorito. Vincesse, l'asso svizzero, sarebbe il ventesimo trionfo nei tornei dello Slam. Peraltro, una nuova vittoria, dopo quella entusiasmante, colta al quinta set lo scorso anno, contro l'eterno rivale Nadal, permetterebbe a Federer di appaiare i primatisti assoluti di vittorie a Melbourne, Emerson e Djokovic.

lunedì 8 gennaio 2018

Ramires è il rinforzo che serve all'Inter

E' Ramires il rinforzo di cui l'Inter ha bisogno. E non solo perché tesserato con una società del gruppo Suning. Il centrocampo attuale dell'Inter manca di rapidità e di brillantezza. Borja Valero porta palla, lo stesso fa Gagliardini. Vecino è l'unico che saprebbe inserirsi, ma ha struttura pesante ed è soggetto a cali di forma. Ramires è rapido di gambe, ha tecnica tipicamente brasiliania ma sa anche contrastare. Ha gli strappi che servirebbero a svegliare il letargico centrocampo nerazzurro. Poi, fosse possibile, proverei anche a prendere Pastore, che, dietro Icardi, potrebbe fare la differenza. Ma, quella del Psg è una bottega cara.

Serie A 2017/18: il punto dopo la 20^ giornata. Fuga di Napoli e Juve, favorita da una decisione arbitrale assurda

Il Napoli batte il Verona, ritrovando il gol di Callejon, perno tattico cui Sarri non saprebbe rinunciare. Meraviglioso l'assist mancino di Insigne, il miglior calciatore italiano. Brilla anche il suo gemello dei tempi del Pescara di Zeman, Immobile, autore di una quaterna nel 5-1 della Lazio contro la Spal: è capocannoniere provvisorio con 20 gol, davanti ad Icardi, 18. Ma, l'asso della squadra di Simone Inzaghi è Luis Alberto. Ha una classe d'altri tempi. Sorprendente. La Juve vince senza merito contro il Cagliari, che si vede negare un rigore sacrosanto, con l'arbitro che nemmeno consulta il Var. L'Inter, fiacca ed impoverita dagli infortuni, pareggia contro la Fiorentina. Va peggio alla Roma, che perde in casa contro l'Atalanta di Gasperini. E che in Champions, alla fine, non andrà: la Roma, voglio dire. Ancora una vittoria del Benevento. Ora, la breve sosta invernale, mentre cominciano a strombazzare le sirene del calcio mercato.

sabato 6 gennaio 2018

Colpo di mano della Juventus a Cagliari: campionato farsesco

La solita solfa. Rigore solare negato al Cagliari contro la Juve. Che vince con gol di Bernardeschi, proprio l'autore del tocco di mano non sanzionato. L'arbitro non vede e non consulta il Var. Farsa in due atti. Non c'è modo di vincere un campionato punto a punto con la Juve. È storia.

venerdì 5 gennaio 2018

Fiorentina-Inter: 1-1. Gol di Icardi e Simeone. Inter in difficoltà

Due punti nelle ultime quattro partite di campionato. Due gol nelle ultime sette gare, Coppa Italia compresa. L'Inter, che ha pure gli uomini contati in difesa, fa fatica, una terribile fatica a costruire gioco e a segnare. Anche stasera contro la Fiorentina, che domina. Bravissimo Federico Chiesa. Al gol di Icardi, risponde Simeone nel recupero. Pareggio che va stretto alla Fiorentina. Suning deve spendere sul mercato di gennaio!

giovedì 4 gennaio 2018

Cairo esonera Mihajlovic, il Torino su Mazzarri

Esonero notturno di Mihajlovic. Cairo ha deciso di sollevarlo dalla guida tecnica del Torino, dopo la sconfitta nei quarti di Coppa Italia contro la Juve. Mi sembra la decisione più appropriata. In un anno e mezzo, Mihajlovic non ha portato risultati di rilievo. Ha assommato espulsioni evitabili, non ha contribuito alla crescita di un solo giocatore. In estate ha lasciato partire un ottimo centrocampista come Benassi. Ha fatto, e questo conta, sempre male nei derby. Ora, il Toro punta, a quanto pare, su Mazzarri. E, dal mio punto di vista, fa bene. Mazzarri ha ottenuto tre salvezze consecutive con la Reggina, una clamorosa. Ha fatto bene alla Samp, specialmente il primo anno. E benissimo al Napoli, dove è stato terzo, quinto e secondo. Anche il quinto posto, il primo anno all'Inter, con una squadra davvero modesta, è stato un ottimo risultato. Quanto alla storia delle scuse che accampava in caso di sconfitta, non mi pare che quelle di Sarri, tanto per dire, siano meno frequenti. E fantasiose.

Milan-Lazio e Juventus-Atalanta semifinali di Coppa Italia 2017/18

Saranno Milan-Lazio e Juventus-Atalanta le semifinali della Coppa Italia 2017/18.

Mihajlovic sopravvalutato: Torino eliminato dalla Juve

La grinta, la garra. Mihajlovic, più a parole che nei fatti, almeno da quando allena, parla sempre di grinta e di garra. Epperò il suo Torino, ieri eliminato da una Juve modesta nei quarti di finale della Coppa Italia, tutto mi sembra tranne che una squadra tosta e gagliarda. Anzi. Lontanissima dai proclami di battaglia del suo tecnico, tra i più sopravvalutati della serie A. Assieme al suo vecchio mentore Mancini. Poca gavetta da tecnico. Risultati, tutto sommato, modesti. Mihajlovic mi pare che reciti una parte, anche le sue espulsioni mi sembrano snodi di una sceneggiatura dove c'è più caricatura che realtà. Poi, per carità, l'arbitraggio, ca va sans dire, ha favorito la Juve ieri sera, nihil sub sole novi. Ma, Mihajolovic cosa ha aggiunto al Toro e ai suoi giocatori? Direi nulla. Quale sarebbe la sua idea di gioco? Mistero. Era un derby. Ho visto il Torino, in tanti derby del passato, mettere sotto la Juve quand'era al meglio. Le parole non servono. Confermo: Mihajlovic è un tecnico sopravvalutato.