La Polonia aveva fatto malissimo al mondiale. La partita di questa sera ne ha spiegato il perché. L'Italia è sembrata una buona squadra, sfiorando spesso il vantaggio. Peccato che giocasse Bernardeschi, che apprezzavo ai tempi della Fiorentina. Ora, appesantito da muscoli che non ricordavo, non salta più nessuno. E non sa fare il centravanti. Mancini, tecnico fortunato e sopravvalutato, viene salvato da un gol allo scadere di Biraghi.
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domenica 14 ottobre 2018
giovedì 11 ottobre 2018
La modestia tecnica della nazionale di Mancini
Imbarazzante. La modestia tecnica della nazionale di Mancini. Jorginho mi sembra il più inadeguato. Può funzionare soltanto in una squadra organizzatissima, come il Napoli di Sarri, dove giocava, come il Chelsea di Sarri, dove gioca. Ha qualcosa di Zoratto e qualcosa di Di Biagio, che però aveva colpo di testa e tiro da fuori. Fa passaggi a due, tre metri, quasi sempre in orizzontale. Al primo tentativo di filtrante, regala palla agli avversari. Giuseppe Giannini, spesso criticato ai tempi dell'Italia di Vicini, al confronto, era un gigante. Il tridente schierato ieri contro l'Ucraina non aveva speranze. Insigne ha dovuto cercare spazio, e non ce n'era, sulla fascia sinistra, Bernardeschi, autore di un gol fortunoso, ha cercato spesso il dribbling, trovandolo mai. Chiesa accelera sempre, tira sempre. Ma, è giocatore da contropiede. Bonucci lancia, credendosi Ronald Koeman. Non lo è. Biraghi non sa difendere. Florenzi è adattato al ruolo di terzino destro. Poca cosa, davvero, questa nazionale di Mancini. Così, con questi giocatori, l'Italia non vince. E difficilmente vincerà. Domenica, per evitare la retrocessione in Nations League, dovrebbe battere la Polonia. Allo stato, una vittoria è decisamente improbabile.
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sabato 6 gennaio 2018
Colpo di mano della Juventus a Cagliari: campionato farsesco
La solita solfa. Rigore solare negato al Cagliari contro la Juve. Che vince con gol di Bernardeschi, proprio l'autore del tocco di mano non sanzionato. L'arbitro non vede e non consulta il Var. Farsa in due atti. Non c'è modo di vincere un campionato punto a punto con la Juve. È storia.
giovedì 26 ottobre 2017
Serie A 2017/18: il punto dopo la 10^ giornata. Benassi da nazionale
Il Napoli conserva la testa della classifica dopo il successo esterno contro il Genoa. Decisivo Mertens, che firma due gol capolavoro. Le prime della classe vincono tutte, l'Inter contro la Samp, la Juve, che passa in vantaggio con una prodezza di Bernardeschi, e la Lazio, sempre solida, ma anche la Roma, sebbene aiutata da un rigore generoso. La sensazione è che il divario con le squadre di media e bassa classifica sia aumentato. Per vincere lo scudetto, saranno decisivi, più che nel recente passato, gli scontri diretti. Citazione speciale per Benassi, ieri in gol per la Fiorentina contro il Torino: lo considero, da anni, uno dei migliori centrocampisti italiani. Più di governo che di lotta, sa far tutto, dagli assist ai gol, gioca a testa alta e sa muoversi anche senza la palla. Uno che l'Inter sbagliò a lasciarsi sfuggire. Uno che, nell'Italia di Ventura, dovrebbe giocare da titolare.
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