Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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giovedì 10 ottobre 2024
lunedì 9 settembre 2024
US Open 2024: ha vinto Sinner
Secondo titolo Slam in carriera, sempre sul cemento, dal nuovissimo al nuovo mondo, dall'Australia agli Stati Uniti d'America, da Melbourne a New York: Sinner batte in finale Fritz in tre set e conquista gli US Open 2024. Con il suo gioco efficacissimo e monocorde, colpendo la palla il più forte possibile per tutta la partita, che ho seguito con calma, in differita. Si tratta della sua specialità. Nessuno picchia sulla palla come lui nel circuito. Il suo gioco non mi entusiasma ma è vincente e bisogna riconoscerlo. Il vertice della classifica Atp e due titoli Slam nella medesima stagione non consentono grandi discussioni.
domenica 4 agosto 2024
Parigi 2024: oro per Errani e Paolini
Partono contratte nella finale del doppio femminile di tennis delle Olimpiadi di Parigi 2024, accumulando errori gratuti, Sara Errani e Jasmine Paolini. Perso il primo set 2-6, vincono nettamente il secondo per 6-1. E conquistano il terzo e decisivo set, con la formula del super tie-break: 10-7. Oro storico per le tenniste azzurre. Per il tennis azzurro.
giovedì 11 luglio 2024
Wimbledon 2024: Paolini in finale
Battuta in tre set la Vekic, Jasmine Paolini vola in finale a Wimbledon 2024. Mai il tennis italiano è stato così in salute.
martedì 4 giugno 2024
Sinner numero uno Atp: al vertice del tennis mondiale
Il ritiro di Djokovic dal Roland Garros in corso di svolgimento a Parigi era nell'aria e ora è ufficiale. Jannik Sinner ascende, così, al numero uno della classifica Atp. Per la prima volta nella storia, un tennista italiano può fregiarsi del titolo di numero uno assoluto del tennis mondiale. Pietrangeli, quando la classifica non era gestita dal computer, si era fermato al numero tre. Panatta, già in era Open, al numero quattro.
mercoledì 3 aprile 2024
Il tennis, Wimbledon e gli inglesi
Hanno inventato il tennis moderno. Si gioca da loro, a Wimbledon, sull'erba, il torneo più antico e prestigioso e affascinante, eppure gli inglesi da quasi cento anni occupano una posizione di retroguardia nel tennis. Se andaste a consultare le statistiche, scoprireste che i tennisti inglesi, meglio britannici, hanno conquistato il torneo di Wimbledon per 37 volte. Più di tutti. Seguono gli statunitensi, con 33 vittorie e gli australiani, con 21. A guardar meglio, però, si osserva che i britannici hanno conquistato le prime 31 edizioni del torneo, dal 1877 al 1906. Nel 1907, il primo successo straniero dell'australiano Bookes. Poi, ancora due successi britannici, con Arthur Gore, nel 1908 e nel 1909, prima di un lungo digiuno durato sino alle tre affermazioni consecutive di Fred Perry nel 1934/35/36. Perry, capace di completare il Grande Slam, sia pure in stagioni diverse, rimase a lungo l'ultimo grande campione britannico. Dopo di lui, per parafrasare Luigi XV le deluge. Tim Henman, a cavallo tra i '90 e i primi anni 2000 aveva recitato da protagonista, ottenendo vittorie importanti, ma a Wimbledon si era fermato, per quattro volte, in semifinale. Fu necessario aspettare Andy Murray, capace di rivincere a Wimbledon dopo 77 anni, nel 2013. Tramontata la stella di Murray, il tennis d'Albione è tornato al piccolo cabotaggio. Mentre scrivo, il tennista britannico meglio classificato è Cameron Norrie, trentesimo nel ranking Atp. Come si spiega questa crisi di risultati da parte degli inventori del tennis che conosciamo?
venerdì 26 gennaio 2024
Sinner, Bolelli e Vavassori in finale agli Australian Open 2024
L'impresa maggiore, va da sé, resta quella di Sinner, che sconfigge in quattro set Novak Djokovic - uno che a Melbourne aveva trionfato per dieci volte - e vola in finale di singolare agli Australian Open 2024: un vero e proprio passaggio di consegne, anche perché Sinner pare proprio aver raccolto l'eredità tecnica del campione serbo, mai osservato così in difficoltà fisicamente. In finale, per l'Italia, anche il doppio formato da Bolelli e Vavassori. Bolelli ha già vinto, in coppia con Fognini, lo Slam australiano nel 2015. Può ripetersi. Sinner, alla prima finale Slam in carriera, gioca con il sole in tasca.
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giovedì 5 ottobre 2023
Sinner, Panatta e Pietrangeli
Ci vorrebbe Gianni Clerici per affrescare un confronto tra Sinner, recente vincitore del torneo di Pechino, dopo aver sconfitto Alcaraz e Medvedev, e le due leggende del tennis azzurro che l'hanno preceduto: Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli. Nel mezzo, 70 anni buoni non solo di tennis ma di storia italiana. E non soltanto italiana.
Sì, perché Pietrangeli, classe 1933, esordisce nel circuito maggiore nel 1952, con Luigi Einaudi Capo dello Stato, De Gasperi presidente del Consiglio, durante la corsa alla presidenza americana di Eisenhower. Le radio - la televisione è ancora in fase di gestazione da noi - trasmettono Vola Colomba o Papaveri e Paperi di Nilla Pizzi o Le foglie morte di Yves Montand. Nei cinema italiani proiettano Umberto D., l'ennesimo capolavoro di Vittorio De Sica, in quelli americani: Mezzogiorno di fuoco, Otello con Orson Welles, Cantando sotto la pioggia, Scaramouche. Gli italiani vanno soprattutto in bicicletta e amano giocoforza, più di ogni altro sport, il ciclismo. Il calcio segue, manco a dirlo, a ruota. Il tennis è sport aristocratico e alto borghese per eccellenza, appena più popolare dell'equitazione.
Pietrangeli, che ha un talento cristallino ma non è sostenuto ad un'ambizione feroce, si affida a un magnifico rovescio, a fulminei colpi d'incontro e a un tocco raffinato, che lo sorregge nelle giocate di volo, che sa eseguire sebbene non sia un attaccante. Sulla terra rossa, in particolare, costruisce una carriera formidabile, conquista due volte il Roland Garros (1959 e 1960), tre volte il torneo di Montecarlo, gioca un numero spropositato di partite in Coppa Davis e sfiora il successo con la maglia azzurra, che poi otterrà da capitano non giocatore nel 1976. Nel frattempo vive bene, fa la dolce vita prima della Dolce Vita, il film di Fellini del 1960 che racconta una Roma gaudente e spensierata, che Pietrangeli che conosce benissimo, perché la anima.
Domina per tre lustri, prima che Adriano Panatta, di diciassette anni più giovane, gli tolga il primato di miglior giocatore italiano. Ma succede per raggiunti limiti d'età. Il mondo, nel frattempo, con una rapidità mai sperimentata prima, è cambiato. C'è stato il Concilio Vaticano II, dagli organi si è passati alle chitarre, la rivoluzione beat, il rock, il '68. Gli anni '70 sono l'alba di un nuovo mondo. Panatta lo interpreta. Con i capelli lunghi, i pantaloni a zampa d'elefante e un tennis tutto d'attacco, servizio e volée e la veronica, un colpo tutto suo, eseguito di spalle, a sventare i pallonetti avversari. Anche Panatta domina sulla terra rossa, nell'epoca d'oro del tennis. Batte, l'unico a riuscirci, per due volte, Borg al Roland Garros. Che vince nel 1976, dopo aver trionfato a Roma e prima di alzare la Coppa Davis, capitanato da Pietrangeli, in Cile. Vince di meno Panatta, ma il tennis, anche grazie a lui in Italia, e grazie a Borg e Connors e Vilas e Gerulaitis in tutto il mondo, esce dai circoli elitari per farsi più popolare e raggiungere un numero di praticanti prima impensabili. Sono anche amici Panatta e Pietrangeli, litigano, ma sono anche amici. Entrambi affascinati dalla bella vita, entrambi sornioni e animati da un bonario cinismo tipicamente capitolino.
Sinner, con loro due, c'entra pochissimo. Altoatesino, come Thoeni nello sci degli anni '70, è timido, ritroso, restio alla ribalta. E vuole vincere moltissimo e moltissimo vincere. Ha meno talento, sia di Pietrangeli sia di Panatta. Ma, il doppio o il triplo della voglia di affermarsi. Ha colpi solidi, duramente allenati. Che si sforza costantemente di migliorare. Ha vinto meno di loro e, forse, a fine carriera avrà vinto più di loro. Appartiene a questo tempo, si allena in modo scientifico, sente poco il fascino della nazionale, vive con un'intensità professionale il suo sport. Allena la mente come uno scacchista, programma, analizza. Ha metodo.
Chi preferisco dei tre? In che ordine li colloco? In quello storico, in quello del post. Pietrangeli, Panatta, Sinner. Per lo stile di gioco e, se uno è conservatore, è conservatore, per la simpatia verso l'epoca di ciascuno di loro.
domenica 16 luglio 2023
Wimbledon 2023: trionfa Alcaraz. Djokovic sconfitto in 5 set
Partita lunga. Djokovic vince il primo set, Alcaraz il secondo, al tie-break, e il terzo, Djokovic il quarto. Alcaraz vince il quinto e decisivo set. Djokovic è sconfitto e ha meritato di perdere, come avrebbe meritato di perdere nel 2019 contro Federer. Alacaraz è, peraltro, un degno vincitore di Wimbledon. Oggi, nei momenti salienti, alternando accelerazioni e smorzate, ha tolto ritmo al gioco noioso di Djokovic, rivelandone limiti antichi. Giustizia è fatta. Viva Alcaraz, viva Federer. Eh sì, lo so, sono del tutto parziale.
Alcaraz - Djokovic: 1-6, 7-6, 6-1, 3-6, 6-4.
lunedì 13 febbraio 2023
Classifica tennisti italiani per titoli Atp
Il successo di ieri, a Montpellier, sull'amato cemento, su altre superfici non ha ancora vinto, è stato il settimo nel circuito Atp per Jannik Sinner. Di seguito la classifica dei successi nel circuito Atp quanto ai tennisti italiani, guidata da Adriano Panatta con 10 vittorie.
1. Adriano Panatta
10 |
2. Fabio Fognini 9 |
3. Matteo
Berrettini 7 |
4. Jannik Sinner
7 |
5. Paolo
Bertolucci 6 |
6. Corrado
Barazzutti 5 |
7. Paolo Canè
3 |
8. Andrea Gaudenzi
3 |
9. Andreas Seppi 3 |
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martedì 21 giugno 2022
9 luglio 1877: nasceva il torneo di Wimbledon
Correva l'anno 1877 e nasceva il torneo di tennis di Wimbledon: 145 anni fa, tra il 9 e il 19 luglio. Se ancora vi domandate le ragioni del fascino unico dei prati londinesi, la prima va ricercata in questa distanza, che si misura in circa sei generazioni. Regnava su Londra e l'Inghilterra e il vastissimo impero britannico, esteso su parte dell'America, buona parte dell'Africa, l'India e il Pakistan di oggi e tanto altro mondo, la regina Vittoria, che era salita al trono nel 1837 e vi sarebbe rimasta sino al 1901. Gli inglesi dominavano politicamente sul continente e ancora non era avvenuto, a loro danno, il sorpasso economico e militare delle ex colonie degli Stati Uniti d'America. L'Italia era un giovane regno, guidato da Umberto I di Savoia. Proprio nei giorni in cui a Wimbledon si giocava, veniva approvata la Legge Coppino, che rendeva obbligatori i primi due anni di scuola elementare in un paese, l'Italia, piagato dall'analfabetismo. Il 1877. S'intravedevano rari esemplari di velocipede, soprattutto in Francia, nessuna vera avvisaglia delle automobili, del cinema. Nemmeno della trasmissione radiofonica. Guglielmo Marconi aveva appena tre anni. La cosiddetta seconda rivoluzione industriale si stava avviando, anche in Italia e in Germania, ma l'Europa restava, per lo più, profondamente rurale. E gli inglesi già giocavano a tennis e iniziavano una tradizione che sarebbe durata fino a oggi. Quella prima edizione fu vinta da Spencer Gore, ventisettenne, che le cronache attestano come il primo capace di utilizzare la volée: colpire al volo la pallina prima del rimbalzo sul proprio campo. Siamo agli albori della Belle Epoque, quel periodo di relativa pace, crescente benessere, pur tra gigantesche diseguaglianze, che l'Europa visse tra il 1871, con la fine della guerra tra Francia e Prussia, e il 1914, quando deflagrò la Prima Guerra Mondiale. Lo sport, come oggi lo conosciamo, nacque e si affermò allora.
domenica 19 giugno 2022
Queen's 2022: bis di Berrettini. Battuto Krajinovic in due set
Battuto il serbo Krajinovic in due set (7-5, 6-4) e Berrettini conquista per il secondo anno consecutivo i prati del Queen's di Londra. Settimo titolo Atp e quarto sull'erba per Berrettini. Alla vigilia di Wimbledon, dove fu finalista lo scorso anno. Molti lo criticano, rimproverandogli di possedere solo un grande servizio. Beh, non ha solo quello, pure importantissimo nel tennis moderno. Berrettini possiede anche un dritto notevole e una discreta attitudine a rete. Sull'erba può giocarsela con tutti, al momento.
domenica 12 giugno 2022
Stoccarda 2022: vince Berrettini. Battuto Murray in 3 set
Stoccarda Open, erba. Il redivivo Andy Murray, a lungo il quarto moschettiere dell'era Federer - Nadal - Djokovic, già due volte vincitore a Wimbledon, affronta Berrettini. Che vince il primo set 6-4. Il secondo set lo conquista Murray, con break decisivo nel dodicesimo gioco, quando Berrettini smarrisce temporaneamente il suo servizio. Nel terzo set, Berrettini avanti di un break. Murray ha problemi agli addominali nel settimo gioco al servizio, che pure si annette. Alla fine, con Murray impossibilitato a caricare la battuta, vince Berrettini 6-3. Per l'azzurro si tratta del sesto titolo Atp in carriera, il terzo sull'erba, dopo Stoccarda 2019 e Queen's 2021. La vista si allunga su Wimbledon, dove Berrettini ha perso lo scorso anno solo in finale. Da Djokovic.
mercoledì 8 giugno 2022
Riflessione sui numeri di Nadal. Non ha affrontato i migliori della storia sulla terra rossa
Dopo il tripudio di elogi, certo meritati, che hanno attinto Nadal all'esito del quattordicesimo trionfo al Roland Garros, prendendo le mosse da un precedente post, vorrei svolgere qualche riflessione sui numeri del campione maiorchino.
Nadal ha vinto in carriera 92 titoli Atp, 63 dei quali sull'amata terra rossa: vale a dire il 68,4% dei suoi successi. Dopo di lui, per vittorie Atp sulla terra battuta, viene l'argentino Vilas, autore di 49 vittorie, seguito dall'austriaco Muster, 40, dal formidabile svedese Borg, 30, e dallo sapgnolo Orantes, pure 30. Poi, il cecoslovacco naturalizzato statunitense, Lendl, 28, il rumeno Nastase, 27, l'argentino Clerc, 21, lo svedese Wilander, 20 e infine, al nono posto di questa speciale classifica, il serbo Djokovic, 18. L'unico, Djokovic, contro cui Nadal abbia incrociato la racchetta nella sua carriera, battendendolo anche tre volte in finale a Parigi.
Di più, cosa avrebbe fatto Nadal contro l'estro di Adriano Panatta, che sulla terra rossa inflisse a Borg le due uniche sconfitte al Roland Garros? E contro Kuerten? Mai lo sapremo.
Snocciolati questi numeri, che sono noti e a disposizione di tutti, va da sé che:
a) Nadal non ha giocato con nessuno dei maggiori vincitori di titoli Atp sulla terra rossa, ad eccezione di Djokovic, che nella classifica di riferimento è appena al nono posto;
b) che Nadal non ha certo colpa del fatto che gli altri si fossero tutti ritirati prima che lui iniziasse a giocare.
Va aggiunto che Nadal neppure ha affrontato quei talenti sulla terra rossa, come Kuerten ma pure Moya e Ferrero, quando erano al meglio delle loro possibilità (declinavano quando lui esordiva).
Cosa ne voglio concludere?
Ne concludo che Nadal, il più forte giocatore di sempre sulla terra battuta (un dubbio al riguardo si può conservare solo con riferimento a Borg) ha furoreggiato in un'epoca, ormai più di tre lustri, in cui i migliori su quella superficie non hanno giocato. Perché l'avevano già fatto. Basti dire che, anche negli anni, e ci sono stati, in cui Nadal ha giocato meno per via dei tanti infortuni, nessuno, sulla terra rossa, ha saputo distinguersi e imporsi sugli altri.
Credo sia importante dirlo, perché, nel tennis conta tanto anche chi batti. E i suoi principali avversari in assoluto, Federer e Djokovic, hanno sempre avuto nella terra battuta la superficie meno congeniale se non meno amata.
Gli impressionanti numeri di Nadal sulla terra rossa si spiegano anche così. Non soltanto così, ma anche così.
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martedì 31 maggio 2022
Roland Garros 2022: Trevisan in semifinale
Storica qualificazione alle semifinali del Roland Garros della tennista toscana Martina Trevisan. Battuta in tre set, ai quarti, la canadese Fernandez. A 28 anni, quasi 29, la Trevisan realizza un'autentica impresa. E non è finita qui.
venerdì 28 gennaio 2022
Australian Open 2022: finale Medvedev-Nadal
Sarà tra Medvedev e Nadal la finale degli Australian Open 2022. Entrambi hanno battuto i rispettivi avversari, Tsitsipas e Berrettini, in quattro set. Considero favorito per il successo finale Medvedev. O, comunque, tifo per lui.
martedì 25 gennaio 2022
Berrettini in semifinale agli Australian Open 2022. Battuto Monfils in 5 set
Quarti di finale degli Australian Open 2022, Matteo Berrettini affronta il francese Monfils, che ha dieci anni più di lui. Berrettini si aggiudica i primi due set 6-4, 6-4 e le semifinali paiono a portata di mano. Monfils, tuttavia, non ha la minima intenzione di gettare la spugna. E vince il terzo set 6-3. Il francese ricava più punti di Berrettini dalla seconda di servizio, vero limite odierno dell'azzurro, oltre a quello consueto degli spostamenti laterali, sempre laboriosi per uno con la sua stazza. Il copione del quarto set è il medesimo, con Monfils avanti e giochi interminabili come il nono: il francese si aggiudica il set ancora per 6-3. Si va al quinto. Partita anche di nervi. Soprattutto di nervi. E Berrettini vince subito sul servizio avversario. Tiene il proprio servizio e sale 2-0. Poi un nuovo break e il servizio tenuto nel quarto gioco, chiuso da un magnifico dritto incrociato. Berrettini avanti 4-0. Monfils conquista il primo game del suo quinto set. Si gioca da tre ore e quaranta minuti. Berrettini sale 5-1, Monfils torna a servire bene: 5-2 per l'azzurro che può servire per il match. E vince Berrettini, trasformando il terzo match-point. Una grande prova di maturità. Va in semifinale agli Australian Open 2022. E potrebbe vincere il torneo.
domenica 12 settembre 2021
Us Open 2021: trionfa Medvedev, travolto Djokovic
Sembra un personaggio di un romanzo di Dostoevskij, Medvedev. Altissimo, dinoccolato, le spalle incassate. L'aria da studente, fuori corso, di filosofia. Da lontano non parrebbe un atleta, con i suoi 83 kg per 1,98 m. Eppure! Mette Djokovic in un angolo, con il rovescio, il servizio potente e una teoria infinita di palle corte, che tolgono ritmo al gioco del serbo. I primi due set finiscono con un 6-4 periodico in favore di Medvedev. Che nel quarto set dilaga fino al 4-0. Djokovic ha l'aria smarrita, sovrastato anche dal peso del pronostico e dalla possibilità di un Grande Slam che per lui era francamente troppo. Vince finalmente un gioco. Ma poi Medvedev tiene il servizio e sale 5-1. Djokovic lo imita: 5-2 per Medvedev che serve per il match. È nervoso il russo, disturbato dal pubblico che tifa per la continuazione della partita. Commette tre doppi falli e subisce il break. Djokovic poi risale 4-5. Medvedev torna a servire per l'incontro. Ora è più sereno. E trionfa Medvedev. È lui il vincitore dello Us Open 2021. Con pienissimo merito.
venerdì 30 luglio 2021
Djokovic eliminato a Tokyo 2021: finalmente!
Urta con le regole non scritte dello sport, esultare per il mancato successo di qualcuno. Però non sono sportivo fino all'ipocrisia. E così non posso nascondere la soddisfazione per l'eliminazione di Djokovic, ad opera del tedesco Zverev in tre set, nella semifinale olimpica di Tokyo 2021: il campione serbo ha vinto il primo set e perso i successivi due. Nessun Golden Slam.
venerdì 9 luglio 2021
Wimbledon 2021: Berrettini in finale! Battuto Hurkacz in 4 set
Alle 14:00, ore italiani, Berrettini sfiderà il polacco Hurkacz, che ha eliminato un declinante Federer ai quarti, nella prima delle due semifinali di Wimbledon 2021. Berrettini potrebbe essere il primo italiano a raggiungere la finale sulla mitica erba londinese.
La cronaca.
Come Hurkacz abbia battuto Federer resta un mistero. Berrettini, dominante al servizio, lo batte in quattro set: 6-3, 6-0, 6-7 (3-7), 6-4. L'ultimo gioco del quarto set è un compendio di tensione sul principio. Berrettini commette il primo doppio fallo della partita, poi si riprende e fa due punti, con volee e smash. Poi, ancora altri due. E vola in finale. Il primo italiano della storia!
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