Esercizio di fantasia calcistica: come si batte il Barcellona? Si può battere questo Barcellona? Si può, perché qualche volta perde, soprattutto in campionato, magari da avversari assai meno blasonati. Ma, sono rarissimi incidenti di percorso. Di solito, un paio a stagione. Nelle partite decisive, invece, i blaugrana vincono sempre. Persero con l'Inter di Mourinho nell'andata delle semifinali di Champions del 2010 e con il Real Madrid, sempre di Mourinho, nella finale di Coppa del Re del 2011. Per il resto, da quando c'è Guardiola al timone della nave Barca, soltanto vittorie nelle sfide decisive. Vorrà pur dire qualcosa. Che il Barca è la squadra più forte di sempre non lo so, certamente che il Barca è la squadra più forte di quest'epoca. Sicché, per tornare alla domanda iniziale, come si batte questo Barca? 1. Metodo Mourinho: pressing altissimo, ricordate Eto'o e Pandev?, squadra cortissima, ripartenze improvvise, concentrazione assoluta. Due volte ha funzionato, ma ultimamente ha fatto cilecca, perché qualche distrazione nella partita capita, perché il metodo in commento richiede la migliore condizione atletica di tutti i giocatori, e non sempre c'è. 2. Metodo Zeman: squadra sempre corta, ma, anche fuorigioco ricercato con spavalderia e sistematicità, tattica rischiosissima, perché c'è il pericolo d'imbarcare un mare di reti. 3. Metodo alla viva il parroco: lasciare l'inziativa al Barca, che tanto se la prenderebbe comunque, aspettare ai limiti della propria area, intasando gli spazi centrali, quelli cari a Xavi, Fabregas ed Iniesta, un centravanti possente in avanti, da cercare con lanci lunghi alla prima palla recuperata, pronto ad aspettare che i compagni salgano e, poi, tiro dalla distanza. Contro il Barca bisognerebbe calciare da 25, 30 metri. E calciare bene. Funzionerebbe? Non lo so, ma, tentar non nuoce ed è sempre meglio di aspettare che questa fantastica generazione del Barca invecchi.
C'è un solo modo per mettere in seria difficoltà il Barca.
RispondiEliminaGiocare con straodinaria intensità, pressare i portatori di palla e alzare il ritmo di gioco quanto più possibile. C'è poco altro da fare. Se si gioca al loro stesso ritmo, il loro straordinario palleggio diventa un'arma letale. Del resto, è un vecchio insegnamento pallonaro. Nel calcio o punti sul possesso palla (Nils liedholm docet)o, se ti trovi davanti un avversario più dotato nel palleggio,non ti resta che aumentare l'intensità del gioco. Farlo per l'intera durata della partita è pressoche impossibile. E allora,come fece mourinho nel 2010, devi concretizzare quando aggredisci e difenderti con estrema vigoria quando subisci l'inevitabile ritorno dell'avversario. E cosi fece anche l'arsenal di wenger lo scorso anno. Non ci son altri modi. Attualmente, al mondo non c'è un club che possa sfidarli sul piano del palleggio.
La competizione nel palleggio con il Barca è, in effetti, vietata dal buon senso. Anche aggredirli, però, può essere un rischio, che lo stesso Mourinho ha corso e pagato nella clamorosa sconfitta della passata stagione per 5-0. Mettiamola così: nella tempesta, la quercia cava, opponendo meno resistenza, ha maggiori possibilità delle altre di restare in piedi. Allo stesso modo, a parer mio, con il Barcellona, forse conviene resistere il meno possibile, fino agli ultimi 30 metri, per conservare le energie da dedicare al contropiede. Un gioco così attendista, però, richiederebbe in avanti un attaccante totale, uno alla Drogba vecchia maniera, per intenderci, al quale recapitare il pallone con lanci lunghi, in attesa che i centrocampisti salgano. Poi, resta il fatto che questo Barcellona è fortissimo.
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