Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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domenica 16 maggio 2021
giovedì 13 maggio 2021
Ascoli Piceno: vince Mäder. Valter in maglia rosa
Oggi, sesta tappa del Giro d'Italia 2021, dalle Grotte di Frasassi ad Ascoli Piceno. Frazione di 160 km con tre Gran Premi della Montagna, di cui l'ultimo posto sul traguardo di San Giacomo.
La cronaca.
Vince la tappa, sotto la pioggia che sta accompagnando questo inizio di Giro, lo svizzero Gino Mäder. Secondo, tra i migliori che rinvengono, Bernal, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel. Lungo l'ascesa finale, cede De Marchi che perde, come previsto, la maglia rosa. Il simbolo del primato passa sulle spalle dell'ungherese Attila Valter.
martedì 11 maggio 2021
Sestola vince Dombrowski. De Marchi maglia rosa
Quarta tappa del Giro d'Italia 2021, da Piacenza a Sestola. Tappa appenninica e primo arrivo in salita, destinato a chiarire le reali ambizioni di vittoria dei favoriti della vigilia. Molta attesa per quanto saprà fare l'asso belga Remco Evenepoel.
La cronaca.
Va via una fuga di 25 corridori e il gruppo lascia fare un poco perché fa freddo e piove - e farà freddo e pioverà per tutta la tappa - un poco perché, nella fuga, sono rappresentate moltissime squadre. Restano in avanscoperta l'estone Taaramae e il danese Juul Jensen. Ma, cedono lungo l'ascesa finale. Risalgono la china De Marchi e Dombrowski, che si avvantaggia. Dietro, nel gruppo dei migliori, prima scatta Ciccone, poi c'è un grande allungo di Landa, che riprende subito Ciccone. Bernal, Hugh John Carty e Vlasov si riportano su Landa e Ciccone. Nibali, invece, cede. Anche Evenepoel resta indietro, tanto più che dopo il Gpm, la strada scende e ci sta che non voglia prendere rischi. Secondo De Marchi, che veste la maglia rosa. A quasi 35 anni, è la soddisfazione maggiore della carriera.
lunedì 10 maggio 2021
Giro d'Italia 2021: ha vinto Bernal!
Edizione n. 104 del Giro d'Italia.
Il percorso lungo 21 tappe, con la cronaca di ogni singola tappa (cliccate):
1^ tappa, 8 maggio: Torino-Torino, 9 km 🕐
2^ tappa, 9 maggio: Stupinigi-Nichelino, 173 km3^ tappa, 10 maggio: Biella-Canale, 187 km
4^ tappa, 11 maggio: Piacenza-Sestola, 186 km🌄
5^ tappa, 12 maggio: Modena-Cattolica, 171 km
6^ tappa, 13 maggio: Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno, 150 km🌄
7^ tappa, 14 maggio: Notaresco-Termoli, 178 km
8^ tappa, 15 maggio: Foggia-Guardia Sanframondi
9^ tappa, 16 maggio: Castel di Sangro-Campo Felice, 160 km 🌄
10^ tappa, 17 maggio: L'Aquila-Foligno, 139 km
18 maggio: giorno di riposo
11^ tappa: 19 maggio: Perugia-Montalcino, 163 km
12^ tappa: 20 maggio: Siena-Bagno di Romagna, 209 km
13^ tappa: 21 maggio: Ravenna-Verona, 198 km
14^ tappa: 22 maggio: Cittadella-Monte Zoncolan, 205 km🌄
15^ tappa: 23 maggio: Grado- Gorizia, 145 km
16^ tappa: 24 maggio: Sacile-Cortina D'Ampezzo, 155 km🌄
25 maggio: secondo giorno di riposo
17^ tappa: 26 maggio: Canazei-Sega di Ala, 193 km🌄
18^ tappa: 27 maggio: Rovereto-Stradella, 231 km
19^ tappa: 28 maggio: Abbiategrasso-Alpe di Mera 178 km🌄
20^ tappa: 29 maggio: Verbania-Valle Spluga (Alpe Motta), 164 km
21^ tappa: 30 maggio: Senago-Milano, 30,3 km🕐
Cronaca breve: la prima maglia rosa è di Filippo Ganna, che si annette il cronoprologo di Torino. Nella seconda frazione vince Merlier in volata, precedendo gli azzurri Nizzolo e Viviani. Nella terza tappa, arriva un fuggitivo di giornata, l'olandese Van der Hoorn, subito dopo il gruppo regolato da Cimolai davanti a Sagan. Nella quarta tappa, pioggia e freddo, va via una fuga e vince Dombrowski. Secondo De Marchi, nuova maglia rosa. Tra i migliori, si avvantaggiano Bernal, Hugh John Carty e Landa. La quinta tappa è tutta pianeggiante e la volata di gruppo, a Cattolica, è vinta da Caleb Ewan su Nizzolo e Viviani. Lascia la corsa Landa, caduto rovinosamente quando mancavano poco più di 3 km al traguardo. Nella sesta tappa, vera montagna e i migliori della classifica devono venire allo scoperto. Molto in forma Bernal, che arriva secondo, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel, mentre il successo arride allo svizzero, fuggitivo di giornata, Gino Mäder. La maglia rosa va al promettente giovane ungherese Attila Valter. Nella settima tappa, arrivo in volata, a Termoli, con bis di un saettante Caleb Ewan. A Guardia Sanframondi, traguardo dell'ottava tappa, vittoria del fuggitivo francese Lafay. Nella frazione, tutta abruzzese e appenninica, da Castel di Sangro a Campo Felice, è l'Ineos di Bernal a fare la corsa. Il colombiano scatta sul lunghissimo sterrato finale: vince e prende la maglia rossa. Dietro di lui, Ciccone e Vlasov, nella tappa, Evenepoel e Vlasov in classifica. La nona tappa si conclude in volata, con il trionfo di Peter Sagan davanti a Gaviria e Cimolai. Martedì 18 maggio, primo giorno di riposto per la carovana del Giro. L'undicesima tappa, da Perugia a Montalcino, con 35 km di sterrato crea sconquassi. Ne fanno le spese Evenepoel, che ha molte attenuanti legate al rientro dall'infortunio proprio al Giro, Ciccone, lo stesso Nibali. Bernal, a suo agio anche su questo tracciato guadagna su tutti i migliori e consolida il suo primato. Risale al terzo posto della classifica un ottimo Damiano Caruso. Vincitore di giornata il fuggitivo Schmid, che batte Covi allo sprint. Non c'è tappa senza fuga, quest'anno. Va così anche nella dodicesima, con Vendrame che batte Hamilton allo sprint sul traguardo di Bagno di Romagna. La tredicesima tappa, da Ravenna a Verona, si chiude finalmente con una volata di gruppo, che si aggiudica - è la prima volta in carriera - il campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo. Secondo Affini, terzo Sagan. La quattordicesima tappa, con arrivo sulle pendenze innevate del Monte Zoncolan, premia l'assolo di Lorenzo Fortunato, al primo successo da professionista. Cede Evenepoel, Bernal consolida il primato, mentre Simon Yates risale al secondo posto della classifica generale. Nella quindicesima tappa, da Grado a Gorizia, pioggia e vento. Vince il fuggitivo belga Campenaerts. Costretto al ritiro Buchmann, che era sesto nella generale. Il maltempo suggerisce, d'accordo i corridori, all'organizzazione di tagliare Marmolada e Pordoi (cima Coppi) dal percorso della sedicesima tappa. Trionfa in rosa Bernal, che quando la strada sale è di un'altra categoria. Secondo un ritrovato Bardet, terzo il miglior Damiano Caruso di sempre: il francese e l'italiano cedono 27". Caruso è ora secondo in classifica, terzo Hugh John Carty. Martedì 25 maggio, secondo e ultimo giorno di riposto per il gruppo. Nella diciassettesima tappa, la salita finale di Sega di Ala terremota la corsa. Simon Yates scatta tre volte e la terza mette alle corde Bernal, scortato da Daniel Martinez. Caruso prima si stacca poi torna sulla maglia rosa. Vince l'irlandese Daniel Martinez, secondo Joao Almeida, terzo Simon Yates, che risale anche al terzo posto della generale. Giro parzialmente riaperto: Bernal oggi sembra battibile. Nella diciottesima tappa, assolo di Bettiol. Nella diciannovesima tappa, tutto si decide sulla dura Alpe di Mera: Simon Yates stacca Bernal, che resta con Almeida, che poi lo stacca a propria volta a 800 metri dal traguardo. Yates vince ma guadagna solo 11" su Almeida e 18" su Bernal (oltre agli abbuoni, che pure loro prendono in misura gradata). Bernal non sta benissimo. Ma il suo vantaggio è ancora rassicurante. Yates dovrebbe fare l'impresa domani, sapendo che il colombiano è avvantaggiato dalla cronometro di domenica. Nella ventesima tappa, attacco sulla prima discesa di Bardet e due compagni: si accodano Pello Bilbao e Damiano Caruso. Sull'Alpe Motta, restano soli Caruso e Bardet, staccato nel finale. Caruso vince la prima tappa in carriera al Giro. E consolida il secondo posto nella generale. Bardet risale al quinto posto. A Milano, nella ventunesima tappa, bis di Filippo Ganna contro il tempo. Bernal vince il Giro. Secondo Damiano Caruso, terzo Simon Yates.
La classifica finale
1. Egan Bernal (Colombia)
2. Damiano Caruso (Italia) a 1'29"
3. Simon Yates (Regno Unito) a 4'15"
4. Aleksandr Vlasov (Russia) a 6'40"
5. Daniel Martinez (Colombia) a 7'24"
6. Joao Almeida (Portogallo) a 7'24"
7. Romain Bardet (Francia) a 8'052
8. Hugh John Carty (Regno Unito) a 8'56"
9. Tobias Foss (Norvegia) a 11'44"
10. Daniel Martin (Irlanda) a 18'35"
venerdì 16 aprile 2021
Giro d'Italia 2021: borsino favoriti
L'8 maggio prenderà il via, da Torino, l'edizione 2021 del Giro d'Italia. E se c'è già l'ufficialità per le 22 squadre che vi prenderanno parte, dubbi residuano ancora sui nomi di tutti i singoli corridori. A cominciare da Nibali, operato al polso, che cercherà di rimettersi in sesto. Dovesse esserci, difficilmente sarà competitivo. Ecco un borsino dei favoriti, che verrà aggiornato all'esito delle corse delle prossime settimane. C'è molta curiosità per il ritorno agonistico del belga Evenepoel.
Aggiornamento del 25 aprile 2021: Thibaut Pinot, afflitto dal mal di schiena, ha annunciato che non sarà al via del Giro.
Aggiornamento del 13 maggio 2021: nella tappa di ieri, poco prima dell'arrivo a Cattolica, è caduto Landa, poi costretto al ritiro. Peccato, perché era in gran forma. Tolgo dal pronostico Joao Almeida, già molto attardato in classifica.
- Bernal ****
- Simon Yates ****
Landa ***- Evenepoel **
- Hugh John Carty **
- Hindley **
- Bardet **
- Vlasov *
- Ciccone *
- Marc Soler *
lunedì 8 marzo 2021
Tirreno-Adriatico 2021: parata di stelle
Dal 10 al 16 marzo, andrà in scena l'edizione 2021 della Tirreno-Adriatico. E ci sarà, con pochissime eccezioni, il meglio del ciclismo internazionale. Pogacar, Bernal, Pinot, Bardet, Quintana, Nibali, Almeida, Simon Yates per la classifica generale; Van der Poel, Van Aert, Sagan, Alaphilippe per i successi parziali, ma pure con ambizioni di classifica; Gaviria, Caleb Ewan, Viviani per le volate. Contro il tempo, nella tappa conclusiva di San Benedetto del Tronto, 10,1 km interamente pianeggianti, l'uomo da battere sarà Filippo Ganna. Per il successo finale, decisiva l'ascesa, nella quarta frazione, a Prati di Tivo: 14,6 km, con una pendenza media del 7%.
domenica 13 settembre 2020
TDF 2020: sul Grand Colombier bis di Pogacar
Quindicesima tappa del Tour de France 2020, da Lione al Grand Colombier, sul Massiccio del Giura. La Jumbo-Visma della maglia gialla Roglic pare inattaccabile come la Banesto di Indurain nei primi anni '90. Oggi, però, spazio per attaccare ci sarebbe. Due Gran Premi della montagna di prima categoria prima della lunga ascesa al Grand Colombier, hors categorie. Ci proverà Pogacar. Gli altri, colombiani in testa, cosa faranno?
La cronaca.
La fuga va via. Ma tutti sanno che non arriverà. Il Grand Colombiere fa paura e così nessuno attacca seriamente prima. Ammesso che si possa, perché Roglic ha cinque compagni con sé! Sul Grand Colombier il primo a staccarsi è Quintana, poi tocca a Bernal, che prende un'autentica cotta. Le gambe non girano ma il suo volto racconta tutto il peso delle aspettative di un popolo intero. Un peso difficile da sostenere. Lode ad Adam Yates, che scatta, quando Roglic ha ancora con sé George Bennet, Tom Dumoulin e Kuss. Lo riprendono. È una corsa ad eliminazione quando passa in testa Dumoulin: ritmo impressionante fino all'ultimo km. Roglic, che forse esagera, vorrebbe anche il successo di tappa, che va però al connazionale sloveno Pogacar, più agile e veloce allo sprint: giovane, bravo e audace. Corre da solo, Pogacar, e merita tutti gli applausi.
martedì 1 settembre 2020
TDF 2020: a Orcierès-Merlette vince Roglic!
Quarta tappa del Tour de France 2020 da Sisteron a Orcières-Merlette (Hautes-Alpes): arrivo in salita, prima categoria, dopo altri quattro gran premi della montagna, per 160,5 km complessivi di corsa. Impossibile, per i candidati al successo finale, nascondersi. Qualcuno, Roglic per esempio, proverà a togliere la maglia gialla ad Alaphilippe? Oggi si capirà, se non il vincitore del Tour, chi, il Tour non potrà vincerlo.
Orceres-Merlette |
venerdì 14 agosto 2020
Tour de France 2020: trionfa Pogacar. Resoconto completo: le pagelle, i pronostici iniziali, la cronaca, le singole tappe, la classifica finale
Tutto sul Tour de France 2020: i favoriti della vigilia, il percorso con il racconto delle tappe e la classifica.
I favoriti della vigilia.
Percorso impegnativo, alla fine e non nel cuore dell'estate. Il Tour de France 2020 si annuncia tra i più combattuti degli ultimi anni. Roglic è in grandi condizioni, forse con leggero anticipo, come gli accadde al Giro d'Italia del 2019: certo è che può vincere, perché è un corridore maturo, che va forte dappertutto. Il campione uscente, Bernal, ancora non brillante al Giro del Delfinato, può ripetersi, ma dovrà convivere con un certo numero di incognite: la pressione, sconosciuta lo scorso anno, il ruolo di Froome, lontano dalla miglior forma e ormai trentacinquenne, ma è pur sempre Froome, e Geraint Thomas, un altro che il Tour l'ha vinto, ma ha i suoi anni e i suoi acciacchi. Chi scrive ha sempre pensato che Thibaut Pinot, un giorno, avrebbe vinto il Tour. E lo scorso anno sembrò sul punto di farcela. Sta bene e c'è tanta montagna per lui. Come per Landa e per Miguel Angel Lopez, due che però restano sempre un passo al di qua della gloria. Poi, ci sarebbe Tom Dumoulin, che non so come stia e corre nella squadra di Roglic, ma avrebbe la classe per imporsi. Più chilometri contro il tempo l'avrebbero aiutato. Sono, poi, curioso di capire cosa farà e potrà fare Guillaume Martin. Passato tardi al professionismo, si è piazzato sempre meglio negli ultimi tre Tour de France. Potrebbe anche finire a ridosso del podio. Ci sarà Alaphilippe? Se sì, in quali condizioni? Lo scorso anno stupì tutti.
*Aggiornamento del 24 agosto 2020: né Froome né Thomas al Tour. Condizione dei due giudicata non sufficiente. Molta attesa per l'altro fortissimo sloveno: il giovane Pogacar.
- Roglic
- Bernal ***
- Thibaut Pinot ***
- Tom Dumoulin **
Geraint Thomas **Froome *- Alaphilippe **
- Pogacar **
- Miguel Angel Lopez *
- Carapaz *
- Landa *
- Quintana *
- Buchmann *
- Guillaume Martin *
- Adam Yates *
- Bardet *
Cronaca breve del Tour:
Partenza da Nizza e arrivo a Nizza per la prima e la seconda tappa. Prima maglia gialla per il velocista norvegese Kristoff. Nella seconda frazione è l'idolo di casa Julian Alaphilippe, con azione sull'ultima ascesa di giornata e volata ristretta vinta su Hirschi e Adam Yates a conquistare il sigillo del primato. Nella terza tappa, volata di gruppo con vittoria di Caleb Ewan. Nella quarta tappa, primo arrivo in salita ad Orcieres-Merlette, arrivano a disputarsi il successo una trentina di corridori e la spunta un grande Roglic, sorretto da una squadra formidabile. Alaphilippe, quinto, tiene la maglia. Nella quinta tappa, il percorso vallonato permetterebbe un colpo di mano che nessuno osa davvero. Volata di gruppo in leggera salita, che premia lo strapotere atletico del formidabile belga Van Aert, che si ritaglia uno spazio di gloria tra le fatiche per scortare Roglic e Dumoulin. Un rifornimento a 17 km dalla fine - sarebbe stato possibile solo prima dei 20 km dal traguardo - costa ad Alaphilippe 20" di penalizzazione e la maglia gialla, che passa sulle spalle di Adam Yates. Sesta frazione: molto rumore per nulla. Va via una fuga, da cui emerge solitario Lutsenko. I migliori restano a guardarsi. Nella settima tappa, è il vento a fare selezione: arrivano con 1'15" di ritardo Pogacar, Landa, Porte e Carapaz. A Lavaur, in volata, il gruppo, più snello, è regolato a Van Aert: bis per il fuoriclasse belga. Nell'ottava tappa, va in scena l'ennesimo dramma di Thibaut Pinot al Tour: crisi sul Port de Balès e quasi 19 minuti persi a fine tappa, vinta dal fuggitivo Peters. Pogacar recupera attaccando sul Peyresourde e tenendo nella discesa successiva, Adam Yates resta in giallo, che perde domenica 6 settembre, a Laruns, dove vince Pogacar e Roglic balza in testa alla classifica: trionfo sloveno. Giorno di riposto lunedì 7 settembre. Si riparte con tappa pianeggiante, la decima, lungo l'Oceano Atlantico ed arrivo suggestivo ad Ile-de-Ré: vince Sam Bennet in volata, su Caleb Ewan e Sagan. A Poitiers, arrivo dell'undicesima tappa, bis del velocista compatto Caleb Ewan. A Serran, traguardo della dodicesima tappa, tipica frazione vallonata del Tour, splendido assolo del giovane svizzero Hirschi. Nella tredicesima tappa, con arrivo a Puy Mary, vince il colombiano Daniel Martínez, Roglic e Pogacar guadagnano su tutti gli altri. Si ritira, dopo il traguardo, Bardet, a causa di una caduta. Il giorno dopo, sabato 12 settembre, sul tradizionale traguardo di Lione, dopo molti fuochi d'artificio, vince il danese Kragh Andersen, con bel assolo. Si arriva alla quindicesima tappa e, sul Gran Colombier, la Jumbo-Visma di Roglic offre una terribile dimostrazione di forza, screma il gruppo e manda in crisi prima Quintana, poi Bernal, che perde più di 7': il successo di giornata va a Pogacar. Dopo il giorno di riposo, va via una fuga: vince il bravo tedesco Lamna, secondo Carapaz. Il gruppo della maglia gialla a più 15 minuti e nessuno scossone in classifica. Quanta prudenza! Tappone alpino, nella 17^ frazione, da Grenoble al Col de la Loze, con il Col de la Madeleine subito prima. Landa mette i suoi a tirare ma salta nel finale. Miguel Angel Lopez scatta a poco meno di 3 km dal traguardo - pendenze terribili - e vince, secondo Roglic, terzo, Pogacar. Nella diciottesima tappa, niente di rilevante tra i migliori, se non il ritardo che accumulano Adam Yates e Rigoberto Uran. Fuga a due per l'Ineos, con Kwiatkowski e Carapaz: arrivano appaiati, vittoria al primo. Nella ventesima tappa, l'unica cronometro del Tour verso Planche Des Belles Filles, accade l'inatteso: prova proverbiale di Pogacar, che vince la sua terza tappa e rifila quasi due minuti a Roglic, spodestato. Pogacar vince il Tour de France 2020 con grande merito.
Le tappe (raccontate nel dettaglio, cliccate!):
- Nizza - Nizza 156 km
- Nizza - Nizza 187 km
- Nizza - Sisteron 198km
- Sisteron - Orcieres-Merlette 157 km
- Gap - Privas 183 km
- Le Teil - Mont Aigoual 191 km
- Millau - Lavaur 168 km
- Cazeres -sur- Garonne - Loudenvielle 140 km
- Pau - Laruns 154 km
- Le Chateau d'Oléron - Saint-Martin-de-Ré 170 km
- Chatelaillon-Plage - Poitiers 167 km
- Chauvigny - Sarran 218 km
- Chatel-Guyon - Puy-Mary 191 km
- Clermont-Ferrand - Lyon 197 km
- Lyon - Grand Colombier 175 km
- La Tour-du-Pin - Villard-de-Lans 164 km
- Grenoble - Col de la Loze 170 km
- Meribel - La-Roche-sur-Foron 175 km
- Bourge-en-Bresse - Champagnole 166,5 km
- Lule - La Planche des belles filles 36 km
- Mantes-la-Jolie - Parigi 122 km
- Tadej Pogacar (SLO)
- Primoz Roglic (SLO) a 59"
- Richie Porte (AUS) a 3'30"
- Mikel Landa (SPA) a 5'58"
- Enric Mas (SPA) a 6'07"
- Miguel Angel Lopez (COL) a 6'47"
- Tom Dumoulin (OLA) a 7'48"
- Rigoberto Uran (COL) a 8'02"
- Adam Yates (R.U.) a 9'25"
- Damiano Caruso (ITA) a 14'03"
martedì 15 ottobre 2019
Tour de France 2020: il percorso.
Le tappe:
- Nizza - Nizza 156 km
- Nizza - Nizza 187 km
- Nizza - Sisteron 198 km
- Sisteron - Orcieres-Merlette 157 km
- Gap-Privas 183 km
- Le Teil - Mont Aigouval 191 km
- Millau - Lavaur 168 km
- Cazeres -sur- Garonne - Loudenvielle 140 km
- Pau - Laruns 154 km
- Le Chateau d'Oleron - Saint-Martin-de-Re 170 km
- Chatelaillon-Plage - Poitiers 167 km
- Chauvigny - Sarran 218 km
- Chatel-Guyon - Puy-Mary 191 km
- Clermont-Ferrand - Lyon 197 km
- Lyon - Grand Colombier 175 km
- La Tour-du-Pin - Villard-de-Lans 164 km
- Grenoble - Col de la Loze 168 km
- Meribel - La-Roche-sur-Foron 168 km
- Bourge-en-Bresse - Champagnole 160 km
- Lule - La Planche des belles filles 36 km
- Mantes-la-Jolie - Parigi 122 km
Arco di Trionfo, Parigi |
lunedì 14 ottobre 2019
La stagione ciclistica 2019: in atto un ricambio generazionale
sabato 12 ottobre 2019
Giro di Lombardia 2019: vince Mollema
Ultima classica monumento della stagione 2019. Vince con un grande assolo l'olandese Mollema. Roglic, favorito alla vigilia, chiude solo settimo. Sul podio Valverde e Bernal, sorpresi come gli altri favoriti dall'attacco di Mollema. Forte il rimpianto per Valverde al cui incredibile palmares continua a mancare il Lombardia.
giovedì 19 settembre 2019
Visconti vince il Giro di Toscana 2019
lunedì 19 agosto 2019
Vuelta a España 2019: i favoriti. Per l'Italia, Aru e Formolo
- Roglic ****
Carapaz ****- Miguel Angel Lopez ***
- Kruijswijk **
- Quintana **
- Valverde *
- Majka *
lunedì 29 luglio 2019
Tour de France 2019: le pagelle finali
sabato 27 luglio 2019
A Val Thorens trionfa Nibali! Bernal conquista il Tour de France 2019
Ventesima tappa del Tour de France 2019, da Albertville a Val Thorens. Bernal, in maglia gialla, dovrà difendersi dall'orgoglio di Alaphlippe. Ma è difficile che il Tour possa sfuggire allo scalatore colombiano.
La corsa. Tappa abbreviata. La lunghissima salita verso Val Thorens registra una nuova crisi di Alaphlippe, che perde il podio. Ma, il suo è stato un Tour meraviglioso. Nibali, presto in fuga, resta da solo. E vince! Per il campione siciliano si è trattato della sesta tappa alla Grande Boucle. Il Tour de France lo vince Bernal, primo colombiano, e sudamericano, della storia. Secondo, il compagno di squadra Geraint Thomas cui succede nell'albo d'oro.
Ordine d'arrivo:
1. Nibali
2. Valverde a 10"
3. Landa a 14"
4. Bernal a 17"
5. Geraint Thomas a 17"
venerdì 26 luglio 2019
Bernal maglia gialla. La grandine sul Tour de France
Diciannovesima tappa del Tour de France 2019, da Saint-Jean-de-Maurienne a Tignes, Alpi. Alaphilippe è chiamato all'ennesima difesa della maglia gialla. Bernal sembra il più pronto per l'attacco decisivo, al netto delle schermaglie interne con Geraint Thomas. Io mi aspetto, a patto che stia meglio di ieri, anche Thibaut Pinot in rampa di lancio: il francese ha ancora la possibilità di vincere il Tour, ma soffre il caldo, la canicule, mai così intensa in questi giorni. Oggi, comunque, nonostante la brevità della tappa, potrebbe esserci più selezione di ieri. Non c'è pianura, solo salita, tanta, e discesa.
La corsa: Si ritira dopo nemmeno 40 km, e mi dispiace moltissimo, un sofferente Thibaut Pinot, già staccato di 3' dal gruppo maglia gialla. Forse un problema muscolare, legato al caldo? Di certo un peccato per la corsa, che perde uno dei protagonisti più attesi. Il ritiro di Thibaut Pinot, lasciatemelo scrivere, si colloca ai piedi del podio delle mie delusioni sportive dopo: 1. Lazio - Inter del 5 maggio 2002, 2. Juve - Inter dell'aprile 1998 e 3. la tappa del Sestriere del Tour '92, con Bugno prima all'attacco e poi in crisi, Chiappucci che vince la tappa e Indurain che, di fatto, vince il Tour. Ma, la corsa di oggi, non è finita qui! Sull'Iseran Bernal conferma tutto il bene detto su di lui da anni, scatta e fa il vuoto, rifilando oltre due minuti ad Alaphilippe, che vorrebbe limitare i danni in discesa, solo che la grandine si abbatte sul tracciato finale, poco prima che vi giungano i ciclisti. Il Tour deve fermarsi per l'incolumità dei corridori. Tempi neutralizzati sul Gpm dell'Iseran. Bernal nuova maglia gialla, detronizzato Alaphilippe a due giorni da Parigi. Giornata campale per la Francia! Un tornado, non solo meteorologico. Domani, sempre che il tempo lo permetta, vien da dire, l'ultima tappa alpina. Ma, difficilmente Bernal potrà essere insidiato. In salita, ritirato Pinot, è il più forte del gruppo.
Ordine d'arrivo (sul Col de l'Iseran):
giovedì 25 luglio 2019
Tour de France 2019: a Valloire vince Quintana!
Diciottesima tappa del Tour de France 2019, da Embrun a Valloire, 208 km e tre cime mitiche, il Vars, l'Izoard e l'interminabile Galibier, che precede la discesa che conduce all'arrivo. Tantissima salita, valicati a lungo i 2.000 m, non so quanta paura avranno di affondare i pretendenti al successo finale. E per affondare intendo sia affondare i colpi sia affondare essi stessi, perché il rischio di una crisi c'è eccome. Ve lo ricordate Ullrich nel 1998? Sì, Pantani fece un'impresa, ma fu Ullrich a prendere una cotta pazzesca.
La corsa: va a segno la fuga di Quintana, secondo Bardet, pure lui all'attacco tutto il giorno, che riscatta parzialmente un Tour finora disastroso. Alaphilippe si stacca sul Galibier. Rientra e attacca in discesa verso Valloire. Grande difesa della maglia gialla. In casa Ineos, Geraint Thomas e Bernal hanno giocato a farsi i dispetti. Bernal guadagna, alla fine, solo 32". Thibaut Pinot è rimasto a guardare. Domani e sabato, non potrà farlo. E credo che non lo farà.
Ordine d'arrivo:
1. Quintana
2. Bardet a 1'35"
3. Lutsenko a 2'28"
4. Kamna a 2'58"
5. Caruso a 3'00"
domenica 21 luglio 2019
Foix Prat d'Albis: si stacca Alaphilippe. Vince Simon Yates
Tappa durissima la quindicesima del Tour de France 2019, ancora sui Pirenei, da Limoux a Foix Prat d'Albis, tre gran premi della montagna di prima categoria, arrivo in salita, caldo, tensione e due settimane di corsa nelle gambe. Se Alaphilippe oggi non si stacca, il Tour è suo. Thibaut Pinot sta bene come non mai e vuol recuperare il tempo sciaguratamente perso in pianura. La Francia vuole l'erede di Hinault, ultimo vincitore transalpino del Tour nel 1985! Potrebbe attaccare anche Bernal, che vuole i gradi di capitano di Geraint Thomas. C'è il terreno per terremotare la classifica generale. Sarebbe possibile anche un temerario attacco da lontano.
La corsa: fuga. Davanti resta solo Simon Yates. Sulla salita finale è Thibaut Pinot ad accendere le polveri. Si staccano in tanti, a cominciare da Geraint Thomas. A 5 km dall'arrivo si stacca anche la maglia gialla Alaphilippe, che lotta come un leone e arriva stremato ma ancora al comando della classifica generale. Vince Simon Yates, secondo un grande Thibaut Pinot, che arriva con Landa. Partita apertissima. Domani giorno di riposo. Alaphilippe terrà la maglia gialla martedì e mercoledì il tracciato addirittura gli si adduce. Poi, le Alpi. Tre tappe dure, soprattutto l'ultima.
Ordine d'arrivo:
1. Simon Yates
2. Thibaut Pinot a 33"
3. Landa a 33"
4. Buchmann a 51"
5. Bernal a 51"
venerdì 19 luglio 2019
Pau: trionfa Alaphilippe in maglia gialla!
La corsa: Van Aert cade malamente e deve ritirarsi. Il miglior tempo, prima che partano i favoriti, è del belga Thomas De Gendt. Parte bene Geraint Thomas, parte meglio Alaphilippe, trasfigurato dalla maglia gialla. Si mantiene davanti al primo e al secondo intermedio e addirittura vince, rifilando al gallese 14"! Strepitoso Alaphilippe, che ora non si nasconde più. Può vincere il Tour de France. Almeno è certo che ci proverà fino alla fine. Considero decisivi i Pirenei, sabato e domenica. Pessima la prova di uno sconfortato Bardet, vanno male anche Bernal e Quintana. Si difende bene Thibaut Pinot, per me il più forte scalatore al Tour.
Ordine d'arrivo:
1. Alaphilippe
2. Geraint Thomas a 14"
3. Thomas De Gendt a 36"
4. Uran a 36"
4. Porte a 45"