Blog di critica, storia e statistica sportiva fondato l'11 maggio 2009: calcio, ciclismo, atletica leggera, tennis ...
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mercoledì 7 settembre 2022
Inter-Bayern Monaco 0-2: luci e ombre
Roglic si ritira dalla Vuelta: fatale la caduta di ieri
Una caduta evitabile costa al vincitore delle ultime tre edizione della corsa a tappe iberica, Primoz Roglic, il ritiro dalla Vuelta a Espanã 2022. Proprio quando era arrivato a 1'26" dal leader della classifica generale, Evenepoel. E, c'è da pensare, proprio la rincorsa al primato in classifica del belga ha contribuito a rendere meno prudente Roglic. Ora Evenepoel dovrà guardarsi, a meno di imprevedibili crisi, soprattutto da Enric Mas nelle salite che ancora lo separano dal trionfo annunciato di Madrid.
martedì 6 settembre 2022
Atalanta capolista: il punto dopo la 5^ di Serie A 22/23
Il successo esterno sul campo del Monza, sfiduciato ultimo della classe, regala all'Atalanta di Gasperini il primato solitario in classifica. Un avvenimento storico, che premia il gioco più pragmatico e meno spensierato scelto dagli orobici dopo la passata stagione, che sembrava averne ridimensionato aspettative e ambizioni. Questa la notizia più importante della 5^ giornata di Serie A.
Il derby meneghino è andato al Milan, più per la fiacchezza dell'opposizione nerazzurra che per meriti propri. L'Inter di Inzaghi, 8 gol subiti in 5 partite, deve ritrovare concentrazione e compattezza.
Continua la navigazione a vista della Juve di Allegri, fortunata a strappare un pareggio sul campo della Fiorentina. Gioco involuto e assenze pesanti: si è saputo ieri che Pogba rientrerà soltanto a gennaio.
Rovinosa caduta della Roma contro l'Udinese, squadra molto forte fisicamente e ben messa in campo.
Il Napoli ha battuto fuori casa la Lazio e merita una citazione la prova del georgiano Kvaratskhelia. Cognome difficile, ma classe limpidissima: si vede che il suo calcio, tanto più efficace perché audace e sbarazzino, si è affinato per strada, la scuola migliore e meno cara del talento.
Il Torino batte il Lecce di misura, come fa il Verona con la Sampdoria. Pareggio tra Salernitana ed Empoli, tra Cremonese e Sassuolo nonché tra Spezia e Bologna, nel quale brilla sempre la stella di Arnautovic, mai così forte e decisivo in carriera. I mezzi li ha sempre avuti.
Non ho ancora visto, quanto alla lotta per il titolo, una squadra davvero superiore alle altre. Prevale l'incertezza. Oltre ad una certa, diffusa, mediocrità.
domenica 4 settembre 2022
Evenepoel ancora in rosso
Sempre maglia rossa, dopo due settimane di Vuelta a España. Remco Evenepoel tiene. Anche se, tra ieri e oggi, ha ceduto poco più di in minuto a Roglic. Però, l'asso belga c'è. Non vuol dire che vincerà a Madrid. Però, è lì. Sulle salite più impegnative, paga ancora dazio, ma tiene. Possiamo dirlo: è anche corridore da grandi corse a tappe. Anche se tanti pensavano - e magari pensano - di no.
sabato 3 settembre 2022
Milan-Inter 3-2: Inzaghi confuso
Inter in vantaggio con Brozovic che batte Maignan dopo bellissimo inserimento su assist di Correa e precedente gran controllo di Lautaro. Pochi minuti dopo, una palla orizzontale di Calhanoglu, di rara leggerezza, è intercettata da Tonali che serve Leao. Tiro di sinistro e gol. Skriniar non chiude. Handanovic non para. Nella ripresa, si osserva subito tutta la differenza che c'è, perché c'è, tra Sinone Inzaghi e la sua capigliatura da figlio dei fiori in una manifestazione anni '60, e allenatori come il Trap, Mourinho e lo stesso Conte. Sì, mi tocca elogiare pure Conte. Una squadra spaesata e spaurita, che sembra Bardamu nella giungla prima che lo vendano come rematore, per tutta la seconda metà del primo tempo, non può rientrare così molle nella ripresa. Che ha detto Inzaghi negli spogliatoi? A Skriniar e Dumfries per esempio? C'è da pensare che gli abbia detto niente. Così Giroud, solo in area, raddoppia su assist di Leao. Che più tardi inventa un gran gol, mandando a spasso De Vrij con una finta. E l'Inter debosciata ed evanescente resta a guardare. Entrano Dzeko, Mkhitaryan e Dimarco per Correa, Barella, oggi un fantasma, e Bastoni. Dzeko segna, servito da un volitivo Darmian. E l'Inter potrebbe persino pareggiare se Maignan non compisse almeno due grandi interventi, prima su Lautaro poi su Calhanoglu. Conta il portiere. Ma noi che ne possiamo sapere se giochiamo con Handanovic? Due sconfitte in cinque partite sono troppe. Manca, ex coeteris, la personalità. Anzitutto dell'allenatore. Poi di tanti giocatori che oggi hanno a lungo scambiato la partita, un derby, per un'esibizione di balletto. Che imbarazzo!
giovedì 1 settembre 2022
Fenomenologia di Erling Haaland
Haaland come Greaves, a 22 anni.
L'ultimo capace di segnare così tanto a poco più di 22 anni, è stato Jimmy Greaves, asso inglese del Chelsea prima e del Tottenham poi, con una breve parentesi, nella stagione 1961/62, nel Milan, con cui segnò 9 gol in 10 partite: il che fa capire a quali medie realizzative viaggiasse. Ecco, Greaves, come Haaland oggi, a poco più di 22 anni, al termine della stagione 1962, aveva segnato oltre 180 gol, tra squadre di club e nazionale inglese. Ieri Haaland, con una tripletta, è salito a 9 gol in 5 giornate di Premier League* e sembra destinato ad abbattere ogni record realizzativo. Potrà riuscirci se, diversamente da Greaves, non avrà un declino precoce quanto precoce fu la sua ascesa. Se saprà essere anche longevo, Haaland potrà segnare 1.000 e più gol tra i professionisti. Greaves si fermò a poco più di 500. Comunque, tantissimi.
Le caratteristiche tecniche di Haaland
Alto 1,94 m, Haaland, già oggi il miglior calciatore della storia norvegese, pesa 94 kg. Affronta sistematicamente difensori meno alti e meno pesanti di lui che, a dispetto della formidabile complessione, è piuttosto rapido e sa scatenare una progressione irresistibile. Nella quale ricorda Adriano Leite Ribeiro, mancino come lui. Per il tiro tremendo, potentissimo, sia destro che di sinistro, ricorda invece un altro scandinavo, lo svedese Nordahl. Ma, Haaland domina anche nel gioco aereo, nel quale la statura aiuta ma non basta. Lui ha anche scelta di tempo, stacco imperioso e coraggio, come il tedesco anni '70/'80 Hrubesch. In più ha l'arroganza agonistica di Ibrahimovic: vuole sempre palla, vuole sempre battere a rete e ama altresì partecipare alla costruzione del gioco sulla trequarti, dove arretra alla ricerca di palloni. Anche nel City di Guardiola.
Haaland e la Norvegia.
Se Greaves, visto che abbiamo voluto stabilire questo raffronto iniziale, ebbe la possibilità di mettersi in mostra con l'Inghilterra, con la quale vinse il Mondiale del 1966, Haaland è norvegese e la Norvegia, nella sua storia, ha partecipato ad una sola fase finale degli Europei, nel 2000, e a due fasi finali dei Mondiali, nel 1938 e nel 1998. Ecco, la sfida che Haaland dovrà raccogliere sarà quella di trascinare un Paese con poca tradizione calcistica oltre i propri limiti storici.
* Aggiornamento del 5.9.2022: da ieri, 10 gol in sei partite di Premier per Haaland. Media impressionante.
Erling Haaland ai tempi del
Salisburgo