Elenco blog personale

sabato 4 marzo 2017

Kwiatkowski trionfa alle Strade Bianche 2017

È l'albo d'oro a fare la grandezza di una corsa. Per questa ragione, la vittoria odierna di Kwiatkowski alle Strade Bianche 2017 aiuterà ancora la giovane prova in linea italiana nel percorso di avvicinamento al novero delle classiche più importanti del calendario ciclistico internazionale. Secondo posto per Van Avermaet. Entrambi saranno tra i favoriti della Parigi-Roubaix. A patto di conservare questa condizione.

venerdì 3 marzo 2017

E' scomparso Raymond Kopa, asso di Stade Reims, Real Madrid e Francia

Uno dei più forti giocatori degli anni '50, francese di origini polacche, come tanti, come Chopin, Raymond Kopa, nato Kopaszewski, si fece conoscere nella più forte squadra francese del tempo lo Stade Reims, con la quale raggiunse la prima finale di Coppa dei Campioni, nel 1956, contro il Real Madrid di Di Stefano, cui sarebbe approdato, l'anno dopo, condividendo il mito, che dei blancos che si andava edificando. Vi rimase fino al 1959, conquistando tre titoli europei, l'ultimo proprio contro lo Stade Reims, nel 1959. Nel mezzo, i mondiali di Svezia del 1958, conclusi al terzo posto con la Francia, dietro il Brasile di Pelè, Vavà, Didì, Zagallo, Garrincha e la Svezia padrona di casa. Il suo connazionale Fontaine avrebbe vinto, con 13 gol, il titolo di capocannoniere. La locuzione calcio champagne, poi tornata di moda ai tempi di Platini, Tigana e Giresse, fu coniata allora, per Kopa e Fontaine. Kopa era un brevileneo, artista del dribbling, che eseguiva in mille modi, compiaciuto, tanto che gli rimproveravano di sbarazzarsi raramente del pallone, qualche volta sacrificando compagni meglio posizionati. Era il precipitato, questo studiato egoismo, dei suoi esordi da ala. Poi divenne centravanti, ma a modo suo, agendo spesso fuori dall'area, partendo in dribbling. Al Real Madrid, si spostò di nuovo sull'ala, perché al centro signoreggiava Di Stefano e a sinistra, dal 1958, cannoneggiava Puskas. Nell'anno del mondiale svedese, complice la grandeur transalpina, fu pallone d'oro. Nato nel 1931, Kopa è mancato oggi.

lunedì 27 febbraio 2017

Borriello 90 gol in serie A

Va per i 35 anni, Borriello. Eppure è ancora lì, a ridosso dei primi nella classifica dei cannonieri della serie A 2016/17: 11 gol in questo campionato, 90 in serie A, 127 in carriera. E la sensazione, l'ho scritto tante altre volte, che avrebbe potuto segnare il doppio dei gol, considerati i suoi mezzi tecnici ed atletici. 

La forza di Gabbiadini e l'ortodossia di Sarri

Più di dieci punti dalla vetta, pur avendo a lungo praticato il miglior calcio del campionato. Questo il paradosso del Napoli di Sarri, sabato battuto dall'esuberanza dell'Atalanta di Gasperini. E qualche colpa Sarri, pur bravo, ce l'ha. Penso alla gestione di Gabbiadini, non un centravanti classico, ma di certo un attaccante di valore, con un notevole sinistro, un ottimo gioco aereo e tanti colpi. I 5 gol in 3 partite al Southampton dimostrano come l'ortodossia di Sarri, nella gestione del gruppo, abbia finito per indebolire il Napoli. Gabbiadini, messo nelle condizioni di rendere al meglio, avrebbe fatto comodo eccome. Gabbiadini è andato via, è arrivato Pavoletti, che però non gioca. E Mertens, nel ruolo di prima punta, ha già fatto più del dovuto. Sarebbe bastato, per un attaccante occorre tenerne il massimo conto, consultare i numeri. Gabbiadini, pur subentrando spesso, nel Napoli aveva segnato 25 gol in 79 partite. Aver considerato fallimentare od anche solo non positiva la sua esperienza in azzurro è stato un errore piuttosto grossolano. Che, ora, il Napoli sta pagando.

domenica 26 febbraio 2017

Inter-Roma 1-3: 2 Nainggolan, Icardi, Perotti (r)

Nainggolan, che anni fa Ausilio non prese puntando su Hernanes, cannoneggia contro la difesa colabrodo allestita da Pioli e trova due eurogol. Medel inutile da mezzo libero. Squadra sconclusionata l'Inter, cui pure spetterebbe un rigore per fallo sul subentrato Eder. Con la difesa a 4, l'Inter aveva un senso. Che non ha più. Pioli ha sbagliato tutte le partite importanti. Dal Napoli alla Juventus alla Lazio in Coppa Italia. E stasera con la Roma. Tutto prevedibile già alla lettura delle formazioni. Contro la Roma, fece meglio l'Inter di De Boer. Icardi accorcia le distanze a 10 minuti dal termine. Dopo che sono entrati anche Gabigol e Banega. Poi Medel commette un fallo da rigore, segna Perotti e seppellisce le speranze di rimonta. Pioli inadeguato. 

mercoledì 22 febbraio 2017

La vicenda Bonucci può affossare la Juve

Bonucci in tribuna dopo la lite con Allegri. Il leader tecnico della difesa bianconera non giocherà stasera contro il Porto, andata degli ottavi della Champions League 2016/17. Allegri tiene il punto, mostrando invece indulgenza verso se stesso: rischia di provocare una crisi. Già la Juve, titolare di una storia più grama che altro nelle competizioni europee, rischiava di uscire con il Porto. Ora, questo rischio atavico si fa più concreto. Sarebbe l'inizio della fine del ciclo bianconero. E credo che lo sarà.

Aguero 315 gol in carriera. Nono tra i goleador in attività

Partita vibrante, squadre allungate, continui rivolgimenti di fronte, corsa, tecnica e pochissima strategia. Insomma, una grande partita tra Manchester City e Monaco, andata degli ottavi di Champions League 2016/17, ieri sera: 5-3 per il City e doppietta per il fantastico attaccante argentino Aguero, issatosi, a meno di 29 anni, a 315 gol in carriera, nono tra i goleador in attività. Ecco la classifica dei primi dieci goleador in attività.


  1. Cristiano Ronaldo    581 gol
  2. Messi                        557 gol
  3. Ibrahimovic              483 gol
  4. Eto'o                         395 gol
  5. Luis Suarez              379 gol
  6. Huntelaar                 369 gol
  7. Totti                         323 gol
  8. Rooney                    320 gol
  9. Aguero                     315 gol
  10. Lewandowski          314 gol



domenica 19 febbraio 2017

L'Inter batte il Bologna con gol di Gabigol

Già ho sentito di paragoni calcisticamente blasfemi con Ronaldo, che segnò proprio sul campo del Bologna il suo primo gol nerazzurro. Non scherziamo, Gabigol ha fatto un golletto a porta vuota, addirittura su assist di D'Ambrosio,  i piedi peggiori della serie A! Per me, Gabigol è modesto e non merita tutte queste attenzioni. Vittoria fortunosa ed immeritata per l'Inter del sopravvalutato Pioli.

giovedì 16 febbraio 2017

Villareal-Roma 0-4: tripletta di Dzeko. La Roma può vincere l'Europa League

Nettissimo successo esterno della Roma nell'andata dei sedicesimi di finale dell'Europa League 2016/17, 4-0 sul campo del Villareal, con tripletta di Dzeko. La Roma ha la squadra per vincere il trofeo. L'avrebbe avuta anche l'Inter.

mercoledì 15 febbraio 2017

Real Madrid-Napoli 3-1. Rimonta al ritorno?

Il colpo di genio di Insigne illude. Il Real Madrid pareggia e poi vince con Benzema,  che in Europa rende il doppio di Higuain, Kroos e Casemiro. Reina non brilla, anzi. Come Sarri. Di cambiare spartito, conoscendone uno solo, non è capace. Ma almeno Mertens, teso e giù di tono, avrebbe potuto sostituirlo all'inizio della ripresa. La difesa dei blancos ha denunciato limiti noti. Sui quali si poggiano le speranze napoletane di rimonta al ritorno. Difficile che succeda, ma l'impresa non è impossibile. Anche il San Paolo ha il suo miedo escenico.

lunedì 13 febbraio 2017

I 50 anni di Roberto Baggio. Cinque ragioni per ricordarlo

Il più grande giocatore della storia del calcio italiano, dopo Meazza e prima di Totti. Roberto Baggio, artista prima che calciatore, compirà 50 anni il prossimo 18 febbraio. Ecco cinque ragioni per ricordarlo e celebrarlo.

  1. Il dribbling: un fondamentale, che non si allena o che si allena poco. Baggio ne è stato un virtuoso naturale. Grazie alla sapienza innata del tocco, alla padronanza del palleggio, alle finte di corpo ed allo scatto fulmineo. Aveva non solo il primo, ma anche il secondo ed il terzo, qualche volta il quarto dribbling. Come oggi solo Messi. E prima di lui, Meazza, Di  Stefano, Garrincha, Pelé, Sivori, Sandro Mazzola, Cruijff, Best,  Zico e poi Ronaldo, il brasiliano. Me ne dimentico pochi. 
  2. Il senso del gol: 318 gol da professionista, sesto italiano assoluto, dopo Piola, 364 gol, Del Piero, 346 gol, Meazza 338 gol, Totti, 323 gol e Toni, 322 gol. Roberto Baggio ha segnato in tutti i modi, persino di testa ogni tanto, grazie alla precisione chirurgica del tiro, spesso eseguito in anticipo, prendendo il portiere in contropiede. Di destro e di sinistro, in area e fuori dall'area, quasi mai di forza, sempre con eleganza. E tanti gol nelle occasioni solenni, 9 ai mondiali, come Paolo Rossi e Vieri, il quale ultimo, però, segnò solo un gol, contro la Norvegia nel '98, nelle gare ad eliminazione diretta. Baggio, invece, trascinò letteralmente la triste Italia di Sacchi alla finale di Usa '94, perduta ai rigori contro il Brasile. L'errore di Baggio dal dischetto, un dispetto di un destino saragattianamente cinico e baro, fece il giro del mondo. Ma, senza di lui, quell'avventura azzurra sarebbe terminata molto prima.
  3. Il gioco contro tempo: fateci caso, la maggior parte dei calciatori, approssimandosi la porta, accelera, aumenta la frequenza dei passi, si fa frenetica. Baggio, no. Alla vista del portiere, più spesso, rallentava. Aspettava il difensore farglisi sotto e poi, dribbling a rientrare, con il destro od il sinistro, e tiro all'angolo con il piede opposto. Questo incedere caracollante, quasi esitante ed invece colmo di forza consapevole, a Brera, che lo vide nei primi anni di carriera, ricordava il grande Meazza.
  4. L'invidia degli allenatori: sebbene Baggio non avesse il piglio del comando, per tutta la carriera, e forse con la sola eccezione di Mazzone al Brescia, fu sofferto moltissimo dagli allenatori. Su tutti Lippi, che lo mandò via dalla Juve e gli preferì persino Russo all'Inter, e Capello, che lo sostituiva con immancabile puntualità. Ma, anche Ulivieri a Bologna, dove Baggio risorse, 22 gol all'esito di un campionato che lo condusse al suo terzo mondiale, quello di Francia '98. E perché? Perché Baggio, asso naturale, riusciva, quasi senza volerlo, a dimostrare la superiorità del singolo sul gruppo, dell'estro sullo spartito, dell'assolo sulla sinfonia, del guizzo sulla tattica. Sacchi, che ne trasse immensi benefici in nazionale, ancora oggi, trova modo e maniera di punzecchiare Baggio. E solo perché costui si era opposto alla monacazione forzata nei suoi schemi.
  5. L'individualismo ai tempi della mistica del gruppo: Gramsci scrisse che "i più non esistono fuori dell'organizzazione". E tutto sommato è vero. Ecco, Roberto Baggio nel novero dei più non c'è stato e non poteva starci. E' sopravvissuto alla più grande e più inutile rivoluzione della storia del calcio. Quella cominciata proprio da Sacchi, perché il calcio totale olandese era ben altro, come ben altro era stata la meravigliosa Ungheria di Puskas. Giocava da solo Baggio, il che non significa che non servisse assist meravigliosi ai compagni o che non ne ricevesse. Ma, insomma, non rincorreva gli avversari, non ripiegava, come si dice malamente da qualche lustro a questa parte. Non andava a tempo. Epperò decideva. Ha cambiato molte squadre in carriera, diventando il beniamino di tutte le tifoserie. Egregio, perché fuori dal gregge. Un campione senza tempo.

domenica 12 febbraio 2017

Inter-Empoli 2-0: Eder e Candreva

Giocatore superiore Gagliardini. Gioca, benissimo, come se fosse un veterano. L'Inter dipende da lui. Empoli troppo debole eppure pericoloso in contropiede. Pioli cerca di capire chi sia più scarso tra D'Ambrosio ed Ansaldi. Li schiera entrambi, uno dopo l'altro. Deve giocare Santon! Detto questo, Gabigol è scarso. Tanto per essere chiari. Pinamonti, esordiente in A, diventerà un campione. L'Inter vince 2-0, gol di Eder e Candreva. 

sabato 11 febbraio 2017

Doppietta di Gabbiadini in Premier League

Bella doppietta di Gabbiadini nel largo successo esterno del Southampton contro il Sunderland. Ha fatto bene a cercare l'avventura oltremanica questo centravanti atipico ma tecnicamente fortissimo. Il buon giorno si vede dal mattino. Il gioco di Sarri non faceva per lui. E viceversa.

domenica 5 febbraio 2017

Juve-Inter 1-0. Pioli perdente

Un perdente è un perdente. Pioli è un perdente, come Cuper, giusto oggi sconfitto in finale di Coppa d'Africa. Due partite sbagliate in pochi giorni. Contro la Lazio, la più grave, perché la Coppa Italia era alla portata dell'Inter, e contro la Juve. Cambiato il modulo per paura, D'Ambrosio, i piedi peggiori della serie A, schierato per incompetenza, Palacio subentrato per confusione. Inter mai davvero pericolosa. Juve fortunata ed aiutata da un arbitraggio casalingo. Però un perdente è un perdente. E Pioli è un perdente. Inutile dilungarsi. È questa la sintesi più fedele della partita. E, temo, della stagione dell'Inter.

Perde ancora il Milan del sopravvalutato Montella

Sconfitta interna contro la Sampdoria, che non ha giocatori più forti del Milan. Montella sopravvalutato. Lo scorso anno, la Sampdoria da lui allenata si salvò grazie ai punti di Zenga nelle prime dodici giornate.

sabato 4 febbraio 2017

Hamsik è il miglior centrocampista d'Europa

Giocatore da sempre sottovalutato, Hamsik, oggi autore di una tripletta memorabile contro il Bologna, è il miglior centrocampista d'Europa. Sa fare tutto in modo eccellente.

giovedì 2 febbraio 2017

Dubai Tour 2017: terza tappa a Degenkolb. Terzo Sonny Colbrelli

Ancora una volata al Giro di Dubai 2017, ancora un successo tedesco. Dopo la doppietta di Kittel, è giunta oggi la perentoria vittoria del connazionale Degenkolb, un velocista che ha saputo conquistare in carriera anche due classiche monumento come la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix. Da segnalare il terzo posto di Sonny Colbrelli, dietro il detto Degenkolb ed il sudafricano Van Rensburg.

mercoledì 1 febbraio 2017

Totti 323 gol in carriera: segna il rigore della vittoria contro il Cesena. Roma in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio

Allo scadere e più che allo scadere, Totti torna al gol, ancora su calcio di rigore, parecchio dubbio, contro il Cesena: 2-1 in Coppa Italia e Roma in semifinale. Sarà derby con la Lazio. Per Totti si tratta del terzo gol stagionale nonché del gol n. 323 in carriera. Segue classifica dei primi dieci cannonieri italiani.

  1. Piola 364 gol 
  2. Del Piero 346 gol 
  3. Meazza 338 gol 
  4. Totti 323 gol
  5. Toni 322 gol 
  6. Roberto Baggio 318 gol 
  7. Inzaghi 316 gol 
  8. Di Natale 311 gol 
  9. Altobelli 298 gol 
  10. Vialli 286 gol 

Dubai Tour 2017: bis di Kittel nella seconda tappa

Dubai Tour o, per meglio dire, Giro di Dubai, edizione 2017. Dopo il successo in volata colto ieri da Kittel, chi ha vinto oggi la seconda tappa? Kittel, ovviamente. Il velocista tedesco, dopo il difficile 2015, era già tornato competitivo lo scorso anno, collezionando 12 successi, tra i quali anche la classifica generale del Giro di Dubai. Che si appresta a rivincere quest'anno. Negli sprint, oggi come oggi, nessuno ha la sua forza esplosiva. Per la statistica, Kittel ha ottenuto oggi la vittoria n. 74 da professionista.

martedì 31 gennaio 2017

Inter eliminata dalla Lazio: tutta colpa di Pioli

Senza la maestria di Gagliardini, il centrocampo dell'Inter fa pena. Come la strategia di Pioli, panchinaro juventino di lungo corso, sbertucciato da Simone Inzaghi, un professore a suo confronto. Ansaldi non sa difendere e determina, con lo svagato Miranda, il doppio vantaggio laziale.  Che avrebbe potuto farsi abissale, se Felipe Anderson, giocatore fantastico, ed Immobile non avessero commesso insoliti errori di mira. L'Inter resta in dieci proprio per l'espulsione di Miranda. Rigore del 2-0 trasformato da Biglia. Attacca alla buona e trova un gol beffardo con Brozovic. Non basta. Eppure alla fine anche la Lazio è in dieci. Inter eliminata. Vergogna! Gagliardini che fiato doveva tirare a 21 anni? Santon non poteva giocare in luogo di Ansaldi, uno che marca l'avversario a tre metri di distanza? Eppure Pioli la forza nel dribbling e nel contropiede di alcuni suoi ex giocatori avrebbe dovuto conoscerla. Altro che fase difensiva nuova! Altro che distanza tra i reparti! I laziali sbucavano da tutte le parti. Eppoi Palacio dall'inizio perché? E Banega? Due cambi, i loro, obbligati ma prevedibili. Anche Candreva è stato pessimo, un mucchio di cross, tutti fiacchi o imprecisi. Inter 1 Lazio 2. Inter eliminata dalla Coppa Italia. Ora la Juve. Pioli non può sbagliare.