Nainggolan, che anni fa Ausilio non prese puntando su Hernanes, cannoneggia contro la difesa colabrodo allestita da Pioli e trova due eurogol. Medel inutile da mezzo libero. Squadra sconclusionata l'Inter, cui pure spetterebbe un rigore per fallo sul subentrato Eder. Con la difesa a 4, l'Inter aveva un senso. Che non ha più. Pioli ha sbagliato tutte le partite importanti. Dal Napoli alla Juventus alla Lazio in Coppa Italia. E stasera con la Roma. Tutto prevedibile già alla lettura delle formazioni. Contro la Roma, fece meglio l'Inter di De Boer. Icardi accorcia le distanze a 10 minuti dal termine. Dopo che sono entrati anche Gabigol e Banega. Poi Medel commette un fallo da rigore, segna Perotti e seppellisce le speranze di rimonta. Pioli inadeguato.
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domenica 26 febbraio 2017
lunedì 3 ottobre 2016
Roma-Inter 2-1: le ragioni della sconfitta dell'Inter
A leggere la stampa nazionale, la responsabilità della sconfitta rimediata ieri sera dall'Inter sul campo della Roma sarebbe da intestare a Santon, prima che a tutti gli altri. Debbo dissentire. Ma, che partita hanno visto? Preliminarmente, il duello, in velocità ed in campo aperto, era un evidente mismatch, che chiunque appena domestico con le vicende del calcio avrebbe potuto pronosticare alla lettura delle formazioni. Santon, alto 1,86 m per 83 kg contro un brevilineo, 1.75 m come Salah, peraltro velocissimo e mancino, laddove Santon è un destro naturale, era uno confronto impervio già sulla carta. Tanto più che non mi viene in mente un solo terzino che, oggi come oggi, saprebbe fermare il miglior Salah in campo aperto. Forse Marcelo del Real Madrid, per la velocità, ma il brasiliano non brilla in marcatura. De Boer ha sbagliato a non prevedere una marcatura preventiva su Salah, cui sarebbe stato utile tagliare i rifornimenti. Se non altro, l'asso egiziano avrebbe dovuto ricevere palla spalle alla porta ed essere sistematicamente raddoppiato. Allora sì che Santon avrebbe potuto tenerlo. Ma, a questo deve pensare l'allenatore. Ricordo giudizi feroci, e strampalati, su Samuel ai tempi del Real Madrid. Samuel, in una squadra sbilanciata e che non copriva a dovere, era spesso lasciato in balìa dei contropiede avversari, in campo aperto, e non essendo velocissimo, soffriva. Non era messo nelle condizioni di brillare. Ma, la colpa non era sua. Del resto, in più di 30 anni che seguo il calcio, ho visto un solo giocatore fare reparto da solo, recuperare svantaggi di tre metri, entrare in scivolata, riprendere il pallone, evitare il pressing avversario ed impostare a testa alta: Nesta. Il problema dell'Inter è, più che nei singoli difensori, nella fase difensiva. Ieri, ha girato a vuoto anche Miranda, per tacere di Murillo. Medel, sopravvalutato frangiflutti davanti alla difesa, non ne becca una ed interviene spesso fuori tempo: si rivede il mancato intervento nel gol iniziale di Dzeko. De Boer deve capire che, ogni tanto, si può anche cambiare modulo. Che due ali possono anche essere un lusso, specialmente se Perisic e Candreva tornano poco o nulla. Che un avversario forte va limitato. Che attaccare per attaccare non sempre serve, se poi ogni contropiede avversario rischia di produrre un gol subìto. Ieri, poi, Ansaldi e Joao Mario, non essendo in perfette condizioni atletiche, sarebbe stato più saggio farli subentrare, piuttosto che schierarli dall'inizio. Infine, ma questo è fin troppo ovvio, perché Jovetic e non Gabigol?
sabato 31 ottobre 2015
Inter - Roma: 1-0. Gol di Medel, Inter capolista
Tiro angolato ma debole di Medel, goffo intervento del portiere della Roma e gol. Tanto basta. L'Inter vince, scavalca la Roma e vola in testa alla classifica, dove domani potrebbero raggiungerla Napoli e Fiorentina. D'Ambrosio e Nagatomo sulle fasce non hanno demeritato ma restano scarsi. Solida prova di Guarin e Brozovic, come di Perisic e Ljajic. La difesa è la migliore del campionato, l'attacco, al momento, il tredicesimo. Serviranno più gol se si vorrà competere per lo scudetto. Mancini più fortunato che bravo. Senza l'espulsione di Pjanic credo che la Roma avrebbe pareggiato.
lunedì 19 ottobre 2015
Inter - Juve: 0-0. L'Inter non sa più vincere, l'attacco è troppo leggero
Due punti nelle ultime tre partite. L'Inter di Mancini non sa più vincere. Contro una Juve tutt'altro che irresistibile, l'Inter dura un tempo, grazie alla vena del suo unico fuoriclasse, Jovetic. Coglie anche una traversa con Brozovic ed affonda con Perisic, che gioca a strappi, difende poco, ma qualche guizzo, soprattutto quando accelera, lo mostra. L'azione parte sempre dalla difesa, perché Medel e Felipe Melo non hanno qualità in regia e si limitano ad interdire. Partita nervosa, bianconeri aggressivi, che vengono fuori nella ripresa, guidati da uno Zaza indomito e da Cuadrado, che sfrutta la sua velocità negli uno contro uno. Juan Jesus lo soffre spesso. Mancini non cambia, a parte Guarin per l'ammonito Melo, e del resto grandi cambi non li ha. E questo è il punto. L'attacco è leggero, di testa, la prendono sempre i bianconeri, tutti sul metro e novanta. Icardi, che resta formidabile in area, non è Ibrahimovic e reparto da solo non può farlo. L'avrà capito Mancini? E sì che l'Inter segna poco, pochissimo. Piuttosto che Palacio a tempo scaduto, avrei schierato prima Manaj, che almeno qualche apprensione alla retroguardia avversaria l'avrebbe creata. A gennaio, in ogni caso, l'attacco va rinforzato.
domenica 20 settembre 2015
Inter forza 12: battuto il Chievo con gol di Icardi
Partita non bella, che ha dimostrato quanto solido e quadrato sia il Chievo di Maran, nel quale brillano le individualità di Birsa e di Paloschi. L'Inter eccede in tocchi di fino in mezzo al campo, dove Kondogbia attira avversari e pretende di liberarsene con svariati giochi di prestigio. Spesso ci riesce anche, ma altrettante volte rallenta il gioco oppure rischia di innescare il contropiede avversario. Dev'essere più sobrio. Comunque, il francese, al tramonto del primo tempo, effettua un lancio breve dalla trequarti, dopo velo di Jovetic, meno brillante di altre volte, e palla ad Icardi, destro, sinistro, gol. Primo gol stagionale per il capocannoniere della passata stagione. I gradi di capitano, però, li darei ad un altro. Segnatamente a Santon, che ara la fascia, è attento in difesa e mostra doti di palleggio da centrocampista di qualità. Nella ripresa, l'Inter non raddoppia e soffre qualche arrembaggio del Chievo, che costa l'infortunio di Murillo ed apprensioni sparse. Raddoppiare si potrebbe, ma Perisic, dopo una strepitosa fuga sulla fascia sinistra, allora è veloce il giovanotto!, non riesce a servire Icardi. Medel dietro è impeccabile, come Felipe Melo davanti a lui. Si sente, tuttavia, l'assenza di un regista, sicché la squadra procede a strappi. C'è molta forza fisica, meno acume tattico. Pochissima strategia. Anche in panchina, ma questo è noto. Comunque 12 punti in quattro partite, primato solitario ancora una volta. L'Inter c'è.
domenica 14 settembre 2014
Inter forza sette contro il Sassuolo: tripletta di Icardi, Kovacic illumina la scena
Sassuolo, come lo scorso anno, seppellito sotto una valanga di gol. Sette, sempre sette. Con tripletta di Icardi, si vede la tecnica da scuola Barca nel secondo gol del centravanti argentino, e doppietta di Osvaldo, adesso con la barba lunga. La rete più bella, però, porta la firma di Kovacic, che, come scrivo da due anni, è un fuoriclasse che segnerà un'epoca. Accelera come Laudrup, tiene i contrasti come Kubala, scopre impreviste linee di passaggio come Riquelme. Ora, che ha cominciato a segnare non si fermerà più. Preziosissima la presenza in mezzo al campo di Medel, brevilineo che intercetta tutti i palloni vaganti, tenace nei contrasti ed ordinato nella manovra: un grande colpo dell'Inter. Infine, una citazione per Andreolli, scuola Inter, tornato alla base lo scorso anno. Ho sempre pensato che meritasse più spazio. Partite come quella di oggi lo confermano. Questa Inter è senza dubbio da terzo posto. Almeno da terzo posto.
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