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giovedì 31 maggio 2018

Golden Gala 2018: Tortu terzo nei 100 m

Terzo in 10"04, Tortu nei 100 m del Golden Gala 2018, appena andati in scena all'Olimpico di Roma. È stato preceduto solo da Baker, che ha corso in 9"93 e dal francese Vicaut. Ha fatto anche meglio di Coleman. Resiste ancora il primato di Pietro Mennea. Ma, Tortu ha confermato di essere destinato ad un ruolo di protagonista, nella velocità, nei prossimi dieci anni.

Golden Gala 2018: attesa per Tortu sui 100 m

Dopo il tempo fatto registrare a Savona, 10"03, a due centesimi dal primato nazionale di Pietro Mennea, Filippo Tortu è atteso questa sera, a Roma, Golden Gala 2018, ad una grande prova sui 100 m, che confermi il suo straordinario stato di forma. Considerato il valore dei partecipanti, da Coleman a Baker, Tortu potrebbe anche scendere sotto la soglia dei 10". Tra i velocisti cosiddetti bianchi, l'impresa è riuscita solo al francese Lemaitre, fino ad ora.

lunedì 28 maggio 2018

Italia - Arabia Saudita 2-1: a segno Balotelli e Belotti nella prima nazionale firmata Mancini

Zappacosta? Mille volte meglio Santon. Però gioca Zappacosta e prendiamo gol anche dall'Arabia Saudita. Nazionale azzurra modesta, la qualità media è bassa. Mancini lo sa. Perciò ha richiamato Balotelli. Che in campo cammina. Ma, inquadrata la porta, due volte su tre segna. È successo anche stasera. Italia batte Arabia Saudita 2-1. L'altro gol azzurro è stato di Belotti.

Giro d'Italia 2018: le pagelle, da Froome a Viviani

E' finito con la vittoria di Chris Froome il Giro d'Italia 2018. Ecco le pagelle dei protagonisti.
  • FROOME: 10. Ha vinto con merito, attingendo a risorse strategiche, che molti gli credevano estranee. La fuga cominciata sul colle delle Finestre e condotta termine dopo più di 80 km ha avvicinato Froome alla simpatia di tanti appassionati di ciclismo. Non solo calcolo.
  • TOM DUMOULIN: 9. Avesse fatto, ed avrebbe potuto, meglio contro il tempo, Tom Dumoulin avrebbe conquistato il secondo Giro d'Italia consecutivo. La piazza d'onore vale comunque molto e conferma la solidità di un corridore destinato ad essere protagonista delle corse a tappe nel prossimo lustro. Granitico.
  • ARU: 4. Preparazione sbagliata, probabilmente. Ma, anche cedimento psicologico. Se cade la convinzione, le gambe non vanno più. Spaesato.
  • CARAPAZ: 8. Primo ecuadoriano a vincere una tappa al Giro, in uno sport, il ciclismo, in cui non si improvvisa. Quarto nella generale. Grimpeur.
  • MIGUEL ANGEL LOPEZ: 7,5. Che abbia qualità, non c'è dubbio. Ma, ci vuole anche coraggio in bicicletta. E non sempre si può correre per il piazzamento. Attendista.
  • THIBAUT PINOT: 5,5. Resta il corridore che preferisco. Ma, sempre sotto la soglia delle sue possibilità. Senza il problema di salute, avrebbe finito sul podio. Entrato in forma troppo presto, ha dominato il Tour of the Alps, mai brillante in questo Giro. Svuotato.
  • POZZOVIVO: 7. Ennesimo piazzamento nei primi dieci della generale. Sempre presente. Bravo, a sorpresa, contro il tempo. Ha fatto la sua parte. Encomiabile.
  • SIMON YATES: 8,5. Tre tappe vinte, più di dieci giorni in maglia rosa. Uno scalatore puro, ma poco attento alla gestione delle energie. Sopra i 200 km, mi pare che accusi un poco. Del resto, viene dalla pista. Audace.
  • VIVIANI: 6. Quattro vittorie sono poche, attesa la bassa qualità della concorrenza. E la vittoria a Roma di Sam Bennet gli abbassa ancora il voto.

domenica 27 maggio 2018

A Roma vince Sam Bennet. Froome maglia rosa del Giro d'Italia 2018

Manca il successo a Roma, Elia Viviani, preceduto in volata da Sam Bennet. Tappa finale del Giro d'Italia 2018 tutta a Roma, ma abbreviata per lo stato imbarazzante delle strade, contrappuntate da buche indegne della capitale. Froome ha vinto il Giro. Ed il modo in cui l'ha fatto resterà nella storia del ciclismo. Fra un mese, o giù di lì, il Tour de France. Chris Froome ci sarà. E partirà ancora per vincere.

Real Madrid - Liverpool 3-1. Tredicesima Champions per il Real Madrid, terza consecutiva

Tredicesima Champions League per il Real Madrid, che ha battuto 3-1 il Liverpool di Klopp, bravo ma sulle tracce di Cuper. Doppietta del subentrato Bale, fantastica la rovesciata, e gol di Benzema per i blancos. Due papere del portiere del Liverpool, Karius. La prima è persino più goffa di quella che, nel 1965, permise il gol di Peirò nella rimonta dell'Inter di Herrera proprio contro il Liverpool.

sabato 26 maggio 2018

Giro d'Italia 2018: ha vinto Froome. È nella leggenda del ciclismo

Quattro Tour de France (2013, 2015, 2016, 2017), una Vuelta a Espana (2017), un Giro d'Italia  (2018). Eguaglia Anquetil, Merckx, Hinault, Contador e Nibali, che prima di lui avevano saputo vincere i tre grandi giri nazionali. Tra i plurivincitori delle grandi corse a tappe, i sei successi di Froome lo collocano al settimo posto assoluto, preceduto da Merckx,  11 vittorie, da Hinault, 10 vittorie, da Anquetil, 8 vittorie, da Coppi, Indurain e Contador, 7 vittorie. Il successo di giornata, a Cervinia, va a Mikel Nieve. Ma, è solo cronaca. Crolla Thibaut Pinot. E non me lo spiego dopo ieri.  Ricapitolando, primo Froome, secondo Tom Dumoulin, terzo Miguel Angel Lopez, quarto Carapaz, quinto Pozzovivo . 

venerdì 25 maggio 2018

A Bardonecchia trionfo epico di Chris Froome, nuova maglia rosa. Crolla Simon Yates, che perde mezzora, cede anche Pozzovivo, si ritira Aru

Diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2018, da Venaria Reale a Bardonecchia, con in mezzo il Colle delle Finestre ed il Sestriere. Froome inventa un attacco d'altri tempi, ad oltre ottanta km dal traguardo, sullo sterrato del Colle delle Finestre. E stacca tutti. Guadagna in discesa, ancora sul Sestriere. Simon Yates naufraga letteralmente. Mentre Aru si era già ritirato da tempo, all'esito di un Giro tremendo per le sue ambizioni. Cede anche Pozzovivo. Inseguono, a distanza, Tom Dumoulin, Carapaz e Miguel Angel Lopez e Thibaut Pinot, che, con tutti i suoi difetti, che certa stampa si diverte ad esagerare, non molla e dimostra quanto conti il fondo nelle grandi corse a tappe. Quello che è mancato a Yates. Ma, l'impresa è tutta di Froome. Mai così audace nelle sue quattro vittorie al Tour. Azione formidabile la sua, per ideazione e realizzazione. Era dalla tappa di Saint Etienne, Tour 1990, che non vedevo un simile sconquasso in classifica in una sola tappa. E, quella di oggi, con certi colli mitici, è stata assai più spettacolare. Sulla salita finale dello Jafferau, Thibaut Pinot stacca Tom Dumoulin, che, tuttavia, con il motore diesel che ha, si sforza di salire con il proprio passo. Si lotta per la maglia rosa. Il vantaggio di Froome, quando Pinot e Dumoulin hanno iniziato lo Jafferau, è intorno ai 3'10". Dopo la tappa dello Zoncolan, arriva il bis di Chris Froome a Bardonecchia. Secondo l'ecuadoriano Carapaz, terzo, Thibaut Pinot, quarto Tom Dumoulin, che arriva a 3'21" da Froome, che prende la maglia rosa. Froome dovrà domani, nella ventesima tappa da Susa a Cervinia, difendere il primato conquistato oggi. Ci riuscisse, si assocerebbe al club esclusivo dei corridori capaci di vincere tutti i tre grandi giri: Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta a Espana. Vale a dire, Anquetil, Merckx, Hinault, Contador e Nibali.
Ecco la classifica generale dopo diciannove tappe:

  1. Chris Froome
  2. Tom Dumoulin a 40"
  3. Thibaut Pinot a 4'17"

giovedì 24 maggio 2018

A Prato Nevoso vince Schachmann, crisi per Yates

Arriva una fuga al Giro d'Italia 2018. Vince il tedesco Schachmann a Prato Nevoso, arrivo in salita della diciottesima tappa. Lunga,  una volta tanto. E pensavo fosse adatta ad un fondista come Thibaut Pinot. Che si perde nel momento decisivo. Però, la tanta pianura che precede l'ascesa finale si fa sentire e cede, per la prima volta, 27", a Froome, Pozzovivo e Tom Dumoulin, la maglia rosa di Simon Yates. Perché il percorso, nel ciclismo, conta tantissimo. E perché tre settimane sono lunghe. Domani e dopodomani, può succedere di tutto in cima alla classifica.

mercoledì 23 maggio 2018

Tortu insegue Mennea: 10"03 a Savona sui 100

Il primato italiano resta a Mennea, quel 10"01, fatto registrare alle Universiadi di Città del Messico 1979. Dove Mennea, nel mezzo giro di pista, fece addirittura il record del mondo in 19"72. Epperò, il tempo odierno di Filippo Tortu, sui 100 piani, a Savona, è straordinario: 10"03, al livello del mare. Si era già capito lo scorso anno, ora possiamo confermarlo: l'atletica leggera azzurra ha trovato, in Tortu, nato il 15 giugno del 1998, un campione destinato a fare epoca. Già dai prossimi europei.



Giro d'Italia 2018: poker di Viviani a Iseo

Quarto successo in questo Giro d'Italia 2018 per Elia Viviani, che batte in volata Sam Bennet, sul traguardo d'Iseo. Da domani, la strada torna a salire. Tre tappe di montagna, per saggiare la resistenza della maglia rosa di Simon Yates, sin qui impeccabile.

martedì 22 maggio 2018

Trento-Rovereto: vince Dennis. Terzo Tom Dumoulin, Simon Yates tiene la maglia rosa

Simon Yates ha conservato la maglia rosa, all'esito della cronometro Trento-Rovereto: perde appena 1'15", Tom Dumoulin in poco più di 34 km: sostanzialmente, 2" a km. Pessima prova di Thibaut Pinot, che cede a Froome il quarto posto in classifica generale. Avevo indicato il francese come il grande favorito del Giro d'Italia 2018.

domenica 20 maggio 2018

Lazio-Inter 2-3: Inter in Champions. Rimonta clamorosa

Icardi, su rigore, Vecino, di testa. E rimonta servita in 5 minuti da un'Inter fino a quel momento, ultimo quarto d'ora, non all'altezza del compito. Finisce 3-2  per l'Inter. L'Inter torna in Champions. Anche con fortuna. La Lazio va in Europa League.  Va bene così. Icardi, 29 gol, è capocannoniere a pari merito proprio con il centravanti biancoceleste, Immobile. Voto alla gestione di Spalletti? Tenendo conto di tutto, direi 6,5. Era fondamentale finire in Champions. 

Giro d'Italia 2018: a Sappada trionfa un Simon Yates immenso, in maglia rosa. Cede Froome. Naufraga Aru

Quindicesima tappa del Giro d'Italia 2018, terremotato dalla grande impresa firmata da Froome sullo Zoncolan. Oggi, si parte da Tolmezzo e si arriva a Sappada. Continui saliscendi, frazione dura. Attacco deciso del tedesco Nico Denz. Sulla penultima ascesa, attacca la maglia rosa di Simon Yates, dimentico di ogni strategia. O sta benissimo, ed è ben possibile, o rischia di saltare. Di certo, ha un coraggio ragguardevole lo scalatore inglese. Tant'è che Nico Denz viene ripreso. Yates riparte e fa il vuoto. Mi pare appesantita l'azione di Tom Dumoulin, ma l'olandese ha una maschera indecifrabile. Froome sembra pagare dazio all'azione di ieri ed è in un gruppetto più dietro. Sulla penultima salita, Simon Yates transita con 18" di vantaggio. Comincia la discesa ed è Tom Dumoulin, tra gli inseguitori, a fare l'andatura. Non lo conoscevo come discesista. Ma, Simon Yates sta dipingendo le curve di una discesa parecchio tecnica, piena di tornanti. Non a caso, guadagna sugli immediati inseguitori. A 10 km dall'arrivo, la strada riprende a salire. Tom Dumoulin e Thibaut Pinot vengono lasciati soli ad inseguire, mentre Miguel Angel Lopez e Pozzovivo restano a ruota, evidentemente paghi di un piazzamento. Di tappa e al Giro. Ai 3,7 km, scatta Carapaz, lo segue Pinot, cede Dumoulin. Ma, poi rientra. Trionfa, per la terza volta, Simon Yates, secondo Miguel Angel Lopez, terzo Tom Dumoulin. Sta correndo alla Merckx, Simon Yates, superiore ad ogni immaginazione. Froome, che ieri sembrava candidarsi alla vittoria finale, fa segnare una netta battuta d'arresto. Naufragio di Aru.

sabato 19 maggio 2018

Sullo Zoncolan trionfa Froome, secondo Simon Yates

La paura dello Zoncolan rende la quattordicesima tappa del Giro d'Italia 2018 una lunga marcia di avvicinamento al grande monte. Il gruppo torna compatto proprio all'inizio della scalata finale. Con l'eccezione di Valerio Conti. Poi raggiunto da Igor Anton. I due vengono ripresi a 6,5 km dal traguardo. Froome scatta a meno 4 km dal traguardo. A sorpresa. Una frullata delle sue. E fa il vuoto. Simon Yates rimane solo ad inseguire a 3 km dall'arrivo. Più dietro Miguel Angel Lopez e Pozzovivo, mentre Tom  Dumoulin e Thibaut Pinot vanno su del loro passo. Duello inglese tra Froome e Simon Yates,  tenacissimo. Trionfa Froome. Secondo Simon Yates. Terzo Pozzovivo, quarto Miguel Angel Lopez, quinto Tom Dumoulin, sesto Thibaut Pinot. Crolla Aru. Froome ha dato una straordinaria prova d'orgoglio. Torna in classifica, ora è  quinto a poco più di 3 minuti da Yates. Mal  che vada, Froome, a Roma, sarà sul podio. È, strano a dirsi, la prima vittoria di Froome al Giro.

venerdì 18 maggio 2018

Nervesa della Battaglia: tris di Viviani, battuto Sam Bennet

È arrivato il tris di Viviani, già maglia ciclamino, al Giro d'Italia 2018. Elia Viviani ha conquistato in volata la tredicesima tappa, da Ferrara a Nervesa della Battaglia, precedendo Sam Bennet. Domani,  lo Zoncolan. Comincia l'assalto alla maglia rosa di Simon Yates. Che, però, potrebbe anche provare ad incrementare il proprio  vantaggio. Oggi, Froome c'è. Le gambe frullano ad alta intensità. E ne va a 4 km dall'arrivo.

Fognini dura un set. Vince Nadal 4-6, 6-1, 6-2

Nella seconda parte del primo set, Fognini mostra ciò di cui è capace. E Nadal, lottatore indomabile, deve arrendersi. Il problema è che Fognini, a certi livelli, sa issarsi ma non rimanerci.  E crolla, dopo il 6-4 per lui, raccogliendo appena tre giochi nei due set successivi.  Tra errori non forzati, palle lunghe oppure in rete. Sbaglia un mucchio di rovesci incrociati. Mentre, Nadal, imperturbabile, irreale, gioca sempre allo stesso modo. Correndo dappertutto, due metri oltre la linea di fondo,  sventagliando il dritto mancino.  E serve anche bene il campionissimo maiorchino. Mai pago di successi. Che gioca ogni punto come potesse decidere una carriera. Fognini si ferma, Nadal vola ai quarti degli Internazionali d'Italia. A Roma, Nadal ha già vinto sette volte.  

giovedì 17 maggio 2018

Internazionali d'Italia: Fognini sfida Nadal

Sì sono affrontati 13 volte: 10 volte ha vinto Nadal, 3 volte ha vinto Fognini. Nadal è di un'altra categoria, per carità. Lo spagnolo ha vinto 77 titoli Atp contro i 6 di Fognini. E 16 di questi sono stati prove dello Slam. Epperò Fognini è uno dei pochi che Nadal soffra. Persino, sulla terra rossa. Domani, quarti di finale degli Internazionali d'Italia, al Foro Italico di Roma, Nadal e Fognini si sfideranno ancora. Nadal è il favorito, ma, Fognini non parte battuto.

Giro d'Italia 2018: bis di Sam Bennet a Imola, davanti a Van Poppel e Bonifazio. Viviani non fa la volata

Tappa breve, pianeggiante, la dodicesima del Giro d'Italia 2018, da Osimo ad Imola. Con tanto di circuito finale cittadino. Inevetabile l'arrivo in volata. Ma, Viviani, resta impastoiato nelle retrovie e neppure partecipa allo sprint. Vince, è il secondo successo in questo Giro, l'irlandese Sam Bennet, davanti a Van Poppel e Bonifazio. Domani, ancora una frazione per ruote veloci.

Storia dei mondiali di calcio: il leggendario Brasile 1982

Non vinse. Anzi, perse 3-2 contro gli azzurri, nella seconda partita di un formidabile secondo turno eliminatorio, che raggruppava, oltre al Brasile, l'Italia, per l'appunto, e l'Argentina campione del mondo in carica. Epperò, non si ha memoria di una squadra altrettanto bella e fantasiosa e ricca di talenti multiformi. Forse solo il Brasile del 1970, che aveva però una difesa più forte. Il Brasile del 1982, che vide infrangersi contro una grandissima Italia i propri sogni di gloria, annoverava tra le proprie fila il genio calcistico di Zico, il più rapido ed acrobatico numero 10 che mai si sia visto. Le sue punizioni, segnò così contro la Scozia, erano calci di rigori. La corsa elegante di Junior, costretto da esigenze di copione a recitare da terzino sinistro, lui che era un 10 a propria volta. La sapienza strategica di Falcao, il comandante del gioco, destro e sinistro, testa sempre alta, tiro secco. Il mancino tonante di Eder, che alternava conclusioni violentissime a tocchi morbidi. La falcata regale di Socrates, il capitano neghittoso, il virtuoso del colpo di tacco e del gioco di prima. Basti dire che il meno tecnico, a centrocampo, era Cerezo. Un altro fenomeno. Il pallone, accarezzato da questi maestri del gioco, viaggiava velocissimo, da destra a sinistra, a fiammate. Ecco gli 11, di 15, gol più belli, che quel Brasile, allenato da Telé Santana, segnò al Mundial spagnolo del 1982.