Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta percorso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta percorso. Mostra tutti i post

venerdì 14 agosto 2020

Tour de France 2020: trionfa Pogacar. Resoconto completo: le pagelle, i pronostici iniziali, la cronaca, le singole tappe, la classifica finale

Tutto sul Tour de France 2020: i favoriti della vigilia, il percorso con il racconto delle tappe e la classifica.

I favoriti della vigilia.

Percorso impegnativo, alla fine e non nel cuore dell'estate. Il Tour de France 2020 si annuncia tra i più combattuti degli ultimi anni. Roglic è in grandi condizioni, forse con leggero anticipo, come gli accadde al Giro d'Italia del 2019: certo è che può vincere, perché è un corridore maturo, che va forte dappertutto. Il campione uscente, Bernal, ancora non brillante al Giro del Delfinato, può ripetersi, ma dovrà convivere con un certo numero di incognite: la pressione, sconosciuta lo scorso anno, il ruolo di Froome, lontano dalla miglior forma e ormai trentacinquenne, ma è pur sempre Froome, e Geraint Thomas, un altro che il Tour l'ha vinto, ma ha i suoi anni e i suoi acciacchi. Chi scrive ha sempre pensato che Thibaut Pinot, un giorno, avrebbe vinto il Tour. E lo scorso anno sembrò sul punto di farcela. Sta bene e c'è tanta montagna per lui. Come per Landa e per Miguel Angel Lopez, due che però restano sempre un passo al di qua della gloria. Poi, ci sarebbe Tom Dumoulin, che non so come stia e corre nella squadra di Roglic, ma avrebbe la classe per imporsi. Più chilometri contro il tempo l'avrebbero aiutato. Sono, poi, curioso di capire cosa farà e potrà fare Guillaume Martin. Passato tardi al professionismo, si è piazzato sempre meglio negli ultimi tre Tour de France. Potrebbe anche finire a ridosso del podio. Ci sarà Alaphilippe? Se sì, in quali condizioni? Lo scorso anno stupì tutti.

*Aggiornamento del 24 agosto 2020: né Froome né Thomas al Tour. Condizione dei due giudicata non sufficiente. Molta attesa per l'altro fortissimo sloveno: il giovane Pogacar.

  1. Roglic
  2. Bernal ***
  3. Thibaut Pinot ***
  4. Tom Dumoulin **
  5. Geraint Thomas **
  6. Froome *
  7. Alaphilippe **
  8. Pogacar **
  9. Miguel Angel Lopez *
  10. Carapaz *
  11. Landa *
  12. Quintana *
  13. Buchmann *
  14. Guillaume Martin *
  15. Adam Yates *
  16. Bardet *

Cronaca breve del Tour:

Partenza da Nizza e arrivo a Nizza per la prima e la seconda tappa. Prima maglia gialla per il velocista norvegese Kristoff. Nella seconda frazione è l'idolo di casa Julian Alaphilippe, con azione sull'ultima ascesa di giornata e volata ristretta vinta su Hirschi e Adam Yates a conquistare il sigillo del primato. Nella terza tappa, volata di gruppo con vittoria di Caleb Ewan. Nella quarta tappa, primo arrivo in salita ad Orcieres-Merlette, arrivano a disputarsi il successo una trentina di corridori e la spunta un grande Roglic, sorretto da una squadra formidabile. Alaphilippe, quinto, tiene la maglia. Nella quinta tappa, il percorso vallonato permetterebbe un colpo di mano che nessuno osa davvero. Volata di gruppo in leggera salita, che premia lo strapotere atletico del formidabile belga Van Aert, che si ritaglia uno spazio di gloria tra le fatiche per scortare Roglic e Dumoulin. Un rifornimento a 17 km dalla fine - sarebbe stato possibile solo prima dei 20 km dal traguardo - costa ad Alaphilippe 20" di penalizzazione e la maglia gialla, che passa sulle spalle di Adam Yates. Sesta frazione: molto rumore per nulla. Va via una fuga, da cui emerge solitario Lutsenko. I migliori restano a guardarsi. Nella settima tappa, è il vento a fare selezione: arrivano con 1'15" di ritardo Pogacar, Landa, Porte e Carapaz. A Lavaur, in volata, il gruppo, più snello, è regolato a Van Aert: bis per il fuoriclasse belga. Nell'ottava tappa, va in scena l'ennesimo dramma di Thibaut Pinot al Tour: crisi sul Port de Balès e quasi 19 minuti persi a fine tappa, vinta dal fuggitivo Peters. Pogacar recupera attaccando sul Peyresourde e tenendo nella discesa successiva, Adam Yates resta in giallo, che perde domenica 6 settembre, a Laruns, dove vince Pogacar e Roglic balza in testa alla classifica: trionfo sloveno. Giorno di riposto lunedì 7 settembre. Si riparte con tappa pianeggiante, la decima, lungo l'Oceano Atlantico ed arrivo suggestivo ad Ile-de-Ré: vince Sam Bennet in volata, su Caleb Ewan e Sagan. A Poitiers, arrivo dell'undicesima tappa, bis del velocista compatto Caleb Ewan. A Serran, traguardo della dodicesima tappa, tipica frazione vallonata del Tour, splendido assolo del giovane svizzero Hirschi. Nella tredicesima tappa, con arrivo a Puy Mary, vince il colombiano Daniel Martínez, Roglic e Pogacar guadagnano su tutti gli altri. Si ritira, dopo il traguardo, Bardet, a causa di una caduta. Il giorno dopo, sabato 12 settembre, sul tradizionale traguardo di Lione, dopo molti fuochi d'artificio, vince il danese Kragh Andersen, con bel assolo. Si arriva alla quindicesima tappa e, sul Gran Colombier, la Jumbo-Visma di Roglic offre una terribile dimostrazione di forza, screma il gruppo e manda in crisi prima Quintana, poi Bernal, che perde più di 7': il successo di giornata va a Pogacar. Dopo il giorno di riposo, va via una fuga: vince il bravo tedesco Lamna, secondo Carapaz. Il gruppo della maglia gialla a più 15 minuti e nessuno scossone in classifica. Quanta prudenza! Tappone alpino, nella 17^ frazione, da Grenoble al Col de la Loze, con il Col de la Madeleine subito prima. Landa mette i suoi a tirare ma salta nel finale. Miguel Angel Lopez scatta a poco meno di 3 km dal traguardo - pendenze terribili - e vince, secondo Roglic, terzo, Pogacar. Nella diciottesima tappa, niente di rilevante tra i migliori, se non il ritardo che accumulano Adam Yates e Rigoberto Uran. Fuga a due per l'Ineos, con Kwiatkowski e Carapaz: arrivano appaiati, vittoria al primo. Nella ventesima tappa, l'unica cronometro del Tour verso Planche Des Belles Filles, accade l'inatteso: prova proverbiale di Pogacar, che vince la sua terza tappa e rifila quasi due minuti a Roglic, spodestato. Pogacar vince il Tour de France 2020 con grande merito.

Le tappe (raccontate nel dettaglio, cliccate!):


  1. Nizza - Nizza 156 km
  2. Nizza - Nizza 187 km
  3. Nizza - Sisteron 198km
  4. Sisteron - Orcieres-Merlette 157 km
  5. Gap - Privas 183 km
  6. Le Teil - Mont Aigoual 191 km
  7. Millau - Lavaur 168 km
  8. Cazeres -sur- Garonne - Loudenvielle 140 km
  9. Pau - Laruns 154 km
  10. Le Chateau d'Oléron - Saint-Martin-de-Ré 170 km
  11. Chatelaillon-Plage - Poitiers 167 km
  12. Chauvigny - Sarran 218 km
  13. Chatel-Guyon - Puy-Mary 191 km
  14. Clermont-Ferrand - Lyon 197 km
  15. Lyon - Grand Colombier 175 km
  16. La Tour-du-Pin - Villard-de-Lans 164 km
  17. Grenoble - Col de la Loze 170 km
  18. Meribel - La-Roche-sur-Foron 175 km
  19. Bourge-en-Bresse - Champagnole 166,5 km
  20. Lule - La Planche des belles filles 36 km
  21. Mantes-la-Jolie - Parigi 122 km

Classifica generale (dopo 20 tappe)
  1. Tadej Pogacar (SLO)  
  2. Primoz Roglic (SLO) a 59"
  3. Richie Porte (AUS) a 3'30"
  4. Mikel Landa (SPA) a 5'58"
  5. Enric Mas (SPA) a 6'07"
  6. Miguel Angel Lopez (COL) a 6'47"
  7. Tom Dumoulin (OLA) a 7'48"
  8. Rigoberto Uran (COL) a 8'02"
  9. Adam Yates (R.U.) a 9'25"
  10. Damiano Caruso (ITA) a 14'03"

martedì 15 ottobre 2019

Tour de France 2020: il percorso.

Le Tour de France 2020 🚲
Si comincerà una settimana prima del solito, per via delle Olimpiadi di Tokyo. Si partirà da Nizza, come non succedeva dal 1981, il 27 giugno. Arrivo previsto a Parigi, il 19 luglio 2020. Prima i Pirenei, poi le Alpi. La tappa regina della Grande Boucle sarà la diciassettesima con arrivo sul durissimo Col de la Loze. Penultima prova a cronometro: 36 km per lo più in salita. Tour per scalatori e percorso inedito. Presto per fare pronostici. Mi sbilancio lo stesso: sarà sfida tra Bernal e Thibaut Pinot.

Le tappe:

  1. Nizza - Nizza 156 km
  2. Nizza - Nizza 187 km
  3. Nizza - Sisteron 198 km
  4. Sisteron - Orcieres-Merlette 157 km
  5. Gap-Privas 183 km
  6. Le Teil - Mont Aigouval 191 km
  7. Millau - Lavaur 168 km
  8. Cazeres -sur- Garonne - Loudenvielle 140 km
  9. Pau - Laruns 154 km
  10. Le Chateau d'Oleron - Saint-Martin-de-Re 170 km
  11. Chatelaillon-Plage - Poitiers 167 km
  12. Chauvigny - Sarran 218 km
  13. Chatel-Guyon - Puy-Mary 191 km
  14. Clermont-Ferrand - Lyon 197 km
  15. Lyon - Grand Colombier 175 km
  16. La Tour-du-Pin - Villard-de-Lans 164 km
  17. Grenoble - Col de la Loze 168 km
  18. Meribel - La-Roche-sur-Foron 168 km
  19. Bourge-en-Bresse - Champagnole 160 km
  20. Lule - La Planche des belles filles 36 km
  21. Mantes-la-Jolie - Parigi 122 km
Risultati immagini per tour de france arco di trionfo
Arco di Trionfo, Parigi

venerdì 26 aprile 2019

Giro d'Italia 2019: i favoriti. Restano 3 tappe

Giro d'Italia 2019: 11 maggio - 2 giugno
Due tra i partenti hanno già vinto la corsa rosa: Nibali, due volte, Tom Dumoulin, una. Entrambi sono noti per non fallire la preparazione di un grande giro. L'anagrafe è dalla parte dell'olandese, più forte a cronometro ma meno fantasioso in corsa. Grande attesa per Bernal e per Simon Yates, rivelazione dello scorso anno. Può risultare decisiva la breve cronometro conclusiva di Verona, in un percorso che, per il resto, avvantaggia i grandi scalatori. Ecco il borsino dei favoriti.
*Aggiornamento del 03 maggio 2019: Valverde non sarà al via del Giro.
*Aggiornamento del 05 maggio 2019: una stelletta in più a Roglic, che ha vinto anche il Giro di Romandia.
*Aggiornamento del 06 maggio 2019: nemmeno Bernal sarà al via da Bologna, per un infortunio alla clavicola. Peccato.
*Aggiornamento del 15 maggio 2019: costretto al ritiro il primo favorito del Giro, Tom Dumoulin.
*Aggiornamento del 25 maggio 2019:avevo dimenticato Carapaz, nonostante il quarto posto dello scorso anno. Rimedio, aggiornando il borsino.
  1. Roglic ****
  2. Nibali ***
  3. Landa ***
  4. Carapaz ***
  5. Simon Yates **
  6. Majka **
  7. Mollema **
  8. Miguel Angel Lopez *
  9. Bob Jungels *
  10. Zakarin *

venerdì 2 novembre 2018

Giro d'Italia 2019: il percorso

Presentato il percorso del Giro d'Italia 2019. Al primo sguardo, sembra molto più bello e tecnico e impegnativo di quello del Tour de France. Si partirà da Bologna, l'11 maggio: cronoprologo di poco più di 8 km, con gli ultimi 2 sulla mitica salita di San Luca, quella del Giro dell'Emilia. I velocisti arriveranno tutti con ritardo di almeno un minuto. E difficilmente potranno indossare la maglia rosa nei giorni a seguire. Con la conseguenza, almeno sulla carta, di una corsa meno controllata e più aperta ai colpi di mano delle fughe da lontano o delle azioni dei finisseur. Le successive quattro tappe sono per velocisti, fermo quanto appena detto. Nella settima frazione, a San Giovanni Rotondo, si arriverà dopo una breve picchiata dalla Coppa delle Casarinelle: potrebbe esserci il primo vero confronto tra i candidati alla vittoria finale. Replicato il giorno dopo con l'arrivo a L'Aquila. L'ottava tappa, con arrivo a Pesaro, misurerà 235 km. Poi, la Riccione-San Marino: cronometro di quasi 35 chilometri. Gli ultimi 15 in salita. Primo giorno di riposo. Quindi, due tappe per velocisti, prima della Cuneo-Pinerolo, in memoria dell'impresa di Fausto Coppi. Tappa breve, arrivo non in salita, ma una lunga discesa dal Montoso fin quasi al traguardo. Sembra disegnata per Nibali. Ben più difficile la successiva, con arrivo a Ceresole Reale: intanto per il chilometraggio, 188 km, poi perché l'arrivo è posto in cima ad una salita durissima. Il giorno dopo, 131 km, pochi, ma tante salite, per lo più inedite, con arrivo a Courmayer. Per scalatori puri, alla Simon Yates, per intenderci. Ma, anche Froome, se dovesse tornare, sarebbe a proprio agio su un simile tracciato. Quindi, Ivrea-Como, che un poco ricorderà il Giro di Lombardia e che ha davvero percorso e lunghezza, 237 km, da classica. Ultimo giorno di riposo. Si riprende con la tappa più dura del Giro: Lovere-Ponte di Legno, con Gavia e Mortirolo nel mezzo. Da questa tappa uscirà il vincitore o, se non altro, usciranno tutti quelli che non potranno più vincere. Non facile anche la tappa successiva, con arrivo ad Anterselva: peserà la stanchezza accumulata il giorno prima. Si rifiata con l'arrivo a Santa Maria di Sala, ultimo appello per le ruote veloci. Poi il trittico finale: arrivo in salita a San Martino di Castrozza, tappone di montagna con arrivo a Monte Avena, per chi volesse provare a ribaltare la classifica. Infine, cronometro conclusiva a Verona, come nel 1984, quando un incredulo Fignon perse la maglia rosa a vantaggio di Moser, aiutato dalle avveniristiche, per quei tempi, ruote lenticolari. Quest'ultima cronometro sarà breve. E tecnica, con salita e discesa. Ma, non dovrebbe permettere rovesciamenti clamorosi in classifica generale. Ancora non si sa chi parteciperà. Fossero al via, favoriti Simon Yates, Froome, Nibali, Tom Dumoulin e Thibaut Pinot. Non so ancora immaginare con quali specifiche possibilità. Sono curioso di vedere all'opera Moscon, che ha annunciato di volersi misurare con le proprie ambizioni di classifica. 

venerdì 26 ottobre 2018

Il Tour de France 2019: il percorso

Presentato il percorso del Tour de France 2019. I francesi hanno scelto di continuare nell'opera di ridimensionamento delle prove contro il tempo: una cronosquadre ed una breve cronometro individuale. Con simili tracciati, Miguel Indurain a stento avrebbe vinto uno solo dei cinque Tour consecutivi, che invece si aggiudicò fra il 1991 e il 1995. Oltralpe è fortissima l'ambizione di vedere un proprio corridore primo a Parigi. Non succede dal 1985, con Bernard Hinault. Ci proverà di nuovo Bardet. E, forse, Thibaut Pinot, che però preferisce il Giro d'Italia. Tornando all'edizione del 2019, ci saranno i Pirenei prima delle Alpi, partenza in Belgio e molti arrivi per velocisti, sette sulla carta. 

mercoledì 18 ottobre 2017

Tour de France 2018: pavé e tappe brevi. Froome favorito

Presentato il percorso del Tour de France 2018. Un Tour che mai e poi mai Indurain avrebbe potuto vincere. Come nel 2017, si correrà poco contro il tempo, solo una trentina di chilometri individuali nei paesi baschi francesi. Tappa, peraltro, vallonata, non proprio da specialisti. E poi una cronosquadre. Che avvantaggerà la Sky di Froome, che, invece, secondo alcuni osservatori, gli origanizzatori vorrebbero spodestare. Anche le tappe più brevi, i minori chilometri complessivi, a mio modo di vedere, favoriranno il controllo della corsa da parte delle formazioni, Sky su tutte, più solide ed attrezzate. Ci sarà il pavé, più che in passato. Ecco, questo potrebbe essere un problema per Froome, che non guida il mezzo con la perizia di un Sagan, di un Nibali o di un Alaphilippe. E che non ha un fisico adatto, troppo alto e leggero, a resistere agli urti e agli scossoni. Epperò, una ventina di chilometri passa in fretta. Farà attenzione, Froome, desideroso di appropriarsi del quinto alloro, che lo assimilerebbe ad Anquetil, Merckx, Hinault ed Indurain. Bardet ha dichiarato di sentirsi favorito da questo percorso. Secondo me, finirà giù dal podio. Detto questo, il percorso del Tour de France 2018 a me non piace. Poco spazio per i fondisti. Poco spazio per le invenzioni e gli attacchi a lunga gittata. Difficilissimo che non rivinca Froome, aiutato dalla sua squadra corazzata.

venerdì 27 febbraio 2015

Milano - Sanremo 2015: percorso e favoriti

Domenica 22 marzo 2015, si correrà la Milano - Sanremo, con arrivo ripristinato sullo storico rettilineo di Via Roma, appena due chilometri dalla fine della salita del Poggio. Il che favorirà i passisti scalatori più in forma e con più coraggio e renderà meno probabile un arrivo a ranghi compatti, al quale pure spesso abbiamo assistito nella classicissima di primavera. Le gerarchie, nel ciclismo internazionale si stanno riscrivendo, la qual cosa, congiunta alla difficoltà tradizionale di indicare un favorito per una corsa lunghissima, quest'anno 293 km, dal percorso apparentemente poco impegnativo, all'inizio della stagione agonistica, fa impervio ogni pronostico. Allo stato, provo a stilare un borsino dei favoriti, ripromettendomi di aggiornarlo con i segnali che verranno dalle corse di avvicinamento alla Sanremo, dalla Parigi - Nizza alla Tirreno Adriatico.
Aggiornamento del 14 marzo 2015: una citazione merita il belga Van Avermaet, ieri vincitore di tappa alla Tirreno - Adriatico. Spesso piazzato nelle grandi classiche, può fare il colpaccio.
Aggiornamento del 16 marzo 2015: tolgo una stelletta a Nibali, perché alla Tirreno mi sembra giù di corda. In salita non tiene il passo dei migliori, da Quintana a Contador, sicché difficilmente potrà fare la differenza sul Poggio.

  1. Kristoff ****
  2. Cavendish ****
  3. Cancellara ***
  4. Ciolek **
  5. Sagan **
  6. Gilbert **
  7. Boonen *
  8. Pozzato *
  9. Kittel *
  10. Van Avermaet *
  11. Nibali

lunedì 5 maggio 2014

Giro d'Italia 2014, si parte venerdì prossimo da Belfast. Favorito il colombiano Quintana

Dopo lo splendido secondo posto colto al Tour de France 2013 dietro a Froome, il colombiano Quintana sarà al via del Giro d'Italia, che prenderà il via venerdì dall'Irlanda del Nord, con una cronometro a squadre di circa 21 chilometri lungo il tracciato cittadino di Belfast. Quintana è il grande favorito per la maglia rosa finale. Scalatore straordinario, degno ereda di Lucho Herrera, che negli anni '80 fece conoscere la Colombia al mondo del ciclismo, Quintana ha fondo e si difende benissimo anche sul passo, sebbene non arrivi a pesare 60 kg. A contendergli il primato ci sarà il connazionale Rigoberto Uran, secondo al Giro dello scorso anno, assieme allo spagnolo Joaquim Rodríguez, che ha dalla sua forza ed esperienza. Italiani in grado di fare alta classifica non ce ne sono. Il percorso è molto vario, ma, non riesco ad immaginare altri nomi per il podio, per quanto le sorprese siano le benvenute.