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lunedì 25 ottobre 2021

George Best: ritratto

Whenever possible, give the ball to George Best (Matt Busby)

Nella frase succitata c'è tutta la storia di George Best, scapricciato e scapigliato talento, tra i massimi della storia del calcio, nordirlandese di estro tipicamente sudamericano, che ridisegnò il football britannico negli anni '60 e che, nel 1972, a 26 anni, già declinava, ostaggio di una vita abbandonata agli eccessi. Sì, perché George Best, e sia detto con il maggior affetto possibile, non possedeva una sola delle virtù tipiche del calciatore modello. Ed aveva un rapporto di dipendenza dalla bottiglia che ne avrebbe affrettato il ritiro dai campi e poi il congedo da questo modo.

Nei cantieri di Belfast lavoravano un sacco di tipi tosti e d'estate si teneva un campionato di calcio in un posto chiamato <<il pollaio>> (George Best, Baldini & Castoldi, 2002)

Cresciuto a Belfast, in una famiglia poco abbiente, il giovane George imparò a giocare per strada, in campetti di fortuna, senza erba, immaginandosi stella dei Wolverampton Wanderers (campioni d'Inghilterra nel 1954 e poi ancora nel 1958 e nel 1959). Aveva classe purissima che non sfuggì agli osservatori e fece il grande salto. Era il luglio del 1961, quando lasciò l'Irlanda del Nord per l'Inghilterra. Quando, due anni più tardi, irruppe da protagonista sulla scena del massimo campionato inglese, anno 1963, con la maglia rossa del Manchester United di Matt Busby e del sopravvissuto alla tragedia di Monaco di Baviera, Bobby Charlton, fu un terremoto. Paragonabile a quello che si verificò, contamporaneamente, nella musica leggera, quando i Beatles, che erano di Liverpool, cominciarono a riscuotere successo. Best giocava all'ala. Ala destra. Veloce, rapidissimo, dribbling fulmineo, ma anche cross tesi e calibrati, tiro secco e, a dispetto di una statura regolare, grande stacco di testa, spesso eseguito con terzo tempo. E finte e tunnel, accelerazioni e sterzate, tutto un repertorio da prestigiatore che, sommato al look sbarazzino, alla battuta mordace e all'aria da conquistatore scanzonato, lo rese anche insostituibile personaggio da copertina. Il quinto Beatle.

Se fossi nato brutto, non avreste mai sentito parlare di Pelé (George Best)

In quel Manchester, che avrebbe vinto il campionato inglese nel 1965 e nel 1967 e la prima storica Coppa dei Campioni nel 1968, oltre all'inglese Charlton, centravanti arretrato e manovriero, c'era lo scozzese Denis Law, mezzala dal tiro tremendo e dalla progressione irresistibile, oltre a molti altri calciatori di personalità. Ma, presto, il faro tecnico della squadra divenne Best, il migliore non solo di nome, quello cui affidare la partita nei momenti solenni, quello delle giocate impossibili, il solista a vocazione anarchica che, con spregio della logica, riusciva a guidare e ad esaltare il collettivo. Non c'erano punti deboli nel suo gioco. All'occorrenza contrastava con durezza e riconquistava il pallone.

Il giocatore perfetto. Può evitare il tackle, entrare duro, accarezzare la palla con entrambi i piedi, passarla corta o lunga, senza sbagliare. (Denis Law)

Nel 1968, il Pallone d'Oro fu assegnato a lui, icona e simbolo di un anno pazzo e iconograficamente rivoluzionario. Giocò per tutta la vita come faceva da ragazzo per le strade di Belfast. Sfidando gli avversari in una ripetizione ossessiva di uno contro uno, dai quali riusciva inesorabilmente palla al piede, la porta sempre più vicina. Non se sono più nati di George Best. Né, penso, potranno nascere nelle scuole calcio contemporanee. L'arte, anche quella calcistica, s'apprende in strada. Per strada. Sempre che uno abbia il talento. E quello di Best era purissimo.

lunedì 5 maggio 2014

Giro d'Italia 2014, si parte venerdì prossimo da Belfast. Favorito il colombiano Quintana

Dopo lo splendido secondo posto colto al Tour de France 2013 dietro a Froome, il colombiano Quintana sarà al via del Giro d'Italia, che prenderà il via venerdì dall'Irlanda del Nord, con una cronometro a squadre di circa 21 chilometri lungo il tracciato cittadino di Belfast. Quintana è il grande favorito per la maglia rosa finale. Scalatore straordinario, degno ereda di Lucho Herrera, che negli anni '80 fece conoscere la Colombia al mondo del ciclismo, Quintana ha fondo e si difende benissimo anche sul passo, sebbene non arrivi a pesare 60 kg. A contendergli il primato ci sarà il connazionale Rigoberto Uran, secondo al Giro dello scorso anno, assieme allo spagnolo Joaquim Rodríguez, che ha dalla sua forza ed esperienza. Italiani in grado di fare alta classifica non ce ne sono. Il percorso è molto vario, ma, non riesco ad immaginare altri nomi per il podio, per quanto le sorprese siano le benvenute.

martedì 8 ottobre 2013

Giro d'Italia 2014: da Belfast a Trieste. Il percorso e tutte le tappe

Partirà dall'Irlanda il Giro d'Italia 2014: 21 tappe con molti arrivi suggestivi ed inediti, per terminare invece che a Milano, come è più spesso avvenuto, a Trieste. Tre i giorni di riposo, una cronometro a squadre, una cronometro per specialisti ed una cronoscolata. Ecco il percorso.
1^ Tappa: Belfast - Belfast, cronometro a squadre di 21,7 km. 09 maggio 2014
2^ Tappa: Belfast - Belfast, corsa in pianura di 217 km, arrivo adatto ai velocisti. 10 maggio 2014
3^ Tappa: Armagh - Dublino, corsa in pianura, ancora arrivo per velocisti. 11 maggio 2014
Giorno di riposo 12 maggio 2014
4^ Tappa: Giovinazzo Bari, 121 Km, tappa breve per ruote veloci. 13 maggio 2014
5^ Tappa: Taranto - Viggiano, 200 km, tappa di media montagna, adatta a fughe. 14 maggio 2014
6^ Tappa: Sassano - Montecassino, 247 km, arrivo inedito in salita per passisti-scalatori. 15 maggio 2014
7^ Tappa: Frosinone - Foligno, 214 km, arrivo per velocisti dopo tanta pianura. 16 maggio 2014
8^ Tappa: Foligno - Montecopiolo, 174 km, arrivo inedito in salita per i favoriti. 17 maggio 2014
9^ Tappa: Lugo - Sestola, 174 Km, media montagna per fughe da lontano. 18 maggio 2014
Giorno di riposo 19 maggio 2014
10^ Tappa: Modena - Salsomaggiore Terme, 184 km, pianura per velocisti. 20 maggio 2014
11^ Tappa: Collevecchio - Savona, 249 Km, tappa lunga e percorso ondulato. 21 maggio 2014
12^ Tappa: Barbaresco - Barolo, 46,4 km, cronometro individuale con Gpm. 22 maggio 2014
13^ Tappa: Fossano - Rivarolo Canavese, 158 km, pianura per velocisti e finisseur. 23 maggio 2014
14^ Tappa: Agliè - Oropa, 162 km, alta montagna, per grandi scalatori. 24 maggio 2014
15^ Tappa: Valdengo - Plan di Montecampione, 217 km, arrivo durissimo in salita. 25 maggio 2014
Giorno di riposo 26 maggio 2014
16^ Tappa: Ponte Di Legno - Valmartello, 139 km, con Gavia e Stelvio, per grimpeur. 27 maggio 2014
17^ Tappa: Sarnonico - Vittorio Veneto, 204 km, si torna in pianura. 28 maggio 2014
18^ Tappa: Belluno- Rifugio Panarotta, 171 km, alta montagna per i migliori del gruppo. 29 maggio 2014
19^ Tappa: Bassano del Grappa - Cima Grappa, 26,8 km, cronoscalata durissima. 30 maggio 2014
20^ Tappa: Maniago - Monte Zoncolan, 167 km, sullo Zoncolan si decide il Giro. 31 maggio 2014
21^ Tappa: Gemona del Friuli - Trieste, 169 km, passerella finale e volata. 01 giugno 2014