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lunedì 9 novembre 2020

Serie A 2020/21: il punto dopo la 7^ giornata

Rallenta la corsa del Milan. Il Verona del preparato Juric imbriglia i rossoneri, che si aggrappano al solito Ibrahimovic, capocannoniere provvisorio, per strappare un pareggio nel finale di partita. Ibra, prima, aveva anche sbagliato un rigore. A 39 anni, la sua caratura fisica fuori norma gli consente ancora di dominare il gioco aereo. Sono pochissimi i difensori capaci, quanto a taglia, di contrastarlo. Vecchia storia. Perché il calcio è un gioco semplice.

La Juve di Pirlo è fermata dal pareggio nel recupero della Lazio, priva di Immobile: bel gol di Caicedo, attaccante sottovalutato ma di valore ormai accertato. Simone Inzaghi ne sa più di Pirlo, come allenatore. 

Vince il Napoli, con zuccata di Osimhen contro il Bologna e la Roma contro il Genoa: tripletta di Mkhitaryan contro una difesa rossoblu sin troppo allegra. Napoli e Roma mi sembrano, ad oggi, le due squadre più complete.

L'Inter pareggia contro l'Atalanta e si trova attualmente settima in classifica. La panchina di Conte è difesa soltanto dal suo ricchissimo ingaggio.

venerdì 14 febbraio 2020

Lazio-Inter: crocevia della stagione

Partita di capitale importanza. Domenica sera l'Inter farà visita alla Lazio per quella che è, a tutti gli effetti, una gara decisiva per lo scudetto. Cui concorre anche la Juve meno solida e competitiva degli ultimi nove anni. La Lazio è in salute ed è imbattuta da un mucchio di partite, ha il miglior centrocampo del campionato, nessun impegno infrasettimanale nelle gambe - e sarà così fino al termine della stagione e, last but not least, il vento in poppa. L'Inter è forte, ma in difficoltà da un mese a questa parte: Barella è stanco, Sensi in ritardo di condizione. Decisivo potrebbe essere l'impiego dal primo minuto di Eriksen, che ha la personalità e i colpi per indirizzare la partita. Conte dovrebbe, però, optare per un modulo diverso, una difesa a 4 e un rombo a centrocampo. Un pareggio potrebbe avvantaggiare la Juve. Ritengo che Simone Inzaghi cercherà di limitare Brozovic, che è la prima fonte del gioco nerazzurro. Mettendogli addosso Correa (o Caicedo) e Milinkovic-Savic, a turno. La presenza di Eriksen, che sa comandare il gioco, potrebbe ovviare a questo problema, da cui è dipeso in gran parte il brutto primo tempo dell'Inter contro il Milan. Sia l'Inter che la Lazio danno il meglio negli spazi, in campo aperto. Dove si esaltano Immobile e Lukaku.

domenica 22 dicembre 2019

Juve battuta! Supercoppa alla Lazio

Va alla Lazio di Simone Inzaghi la Supercoppa italiana 2019. Battuta la Juve per 3-1, con gol di Luis Alberto, Lulic e Cataldi, contro la sola rete bianconera di Dybala. Due sconfitte su due per la Juve di Sarri contro la Lazio. Qualcosa vuol dire.
P.S.: Cristiano Ronaldo era poco abituato a perdere finali. Lo scrissi subito: ha sbagliato a scegliere la Juve.

mercoledì 15 maggio 2019

Coppa Italia 2019: trionfa la Lazio. Atalanta-Lazio 0-2: Milinkovic-Savic, Correa

Due gol nel finale, di Milinkovic-Savic, appena subentrato a Luis Alberto, e Correa, e la Lazio di Simone Inzaghi batte l'Atalanta di Gasperini, conquistando la Coppa Italia 2019. Partita intensa, risultato giusto. Simone Inzaghi indovina i cambi.

mercoledì 24 gennaio 2018

Lazio terza solitaria: i meriti di Tare. Battuta l'Udinese 3-0

Non pesa l'assenza di Immobile. La Lazio batte ugualmente l'Udinese e stacca l'Inter: terzo posto solitario in classifica, con 46 punti.  Merito del pragmatismo di Simone Inzaghi, davvero un ottimo allenatore. Ma, più ancora, del grande lavoro di Tare. Ha scovato o riscoperto un mucchio di giocatori forti, manovrando risorse finanziarie limitate. È Tare il valore aggiunto della Lazio.

martedì 31 ottobre 2017

Serie A 2017/18: il punto dopo l'11^ giornata

Vincono tutte le prime cinque della classifica: Napoli, Inter, Juve, Lazio e Roma. Nella sfida contro il Milan del sopravvalutato Montella, si ridesta Higuain. Che sale a 101 gol in serie A, dopo i 107 nella Liga spagnola. E', è sempre stato, centravanti da campionato, un poco come Ibrahimovic. Nelle coppe, Higuain, però, stenta. Ormai va per i 30, ed è una tendenza consolidata. Montella conserva la panchina, più per mancanza di alternative praticabili che per altro. Continua la corsa solitaria del Napoli e quella sorprendente della Lazio di Simone Inzaghi, trascinata da un infallibile Immobile, capocannoniere con 14 gol. L'Inter batte a fatica il Verona, epperò è lì, subito dietro il Napoli, trasmettendo la sensazione di poterci restare sino alla fine. L'ho scritto a luglio, è sin troppo facile confermarlo oggi: l'Inter può vincere lo scudetto. Basta un buon centrocampista a gennaio. Se non un top player, a me andrebbe bene anche Benassi, al terzo gol consecutivo con la maglia della Fiorentina, sconfitta dal Crotone. Torna alla vittoria anche la Spal, come il Torino di Mihajlovic, che ha ritrovato Belotti. Sempre ultimo, a punti zero, il Benevento.

lunedì 23 ottobre 2017

Serie A 2017/18: il punto dopo la 9^ giornata. Napoli in testa

Il Napoli resta in testa, dopo il pareggio a reti bianche contro l'Inter. Squadra ormai matura, che segna, tuttavia, troppo poco e quasi solo con Icardi. Trovasse qualche gol in più potrebbe davvero ambire a vincere il titolo. Sebbene il Napoli resti favorito. La Juve batte l'Udinese in rimonta, grazie ad una rondine autunnale, così può definirsi la tripletta di Khedira. Che, però, è giocatore di vaglia internazionale. E quando gioca, si nota. La Juve ha perduto quell'invulnerabilità difensiva, altri due gol subiti ieri, che ne ha fatto, oltre al resto, la fortuna negli ultimi anni. Vince la Roma a Torino, con gol di Kolarov e vince la Lazio di Simone Inzaghi, grazie ad una doppietta di Immobile: con la Lazio, Immobile, in campionato, ha giocato finora 45 partite segnando 36 gol, alla media straordinaria, da anni '30 o da primi anni '50, di 0,80 gol a partita. Vince anche la Fiorentina del solito Thereau. Sempre in crisi il Milan, che pareggia in casa, con Bonucci espulso e Montella in bilico. Si ricomincia subito, causa turno infrasettimanale. Domani sera, l'Inter ospiterà la Sampdoria di Giampaolo, una delle realtà migliori del campionato. Nella quale brilla Zapata. Se il Napoli l'avesse ripreso, avrebbe vinto con certezza lo scudetto e fatto strada in Champions. Potrà riuscirci, comunque. Ma, sarà più difficile.

sabato 14 ottobre 2017

Juve-Lazio 1-2: Immobile è il miglior centravanti italiano. Simone Inzaghi un grande allenatore

Vittoria della Lazio sul campo della Juve. Decide una doppietta di Ciro Immobile, che, ripeto, è per distacco il miglior centravanti italiano. Non basta il solito rigore nel finale. Dybala lo sbaglia. Lezione di tattica, come in Supercoppa, di Simone Inzaghi ad Allegri. La Lazio è una bellissima squadra, la Juve al capolinea di un ciclo durato troppo.

domenica 30 aprile 2017

Spalletti e Spinazzola spianano la strada al sesto scudetto consecutivo della Juve

Assurdo ma ormai reale. Il sesto scudetto consecutivo della Juve si sta materializzando. Venerdì l'autogol di Spinazzola, cui in parte aveva rimediato Freuler, oggi la disastrosa sconfitta della Roma nel derby e l'ennesima lezione di strategia e di personalità che il sornione Simone Inzaghi impartisce al loquace, sopravvalutato Spalletti. Che brutta fine ha fatto la serie A.

martedì 31 gennaio 2017

Inter eliminata dalla Lazio: tutta colpa di Pioli

Senza la maestria di Gagliardini, il centrocampo dell'Inter fa pena. Come la strategia di Pioli, panchinaro juventino di lungo corso, sbertucciato da Simone Inzaghi, un professore a suo confronto. Ansaldi non sa difendere e determina, con lo svagato Miranda, il doppio vantaggio laziale.  Che avrebbe potuto farsi abissale, se Felipe Anderson, giocatore fantastico, ed Immobile non avessero commesso insoliti errori di mira. L'Inter resta in dieci proprio per l'espulsione di Miranda. Rigore del 2-0 trasformato da Biglia. Attacca alla buona e trova un gol beffardo con Brozovic. Non basta. Eppure alla fine anche la Lazio è in dieci. Inter eliminata. Vergogna! Gagliardini che fiato doveva tirare a 21 anni? Santon non poteva giocare in luogo di Ansaldi, uno che marca l'avversario a tre metri di distanza? Eppure Pioli la forza nel dribbling e nel contropiede di alcuni suoi ex giocatori avrebbe dovuto conoscerla. Altro che fase difensiva nuova! Altro che distanza tra i reparti! I laziali sbucavano da tutte le parti. Eppoi Palacio dall'inizio perché? E Banega? Due cambi, i loro, obbligati ma prevedibili. Anche Candreva è stato pessimo, un mucchio di cross, tutti fiacchi o imprecisi. Inter 1 Lazio 2. Inter eliminata dalla Coppa Italia. Ora la Juve. Pioli non può sbagliare.

martedì 24 gennaio 2017

Serie A: il punto dopo la 21^ giornata

Un campionato squilibrato, questo mi pare si possa dire dopo 21 giornate. Molte partite scontate, pochissime sorprese. Esclusa l'Atalanta, che comunque, tra le provinciali, è storicamente tra le più assidue frequentatrici della serie A e non è nuova a qualche felice incursione ai vertici della classifica. La Juve rimane in testa, ma, lo sostengo da mesi, non credo che potrà vincere il sesto scudetto consecutivo. Roma e Napoli hanno la possibilità di interrompere un'egemonia, che ha mostrato i primi, evidenti, segni di crisi. La vittoria contro la Lazio del bravo Simone Inzaghi, scontata dopo un un quarto d'ora, non fa testo. Non arrivo a sostenere che la Lazio si sia scansata, ma tutto l'impegno non mi pare che ce l'abbia messo. Questa Juve è battibile. La Roma ha trovato una difesa forte ed arcigna, ha un centrocampo innervato dalla sapienza tattica del ritrovato Strootman, ha Dzeko, che, sebbene sgraziato, segna i gol che lo scorso anno sbagliava. E poi ha Totti. Forse al passo d'addio, che potrebbe risultare decisivo in primavera. Il Napoli gioca bene, Sarri è un ottimo allenatore. Insomma, con il ritorno delle competizioni europee, tutto può accadere. Risale l'Inter. Ecco: Juve-Inter, in programma fra due domeniche, sarà lo spartiacque del campionato. Da una sconfitta la Juve non saprebbe riprendersi.

martedì 7 febbraio 2012

Tutti gli errori dell'Inter, cominciando da Zanetti e Cambiasso

C'è un articolo, sul sito del Corriere della Sera, che illustra molto bene le origini remote della catastrofica sconfitta patita dall'Inter contro la Roma. Errori di programmazione e di prospettiva, di sopravvalutazione del gruppo storico, meno vincente, aggiungo, di quanto si pensi. Perché, torno sempre lì, Zanetti sta nell'Inter da 16 anni e mezzo, e lo ricordo portare la palla senza costrutto nella seconda metà degli anni '90. Lo ricordo ai margini dell'Inter di Simoni, lo ricordo rinato con Cuper, da terzino destro, ma anche, sempre con Cuper, dribblato in pochi centimetri da Cesar, che servì Simone Inzaghi per il gol, quello del 4-2, che seppellì definitivamente il sogno dello scudetto del 2002. Lo ricordo sempre terzino, sfiatato, con Mancini allenatore, fino a quando, nel 2006, arrivò Maicon ed allora Zanetti passò in mediana, vivendo le quattro stagioni migliori della carriera, con Mancini stesso e poi con Mourinho. Ricordo tutto questo, per dire, che Zanetti è uno dei giocatori meno decisivi della storia dell'Inter, uno che ha giocato tantissimo, più di tutti, che ha avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni, ed alla fine anche di vincere. Ma, gli scudetti del 2007 e del 2008 furono più di Ibra che suoi. Come le vittorie del triplete furono più di Milito, Sneijder ed Eto'o, oltre che di Mourinho, che sue. Il discorso fatto per Zanetti vale anche per Cambiasso, altro giocatore fortunatissimo ad incrociare una delle epoche migliori della storia nerazzurra. L'Inter, oggi, è ostaggio delle loro decisioni, del loro clan argentino, della lora miopia calcistica, che li rende ostinati difensori di se stessi, sebbene non ce la facciano più a giocare ad alti livelli. Se l'Inter è in difficoltà, è anche colpa loro, del loro fortissimo istinto di conservazione, oltre che degli errori grossolani di mercato compiuti da Branca.