Un campionato squilibrato, questo mi pare si possa dire dopo 21 giornate. Molte partite scontate, pochissime sorprese. Esclusa l'Atalanta, che comunque, tra le provinciali, è storicamente tra le più assidue frequentatrici della serie A e non è nuova a qualche felice incursione ai vertici della classifica. La Juve rimane in testa, ma, lo sostengo da mesi, non credo che potrà vincere il sesto scudetto consecutivo. Roma e Napoli hanno la possibilità di interrompere un'egemonia, che ha mostrato i primi, evidenti, segni di crisi. La vittoria contro la Lazio del bravo Simone Inzaghi, scontata dopo un un quarto d'ora, non fa testo. Non arrivo a sostenere che la Lazio si sia scansata, ma tutto l'impegno non mi pare che ce l'abbia messo. Questa Juve è battibile. La Roma ha trovato una difesa forte ed arcigna, ha un centrocampo innervato dalla sapienza tattica del ritrovato Strootman, ha Dzeko, che, sebbene sgraziato, segna i gol che lo scorso anno sbagliava. E poi ha Totti. Forse al passo d'addio, che potrebbe risultare decisivo in primavera. Il Napoli gioca bene, Sarri è un ottimo allenatore. Insomma, con il ritorno delle competizioni europee, tutto può accadere. Risale l'Inter. Ecco: Juve-Inter, in programma fra due domeniche, sarà lo spartiacque del campionato. Da una sconfitta la Juve non saprebbe riprendersi.
La lazio, pessima al cospetto della Juventus, ha in generale una certa difficoltà ad affrontare le sqaudre di alta classifica. Un limite a cui il pur bravo Inzaghi non è riuscito a porre rimedio. Nella lotta scudetto avrebbe potuto essere conivolta anche L'inter, se solo non avesse compromesso la stagione con un avvio pessimo. Roma e Napoli possono aspirare al primato solo se riiscuranno a fare bottino pieno nei rispettivi scontri diretti con la Juventus, programmati entrambi in casa. Diversamente, recuperare diventerebbe impossibile.
RispondiEliminaConcordo.
Elimina