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mercoledì 18 maggio 2022

Giro d'Italia: a Reggio Emilia vince Dainese

Undicesima tappa del Giro d'Italia 2022, da Sant'Arcangelo di Romagna a Reggio Emila, per 203 km tutti pianeggianti. Probabilissimo arrivo in volata, cui non potrà partecipare Girmay: dopo il successo di ieri, il campione eritreo è stato costretto al ritiro dall'incidente occorsogli durante la premiazione. Un tappo di spumante gli è finito nell'occhio. A lui auguri di pronta guarigione. 

La cronaca. 

Arriva il primo successo italiano in questione n. 105 del Giro d'Italia. Sul traguardo di Reggio Emilia è Alberto Dainese a conquistare la volata di gruppo, davanti a Gaviria, Consonni, Demare e Caleb Ewan. Immutata la classifica generale.

1. Alberto Dainese
2. Fernando Gaviria s.t.
3. Simone Consonni s.t.
4. Aranaud Demare s.t.
5. Caleb Ewan s.t.

martedì 17 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: a Jesi trionfa Girmay su Van der Poel

Decima tappa del Giro d'Italia 2022, dall'Abruzzo alle Marche, da Pescara a Jesi, per 196 km. Poche difficoltà e percorso adatto a fughe da lontano. 

La cronaca. 

Tappa più animata del previsto. Da registrare anche un attacco di Nibali e Ciccone. Alla fine vince l'eitreo Girmay, già trionfatore storico alla Gand-Wevelgem. Prima vittoria africana al Giro. Girmay precede Van der Poel e Albanese. Immutata la classifica generale.

sabato 14 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: a Napoli vince De Gendt

Ottava tappa del Giro d'Italia 2022, da Napoli a Napoli, lungo un percorso frastagliato di 153 km. Frazione nervosa e spettacolare, adatta a colpi mano. Riesce la fuga. Vince De Gendt davanti a Gabburo ed Arcas. Rientra in classifica il francese Guillaume Martin, nono di giornata. Ora, è quarto nella generale, a 1'06" dalla maglia rosa di Lopez Perez. 

venerdì 13 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: a Potenza vince Bouwman

La corsa prende quota, oggi, nella settima tappa del Giro d'Italia 2022, 196 km da Diamante a Potenza: circa 5.000 m di dislivello lungo l'Appennino Lucano, quattro Gpm, anche se quello di prima categoria, sul Monte Sirino, è a oltre 100 km dal traguardo. Vediamo intanto se Lopez Perez saprà conservare il simbolo del primato e vediamo come si comporterà il secondo in classifica, Lamna. Ci sarà una fuga vincente o saranno i favoriti al successo finale a giocarsi la tappa? 

La cronaca. 

A Potenza arrivano i fuggitivi di giornata a disputarsi il successo, che arride all'olandese Bouwman, davanti al connazionale Mollema e Davide Formolo. Quarto un redivivo Tom Dumoulin. Il gruppo della maglia rosa giunge al traguardo dopo circa 3' dal vincitore. Mi sarei aspettato di più dai pretendenti al successo finale.

1. Bouwman 
2. Mollema a 2"
3. Formolo a 2"
4. Dumoulin a 19"

giovedì 12 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: a Scalea vince Demare

Oggi sesta tappa del Giro d'Italia 2022, tutta in Calabria, versante tirrenico, da sud a nord, da Palmi a Scalea, per 192 km. 

La cronaca.

Va in scena una lunga fuga di Diego Rosa, che cerca di tornare protagonista dopo alcuni anni di anonimato agonistico. Il gruppo, che si concede un'andatura da passeggiata domenicale, lo tiene comunque a tiro. E lo riprende a 29 km dal traguardo. Volata a ranghi compatti e bis del francese Arnaud Demare, secondo Caleb Ewan, terzo Cavendish. Lopez Perez resta in maglia rosa.

Demare vince in maglia ciclamino


1. Demare

2. Caleb Ewan s.t.

3. Cavendish s.t

4. Girmay s.t.

5. Nizzolo

mercoledì 11 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: a Messina vince Demare. Nibali annuncia il ritiro

Oggi, quinta tappa del Giro d'Italia 2022, lungo il versante ionico della Sicilia, da Catania a Messina. La frazione potrebbe concludersi in volata a meno che arrivi una fuga da lontano: possibile trampolino di lancio, per gli attaccanti di giornata, il Gpm di seconda categoria di Portella Mandrazzi, scollinato quando mancheranno ancora 100 km al traguardo.

La cronaca.

Arrivo in volata a ranghi quasi compatti, perché nella salita di giornata, più di qualcuno, Cavendish compreso, si stacca. Vince Demare davanti a Gaviria e Nizzolo. La notizia di giornata è l'annuncio del ritiro, a fine stagione, da parte di Vincenzo Nibali. Il più importante ciclista italiano degli ultimi 20 anni. Tornando alla cronaca di giornata, Lopez Perez conserva la maglia rosa.

domenica 8 maggio 2022

Balatonfüred: trionfa Cavendish

Terza e ultima tappa ungherese del Giro d'Italia 2022, da Kaposvar a Balatonfüred, cittadina termale affacciata sul lago di Balaton, il cosiddetto mare magiaro: frazione di 201 km per ruote veloci. E proprio in volata finisce, con il trionfo, che mancava dal 2013, di Mark Cavendish, il sedicesimo sulle strade del Giro. Secondo Demare, terzo Gaviria, quarto Girmay. 

1. Cavendish

2. Demare s.t.

3. Gaviria s.t.

sabato 7 maggio 2022

Crono di Budapest: vince Simon Yates

Oggi seconda tappa del Giro d'Italia 2022: breve cronometro, nemmeno 10 km, nella splendida cornice di Budapest. Van der Poel dovrà difendere la maglia rosa conquistata ieri. 

Vince a sorpresa Simon Yates, che distanzia di 3" il leader della classifica generale Van der Poel e di 5" lo specialista Tom Dumoulin. 

venerdì 6 maggio 2022

A Visegrad vince Van der Poel. Sua la prima maglia rosa

Prima tappa del Giro d'Italia 2022, in Ungheria, da Budapest a Visegrad, per 195 km. L'arrivo, dopo tanta pianura, sarà in salita. Favorito d'obbligo, l'olandese nipote e e figlio d'arte, Mathieu Van der Poel al debutto nella corsa rosa.  

La cronaca. 

Va via la solita fuga senza speranze, a beneficio di retorica,  puntualmente ripresa a 14 km dal traguardo. Tutto dovrà decidersi lungo la salita finale. Scatta Lawrence Naesen, belga, fratello del più noto Oliver. Lo riprende e sopravanza il tedesco Kamna. Ripreso anche lui. Volata. Girmay balza in testa, ma vince il grande favorito, Mathieu Van der Poel. Sua la prima maglia rosa, che si aggiunge alla maglia gialla da lui conquistata al Tour de France dello scorso anno. Caduta per Caleb Ewan.

Classifica di tappa
1. Van der Poel
2. Girmay s.t.
3. Pello Bilbao s.t.

mercoledì 27 aprile 2022

Giro d'Italia 2022: ha vinto Jai Hindley

Giro d'Italia 2022 difficilissimo sulla carta, quello che prenderà il via da Budapest il prossimo 6 maggio. L'arrivo spettacolare, contro il tempo, sarà all'Arena di Verona il 29 maggio. Quella conclusiva sarà la seconda di due crono, per complessivi 26,3 km contro il tempo: poco. Penalizzati i grandi passisti. Sei  le tappe di montagna. Sei gli arrivi in salita. Senza che ci sia coincidenza esatta tra le une e gli altri. Per esempio, la tappa dell'Aprica, di alta montagna, si chiude dopo una discesa di sei km. La prima tappa ungherese, piatta, si chiude con ascesa impegnativa. Favoriti per il successo finale Simon Yates, Landa, Carapaz e gli altri indicati analiticamente nel prosieguo del post. Debutta sulle strade del Giro il vincitore di due Giri delle Fiandre Mathieu Van der Poel, dal quale è lecito attendersi qualche acuto. Per le volate, presenti Cavendish, Demare, Caleb Ewan, Gaviria e il nostro Nizzolo. Ecco il dettaglio delle tappe, intervallate, da tre e non due giorni di riposo a causa della partenza magiara. 

I favoriti (cliccate)

La cronaca in sintesi. 

Si decide tutto lunga la salita finale, nella prima tappa. Successo in volata del favorito Mathieu Van der Poel, che veste la prima maglia rosa. Secondo l'eritreo Girmay, che tutti conoscono dopo lo storico successo al Gand-Wevelgem di quest'anno, terzo Pello Bilbao. Nella seconda frazione, breve cronometro a Budapest, vince Simon Yates con 3" su Van der Poel, che conserva la maglia rosa, e 5" su Tom Dumoulin. La terza tappa a Balatonfüred, lungo il lago Balatan, premia i velocisti e, di più, il loro decano, Mark Cavendish, che batte Demare e Gaviria. Arriva il primo giorno di riposo, per consentire al gruppo di tornare in Italia, in Sicilia. Sull'Etna, cedono Tom Dumoulin e Vincenzo Nibali, appena diventato capitano dopo il ritiro di Miguel Angel Lopez. Arrivano i fuggitivi: successo di Kamna su Perez Lopez, che conquista la maglia rosa. Tra i grandi di classifica, non succede alcunché. La quinta tappa si conclude a Messina con la volata vince del francese Demare, che precede Gaviria e Nizzolo. Vincenzo Nibali annuncia, per la fine della stagione, il suo ritiro dalle corse. La sesta tappa è sonnolenta, animata solo dalla lunga fuga di Diego Rosa. Volata di gruppo: bis di Demare, davanti a Caleb Ewan e Cavendish. Nella settima tappa, da Diamante a Potenza, lungo l'Appennino Lucano, arriva la fuga. Vince l'olandese Bouwman davanti al connazionale Mollema. Terzo Formolo, quarto un Tom Dumoulin in cerca di riscatto. Il gruppo maglia rosa arriva con quasi tre minuti di ritardo. Nell'ottava tappa, da Napoli a Napoli, arriva la fuga. Vince De Gendt. La nona tappa, da Isernia al Blockhaus, terremota la classifica. Da cui esce Simon Yatese, che oltre undici minuti. Vince Hindley davanti a Bardet e Landa. Lopez Perez conserva per poco la maglia rosa. Secondo giorno di riposo. Nella decima tappa da Pescara a Jesi, si celebra la prima affermazione del continente africano al Giro: vince l'eritreo Girmay, già trionfatore alla Gand-Wevelgem, che batte in volata Mathieu Van der Poel. Nell'undicesima tappa, tutta pianeggiante, da Sant'Arcangelo di Romagna a Reggio Emilia, la quarta volata di gruppo di quest'edizione premia finalmente un italiano: Alberto Dainese, che precede Gaviria e Consonni. Nella tappa n. 12, da Parma a Genova, va via una fuga, da cui poi si avvantaggiano Oldani e Rota: vince Oldani. Kelderman, sesto di giornata, risale al tredicesimo posto della classifica generale. Il gruppo della maglia rosa Lopez Perez se la prende comoda e arriva con oltre 9' di ritardo. Nella quattordicesima tappa, da Santena a Cogne, sono due salite di seconda categoria, ripetute due volte, a fare la differenza. Attacco decisivo di Carapaz, seguito da Hindley e poi da Nibali. Su di loro torna e poi li stacca, Simon Yates, al bis in questo Giro. Lopez Perez accusa un forte ritardo e Carapaz è la nuova maglia rosa. Nella quindicesima tappa, da Rivarolo Canavese a Cogne, grande assolo del redivivo Giulio Ciccone. Sostanzialmente immutata la classifica generale. Terzo e ultimo giorno di riposo. Nella sedicesima tappa, nonostante tre Gpm di prima categoria, tra i quali il Mortirolo, va via una fuga e vince il ceco Hirt, davanti ad Arensman, mentre i leader della classifica si disputano i 4" di abbuono che riserva il terzo posto: la spunta Hindley su Carapaz. Forte ritardo per Pozzovivo, mentre si difende meglio Nibali, che risale al terzo posto della generale, proprio davanti a Pozzovivo. Nella diciassettesima tappa, da Ponte di Legno a Lavarone, fuga con nomi importanti, da Hirt a Carty a Van der Poel. Nel finale, stacca tutti e vince il colombiano Santiago Buitrago. Dietro Carapaz e Hindley danno 6" a Landa e 1'10" a Joao Almeida. Nella diciottesima tappa, da Borgo Valsugana a Treviso, vince il belga De Bondt, che precede Affini e Nielsen. Il gruppo della maglia rosa arriva con 14" di ritardo ed è regolato da Dainese. Costretto al ritiro, per Covid, uno dei grandi favoriti: il portoghese Joao Almeida. Nemmeno la diciannovesima tappa, da Marano Lagunare al Santuario di Castelmonte, con tanta montagna e sconfinamento in Slovenia, produce scossoni in classifica generale. Arriva la fuga e vince l'olandese Bouwman. La ventesima tappa, con San Pellegrino, Pordoi e Marmolada, riscrive la classifica di questo Giro. Impresa di Covi. Hindley stacca Carapaz e conquista la maglia rosa. Che terrà anche domani. Così è infatti: Jai Hindley vince il Giro d'Italia 2022, davanti a Carapaz Landa e Nibali. La ventunesima tappa di Verona, a cronometro, celebra il successo dell'italiano Sobrero.

Il percorso. Si può cliccare sulle singole tappe


La classifica finale.

1. Jai Hindley (AUS) 
2. Richard Carapaz (ECU) a 1'18"
3. Mikel Landa (SPA) a 3'24"
4. Vincenzo Nibali (ITA) a 9'02"
5. Pello Bilbao (SPA) a 9'14"
6. Jan Hirt (CEK) a 9'28"
7. Emanuel Buchmann (GER) a 13'19"
8. Domenico Pozzovivo (ITA) a 17'29"
9. Hugh John Carty (GBR) a 17'54"
10. Juan Pedro Lopez Perez (SPA) a 18'40"



venerdì 21 gennaio 2022

Giro d'Italia 1981: 1. Battaglin 2. Prim 3. Saronni

Fu l'anno di Giovanni Battaglin, il 1981. Il campione veneto, forte fin dagli esordi nel professionismo, tanto che fu terzo al Giro d'Italia del 1973 dietro Merckx e Gimondi, arrivò al Giro da vincitore della Vuelta a Espana, che allora si disputava tra la fine di aprile e gli inizi di maggio.  

Giovanni Battaglin


Il Giro d'Italia 1981 partì da Trieste con il solito cronoprologo: vinse il norvegese Knudsen, che si sarebbe annesso anche le due successive prove individuali contro il tempo, compresa la tappa finale con arrivo a Verona. Nella seconda frazione, vittoria - la prima di sedici nella storia del Giro - e maglia per il promettente velocista lombardo Guido Bontempi. Dopo la cronosquadre della terza tappa, fu Moser a vestire la prima delle sue due maglie rosa di quell'edizione. Non era in gran forma, il campione trentino, tuttavia. Al netto di un successo di tappa a Salsomaggiore Terme, sarebbe giunto solo ventunesimo in classifica generale. Il suo grande rivale, Saronni, sembrava invece in grado di ripetere il successo del 1979 e vestì la maglia rosa a Rodi Garganico, arrivo della quinta tappa, dopo aver battuto in volata proprio Moser. Seppe ripetersi il giorno dopo a Bari e tenne il simbolo del primato sino alla tredicesima frazione, cronometro vinta dal detto Knudsen, con Visentini passato in testa alla classifica, per esserne spodestato il giorno dopo da Silvano Contini.

Battaglin, sempre regolare in corsa, si aggiudicò l'arrivo in montagna di San Virgilio di Marebbe (19^ tappa) e vestì la maglia rosa il giorno dopo sulle Tre Cime di Lavaredo, dov'era nata la leggenda di Merckx. Fu bravo a difendersi nella cronometro finale di Trieste, dove cedette un solo secondo a Prim, mettendosi alle spalle, sempre per un secondo, Saronni. Alla fine, Battaglin primo, davanti a Prim, a 38" e Saronni, terzo a 50". Quarto Contini, quinto lo svizzero Fuchs. In quel Giro del 1981, ci fu la prima vittoria di Moreno Argentin, che sarebbe diventato uno dei maggiori cacciatori di classiche della storia del ciclismo.

La doppietta Giro-Vuelta, firmata da Battaglin nel 1981, era riuscita a Merckx nel 1973 e sarebbe riuscita poi a Contador, nel 2008, quando però la Vuelta si disputava a settembre, come avviene oggi.



mercoledì 19 gennaio 2022

Giro d'Italia 1983: bis di Saronni davanti a Visentini

All'edizione 1983 del Giro d'Italia, Beppe Saronni giunse con i gradi favorito, stante il declino di Moser, che sarebbe poi agonisticamente risorto l'anno dopo, e l'assenza annunciata del campione uscente, Bernard Hinault. D'altra parte Saronni arrivava da una serie straordinaria di vittorie. Nel 1982, oltre a tre tappe al Giro d'Italia, aveva vinto il Giro della Svizzera, il campionato del mondo con la tremenda volata trascesa in fuga a Goodwood e poi il Giro di Lombardia. Nel 1983, finalmente, dopo tre secondi posti, era arrivato il trionfo alla Milano-Sanremo. Il tracciato della corsa organizzata dalla Gazzetta sembrava favorirlo, con una cronometro a squadre e due cronometro individuali ed altre tappe adatte alla sua resistente velocità. 


La prima maglia rosa fu dello svedese Primm, dopo la cronosquadre d'esordio vinta dalla sua Bianchi. Il giorno dopo, successo in volata di Bontempi a Comacchio e maglia rosa allo svizzero Freuler. Dalla terza tappa, il simbolo del primato passò sulle spalle di Rosola, per due giorni, e poi di Silvano Contini, per altri due. Saronni passò in testa dopo la settima tappa conclusa a Salerno e vi rimase sino all'arrivo finale ad Udine. Suo grande rivale fu Roberto Visentini, che, in salita, cercò di spodestarlo. Memorabile fu la difesa, più di testa che di gambe, di Saronni, attaccato a fondo da Visentini, nella terzultima tappa da Selva di Val Gardena ad Arabba. Saronni, complessivamente, vinse tre frazioni a Todi, a Parma contro il tempo e a Bergamo. Visentini vinse l'ultima cronometro a Udine. Molti suivers  scrissero che le energie spese da Saronni per conquistare quel suo secondo Giro, dopo quello del 1979, misero fine alla parte migliore della sua carriera. Può essere. Se si pensi che nel 1984 e nel 1985, Saronni entrò in un cono d'ombra, per uscirne solo nel 1986, quando fu secondo al Giro proprio dietro Visentini e davanti all'eterno rivale Moser, e rientrarvi di lì al ritiro dalle corse, avvenuto nel 1990. Resta certo che tra il 1982 e il 1983, il dominio di Saronni nel ciclismo mondiale fu pressoché assoluto. Gli mancò solo il palcoscenico del Tour, sempre disertato fino ad una svogliata e breve apparizione nel 1987. 

Saronni vince a Sanremo 1983


Tornando al Giro d'Italia 1983, Saronni vinse con 1'07" su Visentini e 3'40" sullo spagnolo Alberto Fernandez, terzo. Quarto fu lo scalatore Beccia, quinto il tedesco Thurau, sesto lo spagnolo stakanovista Marino Lejarreta, reduce dal secondo posto alla Vuelta, che aveva vinto l'anno prima. Saronni e Paolo Rosola vinsero tre tappe a testa. Da ricordare anche i due successi parziali del giovane Moreno Argentin e del velocista Guido Bontempi. 

venerdì 14 gennaio 2022

Giro d'Italia 1979: trionfo di Saronni su Moser

Il Giro d'Italia nel 1979 partì da Firenze, con una breve cronometro di 8 km e si concluse, secondo tradizione prevalente, a Milano. La prima maglia rosa fu appannaggio di Francesco Moser, che sperava di vincere la sua prima grande corsa a tappe. E invece ad imporsi fu il giovane avversario, Beppe Saronni, classe 1957, che con Moser avrebbe dato corpo e anima e polemiche ad una rivalità clamorosa, seconda solo a quella tra Bartali e Coppi, nel ciclismo italiano. Almeno per l'intensità con cui la vissero i tifosi dell'uno e dell'altro.

Saronni e Moser
                                                                     Giro d'Italia 1979

Torniamo alla corsa. Moser mantenne la maglia rosa fino alla settima tappa, per cederla proprio a Saronni dopo la cronoscalata dell'ottava, 28 km da Rimini a San Marino. Saronni l'avrebbe tenuta fino a Milano, conquistando il primo di due Giri d'Italia, garantendosi anche tre successi parziali, compresa la cronometro conclusiva da Cesano Maderno al capoluogo lombardo. Moser avrebbe chiuso al secondo posto della generale a 2'09", terzo lo svedese Bernt Johansonn, già nono l'anno prima, che vantava anche l'oro olimpico in linea alle Olimpiadi di Montreal 1976. Quarto posto per il francese Laurent, vincitore della Freccia Vallone del 1978, quinto per Contini. Da segnalare anche il decimo posto di Visentini, coetaneo di Saronni, cui avrebbe conteso la vittoria finale nel 1983, perdendo, e nel 1986, vincendo.

La vittoria di Saronni, in parte annunciata, fece molto rumore. Era dai tempi del Coppi debuttante, nel 1940, che un corridore così giovane, 22 anni ancora da compiere, non s'imponeva in un grande giro con tanta, disarmante personalità. Il Giro del 1979, peraltro, era stato disegnato dal grande Torriani per favorire Moser, dislocando cinque prove contro il tempo lungo il percorso, che avrebbero dovuto spianare la strada al grande specialista trentino. Saronni superò il rivale tre volte sul suo terreno: oltre ai detti successi di San Marino e Milano, Saronni superò Moser anche nella crono della decima tappa da Lerici a Portovenere, vinta da Knudsen.

sabato 29 maggio 2021

Alpe Motta: trionfa Damiano Caruso

Ventesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Verbania Valle Spluga, Alpe Motta. Tre Gpm di prima categoria e nel mezzo due discese lunghe e tecniche rese impervie da pioggia e neve sciolta.

La cronaca. 

Attacco di Bardet, con due compagni di squadra, nella discesa dal Passo San Bernardino, cui si accodano Damiano Caruso e Pello Bilbao. Collaborano e guadagna ancora lungo l'ascesa verso il Passo dello Spluga. Il gruppo della maglia rosa ha 45/46 secondi di ritardo. Nella successiva discesa, il vantaggio dei battistrada diminuisce di pochi secondi. Lungo l'Alpe Motta, Caruso e Bardet restano soli. Dietro, è Daniel Martinez a tirare per il capitano Bernal. Davanti, Bardet non dà cambi a Caruso.  Che a meno di 3 km dal traguardo stacca il francese. Dietro Simon Yates perde le ruote di Bernal e Martinez, che poi riprendono anche Bardet. Caruso insiste nel suo magnifico assolo. Trionfa e consolida il secondo posto in questo Giro d'Italia 2021. Con 23" di ritardo, arriva la maglia rosa di Bernal, che ha ormai vinto il Giro.

giovedì 27 maggio 2021

Giro d'Italia: a Stradella vince Bettiol

Diciottesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Rovereto a Stradella: 231 km sostanzialmente pianeggianti. Sarà l'ultima occasione dei velocisti, che dovranno guardarsi dalle fughe che certamente saranno imbastite sin dai primi chilometri di corsa. 

La cronaca.

Nessuna volata di gruppo. Arriva solitario Bettiol, precedendo gli altri fuggitivi di giornata. 

mercoledì 26 maggio 2021

Sega di Ala: vince Daniel Martin. Crisi Bernal

Diciassettesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Canazei a Sega di Ala: 193 km con due Gpm di prima categoria. Il Passo di San Valentino e la salita finale, dove si affronterà una pendenza media del 9,8 %, con punte del 12,1 %. La logica vorrebbe un altro attacco tremendo di Bernal. Ma, il ciclismo non sempre obbedisce alla logica.

La cronaca.

E infatti, le pendenze impossibili dell'ultima ascesa terremotano la corsa. Attacca Simon Yates ed Egan Bernal cede, con Daniel Martinez che lo trascina letteralmente, spronandolo ad ogni pedalata. Caruso prima fatica e perde le ruote della maglia rosa, poi torna su Bernal. In testa c'è l'irlandese Daniel Martin, da non confondere con il ridetto Martinez. Yates, in compagnia di Joao Almeida, liberato quest'ultimo dalla luogotenenza di Evenepoel, cerca anche il successo di tappa. Hugh John Carty e Vlasov sprofondano. Su Bernal, Caruso e Daniel Martinez rientrano anche Pello Bilbao e Diego Ulissi. Negli 700 metri, Almeida molla Simon Yates e s'invola al secondo posto, perché il primo è di Daniel Martin. Simon Yates risale in terza posizione, Caruso, ancora una volta bravissimo, resta secondo, mentre Bernal, per la prima volta in quest'edizione del Giro, ha dato segni di vistosa stanchezza. La terza settimana. Siamo alla terza settimana. E questo conta. Domani, si dovrebbe rifiatare. Prima degli arrivi in salita di venerdì e sabato e la cronometro di domenica. Per finire, caduto nella discesa dal Passo di San Valentino, arrivato comunque al traguardo, ha deciso di lasciare il Giro Remco Evenepoel. Tornerà per vincere.

lunedì 24 maggio 2021

A Cortina d'Ampezzo vince Bernal: tappa tagliata. Saltano Marmolada e Pordoi

Oggi, sedicesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Sacile a Cortina d'Ampezzo, per 153 km. Subito un'ascesa severa lungo La Crosetta, poi, dopo un centinaio di km, il Passo Giau, che, tuttavia non sarà sede di traguardo. Scollinato il Giau ci sarà una discesa di una ventina di chilometri prima che la strada risalga con pendenze contenute fino all'arrivo di Cortina d'Ampezzo. Tagliate le salite della Marmolada e del Pordoi, che sarebbe stata la cima Coppi, la più alta, del Giro. Per avverse condizioni metereologiche. Non vedremo più, di questo passo, tappe memorabile come il Bondone del 1956 o il Gavia, quest'ultima la ricordo benissimo, del 1988. 

La cronaca.

Vince ancora Bernal. Quando scatta, in salita, ora come ora, nessuno può resistergli. Resuscita agonisticamente Barde, bravissimo nella discesa dal Monte Giau, secondo a 27", assieme a Damiano Caruso, mai così competitivo. Poi, con 1'18" Ciccone, subito dopo Hugh John Carty, che risale al terzo posto della classifica generale, lui che fu terzo alla Vuelta a Espana 2020. Secondo, per ora, è il detto Caruso. Bernal ha già vinto il Giro. A meno di sorprese davvero difficili da immaginare. Evenepoel naufraga al diciannovesimo posto: ora ha più di 28' da Bernal. Sta pagando la lunghissima assenza dalle corse. Domani, secondo e ultimo giorno di riposo.

domenica 23 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: a Gorizia vince Campenaerts

Oggi, quindicesima tappa del Giro d'Italia 2021, lunga 147 km, da Grado a Gorizia. Frazione vallonata, adatta a colpi di mano. Il gruppo risentirà delle fatiche di ieri.

La cronaca. 

Va via una fuga, costante di questo Giro n. 104. A Gorizia, sotto la pioggia, vince Campenaerts. Costretto al ritiro il tedesco Buchmann, che era sesto nella generale.

venerdì 21 maggio 2021

Giro d'Italia 2021: a Verona vince Nizzolo!

Tredicesima frazione del Giro d'Italia 2021. Lunga tappa pianeggiante, 198 km, dalla Romagna al Veneto, da Ravenna a Verona. Riusciranno i velocisti a disputare una volata di gruppo o ci sarà la solita fuga lasciata andare troppo presto?

La cronaca. 

Questa volta la fuga non arriva: attaccanti di giornata ripresi a 7 km dal traguardo. Si vede davanti anche la maglia rosa di Egan Bernal. Sarà volata di gruppo compatto, ma allungato, negli ultimi due chilometri e mezzo. Parte lo sprint. Affini si ritrova in testa, ma Nizzolo compie una grande rimonta e lo supera, conquistando il suo primo successo al Giro d'Italia nonché in una grande corsa a tappe. Un'affermazione che il campione italiano ed europeo, dopo tanti piazzamenti, inseguiva da tutta la carriera. Secondo Affini, terzo Sagan.

giovedì 20 maggio 2021

A Bagno di Romagna vince Vendrame

Oggi, dodicesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Siena a Bagno di Romagna. Frazione lunga 212 km, con quattro GPM tra terza e seconda categoria ed arrivo in leggerissima ascesa. 

La cronaca.

Quest'edizione del Giro va così: non c'è giorno senza fuga. E la fuga di solito arriva. Primo, sul traguardo di Bagno di Romagna, giunge Andrea Vendrame, avvantaggiatosi per tempo sui compagni di sortita. Poi ripreso da Hamilton, che allo sprint è secondo. Terzo George Bennet, quarto Brambilla, quinto Visconti. Per il resto, tutto immutato in classifica generale. Da registrare, un bell'attacco di Nibali in discesa nel finale: riesce a guadagnare un gruzzolo di secondi sul gruppo della maglia rosa. Non vincerà il Giro e nemmeno salirà sul podio, ma ha ancora voglia di essere protagonista.