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sabato 28 maggio 2022
lunedì 24 maggio 2021
A Cortina d'Ampezzo vince Bernal: tappa tagliata. Saltano Marmolada e Pordoi
Oggi, sedicesima tappa del Giro d'Italia 2021, da Sacile a Cortina d'Ampezzo, per 153 km. Subito un'ascesa severa lungo La Crosetta, poi, dopo un centinaio di km, il Passo Giau, che, tuttavia non sarà sede di traguardo. Scollinato il Giau ci sarà una discesa di una ventina di chilometri prima che la strada risalga con pendenze contenute fino all'arrivo di Cortina d'Ampezzo. Tagliate le salite della Marmolada e del Pordoi, che sarebbe stata la cima Coppi, la più alta, del Giro. Per avverse condizioni metereologiche. Non vedremo più, di questo passo, tappe memorabile come il Bondone del 1956 o il Gavia, quest'ultima la ricordo benissimo, del 1988.
La cronaca.
Vince ancora Bernal. Quando scatta, in salita, ora come ora, nessuno può resistergli. Resuscita agonisticamente Barde, bravissimo nella discesa dal Monte Giau, secondo a 27", assieme a Damiano Caruso, mai così competitivo. Poi, con 1'18" Ciccone, subito dopo Hugh John Carty, che risale al terzo posto della classifica generale, lui che fu terzo alla Vuelta a Espana 2020. Secondo, per ora, è il detto Caruso. Bernal ha già vinto il Giro. A meno di sorprese davvero difficili da immaginare. Evenepoel naufraga al diciannovesimo posto: ora ha più di 28' da Bernal. Sta pagando la lunghissima assenza dalle corse. Domani, secondo e ultimo giorno di riposo.
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giovedì 25 maggio 2017
Moena-Ortisei: attacco alla maglia rosa di Tom Dumoulin
Tappa difficile, sebbene breve. Tanta salita, cinque gran premi della montagna, con arrivo ad Ortisei. Oggi, credo che sarà comunque riscritta la classifica generale del Giro d'Italia 2017. Quintana dovrebbe dimostrare di meritare quel titolo di migliore scalatore del mondo, sovente contraddetto da una strategia di troppa attesa, di studiata timidezza. Non so se sia davvero il migliore in salita, di certo è il meno spettacolare tra gli scalatori più forti degli ultimi decenni. Epperò oggi dovrebbe attaccare. Nibali, per caratteristiche proprie, avrebbe avuto bisogno di una tappa più lunga, ma il coraggio sfacciato dei ciclisti antichi. Thibaut Pinot ha la fantasia e la sventatezza tattica per partire da lontano e credo che lo farà. Tom Dumoulin, se attaccato a partire dal Pordoi, potrebbe anche andare in crisi. Stiamo a vedere.
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