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sabato 14 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: a Napoli vince De Gendt

Ottava tappa del Giro d'Italia 2022, da Napoli a Napoli, lungo un percorso frastagliato di 153 km. Frazione nervosa e spettacolare, adatta a colpi mano. Riesce la fuga. Vince De Gendt davanti a Gabburo ed Arcas. Rientra in classifica il francese Guillaume Martin, nono di giornata. Ora, è quarto nella generale, a 1'06" dalla maglia rosa di Lopez Perez. 

martedì 10 maggio 2022

Giro d'Italia 2022: sull'Etna vince Kämna. Lo spagnolo Lopez Perez è la nuova maglia rosa

Riparte dalla Sicilia, dopo le tre tappe magiare, il Giro d'Italia 2022. La quarta frazione si svolgerà da Avolta su fino all'Etna, rifugio Sapienza: 172 km, gli ultimi 23 in salita costante. I pretendenti al successo finale non potranno nascondersi. Simon Yates, vincitore a sorpresa contro il tempo, pare in forma smagliante. Proverà a tenergli testa Carapaz, ma c'è la curiosità di capire come stiano Landa, Bardet e Guillaume Martin, un corridore che apprezzo da tempo e che si è sempre migliorato negli ultimi anni. 

La cronaca. 

L'Etna detronizza Van der Poel, ed era prevedibile, ma registra anche il passaggio a vuoto di uno dei favoriti della vigilia, l'altro olandese Tom Dumoulin. Cede anche Nibali, dopo che si era ritirato il capitano della sua squadra, Miguel Angel Lopez. Dei fuggitivi di giornata, resta davanti un altro Lopez, lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez, al suo inseguimento Kämna. Ai 2,5 km dall'arrivo sono appaiati e procedono di buon accordo. Vince Kämna, Lopez Perez è secondo e veste la maglia rosa. Terzo giunge l'estone Taaramae.

1. Kämna

2. Lopez Perez s.t.

3. Taaramae a 34"

domenica 5 settembre 2021

Vuelta a España 2021: Roglic III

Come Tony Rominger, vincitore di tre edizioni tra il 1993 e il 1995, e Roberto Heras, vincitore di tre edizioni dal 2003 al 2005, Primoz Roglic ha conquistato la terza Vuelta a España consecutiva. Nella classifica dei plurivincitori vincitori della grande corsa a tappe spagnole, Roglic è secondo proprio ad Heras, che di successi finali ne colse quattro: alle tre dette va aggiunta, infatti, anche la Vuelta del 2000. Roglic, ormai tra i grandi, ha dominato la corsa, annettendosi anche quattro tappe, compresa la cronometro conclusiva a Santiago de Compostela. Secondo, come già nel 2018, Enric Mas, terzo, a sorpresa, l'australiano Haig. Quarto Adam Yates, quinto l'elvetico Gino Mäder, che farà parlare di sé in futuro. Solo sesto il vincitore del Tour 2019 e del Giro 2021, Egan Bernal. Nono Guillaume Martin.

martedì 24 agosto 2021

Vuelta a España 2021: Eiking in rosso. Rivoluzione dopo fuga "bidone"

Un fuga così, in una grande corsa a tappe, non la ricordavo dal Tour de France del 1990. Seconda tappa con arrivo e partenza da Futuroscope. Lì cominciò l'avventura da capitano di Claudio Chiappucci, uno dei fuggitivi con Maassen, Pansec e Bauer, capaci di guadagnare 10 minuti sul gruppo. Chiappucci sarebbe poi giunto secondo a Parigi dietro LeMond. Oggi, nella decima tappa della Vuelta a España 2021, da Roquetas de Mar a Rincon de la Victoria, ha trionfato l'australiano Storer, mentre la maglia rossa è finita sulle spalle del norvegese Eiking. Lui non preoccupa, ma Roglic, ora terzo, e gli altri pretendenti al successo finale, giunti al traguardo con quasi 12 minuti di ritardo, dovranno guardarsi da Guillaume Martin, salito al secondo posto della classifica generale. Uno che da anni si piazza al Tour. Il francese ora come ora ha un curriculum migliore di quello di Chiappucci alla vigilia del Tour del '90. È un mero dato statistico, per carità. 

lunedì 19 luglio 2021

Tour de France 2021: le pagelle finali.

Ecco le pagelle del Tour de France 2021, che non esito a definire, sotto molti aspetti, un'editio minor della Grande Boucle

  • Pogacar: voto 10. Secondo Tour de France consecutivo vinto prima di compiere 23 anni. Ha fatto meglio di Thys, vincitore nel 1913 e nel 1914, che poi di Tour ne avrebbe vinto un altro nel 1920, anche perché di mezzo si mise la Grande Guerra, e di Laurent Fignon, vincitore nel 1983 e nel 1984, che il terzo Tour lo perse per 8" da LeMond, nel 1989: entrambi avevano al secondo successo circa un anno più dello sloveno. Che ha dato 5'20" a Vingegaard: per trovare un distacco maggiore bisogna risalire al 1997, quando Ullrich diede oltre 9' a Virenque. Va forte dappertutto Pogacar, a cronometro, impressionante a Laval, e in salita. Certo è che non ha avuto grandi avversari o avversari in grande forma.
  • Van Aert: voto 9. Potrà vincere il Tour in futuro. Ha vinto la tappa della doppia scalata al Mont Ventoux, la crono di sabato e la volata dei Campi Elisi di ieri. I problemi di salute alla vigilia della corsa ne hanno condizionato il rendimento nei primi 10 giorni. Ma, ripeto, ha tutto per vincere un grande giro. Corridore antico.
  • Alaphilippe: voto 5,5. Giudizio severo perché considero il francese un fuoriclasse dalla Campagna delle Ardenne del 2015 e ha perso quasi due ore da Pogacar. Non ci sarà più, credo, un Tour disegnato su misura - quanti arrivi in discesa - per lui, come quello appena terminato. Bellissimo il successo iniziale. Si è capito che non aveva la forma giusta già il giorno dopo, quando avrebbe potuto consolidare il primato, ceduto a quell'asso di Van der Poel (voto 7 solo per il ritiro precoce).  
  • Cavendish: voto 8,5. Ha sfruttato al meglio le circostanze. Alcuni rivali assenti, altri provvisoriamente fuori forma, come il Van Aert di inizio Tour: quello di ieri, era evidentemente altro discorso. Però, restano le 4 vittorie di tappa di quest'edizione, le 34 totali come Merckx. Non può essere solo un caso. E a 36 anni, la sua resurrezione agonistica va celebrata.
  • Carapaz: voto 8. Podio anche al Tour, dopo il Giro vinto e il secondo posto alla Vuelta. Solido.
  • Guillaume Martin: voto 7. Ha fondo e dopo tanti piazzamenti nei paraggi, coglie il primo nella top ten del Tour. Il francese la sua parte, dato il talento non eccelso che ha, la fa sempre.
  • Vingegaard: voto 8. Sorpresa della corsa, il secondo posto finale è davvero inaspettato. Può fare una grande carriera, anche perché non ha veri punti deboli. Non teme le forti pendenze e vola sul passo.
     

giovedì 15 ottobre 2020

Roglic trionfa alla Vuelta a Espana 2020: percorso, cronaca e classifiche (20 ottobre - 8 novembre)

Tutto sulla Vuelta a Espana 2020: qui sotto la presentazione della corsa con i favoriti della vigilia. Subito dopo, le singole tappe, la cronaca sommaria, la classifica aggiornata.

Mentre infuria il Covid, dal 20 ottobre all'8 novembre si disputerà, almeno dovrebbe disputarsi, la Vuelta a Espana 2020. Solo 18 tappe invece delle solite ventuno, anche perché un conto è correre tra fine agosto e settembre, un altro con due mesi di ritardo. Farà più freddo, come stanno sperimentando i corridori presenti al Giro. Propongo il solito borsino dei favoriti. Diverse le incognite, nell'Ineos chi sarà il capitano: il vincitore del Giro 2019 Carapaz o il grande Chris Froome, che però dal grave infortunio non ha più avuto risultati di rilievo? E nella Jumbo-Visma: Roglic o Tom Dumoulin? Ci sarà anche Thibaut Pinot, che partirà a fari spenti, dopo il doloroso ritiro al Tour. 


  1. Tom Dumoulin ***
  2. Chris Froome ***
  3. Primoz Roglic ***
  4. Richard Carapaz ***
  5. Enric Mas **
  6. Guillaume Martin *
  7. Thibaut Pinot *                                                    
  8. Il percorso (20 ottobre/8 novembre 2020) è quello tipico della Vuelta. Per scalatori, con una sola cronometro, a lungo pianeggiante ma con salita finale. La sesta tappa, con Portalet, Aubisque e il finale Tourmalet, e la dodicesima, con arrivo sull'Angliru dovrebbero risultare decisive più delle altre. [Cliccate sulle singole tappe, per leggerne il resoconto di giornata]

    1^ tappa: Irun - Arate.Eibar 173 km

    2^ tappa: Pamplona - Lekunberri 151,6 km

    3^ tappa: Lodosa - La Laguna Negra.Vinuesa 166,1 km

    4^ tappa: Garray.Numancia - Ejea De Los Caballeros 191,7 km

    5^ tappa: Huesca - Sabinanigo 184,4 km

    6^ tappa: Biescas - Sallent de Gallego 146,4 km

    Riposo (26 ottobre)

    7^ tappa: Vitoria-Gasteiz - Villanueva de Valdegovia 159,7 km

    8^ tappa: Logrono - Alto de Moncalvillo 164 km

    9^ tappa: B.M. Cid Campeador - Aguilar de Campoo 157,7 km

    10^ tappa: Castro Urdiales - Suances 185 km

    11^ tappa: Villaciosa - Alto De La Farrapona 170 km

    12^ tappa: La Pola Llaviana - Alto De L'Angliru 109,4 km

    Riposo (2 novembre)

    13^ tappa: Muros - Mirador De Ezaro 33,7 km [cronom.]

    14^ tappa: Lugo - Ourense 207,4 km

    15^ tappa: Mos - Puebla De Sanabria 230,8 km

    16^ tappa: Salamanca - Ciudad Rodrigo 162 km

    17^ tappa: Sequeros - Alto De La Covatilla 178,2 km

    18^ tappa: Hipodromo De La Zarzuela - Madrid 124,2 km

    La cronaca.

    Prima tappa al vincitore della passata edizione, Primoz Roglic, che vince con un contropiede sull'Alto de Arrate. Secondo Carapaz. Nella seconda frazione, a Lekunberri, vince Marc Soler in solitaria, secondo Roglic in maglia rossa! Nella terza tappa, con arrivo in salita a La Laguna Negra, sprint tra i primi tre della generale. Vince Daniel Martin su Roglic e Carapaz. Nella quarta tappa, primo arrivo in volata e nuovo successo di un irlandese, dopo Martin: vince Sam Bennet. La quinta tappa, a Sabananigo è vinta dal belga Tim Wellens. La sesta, che si conclude a Sallent de Gallego e non sul Tourmalet, va in scena la prima crisi di Roglic, che va forte dal Tour. Vince Izaguirre, mentre la maglia rossa passa sulle spalle di Carapaz. Primo giorno di riposo. La settima tappa è vinta da Woods, all'esito di una fuga alimentata dall'intramontabile Valverde, terzo al traguardo. L'ottava tappa approda ancora in salita, sul traguardo inedito dell'Alto de Moncalvillo. Scintille tra i primi della generale: vince Roglic con affondo decisivo nell'ultimo km, che non lascia scampo a Carapaz, secondo di giornata, terzo Daniel Martin. Carapaz ha ora13" di vantaggio su Roglic. Nona tappa in volata e successo del tedesco Ackermann. Nella decima tappa, che arriva a Suances, Roglic cala il tris e si riprende la maglia rossa. L'undicesima tappa sorride alla Francia con la vittoria del giovane Gaudu. Nella dodicesima frazione, trionfo britannico con Hugh John Carty, Carapaz prende 10" a Roglic e si riveste di rosso. Secondo giorno di riposo. Nella tredicesima tappa, a cronometro, da Muros a Mirador de Ezaro, Roglic cala il poker e si riprende la maglia rossa da Carapaz. Corsa sempre molto aperta. La quattordicesima tappa vede arrivare una fuga, che premia, con il secondo successo di quest'edizione della Vuelta, il belga Tim Wellens. Nella quindicesima tappa, a Puebla de Sanabria, ai confini con il nord del Portogallo, terzo arrivo in volata e successo del belga Philipsen su Ackermann. La sedicesima tappa celebra il successo del danese Magnus Cort Nielsen, che precede Roglic: lo sloveno aumenta così di 6" il suo vantaggio di Carapaz e Carty, prima della tappa decisiva. Sull'Alto de la Covatilla, traguardo della penultima tappa, va in scena una piccola crisi di Roglic. Che però tiene duro, conservando un vantaggio di 24" su Carapaz e di 47" su Carty. La Vuelta 2020 è sua, come quella del 2019. Fondamentali i tanti abbuoni conquistati. Il successo di giornata va al francese Gaudu. A Madrid si conclude la Vuelta con il successo in volata, il terzo, di Ackermann.

    La classifica finale.

    1. Primoz Roglic (SLO) a 

    2. Richard Carapaz (ECU) a 24"

    3. Hugh John Carty (R.U.) a 1'15"

    4. Daniel Martin (IRL) a 2'43"

    5. Enric Mas (SPA) a 3'36"

    6. Wouter Poels (OLA) a 7'16"

    7. David De La Cruz (SPA) a 7'35"

    8. David Gaudu (FRA) a 7'45"

    9. Felix Grossschartner (AUT) a 8'15"

    10. Alejandro Valverde (SPA) a 9'34"