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sabato 14 maggio 2022
sabato 13 luglio 2019
Saint-Étienne: vince De Gendt, Alaphilippe torna in giallo
🚲 Le Tour De France 2019
Bellissima vittoria di De Gendt sul traguardo di Saint-Étienne, secondo un ottimo Thibaut Pinot che segue Alaphilippe sull'ultima côte e si avvantaggia rispetto agli altri favoriti. Alaphilippe si riprende la maglia gialla, togliendola a Giulio Ciccone. Crisi per Nibali.
Bellissima vittoria di De Gendt sul traguardo di Saint-Étienne, secondo un ottimo Thibaut Pinot che segue Alaphilippe sull'ultima côte e si avvantaggia rispetto agli altri favoriti. Alaphilippe si riprende la maglia gialla, togliendola a Giulio Ciccone. Crisi per Nibali.
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giovedì 11 luglio 2019
Ciccone maglia gialla, secondo a La Planche Des Belles Filles
🚲 Le Tour De France 2019
Sesta tappa del Tour de France 2019 da Mulhouse a La Planche Des Belles Filles, primo arrivo in salita, sei gran premi della montagna, di cui tre di prima categoria. Né Alpi né Pirenei, ma Vosgi. Le Markestein, più di 10,8 km al 5,8%, Ballon d'Alsace, 11 km al 5,8 % e infine la Planche Des Belle Filles, 7 km all'8,7 %, con punte ripidissime ed un finale al 24%. Impossibile nascondersi. Qui Froome dimostrò di poter vincere il Tour del 2012, quando però era luogotenente di Wiggins. Che fu poi primo a Parigi, con Froome secondo. Mi aspetto all'attacco Bernal, Pinot e Bardet. Cosa farà Alaphilippe in maglia gialla?
La corsa: va via una fuga, che prende un largo vantaggio. Restano in quattro: Tim Wellens, Teuns, Ciccone e Meurisse. Tre belgi e un italiano. Ma, dietro il gruppo della maglia gialla Alaphilippe rinviene a ritmi elevati, quando ancora deve iniziare l'ultima ascesa. Il plotone dei migliori è tirato da Valverde, un califfo del ciclismo internazionale che accetta di fare il gregario di Quintana e di Landa. All'inizio della Planche Des Belles Filles, Giulio Ciccone è virtualmente maglia gialla. I battistrada rallentano. Il vantaggio scema a 3'30", quando mancano circa 5 km al traguardo. A 4,2 km dall'arrivo, davanti restano Ciccone e Teuns. Dal gruppo scatta prima Barguil, campione nazionale francese, poi Landa, che appare davvero in grandi condizioni: ma si rivelerà meno forte del previsto. L'Ineos, rimasta con Kwiatkowski, Thomas e Bernal, non reagisce. Ripreso Barguil. Vince Teuns, che sprinta sul durissimo sterrato. Ciccone, secondo, conquista la maglia gialla, nonostante lo scatto di un fantastico Alaphilippe. Rinviene Geraint Thomas. Che agguanta il quarto posto, cede un poco Alaphilippe, superato sul traguardo da Thibaut Pinot.
Ordine d'arrivo:
1. Teuns
2. Ciccone
3. Meulisse
4 Geraint Thomas
5. Thibaut Pinot
Sesta tappa del Tour de France 2019 da Mulhouse a La Planche Des Belles Filles, primo arrivo in salita, sei gran premi della montagna, di cui tre di prima categoria. Né Alpi né Pirenei, ma Vosgi. Le Markestein, più di 10,8 km al 5,8%, Ballon d'Alsace, 11 km al 5,8 % e infine la Planche Des Belle Filles, 7 km all'8,7 %, con punte ripidissime ed un finale al 24%. Impossibile nascondersi. Qui Froome dimostrò di poter vincere il Tour del 2012, quando però era luogotenente di Wiggins. Che fu poi primo a Parigi, con Froome secondo. Mi aspetto all'attacco Bernal, Pinot e Bardet. Cosa farà Alaphilippe in maglia gialla?
La corsa: va via una fuga, che prende un largo vantaggio. Restano in quattro: Tim Wellens, Teuns, Ciccone e Meurisse. Tre belgi e un italiano. Ma, dietro il gruppo della maglia gialla Alaphilippe rinviene a ritmi elevati, quando ancora deve iniziare l'ultima ascesa. Il plotone dei migliori è tirato da Valverde, un califfo del ciclismo internazionale che accetta di fare il gregario di Quintana e di Landa. All'inizio della Planche Des Belles Filles, Giulio Ciccone è virtualmente maglia gialla. I battistrada rallentano. Il vantaggio scema a 3'30", quando mancano circa 5 km al traguardo. A 4,2 km dall'arrivo, davanti restano Ciccone e Teuns. Dal gruppo scatta prima Barguil, campione nazionale francese, poi Landa, che appare davvero in grandi condizioni: ma si rivelerà meno forte del previsto. L'Ineos, rimasta con Kwiatkowski, Thomas e Bernal, non reagisce. Ripreso Barguil. Vince Teuns, che sprinta sul durissimo sterrato. Ciccone, secondo, conquista la maglia gialla, nonostante lo scatto di un fantastico Alaphilippe. Rinviene Geraint Thomas. Che agguanta il quarto posto, cede un poco Alaphilippe, superato sul traguardo da Thibaut Pinot.
Ordine d'arrivo:
1. Teuns
2. Ciccone
3. Meulisse
4 Geraint Thomas
5. Thibaut Pinot
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mercoledì 10 luglio 2013
Tour de France 2013: a Mont Saint Michel vince Tony Martin, Froome sempre più in giallo, male Contador.
Cronometro di 33 km al Tour de France 2013, tutta pianeggiante, da affrontare con i rapporti più lunghi, insomma un esercizio riservato ai grandi specialisti delle prove contro il tempo. Froome maglia gialla e padrone della corsa ha la possibilità di aumentare il distacco che lo separa dai rivali. Soprattutto da Alberto Contador, che in questi primi giorni di corsa sembra l'ombra del campione che è stato. L'arrivo è a Mont Saint Michel, in Normandia: un prodigio naturale con pochissimi eguali al mondo. Un'isola piccolissima, legata alla terraferma da un'esile striscia di sabbia, spesso sommersa dalle maree. Su questo arrivo suggestivo, vince Tony Martin, che distanzia Froome di 12". Terzo De Gendt. Accusa un forte ritardo Contador. Ora quarto della generale, comandata sempre da Froome.
Classifica generale dopo l'undicesima tappa.
1. Froome
2. Valverde a 3'25"
3. Mollema a a 3'37"
4. Contador a 3'54"
5. Kreuziger a 3'57"
6. Ten Dam a 4'10"
7. Kwiatkwoski a 4'44"
Classifica generale dopo l'undicesima tappa.
1. Froome
2. Valverde a 3'25"
3. Mollema a a 3'37"
4. Contador a 3'54"
5. Kreuziger a 3'57"
6. Ten Dam a 4'10"
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domenica 27 maggio 2012
Hesjedal vince il Giro d'Italia 2012, primo canadese nella storia. Secondo Joaquim Rodriguez, terzo De Gendt. Pinotti vince la cronometro conclusiva di Milano.
Grande prova di Pinotti, forse il migliore specialista italiano nelle prove contro il tempo, che vola la cronometro conclusiva di Milano ad oltre 51 km/h. Lotta serrata per la maglia rosa nei primi km. Ma, Hesjedal ha un altro passo rispetto allo scalatore spagnolo Joaquim Rodriguez. Il canadese dalla complessione possente recupera lo svantaggio già a metà del percorso. Affronta ogni curva con molta audacia e pari perizia: guida benissimo per essere alto 1,90 m. Quanto contano le motivazioni nello sport e nella vita! Hesjedal vince il Giro d'Italia 2012: una sorpresa clamorosa. Un altro nordamericano si porta a casa la maglia rosa: dopo lo statunitense Hampsten nel 1988, è toccato al canadese Hesjedal nel 2012. Rodriguez secondo, De Gendt, che ha scavalcato Scarponi, terzo. Podio tutto straniero al Giro, come non accadeva dal 1995, quando vinse lo svizzero Rominger e secondo e terzo furono i russi Berzin ed Ugrumov.
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Giro d'Italia 2012: cronometro di Milano decisiva. Maglia rosa per Hesjedal?
Cronometro decisiva a Milano, per l'assegnazione della maglia rosa in questo Giro d'Italia del 2012. Una trentina di secondi non dovrebbe bastare a Joaquim Rodriguez per difendere la maglia rosa dagli assalti del canadese Hesjedal, specialista delle prove contro il tempo. Il vantaggio di Rodriguez starà nel partire per ultimo, avendo continui riferimenti cronometrici degli avversari. Poi, conterà il fondo. Scarponi, attualmente terzo, finirà ai piedi del podio: troppo leggero per andar forte a cronometro. La sorpresa, qaulcuno ha scritto, potrebbe venire dal belga De Gendt, corridore completo, capace di imprese solitarie come quella di ieri sullo Stelvio, ma, comunque forte sul passo. Dovrebbe, però, recuperare più di due minuti, vale a dire quasi 5 secondi a km nei 28 che chiuderanno il Giro. No, non credo possa riuscirci. Stiamo a vedere. La logica impone di pronosticare che Hesjedal vincerà il Giro d'Italia.
sabato 26 maggio 2012
Giro d'Italia 2012: sullo Stelvio vince De Gendt. Secondo Cunego.
Grande azione del belga De Gendt, che riscrive la classifica generale, arriva da solo sul mitico passo dello Stelvio e, domani, potrà togliere a Scarponi l'ultimo posto del podio. La cronometro di Milano dovrebbe premiare maglia rosa il canadese Hesjedal, un "carneade" delle due ruote ad alti livelli: sul passo è più forte di Joaquim Rodriguez. Ma, l'ultima prova contro il tempo di una grande corsa a tappe, dopo oltre 3.000 km percorsi premia meno gli specialisti: conterà più di tutto il fondo. Quello rimasto. Da segnalare, tornando alla tappa odierna, il secondo posto di Cunego, risalito al sesto posto nella generale. Detto questo, resto dell'idea che il Giro d'Italia 2012 non sia stato un grande Giro. I favoriti della vigilia hanno corso a lungo in difesa, preoccupati di evitare una crisi, senza assumere iniziative degne di lode. Ne è scaturito uno spettacolo poco entusiasmante.
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