Edizione n. 104 del Giro d'Italia.
Il percorso lungo 21 tappe, con la cronaca di ogni singola tappa (cliccate):
1^ tappa, 8 maggio: Torino-Torino, 9 km 🕐
2^ tappa, 9 maggio: Stupinigi-Nichelino, 173 km3^ tappa, 10 maggio: Biella-Canale, 187 km
4^ tappa, 11 maggio: Piacenza-Sestola, 186 km🌄
5^ tappa, 12 maggio: Modena-Cattolica, 171 km
6^ tappa, 13 maggio: Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno, 150 km🌄
7^ tappa, 14 maggio: Notaresco-Termoli, 178 km
8^ tappa, 15 maggio: Foggia-Guardia Sanframondi
9^ tappa, 16 maggio: Castel di Sangro-Campo Felice, 160 km 🌄
10^ tappa, 17 maggio: L'Aquila-Foligno, 139 km
18 maggio: giorno di riposo
11^ tappa: 19 maggio: Perugia-Montalcino, 163 km
12^ tappa: 20 maggio: Siena-Bagno di Romagna, 209 km
13^ tappa: 21 maggio: Ravenna-Verona, 198 km
14^ tappa: 22 maggio: Cittadella-Monte Zoncolan, 205 km🌄
15^ tappa: 23 maggio: Grado- Gorizia, 145 km
16^ tappa: 24 maggio: Sacile-Cortina D'Ampezzo, 155 km🌄
25 maggio: secondo giorno di riposo
17^ tappa: 26 maggio: Canazei-Sega di Ala, 193 km🌄
18^ tappa: 27 maggio: Rovereto-Stradella, 231 km
19^ tappa: 28 maggio: Abbiategrasso-Alpe di Mera 178 km🌄
20^ tappa: 29 maggio: Verbania-Valle Spluga (Alpe Motta), 164 km
21^ tappa: 30 maggio: Senago-Milano, 30,3 km🕐
Cronaca breve: la prima maglia rosa è di Filippo Ganna, che si annette il cronoprologo di Torino. Nella seconda frazione vince Merlier in volata, precedendo gli azzurri Nizzolo e Viviani. Nella terza tappa, arriva un fuggitivo di giornata, l'olandese Van der Hoorn, subito dopo il gruppo regolato da Cimolai davanti a Sagan. Nella quarta tappa, pioggia e freddo, va via una fuga e vince Dombrowski. Secondo De Marchi, nuova maglia rosa. Tra i migliori, si avvantaggiano Bernal, Hugh John Carty e Landa. La quinta tappa è tutta pianeggiante e la volata di gruppo, a Cattolica, è vinta da Caleb Ewan su Nizzolo e Viviani. Lascia la corsa Landa, caduto rovinosamente quando mancavano poco più di 3 km al traguardo. Nella sesta tappa, vera montagna e i migliori della classifica devono venire allo scoperto. Molto in forma Bernal, che arriva secondo, davanti a Daniel Martin e Remco Evenepoel, mentre il successo arride allo svizzero, fuggitivo di giornata, Gino Mäder. La maglia rosa va al promettente giovane ungherese Attila Valter. Nella settima tappa, arrivo in volata, a Termoli, con bis di un saettante Caleb Ewan. A Guardia Sanframondi, traguardo dell'ottava tappa, vittoria del fuggitivo francese Lafay. Nella frazione, tutta abruzzese e appenninica, da Castel di Sangro a Campo Felice, è l'Ineos di Bernal a fare la corsa. Il colombiano scatta sul lunghissimo sterrato finale: vince e prende la maglia rossa. Dietro di lui, Ciccone e Vlasov, nella tappa, Evenepoel e Vlasov in classifica. La nona tappa si conclude in volata, con il trionfo di Peter Sagan davanti a Gaviria e Cimolai. Martedì 18 maggio, primo giorno di riposto per la carovana del Giro. L'undicesima tappa, da Perugia a Montalcino, con 35 km di sterrato crea sconquassi. Ne fanno le spese Evenepoel, che ha molte attenuanti legate al rientro dall'infortunio proprio al Giro, Ciccone, lo stesso Nibali. Bernal, a suo agio anche su questo tracciato guadagna su tutti i migliori e consolida il suo primato. Risale al terzo posto della classifica un ottimo Damiano Caruso. Vincitore di giornata il fuggitivo Schmid, che batte Covi allo sprint. Non c'è tappa senza fuga, quest'anno. Va così anche nella dodicesima, con Vendrame che batte Hamilton allo sprint sul traguardo di Bagno di Romagna. La tredicesima tappa, da Ravenna a Verona, si chiude finalmente con una volata di gruppo, che si aggiudica - è la prima volta in carriera - il campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo. Secondo Affini, terzo Sagan. La quattordicesima tappa, con arrivo sulle pendenze innevate del Monte Zoncolan, premia l'assolo di Lorenzo Fortunato, al primo successo da professionista. Cede Evenepoel, Bernal consolida il primato, mentre Simon Yates risale al secondo posto della classifica generale. Nella quindicesima tappa, da Grado a Gorizia, pioggia e vento. Vince il fuggitivo belga Campenaerts. Costretto al ritiro Buchmann, che era sesto nella generale. Il maltempo suggerisce, d'accordo i corridori, all'organizzazione di tagliare Marmolada e Pordoi (cima Coppi) dal percorso della sedicesima tappa. Trionfa in rosa Bernal, che quando la strada sale è di un'altra categoria. Secondo un ritrovato Bardet, terzo il miglior Damiano Caruso di sempre: il francese e l'italiano cedono 27". Caruso è ora secondo in classifica, terzo Hugh John Carty. Martedì 25 maggio, secondo e ultimo giorno di riposto per il gruppo. Nella diciassettesima tappa, la salita finale di Sega di Ala terremota la corsa. Simon Yates scatta tre volte e la terza mette alle corde Bernal, scortato da Daniel Martinez. Caruso prima si stacca poi torna sulla maglia rosa. Vince l'irlandese Daniel Martinez, secondo Joao Almeida, terzo Simon Yates, che risale anche al terzo posto della generale. Giro parzialmente riaperto: Bernal oggi sembra battibile. Nella diciottesima tappa, assolo di Bettiol. Nella diciannovesima tappa, tutto si decide sulla dura Alpe di Mera: Simon Yates stacca Bernal, che resta con Almeida, che poi lo stacca a propria volta a 800 metri dal traguardo. Yates vince ma guadagna solo 11" su Almeida e 18" su Bernal (oltre agli abbuoni, che pure loro prendono in misura gradata). Bernal non sta benissimo. Ma il suo vantaggio è ancora rassicurante. Yates dovrebbe fare l'impresa domani, sapendo che il colombiano è avvantaggiato dalla cronometro di domenica. Nella ventesima tappa, attacco sulla prima discesa di Bardet e due compagni: si accodano Pello Bilbao e Damiano Caruso. Sull'Alpe Motta, restano soli Caruso e Bardet, staccato nel finale. Caruso vince la prima tappa in carriera al Giro. E consolida il secondo posto nella generale. Bardet risale al quinto posto. A Milano, nella ventunesima tappa, bis di Filippo Ganna contro il tempo. Bernal vince il Giro. Secondo Damiano Caruso, terzo Simon Yates.
La classifica finale
1. Egan Bernal (Colombia)
2. Damiano Caruso (Italia) a 1'29"
3. Simon Yates (Regno Unito) a 4'15"
4. Aleksandr Vlasov (Russia) a 6'40"
5. Daniel Martinez (Colombia) a 7'24"
6. Joao Almeida (Portogallo) a 7'24"
7. Romain Bardet (Francia) a 8'052
8. Hugh John Carty (Regno Unito) a 8'56"
9. Tobias Foss (Norvegia) a 11'44"
10. Daniel Martin (Irlanda) a 18'35"
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