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martedì 12 dicembre 2017

Serie A 2017/18: il punto dopo la 16^ giornata. Inter capolista

Giornata, la sedicesima conclusa ieri, di rallentamenti in alta classica, cosicché la cima della serie A rimane nerazzurra, dopo il buon pareggio che l'Inter strappa alla Juve in campo avverso. Pareggia anche la Roma, che non sa trasformare le molte occasioni da rete create anche per la giornata di grazia del portiere del Chievo, Sorrentino. Come pareggia il Napoli, che avrà bisogno a gennaio di nuova linfa. Brutta sconfitta, peraltro non del tutto meritata, della Lazio contro il Torino. Ai biancocelesti manca almeno un rigore. Quanto al Toro, continua il momento agonisticamente buio di Belotti. Lo scorso anno sembrava un centravanti di caratura internazionale. Ultimamente, va in campo la controfigura dell'asso del gol, che tutti ammiravano. Prima vittoria di Gattuso con il Milan: sconfitto il Bologna con doppietta di Bonaventura. Da segnalare l'esordio, con sconfitta contro il Sassuolo, di Zenga sulla panchina del Crotone. Ad ogni modo, il Crotone, con Zenga, si salverà.

sabato 9 dicembre 2017

Juve-Inter: 0-0. L'Inter vincerà lo scudetto

Partita tirata. La Juve sfrutta il fattore campo, ma l'Inter, coriacea ed ordinata, tiene. Nel primo tempo, Icardi poco servito e Perisic sotto tono. Secondo tempo: la Juventus pressa. Santon si fa male dopo uno scontro con Cuadrado e viene sostituito da Dalbert.  I nerazzurri crescono nella seconda parte della ripresa. Alcune giocate di malavoglia di Brozovic. Che però va vicino al gol con una conclusione mancina. Finisce 0-0. L'Inter,  in attesa della partita del Napoli, resta in testa. Continuo a pensare, infine, che lo scudetto andrà all'Inter. 

domenica 18 settembre 2016

Inter-Juve 2-1: trionfo nerazzurro. Immenso Icardi, che pareggia il gol di Lichsteiner e serve a Perisic l'assistenza per la vittoria

Ci siamo. Inter contro Juve. Derby d'Italia, al quale l'Inter arriva malconcia e De Boer già sotto assedio mediatico. Epperò, partite come questa seguono una logica autonoma, hanno troppa storia e troppi significati. Vince l'Inter. Dominio nerazzurro interrotto dal gol immeritato di Lichsteiner, servito da un incontenibile Alex Sandro. I webeti, secondo l'azzeccato neologismo coniato da Mentana, se la prendono con Santon. Che non avrebbe potuto fare di più. Pareggia di testa un monumentale Icardi. Che poi ispira con un esterno dolcissimo il gol di testa del subentrato Perisic. Guademus! Inter 2 Juve 1. La faccia di Marotta è emblematica. Nemmeno l'espulsione di Banega cambia il risultato. Juventus demolita sul piano del gioco. Icardi, dimenticavo, è un centravanti immenso. Oggi gli avversari gli rimbalzavano addosso. Oggi ha dimostrato, sia pure per la prima volta, di meritare la fascia di capitano. 

lunedì 22 febbraio 2016

Juve - Inter (#JuveInter) domenica decide il destino di Mancini

Derby d'Italia domenica sera. La Juve a lottare per il titolo e l'Inter per l'onore, dopo la colpevole dilapidazione di un vantaggio che soltanto due mesi fa era ancora cospicuo. Nel mezzo le paturnie, le sfuriate e poi i silenzi di Mancini. Che si gioca la permanenza sulla panchina nerazzurra. L'Inter resta in crisi, poiché la vittoria contro la Sampdoria è dipesa più dalla difficoltà attuale degli avversari guidati dal sopravvalutato Montella che dalla forza dell'Inter. Spero di vedere in campo Santon e non Nagatomo. Per il resto, ci vorrebbe una grande partita dell'Inter. Il cui allenatore, però, è Mancini. Difficile che accada.

lunedì 12 ottobre 2015

Domenica sera Inter - Juve: Mancini comincia a giocarsi la stagione

Domani sera, dopo Italia - Norvegia, si tornerà in clima campionato. La prossima giornata, l'ottava, è destinata a chiarire le gerarchie della serie A. La Fiorentina capolista renderà visita al Napoli di Sarri e poi, domenica sera, andrà in scena il derby d'Italia, Inter contro Juve. Con i nerazzurri che hanno otto punti di vantaggio sui bianconeri. Il rientro di Khedira e quello annunciato di Marchisio restituiranno equilibrio e vigore al centrocampo della squadra di Allegri. L'Inter, dal canto suo, dopo gli ultimi passi falsi, è chiamata a rinnovare le proprie ambizioni di scudetto. Vedremo se e come Mancini saprà preparare una partita che è sempre diversa da tutte le altre, una partita che tutti i tifosi interisti vogliono vincere. L'Inter non gioca le coppe e deve riscattare le ultime, deludenti, stagioni. La tensione sarà forte. Mancini non può sbagliare.
Aggiornamento del 13 ottobre 2015: l'Inter in questa stagione ha segnato pochissimo. E da Icardi sarebbe lecito attendersi di più. La Juventus è una delle vittime predilette dall'attaccante argentino, come lo era da Altobelli. Autore di una storica tripletta nella partita di andata della stagione 1979/80, che si concluse con la conquista del dodicesimo scudetto dell'Inter.

martedì 6 gennaio 2015

L'Inter pareggia sul campo della Juve: Icardi replica a Tevez

Campagnaro e D'Ambrosio sono il manifesto di un'Inter malmessa: piedi sinistrati e vaghezza tattica. Da un buco sulla sinistra nasce il subitaneo gol di Tevez. Icardi non riceve un solo pallone giocabile, Guarin ne spreca un mucchio, il pressing bianconero è feroce e genera gli errori seriali di Ranocchia e Juan Jesus. La Juve potrebbe raddoppiare con Pogba mentre Mancini assiste impotente alla resa dei suoi. Finisce il primo tempo. Entra Podolski che sembra all'Inter da sempre. Poi, lancio rasoterra di Guarin ed Icardi segna con un fantastico diagonale che trafigge Buffon in uscita: quinto gol alla Juve. Gaudemus. Juve sulle gambe, Icardi manca due volte il gol. Entra anche Osvaldo per Hernanes. Poi espulso Kovacic con troppa severità. La colpa è di Osvaldo che si attarda a protestare con Icardi per un passaggio mancato: non voglio più vederlo con la maglia dell'Inter Osvaldo. Lui e la sua pettinatura da sciampista. Finisce in pareggio. Cambia poco la classifica dell'Inter, ma la Juve ha perso due punti. Contentiamoci.

domenica 4 gennaio 2015

Alla Befana derby d'Italia: l'Inter sfida la Juve a Torino. Mancini non può più sbagliare

L'Inter va in casa della Juve, il giorno dell'Epifania. Il tempo dell'attesa per Mancini è finito. Certe partite non si possono sbagliare e non può esserci indulgenza. Ci sarà anche Podolski. Gli interisti proprio non vogliono perdere.

domenica 2 febbraio 2014

L'Inter perde 3-1 contro la Juve a Torino: la crisi non finisce più

Partita subito in vacca, quando Tevez potrebbe segnare due volte ed incontra l'opposizione di un Handanovic per una volta attento come ai tempi di Udine. Poi, Nagatomo, che in difesa è scarsissimo, si perde Lichtsteiner imbeccato da Pirlo e la Juve va in vantaggio. L'Inter è pochissima cosa nel primo tempo ed è un affronto alla propria storia gloriosa la presenza in campo di Kuzmanovic, che indovina soltanto un'entrata intimidatoria sul tatuato, insopportabile Vidal. Poi Bonucci va a farfalle, Kovacic s'invola e serve Palacio, che ad ottobre avrebbe segnato ad occhi chiusi ed invece spara alto sulla traversa. Ha le polveri bagnate da un mese ormai e comincia ad infastidirmi. Nella ripresa Mazzarri dorme e la Juve va subito in vantaggio con il Rodolfo Valentino dei campi di calcio, Chiellini dal profilo gentile: avrebbero potuto segnare tutti ma lui no! Ed invece segna ed esulta come un ossesso, imitato da "chioma fluente" Conte. Una scena terribile! Finalmente Mazzarri cambia. Fuori Jonathan, travolto da Asamoah, dentro D'Ambrosio, fuori Kuzmanovic e dentro Milito, fuori Kovacic, che è forte comunque, e dentro Ruben Botta. Gran sinistro l'argentino, dribbling, frenate repentine, questo ha talento vero e forse avrebbe dovuto trovare spazio prima. La Juve, che aveva trovato il terzo gol con Vidal, se la fa sotto dopo la rete di Rolando. Del resto, i bianconeri hanno sofferto con il Copenaghen. E Palacio potrebbe ridurre ancora le distanze ma sbaglia un gol di testa a porta spalancata. Finisce 3-1 per la Juve. La crisi dell'Inter continua. Mi domando, però, come sarebbe andata a finire con Guarin e, soprattutto, con Hernanes. Jonathan e Kuzmanovic non vorrei più vederli. E Mazzarri deve svegliarsi. Ha regalato un'ora alla seconda squadra di Torino. Troppo!

sabato 14 settembre 2013

Inter - Juve: 1-1. Mazzarri imbriglia la squadra di Conte, Alvarez domina in mezzo al campo. Napoli in vetta, Milan pari di rigore

Altro che Stramaccioni! Mazzarri sì che conosce il mestiere: indovina tutte le scelte, con l'eccezione del passeggiatore solitario, Cambiasso, che dirige la manovra come farebbe un vigile sotto il sole agostano. Con lentezza esasperante. Ad ogni modo, partita equilibrata, tesa, intensa. Nella ripresa, l'Inter prende il sopravvento territoriale, salvo esporsi a qualche contropiede di troppo, orchestrato dalla sapienza calcistica di Tevez. Ma, è Alvarez a spaccare la partita, contrasto vinto, progressione, dribbling e passaggio preciso per Icardi, che è un fuoriclasse, e lo sostengo da tempo, ed uccella Buffon in uscita: il giovanotto argentino sta imparando, perché l'esperienza ancora gli manca, sicché fa bene Mazzarri a centellinarne l'impiego. Ma, insomma, se la memoria non mi inganna, è già il quarto gol contro i bianconeri. Icardi ha stoffa, insomma. La stessa di Kovacic, che avrei schierato prima al posto di Cambiasso. Per la cronaca, immediato il pareggio di Vidal, uno che ha l'istinto del rapace, su dormita della difesa nerazzurra. Del pareggio al derby d'Italia approfitta il Napoli di Benitez, che vola solitario in testa alla classifica: quello di Callejon, che ho definito miniatura del grande Raul, è stato un grande acquisto. Il Milan gioca male contro il Torino del solito, grande Cerci, e pareggia soltanto grazie al solito rigore di Balotelli, il ventunesimo trasformato consecutivamente. Quando si dice la freddezza!

giovedì 1 novembre 2012

Cassano trascina l'Inter alla vittoria sulla Samp, Roma in crisi nera, la Juve la spunta alla fine con Pogba

Antivigilia di derby d'Italia. L'Inter farà visita sabato sera alla Juventus: distacco immutato dopo il turno infrasettimanale. Quattro punti. La squadra di Stramaccioni vince in rimonta contro la Sampdoria: difesa a quattro questa volta, ma, Alvaro Pereira si rivela a sinistra uno dei tanti errori di Branca. Guarin, a segno,  sta tornando a buoni livelli. Decisivo, come al solito, Cassano nei panni classici di uomo assist: il genio barese gioca con una semplicità straordinaria e conferma, ancora, una volta, che la tecnica fa premio sulla corsa nel calcio. Splendido l'assist che regala a Palacio. La Juve vince all'ultimo con un gol di Pogba, destinato ad una bella carriera. Cede di schianto la Roma contro il Parma sopra un campo onestamente impraticabile: peggiore difesa del campionato per i giallorossi di Zeman. Il tecnico boemo resta fedele al suo credo, ma, in difesa, non ha giocatori all'altezza del compito. O sceglie un atteggiamento più prudente oppure, come si dice, non mangia il panettone. Il Napoli è sfortunato a Bergamo: Insigne è forte, ma la ferocia agonistica di Cavani manca eccome. Senza convinzione, il talento da solo non basta e non può bastare. O Insigne lo capisce oppure è destinato a rimanere un campione incompiuto. Sabato, Juventus - Inter. Bianconeri favoriti? Secondo me, hanno paura di perdere l'imbattibilità. Stramaccioni, però, non potrà regalare un tempo ai bianconeri come ha fatto con i blucerchiati.