A cadere si cade, nel ciclismo. Eppure cadere è qualche volta anche il segno di una condizione approssimativa oltre che di sfortuna. Ma, il punto nemmeno è questo. Nibali, nella prima vera tappa di questa Vuelta 2015, cade, si rialza, insegue, forse presente che, davanti tutti i migliori, la corsa sta per scappargli via ancor prima di cominciare, teso anche dalla concorrenza interna all'Astana di Aru e di Landa. E che fa? Si attacca all'ammiraglia. Lo vedono, perché nel ciclismo moderno ti vedono. Finisce la corsa, attardato di circa un minuto rispetto ai rivali per la vittoria finale e poi, come da regolamento, lo squalificano. Una brutta uscita di scena la sua. Figlia dell'ansia e della paura di non farcela. Altra spiegazione non c'è.
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domenica 23 agosto 2015
sabato 22 agosto 2015
Parte la Vuelta 2015: Froome, Quintana, Valverde e Nibali tra i favoriti
I primi quattro del Tour de France sono tutti al via: nell'ordine, Froome, Quintana, Valverde e Nibali. L'Astana addirittura schiera anche altri due potenziali pretendenti al successo finale, Aru e Landa, che hanno infiammato il Giro d'Italia. Non sarà facile, però, stabilire gerarchie e ruoli in corsa. In astratto, il capitano dovrebbe essere Nibali, la strada, però, ricca al solito di terribili salite, potrebbe incaricarsi di mutare lo spartito. Qualche chance di vittoria, non solo di tappa, anche per Joaquim Rodriguez.
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lunedì 6 luglio 2015
Nibali sorpreso da vento e malasorte, perde oltre un minuto da Froome e Contador. A Zelande vince Greipel, Cancellara in maglia gialla
Agguato del vento e della pioggia, ma anche della sorte, quella che lo scorso anno aveva appiedato Froome e Contador, quest'anno, ieri, ha inferto un duro colpo alle ambizioni di vittoria di Vincenzo Nibali. Che, quando mancano poco più di 40 km al traguardo, quasi cade, resta solo, e qui le colpe della squadra sono immense, poi più avanti fora, ma, quel che nessuno ha scritto, dimostra anche i suoi limiti sul passo. Perché Nibali guida sì assai bene la bicicletta, il che si dimostra in certe discese ardite che solo lui sa interpretare all'attacco, il che si dimostra persino sul pavè, dove uno rigido come Froome, fatica a stare in piedi, epperò il suo non è il motore del grande passista. Ieri aveva perso soltanto 20" inizialmente, e va bene che c'era un vento pazzesco laterale, dacché di fatto si correva in mezzo al mare. Ma, insomma, c'èra il Tour in palio, che non è perduto ma compromesso sì, e margine per rientrare c'era eccome. Non per un corridore come Nibali, tuttavia. Che in sella è un acrobata, ma le grandi velocità non sa farle. Detto questo, è incredibile che Froome, così ingessato e scoordinato, sia arrivato davanti, persino sprintando. Alla fine, complice la volata anticipata di Cavendish, ha vinto Greipel, al successo n. 125 da professionista. Secondo Sagan, novello Poulidor, sconfitto di un niente, terzo il grandissimo Cancellara, che indossa anche la maglia gialla, dopo la delusione del prologo. Oggi, il muro d'Huy.
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martedì 26 maggio 2015
Sull'Aprica trionfa Landa, Contador sempre in rosa, staccato Aru
Giro d'Italia 2015, sedicesima tappa, da Pinzolo all'Aprica. Vera montagna, da subito, con il Campo Carlo Magno e poi il Passo del Tonale, l'Aprica, il terribile Mortirolo e di nuovo l'Aprica. Nella tappa di domenica, erano parse evidenti le difficoltà di Aru, rimasto con i migliori per grazia ricevuta. Oggi, se n'è avuta la conferma. E' stato Landa a rimanere con Contador sul Mortirolo, mentre Aru arrancava all'inseguimento: il suo precedente, intempestivo, tentativo di fuga era un segnale di debolezza più che altro. Ribaltate le gerarchie in casa Astana. Tanto più che Landa intorno a tre km dall'arrivo, scatta e Contador e Kruijswijk non riescono a seguirlo. Secondo successo per Landa, che in salita pare attestarsi almeno al livello di Contador, che conserva sul connazionale oltre quattro minuti di vantaggio. Dovrebbero bastare a Contador per vincere il Giro, ma di salite ce ne sono ancora molte. Non dico che il Giro sia del tutto riaperto, ma socchiuso sì, questo si può dire.
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domenica 24 maggio 2015
A Madonna di Campiglio vince Landa. Contador, terzo, tranquillo in rosa
Giro d'Italia 2015, quindicesima tappa, da Marostica a Madonna di Campiglio. L'Astana controlla la tappa. Qualche fuga, come quella di un audace Visconti. Contador resta da solo prima dell'ultima ascesa. E va a prendersi anche due secondi ad un traguardo volante prima che cominci la bagarre. Restano alla fine in quattro: Contador, Landa, Trofimov e Aru. Contropiede di Trofimov. Poi riparte Landa, curioso tipo di gregario, che pensa più a sé che ad Aru, e vince.
domenica 20 maggio 2012
Giro d'Italia 2012: a Pian dei Resinelli vince Rabottini. Secondo Joaquim Rodriguez, che riprende la maglia rosa
Quindicesima tappa del Giro d'Italia 2012. Ancora un arrivo in salita, questa volta nel lecchese, a Pian dei Resinelli. Fuga d'altri tempi di Rabottini, fondista classico che tiene in pianura come in salita. La sorpresa di giornata è l'attacco di Damiano Cunego, che somiglia molto a quello che gli valse la maglia rosa nel 2004, quando era ancora un gregario di Gilberto Simoni. Oggi, però, non andrà allo stesso modo. Cunego arriva a guadagnare quasi cinque minuti su Hesjedal. Ma, dietro, Liquigas ed Astana fanno buona guardia e recuperano. Basso e Kreuziger non hanno alcuna intenzione di lasciarsi sorprendere. Rabottini rimane in testa, tra gli immediati inseguitori cede Cunego, mentre accelera Losada. Per la vittoria, testa a testa tra Rabottini e Losada, separati a poco più di 2 km dal traguardo da circa un minuto di distacco. Tempo inclemente, pioggia e freddo fuori stagione. Si assottiglia il vantaggio di Rabottini. Rinviene a grandissima velocità dal gruppo dei migliori Joaquim Rodriguez, che riacciuffa Losada, suo compagno di squadra e poi lo stesso Rabottini. Rabottini, tuttavia, raschia il fondo delle energie rimastegli e vince in volata su Joaquim Rodriguez, che riprende la maglia rosa.
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mercoledì 9 maggio 2012
Giro d'Italia 2012: alla Garmin la cronosquadre di Verona. Navardauskas maglia rosa, detronizzato Phinney
Brillante prova della Garmin, che a Verona si aggiudica la cronometro a squadre, quarta tappa del Giro d'Italia 2012. La maglia rosa passa dalle spalle di Phinney a quelle di Navardauskas, possente corridore lituano poco conosciuto dal pubblico degli appassionati. Navardauskas, manco a dirlo, corre per la Garmin, che vinse la cronosquadre anche al Tour de France del 2011. Da segnalare il terzo posto dell'Astana di Kreuziger, uno dei favoriti per il successo finale. Resto del parere che la cronosquadre, per quanto sia un esercizio spettacolare da ammirare sia in televisione che sulle strade, penalizzi troppo i corridori con squadre deboli. Ed il ciclismo è, per lo più, sport individuale. Da domani, si dovrebbe fare sul serio: la quinta tappa porterà il gruppo da Modena a Fano, dal cuore dell'Emilia alle Marche. Previsto l'arrivo in volata e, con esso, la vittoria di Cavendish, ma gli ultimi 30, 40 km si prestano, per via di alcuni saliscendi, a colpi di mano degli attaccanti, a cominciare da Pozzato. Per adesso, il Giro è stato noioso piuttosto che no.
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