Quindicesima tappa del Giro d'Italia 2012. Ancora un arrivo in salita, questa volta nel lecchese, a Pian dei Resinelli. Fuga d'altri tempi di Rabottini, fondista classico che tiene in pianura come in salita. La sorpresa di giornata è l'attacco di Damiano Cunego, che somiglia molto a quello che gli valse la maglia rosa nel 2004, quando era ancora un gregario di Gilberto Simoni. Oggi, però, non andrà allo stesso modo. Cunego arriva a guadagnare quasi cinque minuti su Hesjedal. Ma, dietro, Liquigas ed Astana fanno buona guardia e recuperano. Basso e Kreuziger non hanno alcuna intenzione di lasciarsi sorprendere. Rabottini rimane in testa, tra gli immediati inseguitori cede Cunego, mentre accelera Losada. Per la vittoria, testa a testa tra Rabottini e Losada, separati a poco più di 2 km dal traguardo da circa un minuto di distacco. Tempo inclemente, pioggia e freddo fuori stagione. Si assottiglia il vantaggio di Rabottini. Rinviene a grandissima velocità dal gruppo dei migliori Joaquim Rodriguez, che riacciuffa Losada, suo compagno di squadra e poi lo stesso Rabottini. Rabottini, tuttavia, raschia il fondo delle energie rimastegli e vince in volata su Joaquim Rodriguez, che riprende la maglia rosa.
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domenica 20 maggio 2012
Giro d'Italia 2012: a Pian dei Resinelli vince Rabottini. Secondo Joaquim Rodriguez, che riprende la maglia rosa
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giovedì 1 marzo 2012
Il posto di Ibrahimovic nella storia del calcio
Non sarà stato il gol di ieri in amichevole con la Svezia a cambiare la carriera internazionale di Ibrahimovic, sempre letale nei campionati, meno decisivo con la Svezia e nelle Coppe Europee. Almeno fino a due, tre anni fa. Qualcosa, ora, mi pare che stia cambiando. In Champions, nelle ultime tre stagioni, ha segnato con regolarità, mai oltre la soglia degli ottavi di finale, ma i suoi complessivi 31 gol europei sono il segno di una presenza non più trascurabile. Con la Svezia, invece, i suoi gol sono 29: sesto marcatore nella storia del suo paese. Niente di straordinario, ma, insomma, anche qui un progresso c'è stato. Vedremo ai prossimi Europei, competizione nella quale Ibra ha sempre fatto bene: 2 gol nel 2004, 2 gol nel 2008. Davvero inconsistente Ibrahimovic è stato solo ai mondiali: una sola partecipazione, nel 2006, e nessun gol. Curiosamente proprio come il giocatore cui molti l'hanno, in parte a torto, paragonato, Van Basten. Che giocò solo Italia '90. E non segnò. Da qui al 2014, capiremo quale posto merita realmente Ibrahimovic nella storia del calcio.
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