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lunedì 16 settembre 2019

Perché Bartali è stato più forte di Coppi

Va da sé che non li ho visti correre. Ma, nessun appassionato di ciclismo può fare a meno di confrontarsi con due miti fondativi dello sport più duro e letterario che ci sia: Gino Bartali e Fausto Coppi. In occasione del centenario della nascita di Coppi, ha perciò senso tornare a domandarsi chi dei due sia stato più forte. Ma, una premessa è tuttavia necessaria. Si tratta di un confronto asimmetrico, impossibile da dipanare senza riferimenti fisiologici anche solo approssimativi. Tra i due, troppi lo dimenticano e lo dimenticavano anche grandi cronisti dell'epoca, più coppiani che bartaliani, Brera su tutti, correvano cinque anni di differenza. Quando Bartali s'imponeva all'attenzione generale, nella seconda metà degli anni '30, Coppi era ancora un garzone di bottega. Bartali vinse il Giro nel 1936 e nel 1937, quando cercò, per primo, la grande impresa di accoppiare il Tour al Giro. E solo una caduta nella tappa Grenoble-Briancon lo costrinse al ritiro, mentre indossava la maglia gialla. Nel 1938, Bartali vinse finalmente il Tour. Quando Coppi passò professionista nel 1940 e vinse subito il Giro, correva nella squadra di Bartali, che gli diede via libera per un successo che altrimenti non sarebbe arrivato. Per capirci, fatte le debite proporzioni e mutatis mutandis, qualcosa di analogo sarebbe accaduto nel 2004, quando Cunego ebbe via libera, perché tutti marcavano il capitano Simoni. So bene che, poi, Coppi divenne il campionissimo e Cunego no. Ma, torniamo a Coppi e Bartali. La guerra fermò l'attività agonistica per cinque anni. Nel 1946, il Giro li vide contendersi il successo fino alla fine e Bartali, 32 anni, vinse, battendo Coppi, 27 anni anni, secondo. Accadde il contrario nel 1947, sempre sulle strade del Giro. Poi, Bartali stravinse il Giro della Svizzera rifilando oltre 40' a Coppi. La rivalità era già fortissima e impegnava schiere pazzesche di tifosi dell'uno e dell'altro. Ma, Bartali era ancora più forte. L'anno dopo, 1948, Magni vinse il Giro, e Bartali, 34 anni!, trionfò al Tour, dieci anni dopo il primo successo. Qualcosa di mai visto e mai più ripetuto. E veniamo alla fisiologia. Nella storia del ciclismo, con l'eccezione di Horner, vincitore quasi a 42 anni alla Vuelta del 2013, nessuno ha mai conquistato Giro, Tour o Vuelta dopo aver compiuto 35 anni. Nessuno. I 34 anni sono sempre stati la soglia fatidica ed insuperata, per il successo in una delle tre grandi corse a tappe. E non c'è alcun mistero. Invecchiando, aumentano i tempi recupero, fondamentali in una grande gara a tappe. Quando nel 1949 Coppi stravince Giro e Tour, e Bartali è secondo sia in Italia che in Francia, Coppi ha 30 anni, Bartali 35. Da lì in avanti, Coppi vincerà ancora due Giri, nel 1952 e nel 1953, e un Tour, nel 1952, Bartali lotterà, si piazzerà, vincerà ancora tappe e corse di un giorno, come la Sanremo nel 1950. Ma, non più un grande giro, perché, non tanto lo sostengo io, quanto lo dichiara la storia del ciclismo, non avrebbe fisiologicamente potuto. Non può essere un caso se, dopo 102 Giri d'Italia, 106 Tour de France e 74 Vuelta a España (282 grandi corse a tappe), tolto Horner, nessuno abbia vinto dopo i 34 anni. Tanto precisato, risultati alla mano, Bartali ha vinto più di Coppi, ha sofferto la pausa della guerra più di Coppi. Che, quando non poteva vincere, sfuggiva al confronto e si ritirava. Mentre Bartali lottava fino alla fine. La sua teoria di piazzamenti, da sommare alle magnifiche vittorie, è di rara eloquenza. La stampa del tempo, non solo quella sportiva, preferiva il laico Coppi, più a la page, del devoto Bartali. Magnificava, e con ragione, le vittorie straordinarie di Coppi, dal 1949 in poi, sempre trascurando che, a quel punto, Bartali il meglio l'aveva già dato. Sarebbe accaduto lo stesso a Coppi, dopo la vittoria del Giro nel 1953, guarda caso a 34 anni. Sicché, irripetibile la rivalità tra Coppi e Bartali, ma autentica solo fino al 1948, questo è il mio pensiero. Alla fine della fiera, credo che Bartali sia stato più forte. Il più grande grimpeur, con Gaul, nella storia del ciclismo. Il più agonisticamente longevo. Campione, ancora pionieristico, di un ciclismo già moderno. Anche una classifica a punti, opinabile come ogni classifica, individua Bartali come il più forte dei due. E, capiamoci, parliamo di due miti del ciclismo. 

Vuelta a España 2019: le pagelle.

Ecco le pagelle della Vuelta a España 2019, la prima che parli sloveno, con il successo finale di Roglic ed il terzo posto di Pogacar.


  1. Roglic: 10. Vince da favorito. Al Giro d'Italia non gli era riuscito. In pochi anni di professionismo, lui che veniva dal salto con gli sci, Roglic regala alla Slovenia il primo grande giro della sua storia. Del resto, va forte dappertutto, di più a cronometro. Ha fondo e sta imparando a gestire sempre meglio lo sforzo. E tutto questo senza avere una grandissima squadra.
  2. Valverde: 9. Vince una tappa ed è secondo nella generale della Vuelta per la terza volta in carriera, piazzamento da sommare a tre terzi posti e alla vittoria del 2009: sette podi complessivi. E pensare che ha 39 anni. Ed è rimasto uno degli ultimi a correre da protagonista gara tappe, lunghe o brevi, e corse di un giorno. Unico.
  3. Pogacar: 9. Tre vittorie di tappa, terzo alla fine, 21 anni. Predestinato. Completa il miracolo sloveno di Roglic.
  4. Gilbert: 8,5. Due vittorie di tappa, a 37 anni la sua classe è sempre limpida. 
  5. Quintana: 6. Perché vince una tappa, nemmeno troppo adatta a lui. Perde, va in fuga, recupera, perde di nuovo. Il suo resta un grande curriculum, ma, ormai, un grande giro non può vincerlo. 

sabato 14 settembre 2019

Inter-Udinese: 1-0. Sensi

Con fatica e grazie anche alla superiorità numerica regalata da De Paul, espulso per una manata a Candreva, l'Inter batte l'Udinese 1-0. Gol di testa, sì di testa, di Sensi, servito da un grande Godin. Per il resto, Barella in affanno, Lukaku, pure, contro difensori di pari stazza. Peraltro, ha sbagliato molti controlli. L'Inter deve crescere ancora parecchio.

Vuelta '19: Plataforma de Gredos vince Pogacar. Roglic conquista la Vuelta

Ventesima tappa della Vuelta a España 2019. Arrivo sulla Plataforma de Gredos. Dopo tanta salita, pur in assenza delle pendenze impossibili tipiche di molte ascese spagnole. Splendida vittoria di Pogacar, che guadagna più di un minuto e mezzo sul gruppetto maglia rossa e risale al terzo posto in classifica. Podio in un grande giro a 21 anni! Roglic vince la Vuelta! Trionfo sloveno. Valverde, 39 primavere, è secondo.

venerdì 13 settembre 2019

Vuelta '19: a Toledo vince Cavagna

Diciannovesima tappa della Vuelta a España 2019, da Avila a Toledo. Vince il francese Cavagna. Notizia di giornata l'attacco della Movistar a 60 km dal traguardo dopo leggera caduta di Roglic. Polemiche. Opinione mia: i corridori non sono tutti simpatici allo stesso modo. E Roglic non credo che sia molto amato dal gruppo. Domani, ultima tappa utile a smuovere la classifica. Ma, Roglic può solo perderla questa Vuelta.

giovedì 12 settembre 2019

Tour of Britain '19: Affini vince la cronometro!

Secondo successo da professionista per Edoardo Affini, che conquista la sesta tappa, a cronometro, 14 km da Pershore a Pershore, del Tour of Britain 2019. Mathieu Van der Poel, sesto di giornata, torna in testa alla classifica generale, scavalcando Matteo Trentin, che lo segue a 6".

Vuelta '19: a Becerril de la Sierra vince Higuita, Roglic rinforza il primato

Diciottesima tappa della Vuelta a Espana 2019. Quintana patisce le lunghe salite. Non è un caso che abbia guadagnato tanto in una tappa come quella di ieri, soffrendo molto nel finale di quella odierna, con arrivo a Becerril de La Sierra. Lui e Pogacar cedono un minuto a Roglic, secondo di giornata dietro il colombiano Higuita. Valverde e Miguel Angel Lopez non sono stati in grado d'impensierire lo sloveno, che li ha battuti nella volata per la piazza d'onore. Da qui a Madrid, è quasi impossibile, a questo punto, che Roglic perda la maglia rossa.

mercoledì 11 settembre 2019

Vuelta '19: bis di Gilbert a Guadalajara!

Gli altri pretendenti al titolo iridato nello Yorkshire debbono solo sperare che Gilbert abbia raggiunto la miglior condizione con due settimane d'anticipo. L'asso vallone concede il bis alla Vuelta a España 2019, vincendo sul traguardo di Guadalajara. La notizia di giornata è che Quintana, che anima la fuga, guadagna più di 5 minuti. E risale al secondo posto in classifica. La Movistar, a questo punto, con lui e Valverde potrebbe far saltare il banco della maglia rossa Roglic. 

Lautaro Martinez tripletta al Messico: 9 gol in 13 partite con l'Argentina

D'accordo un'amichevole, ma la tripletta segnata in nottata contro il Messico conferma la forza di Lautaro Martinez, che si esalta con la maglia dell'Argentina: 9 gol in 13 partite, 0,60 gol a partita. Viaggia ai ritmi realizzativi di Batistuta, 0,70 gol a partita. Certo 13 partite sono ancora poche, ma la tendenza è palese. Per paradosso, rischia di trovare più concorrenza, nel suo ruolo, all'Inter.

martedì 10 settembre 2019

Cristiano Ronaldo: 700 gol in carriera

Quaterna alla Lituania e Cristiano Ronaldo, 93 gol con il Portogallo, raggiunge la fatidica soglia dei 700 gol in carriera. Come scrissi anni fa, il record assoluto di gol tra i professionisti in partite ufficiali, 762 di Pelé, è ampiamente alla sua portata.

lunedì 9 settembre 2019

Tour of Britain 2019: Groenewegen vince, Trentin resta al comando

Dopo il successo colto ieri a Kelso, Matteo Trentin ha difeso oggi il primato in classifica generale, chiudendo al quinto posto la terza tappa del Tour of Britain 2019, vinta, sul traguardo di Newcastle, da Groenewegen davanti a Van der Poel e Cimolai.

Us Open 2019: vince Nadal e conquista il titolo Slam n. 19

Arriva ad un passo da Federer, Nadal. Che resiste alla rimonta del giovane Medvedev e vince, al quinto set, gli Us Open 2019, il diciannovesimo titolo Slam di una grandissima carriera. Federer, che ancora rimpiange i due match-point sprecati contro Djokovic a Wimbledon, ne ha solo uno in più, venti. Non l'avrei detto e non l'avevo detto. Avevo pronosticato, anni fa, un declino precoce di Nadal, legato al suo gioco intensissimo e più che mai dispendioso, ai punti mai lasciati andare, nemmeno sul servizio avversario e sotto 40-0, alla massa muscolare ipertrofica, destinata a gravare oltremodo sulle articolazioni, alle scivolate e agli allunghi, continue prove per le sue ginocchia doloranti. E invece Nadal, a 33 anni suonati, vince ancora maratone di cinque ore! Mi verrebbe da dire che mai potrà arrivare a 38 anni ai livelli di Federer. Ma, il rischio di essere di nuovo smentito è molto alto.

venerdì 6 settembre 2019

La Vuelta 19: vince Pogacar a Los Machucos. Roglic allunga su Valverde

Arrivo sulle terribili rampe di Los Machucos, nella tredicesima tappa della Vuelta a España 2019. Un'arrampicata più che una salita. Ma, Roglic non perde, guadagna su Valverde e gli altri inseguitori, con l'eccezione del connazionale Pogacar, risalito al terzo posto in classifica generale e grande vincitore di giornata e, come scrivevo qualche giorno fa, predestinato ad una grande carriera. Alla sua età, così forte, sono andati in pochi nella storia del ciclismo. O sto prendendo un clamoroso abbaglio o tra lui e Bernal nascerà una grande rivalità nei prossimi anni.

giovedì 5 settembre 2019

Bilbao: assolo di Gilbert

Non solo Valverde. Un altro grande vecchio del ciclismo brilla alla Vuelta a España 2019. Si tratta dell'asso vallone Philippe Gilbert, che, a Bilbao, coglie il suo sesto successo in carriera nella gara a tappe spagnola. A 37 anni,  Gilbert, uno che ha vinto 4 classiche monumento su 5, gli manca solo la Sanremo, e un mondiale, dà un altro saggio di una classe ancora limpidissima.

Us Open 2019: Berrettini in semifinale contro Nadal!

US OPEN 2019 🎾
Una maratona lunga 5 set consegna a Matteo Berrettini le prime storiche semifinali Slam della carriera. Agli Us Open 2019, Berrettini batte il francese Monfils 3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 (7-5). Berrettini sbaglia match-point sul 5-3 e servizio e sul 6-5 con Monfils alla battuta. Vince finalmente al tie-break! Qualcosa si muove nel tennis maschile italiano: Cecchinato semifinalista al Roland Garros nel 2018, Fognini vincitore a Montecarlo nel 2019 e poi n. 9 Atp,  ora Berrettini semifinalista agli Us Open. E la sua avventura sul cemento di New York non è ancora finita! Dovrà vedersela con Nadal!

martedì 3 settembre 2019

Pau: Roglic domina ed è maglia rossa. Ha 1'52" su Valverde

Vince, anzi stravince da favorito, Primoz Roglic, la cronometro di Pau, decima tappa della Vuelta a España 2019. Guadagna un'enormità su tutti gli uomini di classifica. Che ora domina con 1'52" sull'immarcescibile Valverde, che dosa male le energie, parte forte e calando alla distanza.  Poi Miguel Angel Lopez a 2'11" e Quintana, che ha un ritardo di 3' tondi. Quintana è riuscito a perdere 5" a chilometro: una disfatta! Al quinto posto, a 3'05", c'è un altro sloveno, Pogacar, 21 anni e già vincitore in stagione del Giro dell'Algarve e del Giro della California. Farà molto parlare di sé nel prossimo futuro.

lunedì 2 settembre 2019

Us Open 2019: Berrettini ai quarti!

Battuto il russo Rublëv in 3 set: 6-1, 6-4, 7-6. Matteo Berrettini vola ai quarti di finale sul cemento degli Us Open 2019. È una grandissima impresa. 

Icardi lascia l'Inter e va al Psg

A Parigi! Icardi sta partendo da Milano, direzione Parigi. Si accaserà al Paris Saint-Germain, Psg per brevità. Il che vuol dire che lotterà, con i favori del pronostico, per vincere la Ligue 1, e che potrà coltivare ambizioni di successo anche in Champions League. L'Inter perde l'ottavo marcatore della sua storia, a soli 26 anni, uno dei primi cinque centravanti del mondo. Per ragioni, tutto sommato, di poca consistenza: le dichiarazioni televisive della moglie, qualche incomprensione con i compagni di squadra, due o tre. Poi, dopo che gli hanno tolto la fascia di capitano, ha sbagliato anche lui. A non giocare per una cinquantina di giorni. Reintegrato e infine dichiarato fuori dal progetto. Icardi non aveva alcun accordo con la Juve. E sarebbe rimasto volentieri all'Inter. E, umillimo parere di chi scrive, si sarebbe integrato bene con Lukaku. Ma, Marotta, già juventino, e Conte, già juventino, sono stati irremovibili. La proprietà cinese, a quanto pare, anche. Icardi se ne va a Parigi. Vedremo se l'Inter ci avrà perso. Così, su due piedi, e sperando di sbagliarmi, mi verrebbe da dire di sì.

Serie A 2019/20. il punto dopo la 2^ giornata

Tre squadre a punteggio pieno: Inter, Torino e la Juve graziata dal goffissimo autogol di Koulibaly. Deludente, per ora, il Napoli di Ancelotti e non tanto per la sconfitta maturata allo scadere nel modo rocambolesco che si è detto. La fase difensiva degli azzurri, che hanno subito 7 gol in 2 partite, è stata pessima fino ad ora. Poco filtro dal centrocampo, reparti troppo distanti e l'assenza di un regista difensivo, perché, a sapere di calcio, tale era il sottovalutato Albiol. Il Toro di Mazzarri batte anche l'Atalanta e porta il 3-5-2, che condivide in qualche modo con Conte, in cima alla serie A 2019/2020. Pareggio nel derby capitolino, sebbene la Lazio abbia giocato meglio della Roma. Vittoria del Genoa, che ha fatto un mercato eccellente, e persino del Milan, che compie i primi passi verso un sesto, settimo posto finale. L'Inter espugna il campo del Cagliari, non senza fatica. Ora, la sosta delle nazionali.

domenica 1 settembre 2019

Cagliari-Inter 1-2

Il Cagliari non è il Lecce. E l'Inter soffre a centrocampo, dove Nainggolan ha molta voglia di farsi rimpiangere. Il gol arriva su cross di Sensi. Segna Lautaro Martinez di testa dopo carambola. Nella ripresa, pareggia Joao Pedro, che anticipa D'Ambrosio di testa. Un gioco di prestigio di Sensi procura all'Inter un rigore che Lukaku, fino ad allora un fantasma, trasforma. Entra anche Godin a dieci minuti dal termine.